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Plumbago

La Plumbago è una pianta sempreverde, a portamento arbustivo e rampicante, molto decorativa ed è conosciuta con i nomi di plumbaggine o gelsomino azzurro.

Plumbago, coltivazione
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IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:

CLASSIFICAZIONE BOTANICA

Perchè una classificazione botanica? Nel 1753 il naturalista svedese Carlo Linneo ebbe la geniale idea di collocare sistematicamente le piante all'interno di precise gerarchie (allora in base alle loro caratteristiche morfologiche, oggi in base al loro DNA) dando loro dei nomi derivanti per lo più dal latino o dal greco. Questo si rivelò molto importante non solo per riconoscere in modo univoco una pianta ma anche per capire le similitudini delle diverse piante, la loro diversità e anche come sono imparentate tra loro. A seguire pertanto riporto la classificazione botanica della Plumbago.

Regno
:
Plantae

Clado
: Angiosperme
Clado
: Eudicotiledoni
Ordine
:
Caryophyllales

Famiglia
:
Plumbaginaceae

Genere
:
Plumbago

Specie
: vedere il paragrafo «Principali specie»

ORIGINE E DIFFUSIONE DELLA PIANTA

Le Plumbago sono tutte piante originarie delle regioni a clima temperato diffuse nei boschi e nelle boscaglie delle regioni caldo temperate e tropicali di tutto il mondo.

CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA

Il genere Plumbago comprende piante conosciute anche con il nome di PLUMBAGGINE o GELSOMINO AZZURRO.

Si tratta di piante annuali o perenni a portamento arbustivo e rampicantedi aspetto molto vario in quanto a crescita molto disordinata con fusti che arrivano a svilupparsi fino a 4,5 m nelle piante spontanee ma se allevate e opportunamente sistemate su dei sostegni, consentono di avere delle piante molto decorative e più contenute.

Sono piante utilizzate come rampicanti che in estate danno delle fioriture molto belle.

I fiori, riuniti in infiorescenze a spiga lunghe dai 20 ai 30 cm, sono di colore azzurro o rosso a seconda della specie e della varietà e sono costituiti da una parte tubolare lunga circa 4 cm che si apre in una corolla formata da 5 petali e larga circa 2,5 cm.

PRINCIPALI SPECIE COLTIVATE A SCOPO ORNAMENTALE

Esistono una decina di specie tra le quali ricordiamo:

PLUMBAGO CAPENSIS (P. AURICULATA)

La Plumbago capensis è originaria del Sud America ed è conosciuta con il nome di GELSOMINO AZZURRO ed è la più diffusa e coltivata. E' una pianta arbustiva rampicante che può raggiungere i 2 m di altezza se allevata a casa. Sia i fusti che i rami sono legnosi e provvisti di foglie picciolate di un bel verde intenso, ovali e lunghe sino a 5 cm.

Plumbago in fiore
Fiore di Plumbago in primo piano
Fiore di Plumbago in primo piano

I fiori sono di colore azzurro, riuniti in gruppi di 20 a formare delle spighe lunghe 25-30 cm che sbocciano dall'estate al tardo autunno. Esistono diverse varietà che differiscono tra loro per il diverso colore dei fiori quali a esempio la Plumbago capensis var. alba con i fiori bianchi.

PLUMBAGO INDICA (P. ROSEA)

La Plumbago indica è un piccolo arbusto sempreverde originaria dell'Asia sud orientale. E' molto apprezzata per le sue fioritura anche se è un rampicante meno generoso della capensis con fioriture meno lussureggianti. Richiede minori cure colturali e minori potature.

Plumbago indica

Le sue foglie sono meno lunghe della auriculata e i fiori sono riuniti in spighe lunghe anche 20 cm di colore rosso scarlatto.

TECNICA COLTURALE

Le Plumbago sono piante rustiche che non presentano particolari difficoltà di coltivazione.

RUSTICITÀ DELLA PIANTA

La Plumbago è una pianta rustica di coltivazione semplice, richiede poche pratiche colturali e ben si adatta alle diverse situazioni nelle quali si può trovare.

COLTIVAZIONE IN VASO

La Plumbago può essere coltivata con successo in vaso all’aperto purchè il clima sia temperato e al riparo dalle correnti d’aria. Valgono in pratica le stesse considerazioni per la coltivazione in piena terra. E' in ogni caso una pianta da esterno.

COLTIVAZIONE IN PIENA TERRA

Può essere coltivata in piena terra in giardino con ottimi risultati purchè le temperature durante la stagione fredda non scendano sotto i 10°C. Le basse temperature infatti sono il suo limite nella coltivazione in giardino. Va sistemata in pieno sole possibilmente a Sud eal riparo dai venti freddi.

