Come coltivare il Platycerium
Come coltivare il Platycerium, una bellissima felce conosciuta per la forma delle sue fronde a "corna di alce", non è semplicissimo. Ti proponiamo pertanto una guida per la sua coltivazione e cura.
- Classificazione botanica
- Origine e diffusione della pianta
- Come è fatto il Platycerium
- Principali specie di Platycerium coltivate a scopo ornamentale
- Fioritura
- Quanto è rustico il Platycerium
- Ciclo biologico del Platycerium
- Come si cura e si coltiva il Platycerium
- Etimologia del nome Platycerium
- Testi che usiamo per scrivere i nostri articoli
CLASSIFICAZIONE BOTANICA
Perchè una classificazione botanica? Una classificazione non è altro che un modo di raggruppare e sistemare in precise categorie e gerarchie, in questo caso le piante (ma vale per tutti gli organismi viventi). Il primo che ebbe l'intuizione di adottare questo sistema fu il naturalista svedese Carlo Linneo nel 1753 nel suo libro Systema naturae nel quale riunì le piante in base alle loro caratteristiche morfologiche (oggi in base al loro DNA). Tutto questo è molto importante perchè ci permette di capire le similitudini delle diverse piante e la loro diversità e anche come sono imparentate tra loro. Vediamo pertanto a seguire la classificazione botanica del Platycerium.
ORIGINE E DIFFUSIONE DELLA PIANTA
I Platycerium sono delle felci si ritrovano e sono originarie delle foreste pluviali tropicali e temperate dell'Africa, dell'Asia e dell'Australia e alcune specie si trovano anche nell'America meridonale.
COME E' FATTO IL PLATYCERIUM
Il genere Platycerium appartiene a quel gruppo di piante che comunemente sono chiamate FELCI.
Sono piante prive di fiori, frutti e semi e per moltissimi anni queste piante sono state avvolte nel mistero perchè non si riusciva a comprendere come potessero moltiplicarsi. Solo nel 1850 un libraio tedesco è riuscito a svelare il mistero: aveva osservato sulla pagina inferiore delle foglie, le spore, attraverso le quali la pianta si moltiplicava.
La particolarità di questo genere è che in natura sono piante epifite (vale a dire che vivono sopra i rami delle altre piante e traggono il nutrimento dall'umidità e dall'aria circostante) e dal fatto che presentano due tipi di fronde molto diverse tra loro:
- un primo tipo (fronde sterili) costituito da una singola fronda appiattita con la quale aderisce alla pianta ospite avvolgendosi attorno al ramo, utilizzando la pianta come sostegno e traendo nutrimento dall'acqua e dai detriti che si depositano sopra la pianta ospite. Questa fronda non produce spore. Si riconoscono facilmente perché sono di colore marrone e sembrano delle foglie secche;
- un secondo tipo (fronde fertili) di colore verde piatte e coriacee dal caratteristico aspetto a "corna di alce" che producono le spore in grappoli sospesi nella pagina inferiore.
Fronde sterili e fronde fertili
Sono piante che vivono bene in casa, sia in vaso che in cesti sospesi e sono molto decorative.
PRINCIPALI SPECIE DI PLATYCERIUM COLTIVATE A SCOPO ORNAMENTALE
PLATYCERIUM ALCICORNE
La felce Platycerium alcicorne è una pianta epifita (vale a dire che vive sopra i rami delle altre piante e ricava il nutrimento dall'umidità dell'aria circostante) con fronde molto caratteristiche che ricordano le corna di un'alce in quanto molto incise.
Sono di un bel colore verde - grigiastro e le fronde fertili sono ricoperte da una fitta peluria.
PLATYCERUM BIFURCATUM
La felce Platycerium bifurcatum è originaria dell'Australia ed è molto simile al Platycerium alcicorne dalla quale si distingue sia perchè le foglie fertili sono ricadenti anzichè erette sia perchè sono facilmente adattabili alla vita in appartamento.
