Filodendro
Il filodendro è la più popolare e diffusa pianta d'appartamento e la pianta "amica degli alberi" perchè in natura cresce sugli alberi delle foreste tropicali che utilizza come supporto.
IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Classificazione botanica e origine della specie
- Caratteristiche generali della pianta
- Principali specie
- Come coltivare la pianta
- Etimologia del nome Philodendron
- Avvertenze sul filodendro
- Testi che usiamo per scrivere i nostri articoli
CLASSIFICAZIONE BOTANICA E ORIGINE DELLA PIANTA
Questa pianta la chiamiamo genericamente filodendro ma in realtà questo non è il suo vero nome. Infatti in base a una convenzione internazionale, tutte le piante (ma anche gli animali) sono denominate con nomi derivati ora dalla lingua latina, ora dalla lingua greca (per lo più). Fu nel 1753 che Carlo Linneo inventò questa nomenclatura scientifica in modo che non ci fosse errore nell'identificare una pianta o un animale. In base a questo pertanto vediamo l'inquadramento botanico che è stato dato al filodendro, in realtà Philodendron:
Sono tutte piante originarie delle foreste pluviali del Messico, della Florida, delle Indie occidentali e dell'America meridionale.
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA
Il filodendro (Monstera) è una della piante più diffuse nei nostri appartamenti. La sua particolarità sono le foglie molto grandi, lucide e di consistenza cuoiosa che possono raggiungere una lunghezza anche di un metro e una larghezza di 50 cm. In ogni caso bisogna tenere presente che in questo genere esiste un grande dimorfismo vale a dire che molto spesso le piante giovani presentano delle caratteristiche molto diverse dalle piante adulte, soprattutto per quanto riguarda le foglie.
Una particolarità comune a tutte le specie è quella di avere delle radici aeree che crescono a livello dei nodi e che sono utilizzate per fissarsi a un supporto (sono infatti considerate piante epifite anche se dato il vasto numero di specie ne esistono anche di terrestri).
Le foglie hanno forma e dimensioni diversissime tra loro a seconda della specie e hanno in comune il fatto che quando nascono rimangono avvolte in stipole fino a quando il picciolo non si sarà completamente sviluppato.
I fiori sono raccolti in infiorescenze tipiche della famiglia e sono costituiti da una spata biancastra con al centro uno spadice giallo-biancastro. Il natura questa pianta produce un frutto (bacca) di sapore simile all'ananas. Nelle nostre case è molto raro che fruttifichi.
PRINCIPALI SPECIE COLTIVATE
Esistono circa 300 specie di Philodendron tra le quali ricordiamo:
PHILODENDRON PERTUSUM
Philodendron pertusum è una pianta originaria del Messico e del Guatemala. E' una pianta che può raggiungere dimensioni notevoli, anche di quattro metri. Le foglie giovani si riconoscono da quelle più vecchie in quanto quest'ultime si presentano profondamente incise al contrario delle giovani che rimangono intere e più o meno cuoriformi.
A livello dei nodi si possono formare radici avventizie che hanno la funzione nutritiva e di sostegno.
In questo specie troviamo le cultivars: Monstera deliciosa ‘Borsigiana’ (foto in basso a sinistra) che rimane di piccole dimensioni e la Monstera deliciosa ‘Variegata’ (foto in basso a destra) che presenta delle striature biancastre - giallognole.
PHILODENDRON SCANDENS
Il Philodendron scandens (P. cordatum o P. cuspidatum) è sicuramente la specie più conosciuto. Le foglie sono piccole, a forma di cuore, con dei lunghi piccioli.
Il fusto è ricco di radici aeree con le quali si ancora al tutore. Ha una crescita molto veloce ed è opportuno, per evitare l'eccessivo sviluppo in altezza a scapito della ricchezza laterale, cimarlo periodicamente. Una particolarità: non tollerano l'aria viziata e il fumo di sigaretta nonostante ciò è particolarmente indicata come pianta da interni.
Il suo nome deriva dal latino scandens «rampicante»
PHILODENDRON SQUAMIFERUM
Il Philodendron squamiferum è originario del Brasile e deve il suo nome alle squame che ricoprono i piccioli.
Le foglie sono molto grandi e di un bel verde intenso. Questa specie di filodendro è molto robusta e cresce molto bene raggiungendo grandi dimensioni.
PHILODENDRON HASTATUM
Il Philodendron hastatum è originario del Brasile e deve il suo nome al fatto che ricorda l'asta della bandiera del legionario romano. Infatti la nervatura centrale, per un certo tratto è priva della lamina fogliare.
Vive abbarbicata sugli alberi e se non trova un supporto, forma un groviglio di radici e foglie quasi impenetrabili. Tra tutti i Philodendron è quello che ha meno esigenze climatiche infatti durante il riposo vegetativo vive anche a temperature intorno allo zero, e in fase vegetativa, non più di 20°C.
