Mammillaria
La Mammillaria, le piante del deserto, sono delle deliziose piante grasse facili da coltivare e dalle delicate fioriture molto particolari.
- Classificazione botanica
- Origine della pianta
- Caratteristiche generali della pianta
- Principali specie
- Come coltivare la pianta
- Etimologia del nome Mammillaria
- Curiosità sulla pianta
- Testi che usiamo per scrivere i nostri articoli
CLASSIFICAZIONE BOTANICA
Perchè una classificazione botanica? La classificazione mette insieme, secondo precisi criteri, piante e animali ed è importante conoscerla non solo per sapere come viene incasellato un organismo vivente e conoscere le sue caratteristiche ma anche per comprendere la diversità degli organismi che abitano il nostro pianeta e come sono imparentati tra loro. Fu il naturalista svedese Carlo Linneo nel 1753 cheper primo ebbe l'intuizione di creare una classificazione. A seguire pertanto riporto la classificazione botanica della Hosta
ORIGINE DELLA PIANTA
Nel genere Mammillaria ritroviamo numerose speciedi piante grasse, tutte originarie delle zone desertiche dell'America e del Messico tanto da essere chiamate le piante del deserto.
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA
Il genere Mammillaria comprende piante adattate a vivere in condizioni proibitive: sole molto caldo di giorno e notti spesso fredde se non gelide. Sono quindi adattate a vivere anche in condizioni che farebbero morire qualunque altra pianta. Ciò e possibile grazie alla struttura dei loro fusti che sono in grado di immagazzinare l'acqua che non viene dispersa grazie alle loro foglie trasformate in spine.
MAMMILLARIA GEMINISPINA
La particolarità delle Cactaceae è che sono piante totalmente sprovviste di rami ed i fiori crescono da un "cuscino" di peli (areola) direttamente dal fusto.
Sono piante piuttosto piccole, provviste di un fusto globoso o cilindrico, rassomigliando a dei piccoli cuscini. Molte crescono formano dei germogli basali che crescono formando un gruppo di piantine.
La loro particolarità che permette di distinguerle dalle altre Cactaceae è la presenza di piccoli tubercoli che le ricoprono completamente, disposti a spirale e non nelle costolature come ad esempio accade nel genere Echinopsis. Ogni tubercolo ha un'areola, che altro non sono che piccole protuberanze disposte a ciuffetti che ricordano una stella. Dall'areola si sviluppano le spine, più o meno robuste o setose, che altro non sono che le foglie.
Questa trasformazione è un adattamento della natura alle condizioni nelle quali vivono nei loro ambienti naturali che consente di ridurre la traspirazione al minimo e quindi la perdita dell'acqua immagazzinata con tanta difficoltà.
MAMMILLARIA BOCASANA
I fiori compaiono d'estate e si dispongono in modo da formare una corona sulla sommità della pianta.
PRINCIPALI SPECIE COLTIVATE A SCOPO ORNAMENTALE
Il genere Mammillaria comprende circa 170 specie tra le quali ricordiamo
MAMMILLARIA ALBICOMA
MAMMILLARIA MISTAX
MAMMILLARIA GRAHAMII
MAMMILLARIA BOSSFELDIANA
MAMMILLARIA LONGIFLORA
MAMMILLARIA ZEILMANNIANA
MAMMILLARIA COMPRESSA
MAMMILLARIA SPINOSISSIMA
COME COLTIVARE LA PIANTA
Una credenza molto diffusa è che le piante grasse crescono bene anche se sono trascurate. Questo non è affatto vero perchè come tutti gli esseri viventi, hanno necessità di attenzioni e cure. Possono sopravvivere se le trascuriamo ma non certo vivere al meglio delle loro capacità. Considerando che le cure che richiedono non sono poi tante, dedichiamo pochi minuti alla settimana a queste incredibili piante ed esse ci ripagheranno con una crescita stupenda.
ESPOSIZIONE E LUCE
Le Mammillaria sono piante che richiedono molta luce, in tutte le stagioni dell'anno, con l'esposizione al sole diretto. L'ottimale è un'esposizione a sud e da evitare invece un'esposizione a nord.
Se la pianta è tenuta su un davanzale dietro dei vetri doppi, durante l'estate tenetela in leggera ombra in quanto i raggi del sole in quel caso sono troppo concentrati.
Sono piante che amano l'aria per cui date loro aria fresca soprattutto d'estate sistemandole vicino ad una finestra aperta.
TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE
Le temperature estive ottimali di coltivazione sono tra i 15 - 24°C mentre quelle autunnali ed invernali si devono aggirare tra i 10-13 °C ma attenzione a non scendere sotto i 10°C. Se le temperature scendono intorno a questi valori, assicuratevi di lasciare la pianta asciutta.
ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE
Le annaffiature della Mammillaria devono essere effettuate quando la superficie del terriccio è secca. Mediamente quindi durante il periodo primaverile - estivo una volta alla settimana e durante il periodo autunno-invernale una volta al mese, ovviamente in funzione della temperatura.
Se le temperature d'inverno si abbassano sensibilmente, assicuratevi di tenere la pianta asciutta.
Bisogna evitare con cura di lasciare acqua stagnante nel sottovaso in quanto i ristagni idrici non sono in alcun modo tollerati e porterebbero al marciume delle radici.
TIPO DI TERRENO DA USARE E COME RINVASARE
La Mammillaria, come tutte le piante, ha necessità di essere rinvasata periodicamente. Molto spesso non effettuiamo questa pratica scoraggiati dalle spine per cui rimandiamo sempre il "momento difficile" con grave danno per la nostra pianta.
In genere tutte le Cactacee hanno un apparato radicale che si espande molto, soprattutto in superficie, per il fatto che le radici, nel loro ambiente naturale, vanno a ricercare nel terreno circostante la poca umidità ed il poco nutrimento che riescono a trovare. Pensiamo che in natura un Cactus del deserto di appena 15 cm può avere delle radici che si espandono per un metro quadrato!
Un segnale che vi da la pianta per dirvi che il vaso che le ospita è troppo piccolo, malgrado le annaffiature, le concimazioni e l'esposizione siano perfette, è un rallentamento della crescita. Se sollevate la pianta dal vaso vedrete che le radici sono un tutt'uno con il terreno e qualcuna spunta anche dal foro di drenaggio. Per cui è buona norma ogni anno, in primavera, controllare per vedere se le radici sono costrette e troppo ammassate.
Il rinvaso è anche un ottimo momento per controllare lo stato delle radici: se notate delle radici annerite o grigiastre (le radici devono essere bianco-panna) vanno eliminate. Prendete allora delle forbici lavate e sterilizzate (possibilmente alla fiamma) e procedete al taglio. Dopo di che cospargete nelle ferite del taglio della polvere fungicida ad ampio spettro e quindi rinvasate. In questo caso però aspettate almeno una settimana prima di annaffiare per consentire alle ferite di cicatrizzarsi.
Per il rinvaso utilizzate una composta specifica per Cactaceae alla quale unite sabbia grossolana o perlite nella misura di 2:1 (2 parti di composta per 1 parte di sabbia o perlite).
Abbiate cura di sistemare nel foro di drenaggio dei pezzi di coccio in modo che la terra o le radici non ostruiscano il foro di drenaggio in quando i ristagni idrici sono letali per questa pianta.
Personalmente consiglio sempre di usare dei vasi di terracotta e non di plastica in quanto consentono alla terra di respirare e se il foro di drenaggio è stato sistemato in modo da garantire un buon scolo delle acque, bè, direi che è perfetto. Inoltre i vasi devono essere più larghi che profondi in quanto l'apparato radicale tende a svilupparsi in larghezza più che in profondità.
Per effettuare un buon rinvaso di queste piante spinose procedete in questo modo: annaffiate per bene il terriccio e lasciate sgrondare l'acqua per qualche ora: questa operazione rende più facile l'estrazione della pianta dal vaso. Quindi indossate un bel paio di guanti o prendete dei foglie di giornale che userete a mò di guanto.
Rovesciate il vaso picchiettando sul fondo e tirate delicatamente la pianta. Se la pianta fa resistenza, infilate una matita nel foro di drenaggio e spingete.
Poco prima avrete già preparato il nuovo vaso, più grande, nel quale avrete sistemato nel fondo dei pezzi di coccio nel foro di drenaggio ed un po' del terriccio indicato precedentemente miscelato e pronto ad essere utilizzato. Sistemate quindi il nuovo terriccio tutto intorno avendo molta cura che la composta e quindi l'altezza alla quale sistemate la pianta, sia uguale alla precedente. Non interratela nè di più, nè di meno.
La prima annaffiatura dopo il rinvaso fatela per immersione del vaso. Ricordatevi che se avete potato le radici occorre aspettare almeno una settimana prima annaffiare per dare il tempo alle ferite di cicatrizzarsi.
CONCIMAZIONE
Dalla primavera e per tutta l'estate concimare ogni 3-4 settimane con un concime liquido da diluire nell'acqua di irrigazione.