In inverno, le piante coltivate in terra nelle regioni più fredde, bisogna proteggerle pacciamando il terreno e parte del fusto con della paglia o altro materiale inerte. In Italia, solo le regioni del Centro e del Sud la coltivano senza problemi all'aperto.

TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE

Le Plumbago non sopportano il freddo, soprattutto se giovani, infatti le temperature non devono scendere sotto i 10°C. Sono meglio tollerate le alte temperature estive.

ESPOSIZIONE E LUCE

Le Plumbago amano la luce per cui vanno esposte in piena luce e per qualche ora anche al sole diretto ma non nelle ore più calde della giornata.

USO DEI TUTORI

Dato che sono piante rampicanti è preferibile dotarle di sostegni tipo graticci o anche dei semplici pali ai quali andranno fissati i rami. Se non viene fissata a un sostegno avrà un portamento ricadente.

ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE

Le Plumbago va annaffiata durante il periodo vegetativo vale a dire dalla primavera all'estate abbondantemente e occorre aspettare che il terreno sia asciutto in superficie prima di effettuare la successiva irrigazione.

Attenzione ai ristagni idrici che non sono tollerati.

Ama un ambiente umido per cui va spruzzata regolarmente fino al momento in cui compaiono i fiori e poi sospesa per non macchiarli. E' preferibile spruzzare le piante la mattina presto e mai quando è al sole.

TIPO DI TERRENO DA USARE E COME RINVASARE

La Plumbago si rinvasa all'inizio della primavera utilizzando un vaso un po' più grande del precedente fino alla misura massima di 30 cm utilizzando un buon terreno fertile. Una volta raggiunta tale misura si asporta solo i primi 3-5 cm di terriccio e si rinnova con del terreno fresco.

E' importante sistemare sul fondo del vaso della ghiaia o dei pezzi di coccio in modo da favorire il rapido sgrondo dell'acqua di annaffiatura in eccesso in quanto non sopporta i ristagni idrici.

Personalmente consiglio di usare dei vasi di terracotta anche se molti optano per i vasi di plastica (meno costosi e più fori di drenaggio). Ritengo che siano preferibili quelli di terracotta in quanto, essendo porosi, consentono alla terra di respirare.

CONCIMAZIONE

La Plumbago si concima durante il periodo primaverile - estivo ogni due settimane utilizzando un fertilizzante liquido diluito nell'acqua di irrigazione mentre durante l'autunno e l'inverno le concimazioni vanno sospese. Usate dei concimi che oltre ad avere i cosiddetti macroelementi quali azoto (N), fosforo (P), potassio (K) contengano anche i cosiddetti microelementi, vale a dire quei composti di cui la pianta ha bisogno in minima quantità (ma ne ha pur sempre bisogno) quali il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per la pianta.

Diminuite leggermente le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione del fertilizzante.

FIORITURA

L'epoca di fioritura della Plumbago è variabile in quanto dipende dalla specie. In genere comunque sono tra aprile e ottobre.

Fiore di Plumbago in primo piano

COME POTARE LA PIANTA

La Plumbago si pota al termine della fioritura, ogni anno, in modo energico tagliando i fusti legnosi a 30 cm dal terreno, in qualunque momento tra la fine dell'estate e l'inizio della primavera. Questa operazione è molto importante un quanto i fiori si formano solo sui rami dell'anno. In ogni caso va fatta sempre prima della ripresa vegetativa della pianta. In primavera ridarà altri rami e numerosi altri fiori.

I fiori mano mano che appassiscono vanno eliminati.

Se avete la possibilità di tenerla costantemente in ambiente caldo, la pianta non entrerà in riposo vegetativo e produrrà fiori tutto l'anno.

E' importante che l'attrezzo che usate per il taglio si pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma o con varechina o con alcool) per evitare di infettare i tessuti.

MOLTIPLICAZIONE

La Plumbago si moltiplica per talea o per seme.

Nel scegliere la tecnica da adottare tenete presente che se moltiplicate per seme, subentrando la variabilità genetica, non sarete sicuri di ottenere una pianta uguale alle piante madri pertanto se desiderate avere un esemplare preciso, fate la moltiplicazione per talea.

MOLTIPLICAZIONE PER TALEA

In qualunque momento tra maggio e agosto si possono prelevare delle talee dai getti laterali lunghe circa 8-10 cm. Eliminate le foglie che si trovano più in basso e spolverate il taglio con una polvere rizogena per favorire l'emissione delle radici. Sistemate quindi le talee in un vaso con un un terreno formato da terriccio fertile e sabbia grossolana in parti uguali.