Esistono due varietà: Philodendron hastatum ‘Rubrum’ chiamata così perchè la pagina inferiore delle foglie è variegata di rosso e Philodendron hastatum ‘Variegatum’ che possiede le foglie screziate di giallo.
PHILODENDRON ERUBESCENS
Il Philodendron erubescens (foto sotto) è originario della Colombia e presenta delle bellissime foglie molto lunghe e può raggiungere anche i due metri di altezza. Le foglie giovani hanno una colorazione rossastra mentre da adulte assumono una colorazione verde scura ramata.
PHILODENDRON VERRUCOSUM
Il Philodendron verrucosum è originario della Colombia e un imponente Philodendon con le sue foglie molto grandi e quasi bollose. E' una specie tipicamente rampicante e ama i luoghi in ombra.
PHILODENDRON RADIATUM
Il Philodendron radiatum è originario del Messico ha delle foglie molto imponenti, grandi profondamente lobate e molto sviluppate in larghezza e sono portate da dei piccioli molto lunghi.
PHILODENDRON ANDREANUM
Il Philodendron andreanum è originario della Colombia ed è un imponente filodendro con le sue foglie molto grandi e quasi bollose.
E' una specie tipicamente rampicante e ama i luoghi in ombra.
PHILODENDRON SELLOUM
Il Philodendron selloum è una specie molto grande e la sua particolarità sono i piccioli fogliari che possono raggiungere anche i 40 cm di lunghezza. Tollera molto bene le basse temperature
PHILODENDRON LACERUM
Il Philodendron lacerum è una specie molto vigorosa, con foglie molto grandi e tutte profondamente incise tanto da sembrare lacerate, da cui il nome.
PHILODENDRON SODIROI
Il Philodendron sodiroi è una specie molto rara con foglie cuoriformi macchiate d'argento e con i piccioli e le nervature viola.
PHILODENDRON GLORIOSUM
Il Philodendron gloriosum presenta foglie cuoriformi con nervature color avorio
PHILODENDRON NAMEI
Il Philodendron namei ha foglie cuoriformi e quasi arricciate con sfumature argentate. Tollera molto bene le basse temperature
PHILODENDRON ELEGANS
Il Philodendron elegans è una specie, come dice il nome stesso, ha un aspetto molto elegante, con delle foglie profondamente incise, abbastanza piccole.
COME COLTIVARE LA PIANTA
Le considerazioni sotto esposte si riferiscono alle specie che comunemente si trovano nei nostri appartamenti.
ESPOSIZIONE E LUCE
Il filodendro è una pianta che ama la luce ma non il sole diretto che può bruciare le foglie.
TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE
Il filodendro non ama le basse temperature. Già temperature sotto i 13°C sono mal sopportate.
PULIZIA DELLE FOGLIE
Per pulire le foglie che, data la loro grandezza si impolverano facilmente, utilizzare uno straccio umido molto morbido e procedere con delicatezza per non danneggiare le foglie. Si sconsiglia l'uso di lucidanti fogliari che possono ostruire i pori (stomi) della pianta.
ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE
Durante il periodo estivo il filodendro va annaffiato spesso. E' importante procedere all'irrigazione quando lo strato superficiale del terriccio si è asciugato e stando attenti a non lasciare acqua nel sottovaso.
Nelle giornate più calda il filodendro si avvantaggia molto di nebulizzazioni sulle foglie che creano un microclima umido, gradito alla pianta.
Durante l'autunno e l'inverno le annaffiature vanno diminuite e si aspetta sempre che il terreno si asciughi un pochino prima di procedere alla successiva irrigazione.
TIPO DI TERRENO DA USARE E COME RINVASARE
Il filodendro si rinvasa ogni anno verso febbraio/marzo fino a una dimensione massima del vaso di 50 cm. Si deve utilizzare un terriccio ricco di sostanza organica, abbastanza grossolano con torba, foglie di faggio e terriccio sistemando sul fondo del vaso dei cocci di terracotta in modo da favorire il drenaggio dell'acqua. Una volta che il vaso ha raggiunto le dimensioni indicate sopra, ogni anno, si toglie lo strato superficiale di terra per circa 3 cm e si sostituisce con del terriccio nuovo.
Queste piante hanno spesso bisogno di un tutore, sono ottimali quelli ricoperti di muschio che si sistemano all'atto del rinvaso.
CONCIMAZIONE
Durante tutto il periodo primaverile ed estivo, bisogna concimare ogni 3 settimane con un concime liquido somministrato assieme all'acqua di irrigazione.
