Le piante appartenenti a questo genere sono tutte originarie delle zone aride e semiaride dell'Africa, del Madagascar e dell'Arabia. Si tratta di piante succulente, vale a dire piante che possiedono tessuti in grado di immagazzinare grandi quantità d'acqua.
La maggior parte di queste piante hanno necessità di essere allevate all'aperto, soprattutto in considerazione del fatto che diventano molto grandi per cui sarebbero sacrificate in un vaso. Le vediamo spesso lungo i litorali nelle zone a clima temperato assieme all'agave, coltivate non solo per la loro resistenza ma anche per le splendide fioriture (foto al lato Aloe arborescens).
Sono piante sempreverdi di cui alcune sono acauli (prive di fusto) con le foglie disposte a rosetta, altre con il fusto alto, semplice o ramificato.
Fiorisce dalla primavera all'autunno a seconda della specie e delle varietà. I fiori si formano alla sommità di un lungo stelo, che può essere semplice, ramificato o a grappolo e la pianta non muore dopo la fioritura a differenza di quanto avviene con l'agave. I fiori sono riuniti in infiorescenze a ombrella, pendenti, tubolari, di colore tendente al rosso, all'arancio o al giallo.
Sono piante autosterili vale a dire che i fiori maschili e femminili della stessa pianta non possono incrociarsi tra loro o con piante della stessa varietà, occorrono piante di diverse varietà per poter ottenere dei semi fertili. Si riproducono pertanto per impollinazione incrociata.
Una caratteristica di queste piante è che nel parenchima delle foglie è presente un succo aromatico, molto amaro che a contatto con l'aria si indurisce ed è insolubile in alcool molto usato per le sue proprietà terapeutiche.
Il genere Aloe annovera numerose specie tra le quali ricordiamo:
Questa specie è caratterizzata da foglie coriacee, di colore bel verde scuro, screziate di bianco, lunghe e dritte e con la nervatura centrale molto evidente che corre longitudinalmente lungo tutta la foglia.
Fiorisce all'inizio della primavera (marzo-aprile) producendo una vistosa infiorescenza a grappolo lunga anche 30 cm formata formata da numerosi fiori di colore rosa-rosso. E' una specie che viene frequentemente allevata in vaso.
L'Aloe barbadensis è quella che viene chiamata ALOE VERA, molto conosciuta per le sue proprietà terapeutiche. Si utilizza la parte interna mucillaginosa in gelatina o in polvere dopo l'essiccazione. Le foglie sono di colore verde-grigio, screziate, carnose e raggiungono anche i 50 cm di lunghezza. Forma una infiorescenza formata da numerosi fiori gialli. Il fusto è pressochè assente.
L'Aloe vera var. chinensis (foto sotto) è anche lei molto apprezzata per le sue proprietà curative.
Le foglie sono di colore verde-bluastro con marcate spine biancastre. I fiori, raccolti in infiorescenze tipiche della specie, sono di colore arancione e sbocciano in primavera.
L'Aloe arborescens, originaria di Capo di Buona Speranza, ha le foglie disposte a rosetta in modo sparso con i margini dentati. E' una pianta che si sviluppa considerevolmente superando anche i due metri di altezza, pertanto solo le piante giovani possono essere coltivate in vaso e in appartamento. Fiorisce nella tarda primavera e produce fiori di colore rosso disposti in grappoli molto densi sulle ramificazioni dello stelo fiorale. Al contrario della vera, il fusto in questa specie è ben visibile.
Esistono numerosissime varietà tra le quali ricordiamo: A.arborescens varietà natalensis che fiorisce a metà dicembre con dei fiori di uno splendido colore rosso scuro e la A. arborescens varietà ucriae che fiorisce in gennaio - febbraio con fiori di colore rosso vivo.
L'Aloe aristata ha le foglie disposte a rosetta di un bel colore verde intenso ricoperte da dei tubercoli bianchi disposti in file ordinate lungo tutta la foglia.
L' aristata fiorisce nella tarda primavera formando un lungo fusto fiorifero di circa 30 cm che porta numerosi fiori di colore rosso-arancio.
L'Aloe ciliaris ha la particolarità rispetto alle altre specie di avere un portamento rampicante o strisciante. E' una pianta che in natura può raggiungere notevoli dimensioni, anche 5 metri di altezza.
Fiorisce in tarda primavera, inizio estate e produce dei fiori di colore rosso vivo. E' una specie molto fiorifera e che si adatta alla coltivazione in vaso.
L'Aloe ferox originaria anch'essa di Capo di Buona Speranza ha un fusto semplice, molto eretto e molto robusto.
Le foglie sono disposte a rosetta all'estremità del fusto, carnose, rigide, spinose e possono raggiungere il metro di lunghezza. I fiori sono di colore giallo, molto densi e compaiono a marzo.
L'Aloe humilis al contrario delle piante del suo genere è molto piccola di dimensioni, la più piccola.
Le foglie sono di un bel colore verde-azzurro, spinose. I fiori sono di colore giallo.
L'Aloe striata, originaria del Sud Africa, ha un tronco molto breve, raramente ramificato, le foglie disposte a rosetta, lanceolate lunghe anche 50 cm e larghe 10-15 cm molto carnose e ricoperte da una leggera pruina. Le infiorescenze sono molto appariscenti e possono misurare anche un metro portanti numerosi fiori disposti a ombrella di colore rosa. Fiorisce tra marzo e aprile.
L'Aloe abyssinica originaria dell'Abissinia e dell'Eritrea ha delle foglie carnose molto lunghe terminanti a punta e con la pagina superiore concava e l'inferiore convessa con i margini rossastri e dentellati. Fiorisce a fine inverno, inizio primavera e i fiori sono di un bel colore giallo intenso disposti a grappoli su steli ramificati.
