Il contesto territoriale delle tagghjate
Il comprensorio di Monte Belvedere -Sant'Elia-Montedoto nei comuni di San Giorgio Jonico, Roccaforzata e Faggiano
(a cura di: Prof. G.nni Carafa)
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il contesto territoriale delle tagghjate
Il comprensorio di Monte Belvedere -Sant'Elia-Montedoto nei comuni di San Giorgio Jonico, Roccaforzata e Faggiano
Il breve tratto percorso su Via P.G. Zingropoli - vero scempio di modernità - viene prontamente riscattato dalla seconda svolta a sinistra (quella dopo Via U. Cagni) laddove è l’inaspettata ed incantevole Villa Fina (ex Còfano) a farla da padrone (Foto nr. 43), sita nella parte alta e conclusiva di Via Tripoli (meglio nota come, “’nchianàta di càmpasùlu”: la salita in cui abitava “colui che vive da solo” o forse “solitario”, “in disparte” – di qua, il soprannome “càmpasùlu”). La villa è posta, al civico 25, in prossimità degli ultimi caseggiati che danno direttamente al Monte Belvedere. Lo stretto e disagevole passaggio scalinato che la costeggia, era anche il cosiddetto vecchio percorso de’ “La Còrnla” (del carrùbo), tratturo che i cavamonti utilizzavano per raggiungere prontamente le Tagghjate (Vedi) senza dover effettuare un giro largo attorno al Monte (Foto nr. 44).
Foto nr. 43 - Ex Villa Cofano
Foto nr. 44 - Vecchio percorso de “La Còrnla”
La villa colpisce sùbito per i contrasti di colore: muri rossi e rifiniture bianche a calce (Foto nr. 45), ma la vera sua valenza è nel’articolarsi su vari livelli, terrazzamenti, che rendono il corpo di fabbrica riccamente sbalzato, suggestivamente emergente dal variegato e interminabile ritmico-decorativo dei parapetti e delle corniciature di richiamo (Foto nr. 46), il tutto in una spinta prospettica che dal basso della via si porta repentinamente verso l’alto orizzonte (cielo) che quasi in un vortice trae a sè il primissimo piano del grande cancello d’ingresso, il suo superbo disegno plastico di ornamento e le sottostanti scalinate, quella anteriore e l’altra immediatamente retrostante(Foto nr. 47).
Foto nr. 45 - Ex Villa Cofano, contrasti cromatici rosso-bianco
Foto nr. 46 - Ex Villa Cofano, terrazzamenti e decorativo ritmico
Foto nr. 47 - Ex Villa Cofano, cancello d'ingresso
Le diverse direzionalità prospettiche della stradina laterale, dell’adiacente muro di cinta, del cancello d’ingresso e della scalinata nel seguire il naturale andamento del sottostante banco tufaceo originario, rendono, nel variegato plastico-formale, un unicum di veduta dal particolare apprezzamento estetico. I verdi degli ailanthus contrastano e si ravvivano col complementare rosso delle tinteggiature circostanti mentre, superata l’ardua stradina-scalinata laterale (de “la Còrnla”), la parziale recinzione in muratura a secco, con la sua conservata tradizionale imbiancatura a calce, riporta ad una pullulante modulazione ritmico-luminosa (textures) ancora una volta memore di struggenti solinghi meriggi estivi (Foto nn. 48-49-49a). Oggi, si sente la mancanza dei ricchi filari di geranio in vaso, delle bocche di leone, delle petùnie, delle ampie macchie di ciuffi di lavanda prontamente richiamati dagli immancabili grappoli lilla di glicine voltati ad ombra dei sottostanti camminamenti e, ancor più, del bianco-calce che accarezzava con magistrale solarità di completamento parte della roccia tufacea risparmiata al taglio di cava, perciò, anche, a sprazzi, riccamente muschiati, i cordoli e le scalinate di raccordo dei vari terrazzamenti di tutto il grande giardino circostante, ultima propaggine che di lì a poco apriva - e fortunatamente, ancora oggi apre (anche se ancor per poco …) - agli ampi, aperti spazi collinari dove noi ragazzini eravamo soliti andare a vagabondare.
Foto nr. 48 - Ex Villa Cofano, muratura a secco imbiancata
Foto nr. 49 - Ex Villa Cofano, recinzione a muratura a secco
Foto nr. 49a - Ex Villa Cofano, recinzione, muretto a secco imbiancato, panoramica
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