Per quanto riguarda il tipo di concime da somministrare, in commercio ne esistono di tanti tipi ma è buona norma leggere l'etichetta che specifica la composizione. Per tutte le piante verdi, vale a dire per quelle piante che sviluppano molte foglie, è preferibile usare concimi che abbiamo un titolo abbastanza elevato in azoto (N) che favorisce appunto lo sviluppo delle parti verdi. Accertatevi pertanto che oltre ad avere i cosidetti macroelementi quali azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) e che tra questi l'Azoto sia in maggiore quantità che abbia anche i microelementi, vale a dire quei composti di cui la pianta ha bisogno in minima quantità (ma ne ha pur sempre bisogno) quali il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.
FIORITURA DEL FILODENDRO
I fiori compaiono di solito durante il periodo estivo anche se è abbastanza raro che ciò avvenga in casa.
COME POTARE LA PIANTA
Di solito il Philodendron non si pota. Vanno semplicemente eliminate le foglie che via via disseccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
Se si vuole avere uno sviluppo più compatto della pianta si può attuare la cimatura degli apici vegetativi.
Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.
MOLTIPLICAZIONE
Il filodendro si moltiplica per talea.
MOLTIPLICAZIONE PER TALEA
All'inizio dell'estate, si taglia subito sotto il nodo un apice della pianta di filodendro con qualche foglia e con piccole radici aeree lunga almeno 15 cm e con lameno tre nodi. Si raccomanda di tagliare con una lametta o con un coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti avendo cura che l'attrezzo che si usa per il taglio sia pulito e disinfettato. Dopo aver eliminato le foglie poste più in basso, si immerge la parte tagliata in una polvere rizogena per favorire la radicazione.
Successivamente si sistemano le talee in una composta formata in parti uguali da torba e sabbia grossolana. Si fanno dei buchi con una matita e si sistemano come indicato nella foto. Avere cura successivamente di compattare delicatamente il terriccio.
Utilizzare un vasetto di piccole dimensioni, non più di 7 cm. Il vaso si ricopre con un foglio di plastica trasparente (o un sacchetto messo a cappuccio) e si colloca in un luogo dove ci sia luce abbondante (ma non sole diretto) e una temperatura intorno ai 24 °C avendo cura di tenere il terriccio sempre leggermente umido (annaffiare sempre senza bagnare le piantine in radicazione con acqua a temperatura ambiente). Ogni giorno si toglie la plastica per controllare l'umidità del terreno ed eliminare dalla plastica la condensa.
Una volta che iniziano a comparire i primi germogli (circa 5-6 settimane), vuol dire che la talea ha radicato. A quel punto si toglie la plastica e si colloca il vaso in una zona più luminosa, alla stessa temperatura e si aspetta che la talea si irrobustisca.
Lasciate la talea dove si trova fino a febbraio-marzo quando la trapianterete nel vaso e nel terreno definitivo così come indicato per le piante adulte. Non disturbare le talee fino a quando non avranno messo i nuovi getti.
Molte specie radicano anche se poste semplicemente in acqua.
PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI
Foglie ingiallite
Vuol dire che la pianta riceve troppa acqua.
Rimedi: riducete le annaffiature.
Foglie con evidenti bruciature
Quando le foglie presentano questo sintomo vuol dire che la pianta è stata esposta al sole diretto specialmente se si è spruzzata d'acqua quando era al sole.
Rimedi: sistemare la pianta in un luogo più idoneo luminoso ma non con il sole diretto.
Macchie sulla pagina inferiore delle foglie
Macchie sulla pagina inferiore delle foglie potrebbero significare che siete in presenza di cocciniglia e in particolare della cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e si osservano. Confrontatele con la foto al lato. Sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande e in vaso, potete lavarla con un acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante più grandi e piantate all'aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista.
Foglie che iniziano a ingiallire, appaiono macchiettate di giallo e marrone
Se le foglie iniziano a ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questa sintomatologia siamo molto probalbilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso e dannoso.
Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un insetticida specifico. Se la pianta non è particolarmente grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone.
Foglie con macchie brune specialmente lungo i margini
Le macchie brune molto spesso sono sintomo di temperature troppo basse (al di sotto dei 13°C).
Rimedi: spostate la pianta in un luogo più idoneo
ETIMOLOGIA DEL NOME PHILODENDRON
La parola Philodendron deriva dal greco e vuol dire phileo «amore» e "dendros «albero», quindi «amore per gli alberi» per la crescita come pianta epifita (piante che posseggono radici aeree e crescono fissate agli alberi che utilizzano come supporto) sugli alberi, quasi abbracciandoli.
AVVERTENZE SUL FILODENDRO
Non tutti sanno che tutte le parti delle pianta sono tossiche per la presenza di cristalli di ossalato di calcio e di acido ossalico che possono avere un'azione caustica sulla pelle con ulcerazioni quando si entra in contatto con queste sostanze.
TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.