PLATYCERIUM GRANDE
La felce Platycerium grande è nativa della Malesia e dell'Australia con fronde fertili molto grandi che raggiungono anche i 2 m di altezza.
FIORITURA
Le Platycerium in quanto felce, non fioriscono (vedi il paragrafo: "Descrizione della pianta").
CICLO BIOLOGICO DEL PLATYCERIUM
In linea generale le felci, sono facilmente distinguibile dalle piante superiori
(Fanerogame) in quanto sprovviste di organi di riproduzione visibili classici quali
i fiori e dalle piante inferiori (muschi, licheni, funghi, ecc) in quanto la pianta
è un corno vale a dire una pianta ben formata in tutte le sue parti
perciò provvista di radice, fusto, foglie, vasi, midollo, ecc a eccezione degli
organi di riproduzione cioè dei fiori.
Foglie con sporangi nella pagina inferiore
Le FELCI per riprodursi producono delle spore (da qui il nome di SPOROFITO) ben visibili sulla pagina inferiore delle foglie. Le spore sono contenute all'interno di SPORANGI che altro non sono che le capsule in cui maturano le SPORE. A loro volta gli sporangi sono raggruppati in formazioni dette SORI.
Foglie con sporangi nella pagina inferiore
La spora viene trasportata dal vento e cade nel terreno e germina. Dalla sua germinazione nasce una pianta indipendente che produce GAMETI detta PROTALLO o GAMETOFITO. Su questo protallo si formano gli organi sessuali, ANTERIDI (maschili) e ARCHEGONI(femminili) dove maturano rispettivamente gli ANTEROZOI e le OOSFERE. L'anterozoo maschile si sposta nella pianta grazie all'acqua (pioggia, rugiada, ecc.) e va a fecondare la oosfera che appena fecondata (EMBRIONE FECONDATO) germoglia subito rimanendo nell'Archegonio (in questa fase l'embrione produce una sorta di radice detta austorio che affonda nei tessuti del gametofito per potesi nutrire). Da questo embrione nascerà la pianta di felce che conosciamo.
QUANTO È RUSTICO IL PLATYCERIUM
I Platycerium non sono piante rustiche infatti non resistono al freddo e al gelo. La loro temperatura minima infatti non dovrebbe scendere sotto i 18ºC.
COME SI CURA E SI COLTIVA IL PLATYCERIUM
I Platycerium hanno bisogno di qualche attenzione rispetto alle altre felci infatti il loro tallone di Achille sono le temperature minime, la luce e l'umidità.
COLTIVAZIONE IN VASO DEL PLATYCERIUM
La coltivazione in casa è sicuramente consigliata per questa pianta, ricordandosi di tenerla lontana da fonti di calore dirette e dalla luce diretta del sole. Anzi, la luce deve essere soffusa non troppo elevata. Sono infatti piante che in natura vivono nel sottobosco, all'ombra dei grandi alberi.
E' consigliabile la sua coltivazione in cesti sospesi perchè così cresce in natura abbarchiccato sugli alberi.
COLTIVAZIONE IN PIENA TERRA DEL PLATYCERIUM
I Platycerium sono piante originarie delle foreste pluviali tropicali, pertanto nei nostri climi non è semplice trovare quelle temperature costanti tutto l'anno e soprattutto il grado di umidità richiesto, pertanto la loro coltivazione è meglio che avvenga in un ambiente protetto.
DOVE TENERE IL PLATYCERIUM: ESPOSIZIONE E LUCE
Le piante del genere Platycerium devono essere sistemate in una zona della casa dove non è presente molta luce anche se, tra i diversi tipi di felce è il genere più robusto e sopporta meglio delle altre piante l'esposizione alla luce (ovviamente mai diretta).
Il colore verde scuro delle foglie le aiuta infatti a ottenere il massimo vantaggio da qualsiasi tipo di luce e poichè non fioriscono, le felci non hanno bisogno di tanta luce, tanta quanta ne assorbono le piante da fiore. Inoltre in natura sono piante di sottobosco per cui l'ombra è il loro ambiente ideale.
TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE DEL PLATYCERIUM
Innanzitutto ricordate che le temperature medie ottimali sono intorno ai 18°C e devono stare lontane dalle correnti d'aria. Se vedete che la felce vegeta bene nel luogo dove l'avete sistemata, non spostatela. Vuol dire che in quel luogo ha trovato un microclima ideale.
PULIZIA DELLE FOGLIE
Una raccomandazione che vale per le felci ma che consiglio per tutte le piante: NON usate mai dei lucidanti per le foglie. Questi prodotti infatti otturano gli stomi della pianta impedendole di svolgere le sue normali funzioni fisiologiche. Per pulire le foglie usate semplicemente un panno umido.
COME SI ANNAFFIA IL PLATYCERIUM E UMIDITÀ AMBIENTALE
Per le Platycerium come per tutte le felci il primo problema è l'umidità. Infatti un ambiente troppo secco o troppo caldo provoca gravi danni.
Pur essendo delle piante robuste sono sensibili alla disidratazione, quando stanno per troppo tempo in un ambiente secco. Per ovviare a questo inconveniente è indispensabile tenere l'ambiente intorno alla felce umido con costanti nebulizzazioni, almeno due volte al giorno durante la stagione calda. In questo modo si rallenta la perdita d'acqua da parte delle fronde.
Un altro sistema è quello di mettere il vaso su di un sottovaso pieno di ciottoli e poi riempirlo d'acqua facendo attenzione però che il fondo del vaso non sia immerso nell'acqua in quanto in questo modo il terreno del vaso si saturerebbe di acqua facendo marcire le radici. Questo sistema consente, quando fa caldo, di far evaporare l'acqua del sottovaso che di conseguenza inumidisce l'aria circostante. E' consigliabile ricordarsi di riempire il sottovaso ogni qualvolta l'acqua è evaporata.
In ogni caso il terriccio deve essere sempre moderatamente umido.
TIPO DI TERRICCIO DA USARE E COME RINVASARE
In genere le Platycerium hanno un accrescimento rapido perciò quando la pianta ha raggiunto delle dimensioni eccessive, a marzo si rinvasa. Si tolgono le foglie di base normalmente secche e si pone in un vaso leggermente più grande.
Mettete sul fondo del vaso uno strato consistente di ghiaia e piccoli sassi che servono per favorire il deflusso dell'acqua. La composta deve essere formata da tre parti di torba, 2 di sabbia grossolana e una buona dose di fertilizzante di base.
COME E QUANTO CONCIMARE IL PLATYCERIUM
Le Platycerium si concimano durante tutta la stagione primaverile-estiva in modo regolare due volte al mese, con concimi liquidi da diluire nell'acqua di irrigazione. Negli altri periodi vanno sospese.
E' oppotuno usare un concime che oltre ad avere i macroelementi quali azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) abbia anche i microelementi quali il quali il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.
COME POTARE LA PIANTA
Per le Platycerium non si può parlare di potatura. Vanno semplicemente eliminate le foglie che via via disseccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.
RIPRODUZIONE DEL PLATYCERIUM
Le Platycerium si moltiplicano in due modi: staccando le piccole piante che si formano alla base della pianta o per propagazione mediante spore, quest'ultima di non facile realizzazione.
La riproduzione per polloni, vale a dire la riproduzione mediante le piante che si formano alla base della pianta, i polloni, e si piantano in una composta formata da torba e sabbia e si tengono all'ombra, in ambiente umido a una temperatura di circa 15°C in un vaso ricoperto con un foglio di plastica trasparente.
Ogni giorno si toglie la plastica per controlalre l'umidità della terra ed eliminare dalla plastica la condensa. Appena iniziano a comparire i primi germogli vuol dire che la pianta ha radicato. A quel punto si toglie la plastica e si mette la pianta in una zona più luminosa, alla stessa temperatura e si aspetta che la piantina si irrobustisca.