L'Aloe è una pianta che ha necessità di clima miti per poter crescere. Infatti vive bene all'aperto nelle zone a clima temperato-caldo mentre nelle zone più fresche deve essere portata al riparo dal freddo invernale in quanto non tollera temperature al di sotto di 5-8°C. Se ciò accade possono crearsi marciumi radicali specialmente se questo è accompagnato da eccessive annaffiature. Le temperature ideali di crescita sono intorno ai 20-24°C.
Sono piante, per la loro stessa natura, in grado di tollerare la siccità mentre non tollerano in alcun modo i ristagni idrici. Infatti nei loro habitat naturali crescono sempre nei pendii ben drenati e mai a fondo valle o nei luoghi dove potrebbero esserci dei ristagni d'acqua.
Nel periodo primaverile - estivo va annaffiata con moderazione e avendo cura di non bagnare le foglie in modo da evitare che l'acqua possa depositarsi tra le foglie che potrebbe portare a pericolosi marciumi.
La tecnica è quella di annaffiare abbondantemente e lasciare asciugare il terreno fino alla successiva irrigazione.Qualora venga allevata per scopi terapeutici è bene non irrigare 8-10 giorni prima della raccolta affinchè i principi attivi siano più concentrati.
L'Aloe si rinvasa ogni anno, in primavera aumentando via via le dimensioni del vaso. Non avendo un apparato radicale particolarmente profondo, è preferibile scegliere un vaso più largo che profondo e con adeguati fori di drenaggio in quanto non ama i ristagni idrici e sistemare sul fondo del vaso della ghiaia o dei pezzi di coccio.
Sono piante che non sono particolarmente esigenti in fatto di terreni ma prediligono terreni prevalentemente sabbiosi che favoriscono lo sgrondo rapido delle acqua in eccesso e leggermente acidi.
Si concima una volta al mese a partire dalla primavera e per tutta l'estate utilizzando dei fertilizzanti liquidi diluiti nell'acqua di annaffiatura dimunuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione.
Per quanto riguarda il tipo di concime scegliete un fertilizzante che oltre ad avere i cosiddetti macroelementi quali azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) abbia anche i microelementi quali il quali il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.
L'Aloe sviluppa i fiori dalla primavera all'autunno a seconda della specie e delle varietà che si formano sulla sommità di un lungo stelo, semplice o ramificato o a grappolo e la pianta non muore dopo la fioritura a differenza dell'Agave.
Producono infiorescenze a ombrella, pendenti, tubolari. I fiori sono di solito di colore tendente al rosso, all'arancio o al giallo.
Sono piante autosterili si riproducono pertanto per impollinazione incrociata.
Di solito non si pota. Vanno semplicemente eliminate le foglie basali che via via disseccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
Abbiate l'accortezza di pulire e disinfettare la lama che usate per tagliare per evitare di infettare i tessuti.
La moltiplicazione avviene per seme o per polloni. In considerazione del fatto che, come abbiamo detto che sono piante autosterili (i fiori maschili e i fiori femminili di una stessa pianta non possono incrociarsi di tra loro o con piante appartenenti alla stessa varietà), bisogna avere piante di varietà diverse per poter avere dei semi fertili.
Moltiplicazione per polloni
In tarda primavera, si prelevano dalla base della pianta i polloni che normalmente si formano. Vanno recisi con un coltello affilato, pulito e disinfettato e lasciati all'aria per due-tre giorni per favorire la fuoriuscita del latice che impedirebbe la radicazione. Dopo di che vengono posti in una composta formata da sabbia. Questa si tiene costantemente umida. Non appena avranno attecchito può essere rinvasata e trattata come le piante adulte.
Se le foglie presentano questo sintomo e diventano completamente verdi, vuol dire
che l'illuminazione è scarsa.
Rimedi: bisogna spostare la pianta in un luogo più luminoso.
Successivamente le foglie si accartocciano e cadono. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questa sintomatologia siamo molto probabilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto dannoso.
Rimedi: è necessario aumentare l'umidità dell'ambiente circostante alla pianta in quanto l'umidità è il suo peggior nemico. Solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un acaricida specifico.
Vedi: «Aloe: Le piante medicinali».
E' una pianta molto antica, conosciuta fin dall'antichità per le sue proprietà terapeutiche e conosciuta come la pianta dell'immortalità.
Le prime testimonianze della sua presenza sono state ritrovate su una tavoletta di argilla ritrovata a Nippur nei pressi di Bagdad e datata 2.200 a.C.Anche nella cultura orientale l'uso di questa pianta è molto antico: la medicina tibetana e quella ayurvedica la usano tutt'oggi per i loro preparati.
I primi studi scientifici su questa pianta iniziarono in Europa intorno al 1850 a opera di due inglesi ma fecero un grosso balzo in avanti solo nel 1930 grazie a approfonditi studi russi e americani. Ma è solo nel 1940 e successivamente nel 1959, quando il Ministero della sanità americano dichiarò ufficialmente le capacità curative di questa pianta nel caso di ustioni. Da allora gli studi sono molto attivi in tutto il mondo.
L'Aloe dichotoma (foto sotto), la più diffusa della Namibia e del Sud Africa, oltre a essere una pianta di notevoli dimensioni, viene utilizzata dall'uccello tessitore per costruirci il suo nido, molto particolare, formato da fibre vegetali che sono intrecciate ad arte per costruire un nido quasi completamente chiuso per impedirne l'accesso sia ai predatori che possono salire da terra, sia a quelli che si calano dall'alto.
Fonti bibliografiche online
(en) National center for Complementary and Alternative
Medicine
Note
(1) Photo by Hillebrand Steve, courtesy of U.S. Fish and Wildlife Service