Moltiplicazione per talea: taglio della talea sotto il nodo
Moltiplicazione per talea - eliminazione foglie poste più  in basso
Moltiplicazione per talea: spolverare la parte basale con della polvere rizogena per favorire la radicazione
Moltiplicazione per talea: fare dei buchi nel terreno per la sistemazione delle talee
Moltiplicazione per talea: busta messa a cappuccio nel vaso per mantenere una temperatura costante e evitare l'eccessiva perdita di umidità

Inumidite il terreno senza bagnare le parti verdi e ricoprite quindi il vaso con un telo di plastica trasparente o una busta messa a cappuccio e sistematela così preparata in una zona della casa all'ombra e dove la temperatura sia intorno ai 21°C. Ogni giorno controllate lo stato delle talee togliendo la plastica e contestualmente controllate il terreno (deve rimanere sempre umido) ed eliminate la condensa che si sarà sicuramente formata nella plastica.

Vi rendete conto che la talea ha formato le radici in quanto inizieranno a nascere i nuovi germogli. A quel punto togliete definitivamente la plastica e aspettate che le talee diventino più robuste. Dopo di che potete trapiantarle nel vaso definitivo usando un terreno come indicato al paragrafo "Rinvaso" e trattatele come una pianta adulta.

MOLTIPLICAZIONE PER SEMI

La moltiplicazione per semi si effettua in primavera distribuendo i semi in maniera uniforme su un terriccio per semi. In considerazione del fatto che i semi sono piccoli per interrarli, usate un pezzo di legno piatto. Inumidite quindi abbondantemente il terreno (usando uno spruzzatore che consentirà di bagnare in maniera più uniforme) mescolando all'acqua un fungicida ad ampio spettro per prevenire eventuali infezioni fungine.

A questo punto chiudete il vassoio con un foglio di plastica trasparente o con una lastra di vetro che ha un doppio vantaggio: il primo è che non farà asciugare il terreno troppo rapidamente, il secondo che consentirà d'avere una temperatura costante.

Moltiplicazione per seme: 
disposizione dei semi nel terreno
Moltiplicazione per seme: uso di un nebulizzatore per inumidire il terreno
Moltiplicazione per seme: uso di un foglio di plastica trasparente per evitare che il terreno si secchi troppo rapidamente e per mantenere una umidità costante

Prendete quindi il vassoio e riponetelo in una zona della casa all'ombra e a una temperatura intorno ai 21 - 24°C. Fino al momento della germinazione dei semi ogni giorno togliete la plastica e controllate l'umidità del terreno (deve rimanere sempre umido) ed eliminate la condensa dalla plastica (o dal vetro). Quando i semi germoglieranno togliete la plastica definitivamente e sistemate il vassoio in una posizione più luminosa (non al sole diretto) e arieggiata.

Eliminate le piantine più deboli per garantire più spazio a quelle più robuste e aspettate che siano sufficientemente grandi da poter essere manipolate. A quel punto potete prelevarle delicatamente con tutto il panetto di terra e sistemarle nel vaso definitivo come se fossero delle piante adulte.

PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI

Foglie che avvizziscono o pendono

Se le foglie presentano questo sintomo vuol dire che non è annaffiata correttamente: o troppa o troppo poca.
Rimedi: regolate le irrigazioni secondo quanto indicato nel paragrafo apposito.

La pianta non fiorisce

Se la pianta è stata allevata per bene il fatto che non fiorisce può essere dovuto a un terreno povero di elementi nutrivi.
Rimedi: fate una buona concimazione così come indicato nel paragrafo "Concimazioni".

In conseguenza di una gelata la pianta si secca rapidamente

Se in conseguenza di una improvvisa gelata la parte aerea muore non è detto che la pianta sia morta. Eliminate subito le parti aeree danneggiate e lasciatela tranquilla. Se non lo avete fatto, proteggete il resto della pianta con della paglia o torba o tessuto-non tessuto e aspettate la primavera. Se è ancora viva rifiorirà. Per vedere se ci sono ancora dei tessuti sani fate un piccolo taglio nella parte che vi sembra ancora viva del fusto, se il tessuto è verde vuol dire che non è morta.

Piccoli insetti che si muovono sulla pianta

Se osservate che sulla pianta ci sono piccoli insetti biancastri-verdastri che si muovono, potrebbero essere afidi, più conosciuti come pidocchi.

Afidi delle piante

Rimedi: occorre intervenire con aficidi facilmente reperibili da un buon vivaista.

ETIMOLOGIA DEL NOME PLUMBAGO

Il nome Plumbago ha un'etimologia incerta. Potrebbe derivare dal latino plumbum «grafite, piombo» per il colore azzurro intenso dei suoi fiori. Oppure potrebbe derivare da un antico uso contro le intossicazioni da piombo.

TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI

I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.

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