Appena sono abbastanza grandi si trapiantano nel vaso definitivo utilizzando la stessa terra consigliata per le piante adulte e si trattano come tali.
La moltiplicazione mediante spore è una tecnica difficile da attuare nelle condizioni domestiche. In ogni caso, se volete provarci, di seguito viene spiegata una procedura. In primavera si taglia una foglia di felce che contiene le spore, si raschiano e si fanno cadere in un foglio.
Si prepara quindi una cassetta che contiene terra da giardino e torba in parti uguali e si sistemano le spore. Si annaffia quindi con moderazione in modo da non formare fosse o buche nel terriccio e si mette sopra un foglio di plastica trasparente. A questo punto si mette la cassetta al buio e a una temperatura di circa 20-23 °C, avendo cura di mantenere il terriccio sempre umido. Il foglio di plastica si apre tutti i giorni in modo da eliminare la condensa che si forma.
Dopo circa 2-3 mesi nasceranno le prime piantine e a questo punto è necessario spostare la cassetta in una posizione più luminosa (ma non troppo) e si toglie il foglio di plastica. Una volta che le piantine saranno cresciute e sviluppate vanno trapiantate 2-3 per vaso che deve avere un diametro non superiore ai 6-7 cm.
PARASSITI E MALATTIE CHE POSSONO COLPIRE IL PLATYCERIUM E COME CURARLI
Foglie secche che cadono
Questo sintomo vuol dire che la pianta non ha un giusto equilibrio idrico. E' necessario
aumentare le annaffiature e l'umidità.
Rimedi: come primo intervento è consigliabile immergere il vaso in un secchio d'acqua
in modo che la terra si imbeva, poi si fa sgocciolare per bene e quindi si ripone
al suo posto regolando le annaffiature e l'umidità in maniera più corretta.
Foglie chiare e scolorite
Se le foglie presentano questo sintomo, vuol dire che la pianta di Platycerium è
troppo esposta al sole.
Rimedi: spostatela in un luogo più idoneo.
Foglie arricciate
Le foglie arricciate si manifestano quando la temperatura è troppo bassa.
Rimedi: spostare la pianta in un luogo più caldo.
Foglie orlate di scuro che appassiscono abbastanza rapidamente
Se si presenta questa sintomatologia vuol dire che l'ambiente dove si trova la vostra
felce è troppo caldo.
Rimedi: spostare la pianta in un luogo più fresco.
Foglie con macchie scure
Se è presente questo sintomo è probabile che la vostra felce sta subendo un attacco
fungino, dovuto il più delle volte a squilibri idrici, vale a dire a eccessivo
ristagno dell'acqua nel sottovaso.
Rimedi: togliete le parti colpite e usate dei prodotti anticrittogamici specifici.
Macchie brune sulla pagina inferiore delle foglie
Macchie brune sulla pagina inferiore delle foglie potrebbero significare che siete in presenza di cocciniglia bruna . Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e si osservano. Confrontatele con la foto al lato. Sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande e in vaso, potete lavarla con un acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante di Platycerium più grandi e piantate all'aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista.
Macchie sulla pagina inferiore delle foglie
Macchie sulla pagina inferiore delle foglie potrebbero significare che siete in presenza di cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e si osservano. Confrontatele con la foto al lato. Sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande e in vaso, potete lavarla con un acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante più grandi di Platycerium e piantate all'aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista.
ETIMOLOGIA DEL NOME PLATYCERIUM
L'etimologia del nome Platycerium deriva dal greco platys «grande» e keras «corno» per la straordinaria somiglianza della specie Platycerium alcicorne con le corna dell'alce.
- Staghorn Ferns UF/IFAS Extension, Gardening solution, University of Florida
- Platycerium bifurcatum - Felce di Elkhorn Australian National Botanic Gardens
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