A partire dall'autunno e per tutto l'inverno, sospendere le concimazioni perchè la Mammillaria va in riposo vegetativo per cui non si devono dare concimi che si accumulerebbero nel terreno creando un ambiente dannoso per le radici della pianta.
Per assicurare alla vostra Mammillaria un'ottima crescita ed una eccellente fioritura, somministrate un concime equamente bilanciato in Azoto, Fosforo e Potassio (ad esempio 30:30:30). Oltre all'azoto, al fosforo e al potassio (macroelementi) assicuratevi però che il fertilizzante che usate per le vostre Mammillaria contenga sempre anche i microelementi quali il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.
Sono anche indicati i concimi naturali quali humus e compost che oltre a portare elementi nutritivi, migliorano anche la tessitura del terreno.
FIORITURA
Se assicurerete alla Mammillaria la giusta quantità di luce solare, acqua e concime, così come indicato nei rispettivi paragrafi, avrete delle bellissime fioriture.
MAMMILLARIA MATUDAE
La pianta di solito inizia a fiorire dall'inizio dell'estate e prosegue per tutta l'estate. La fioritura è particolare in quanto i fiori si dispongono in modo da formare una corona sulla sommità della pianta.
COME POTARE LA PIANTA
La Mammillaria, come tutte le piante grasse, non si pota.
MOLTIPLICAZIONE
La Mammillaria si moltiplica per divisione dei germogli basali o per seme. Nel scegliere la tecnica da adottare occorre tenere presente che la moltiplicazione per seme ha con se lo svantaggio che, subentrando la variabilità genetica, non si è certi che si avranno delle piante uguali alle piante madri, nel qual caso qualora si voglia ottenere una pianta ben precisa o non si è certi della qualità del seme che si sta utilizzando, è bene fare la moltiplicazione per talea.
MOLTIPLICAZIONE PER DIVISIONE DEI GERMOGLI BASALI
I germogli basali sono le piccole piantine che crescono alla base della pianta madre. Per asportarli utilizzate un coltello bel affilato e disinfettato (possibilmente alla fiamma).
Spesso questi germogli sono provvisto di radici per cui in questo caso, appena vengono prelevati dalla pianta madre vanno subito rinvasati senza annaffiare per circa 2-3 settimane per evitare l'insorgenza di marciumi. Nel caso il germoglio che prelevate sia sprovvisto di radici allora prima di rinvasare si lasciano asciugare le superfici tagliate per circa 7 gg.
Utilizzate in entrambi i casi un composto come indicato nel paragrafo: «Rinvaso». Dopo il rinvaso la pianta va trattata come una pianta adulta.
MAMMILLARIA GEMINISPINA
La moltiplicazione per semi si effettua in marzo-aprile distribuendo i semi il più uniformemente possibile su un terriccio formato da 2 parti di terriccio per seme ed una di vermiculite.
Se avete diverse Mammillaria a casa, di colori diversi, potete provare a fare degli incroci tra piante con fiori diversi e cercare di ottenere degli ibridi. Prendete un pennellino e quando i fiori sono completamente aperti, strofinate delicatamente il pennello al centro del fiore e passatelo poi nel fiore di un'altra pianta. Se si è molto fortunati alcune piante nate da seme, ottenute per impollinazione incrociata, potrebbero avere un aspetto diverso dalle piante originarie.
Se desiderate comunque raccogliere i semi, prelevateli dalla pianta con un paio di pinzette quando sono maturi, cioè quando il colore diventa più scuro. Fate asciugare i frutti oppure, per rendere più veloce l'operazione, schiacciateli su un foglio di carta assorbente in modo da far fuoriuscire i semi.
Potete usare dei vasi non troppo alti o dei vassoi da moltiplicazione lasciando uno spazio di almeno 2 cm tra il bordo del vaso ed il terreno. Immergete quindi il vaso nell'acqua fino a quando il terreno non sarà ben bagnato. A quel punto lasciate sgrondare l'acqua in eccesso e sistemate i semi sulla superficie del terriccio in modo uniforme ed eventualmente usate un pezzo di legno per interrarli in maniera uniforme oppure cospargete sopra un po' di terriccio.
Il vassoio va ricoperto con un foglio di plastica trasparente o una lastra di vetro che garantirà una buona temperatura ed eviterà un disseccamento troppo rapido del terriccio. Il foglio di plastica va rimosso ogni giorno per controllare il grado di umidità del terreno e togliere la condensa che si forma sulla plastica o nel vetro. Il vassoio o il vaso che contiene i semi va tenuto all'ombra, ad una temperatura intorno ai 21°C e costantemente umido (usate uno spruzzatore per inumidire totalmente il terriccio) fino al momento della germinazione.
