La Streptosolen è una deliziosa pianta da interni e da esterni che forma della macchie di colore giallo aranciate per tutto il periodo estivo grazie ai suoi fiori, particolarmente appariscenti e numerosi.
Il genere Streptosolen appartenente alla grande famiglia delle Solanaceae (dove ritroviamo numerosi generi tra i quali il più famoso peperoncino) comprende una sola specie, la Streptosolen jamesonii originaria della Colombia, dove il clima rimane mite durante tutto l'arco dell'anno.
Si tratta di una pianta sempreverde a portamento arbustivo che può raggiungere i due metri di altezza, caratterizzata da foglie ovali, di colore verde scuro, disposte in maniera alternata lungo i fusti e lunghe fino a 5 cm.
I fiori riuniti in infiorescenze a corimbo apicale sono peduncolati, caratterizzati da un calice e una corolla di forma tubolare che si apre formando cinque lobi nella parte terminale. Sono di colore giallo aranciato e larghi 2 cm. La fioritura è molto lunga in quanto inizia nella tarda primavera e prosegue per tutta l'estate e se il clima è particolarmente mite, anche in autunno.
Le Streptosolen sono piante di facile coltivazione che non richiedono particolari cure colturali. Nelle zone a clima mite possono essere allevate senza problemi in piena terra, diversamente è meglio allevarle in vaso per sistemarle in zone riparate durante il periodo invernale infatti se le temperature minime scendono al di sotto dei 7°C, la pianta inizia a risentirne.
Sono piante che richiedono molta luce ma non i raggi diretti del sole se non al mattino o alla sera ma mai nelle ore più calde della giornata.
Dato che gli steli della Streptosolen sono abbastanza sottili, è opportuno offrirgli un tutore al quale appoggiarsi per una crescita in altezza o assicurarli a un pergolato mano mano che crescono.
E' una pianta che richiede annaffiature regolari durante il periodo primaverile - estivo avendo l'accortezza di lasciare asciugare in superficie il terreno tra una annaffiatura e un'altra. Le irrigazioni vanno invece sensibilmente ridotte nel periodo autunno-invernale.
La Streptosolen va rinvasata usando un buon terriccio costituito da terra da giardino, torba e sabbia grossolana per favorire il drenaggio dell'acqua di annaffiatura in quanto non tollera i ristagni idrici.
Al momento del rinvaso è opportuno sistemare nel terreno un tutore al quale pianta si potrà ancorarsi man mano che cresce.
La Streptosolen si concima una volta al mese dalla primavera e per tutta l'estate utilizzando un buon fertilizzante diluito nell'acqua di annaffiatura e dimezzando le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione del fertilizzante.
E' opportuno usare un concime che oltre ad avere i macroelementi quali azoto (N), fosforo (P), potassio (K) contengano anche i cosiddetti microelementi, vale a dire quei composti di cui la pianta ha bisogno in minima quantità (ma ne ha pur sempre bisogno) quali il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.Subito dopo la fioritura occorre eliminare i rami secchi fino a 2/3 della loro lunghezza totale per stimolare la produzione di nuovi rami laterali fioriferi ed evitare che la pianta si sviluppi troppo in altezza a discapito della foltezza.
La Streptosolen jamesonii fiorisce a partire dalla tarda primavera e per tutta l'estate e se il clima è particolarmente mite, anche in autunno.
La Streptosolen si moltiplica per talea.
Si prelevano delle talee semi legnose lunghe circa 10 cm all'inizio della primavera dai germogli laterali non fioriferi. Le talee vanno tagliate immediatamente sotto il nodo e i l taglio va fatto in senso obliquo in quanto ciò permette d'avere una maggiore superficie per la radicazione ed evita l'accumulo di acqua su questa superficie.
Usate una lametta o un coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti e abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti. Si eliminano le foglie poste più in basso e si immerge la parte tagliata in una polvere rizogena per favorire la radicazione delle talee. A quel punto si sistemano in una composta formata da torba e sabbia grossolana in parti uguali facendo dei buchi con una matita, tanti quante sono le talee da sistemare avendo cura successivamente di compattare delicatamente il terriccio.
La cassetta o il vaso si sistema all'ombra e a una temperatura intorno ai 18-21°C avendo cura di tenere il terriccio sempre leggermente umido, annaffiando senza bagnare le talee in radicazione con acqua a temperatura ambiente. Una volta che iniziano a comparire i primi germogli, vuol dire che la talea ha radicato. A quel punto si sistema il vaso in una zona più luminosa, alla stessa temperatura e si aspetta che le talee si irrobustiscano. Una volta che sono sufficientemente grandi, si trapianta ciascuna talea in vasi singoli e si trattano come le piante adulte.
Ricordarsi di cimare le giovani piante per favorire l'emissione di germogli laterali.Se notate dei piccoli insetti di colore chiaro siete quasi sicuramente in presenza di afidi o come comunemente sono chiamati pidocchi.
Rimedi: bisogna trattare la pianta con antiparassitari specifici facilmente reperibili da un buon vivaista. Si tratta in genere di prodotti sistemici, vale a dire che entrano nel circolo linfatico della pianta e quindi sono assorbiti dagli afidi durante la nutrizione.
Se le foglie presentano questo sintomo e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano e assumono un aspetto quasi polverulento e cadono è probabile che sia in corso un attacco di attacco di ragnetto rosso , un acaro molto fastidioso. Osservando attentamente si potranno notare anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie.
Rimedi: aumentare l'umidità intorno alla pianta in quanto un ambiente secco favorisce la loro proliferazione. Se l'infestazione è particolarmente grave occorre usare insetticidi specifici. Se la pianta non è particolarmente grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone.
Macchie brune sulle foglie soprattutto nella pagina inferiore potrebbero significare che siete in presenza di cocciniglie, cocciniglia bruna o cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e osservarle. Confrontatele con le foto al lato, sono caratteristiche, non potete sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: si possono eliminare usando un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è molto grande e in vaso, può essere lavata con acqua e sapone neutro strofinando delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata per eliminare tutto il sapone. Per le piante più grandi e piantate all'aperto si può usare un antiparassitario specifico reperibili da un buon vivaista.
Il nome Streptosolen deriva dal greco streptos «attorcigliato» e solen «tubo» a causa della forma della corolla che sembra appunto un tubo attorcigliato.