Una volta che i semi hanno germogliato (in genere la germinazione avviene dopo 1-2 mesi ed alle volte anche di più) si toglie il telo di plastica o il vetro. Ora poichè i semi non germogliano tutti assieme ma in maniera scalare, occorrerà garantire alle nuove nate un po' di luce. Per cui sistemate il vassoio o il vaso in modo che ricevano un po' di luce, ma non eccessiva, in modo da rispettare anche i semi che ancora non hanno germinato. In ogni caso a quel punto togliete la plastica o la lastra di vetro.
Una volta che le piantine saranno sufficientemente grandi da essere manipolate si trapiantano nel vaso definitivo. Tenete conto in questa fase che le piantine impiegheranno diversi mesi ed anche un anno prima di avere le dimensioni idonee per essere trapiantate. Non vi scoraggiate. Tenetele tranquillamente nel loro vassoio e trattatele come le piante adulte ma non rinvasatele prima che abbiamo le dimensioni adeguate.
PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI
Le Mammillaria, come tutte le cactacee, non sono piante particolarmente soggette a malattie. Nel loro caso forse è più corretto parlare di fisiopatie vale a dire malattie dovute non a causa di agenti patogeni ma a cattive tecniche di coltivazione.
La pianta non fiorisce, assume delle forme "strane"
Per lo più la pianta si allunga ed assume una colorazione verde chiaro. Questo è il classico sintomo di poca luce.
Rimedi: sistemate la pianta in posizione più illuminata.
Le parti verdi della pianta si decolorano ed appaiono come "svuotate"
Questo sintomo è in genere dovuto a troppo poche annaffiature. Se stiamo diversi mesi senza annaffiare la pianta, specialmente d'estate,
la pianta esaurisce tutta l'acqua contenuta nei tessuti e quindi appare come svuotata.
Rimedi: non sempre se si arriva a questo stadio è possibile recuperare la pianta, in ogni caso, val la pena fare un tentativo ridando un po' più
di attenzione alla nostra pianta con giuste irrigazioni.
Le parti verdi appaiono imbrunite
Se la pianta inizia a presenta questo sintomo, come se la pianta si fosse ustionata e si notano piccoli spacchi,
vuol dire che le temperature sono troppo basse.
Rimedi: sistemare la pianta in un luogo più idoneo.
La pianta raggrinzisce e diventa molle
Questo sintomo nelle cactacee è indice di troppe annaffiature.
Rimedi: purtroppo quando si arriva a questo stadio non sempre è possibile recuperare la pianta. In ogni caso, togliete la pianta con tutto il pane di terra dal vaso e lasciatelo all'aria in modo che il terreno si asciughi rapidamente. Controllate le radici ed eliminate quelle eventualmente marce tagliandole per almeno 1 cm sopra la zona marcia con una forbice affilata e disinfettata (possibilmente alla fiamma). Cospargete la superficie delle radici tagliate con una polvere fungicida ad ampio spettro e quindi rinvasate. Aspettate almeno due settimana prima di annaffiare nuovamente e soprattutto adottate maggiore cautela nella quantità d'acqua che somministrate.
La pianta si deteriora rapidamente senza apparente ragione
Se si osserva questo sintomo, la causa potrebbe essere la cocciniglia: cocciniglia cotonosa o cocciniglia bruna (vedere le foto sotto). Si tratta di insetti molto dannosi che si nutrono della linfa della pianta causando appunto il suo deperimento e, nei casi più gravi, la morte. Spesso non sono facili da individuare in quanto si annidano tra le radici. Pertanto, quando si osserva che la pianta deperisce, va subito tolta dal vaso e vanno controllate le radici che se non sono marce, sicuramente hanno in corso un'infestazione da cocciniglia.
Rimedio: togliere la pianta dal vaso e eliminare tutta la terra. Lavare con delicatezza le radici sotto un getto di acqua tiepida eliminando ogni minima traccia di terra o quant'altro. Potare energicamente le radici infettate e quindi lasciarle asciugare. Dopo di che rinvasare con della terra nuova dopo aver anche pulito e lavato per bene anche il vaso.
ETIMOLOGIA DEL NOME MAMMILLARIA
Il nome Mammillaria deriva dal greco mamilla «mammella, capezzolo» in relazione alla forma dei tubercoli più o meno grandi presenti in ogni specie che ricordano appunto una mammella.
CURIOSITÀ SULLA PIANTA
La mammillaria fa parte di un nutrito gruppo di piante chiamate piante del deserto, adatte quindi a vivere in qualsiasi condizione climatica, molto sole di giorno e freddo e gelo di notte.
TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.