Il genere Plumbago appartiene alla famiglia delle Plumbaginaceae e comprende piante originarie delle regioni a clima temperato dell'Asia e sono conosciute anche con il nome di PLUMBAGGINE o GELSOMINO AZZURRO.
Sono piante utilizzate come rampicanti che in estate danno delle fioriture molto belle.
Esistono una decina di specie tra le quali ricordiamo
La Plumbago capensis è originaria del Sud America ed è conosciuta con il nome di GELSOMINO AZZURRO ed è la più diffusa e coltivata. E' una pianta arbustiva rampicante che può raggiungere i 2 m di altezza se allevata a casa. Sia i fusti che i rami sono legnosi e provvisti di foglie picciolate di un bel verde intenso, ovali e lunghe sino a 5 cm.
I fiori sono di colore azzurro, riuniti in gruppi di 20 a formare delle spighe lunghe 25-30 cm che sbocciano dall'estate al tardo autunno. Esistono diverse varietà che differiscono tra loro per il diverso colore dei fiori quali a esempio la Plumbago capensis var. alba con i fiori bianchi.
La Plumbago indica è un piccolo arbusto sempreverde originaria dell'Asia sud orientale. E' molto apprezzata per le sue fioritura anche se è un rampicante meno generoso della capensis con fioriture meno lussureggianti. Richiede minori cure colturali e minori potature.
Le sue foglie sono meno lunghe della auriculata e i fiori sono riuniti in spighe lunghe anche 20 cm di colore rosso scarlatto.
Non sopportano il freddo, soprattutto se giovani, infatti le temperature non devono scendere sotto i 10°C. Sono meglio tollerate le alte temperature estive.
Se sono allevate all'aperto e la stagione invernale improvvisamente ha degli sbalzi di temperatura eccessivi, assicuratevi di proteggere le radici e il fusto con della paglia, torba o con teli di tessuto-non tessuto. In ogni caso, può essere tranquillamente allevata in casa e portata all'aperto solo durante la bella stagione. Ricordate in ogni caso che teme il gelo.
Dato che sono piante rampicanti è preferibileAttenzione ai ristagni idrici che non sono tollerati.
Ama un ambiente umido per cui va spruzzata regolarmente fino al momento in cui compaiono i fiori e poi sospesa per non macchiarli. E' preferibile spruzzare le piante la mattina presto e mai quando è al sole.
E' importante sistemare sul fondo del vaso della ghiaia o dei pezzi di coccio in modo da favorire il rapido sgrondo dell'acqua di annaffiatura in eccesso in quanto non sopporta i ristagni idrici.
Personalmente consiglio di usare dei vasi di terracotta anche se molti optano per i vasi di plastica (meno costosi e più fori di drenaggio). Ritengo che siano preferibili quelli di terracotta in quanto, essendo porosi, consentono alla terra di respirare.
Usate dei concimi che oltre ad avere i cosiddetti macroelementi quali azoto (N), fosforo (P), potassio (K) contengano anche i cosiddetti microelementi, vale a dire quei composti di cui la pianta ha bisogno in minima quantità (ma ne ha pur sempre bisogno) quali il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per la pianta.
Diminuite leggermente le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione del fertilizzante.
I fiori mano mano che appassiscono vanno eliminati.
Se avete la possibilità di tenerla costantemente in ambiente caldo, la pianta non entrerà in riposo vegetativo e produrrà fiori tutto l'anno.
E' importante che l'attrezzo che usate per il taglio si pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma o con varechina o con alcool) per evitare di infettare i tessuti.
Nel scegliere la tecnica da adottare tenete presente che se moltiplicate per seme, subentrando la variabilità genetica, non sarete sicuri di ottenere una pianta uguale alle piante madri pertanto se desiderate avere un esemplare preciso, fate la moltiplicazione per talea.
MOLTIPLICAZIONE PER TALEA
In qualunque momento tra maggio e agosto si possono prelevare delle talee dai getti laterali lunghe circa 8-10 cm. Fate un taglio con una lametta o con un coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti, subito sotto il nodo, che sia pulito e disinfettato per evitare la trasmissione di eventuali malattie parassitarie. Eliminate le foglie che si trovano più in basso e spolverate il taglio con una polvere rizogena per favorire l'emissione delle radici.
Sistemate quindi le talee in un vaso, facendo dei buchi con una matita in un terreno formato da terriccio fertile e sabbia grossolana in parti uguali.
Inumidite il terreno senza bagnare le parti verdi e ricoprite quindi il vaso con un telo di plastica trasparente o una busta messa a cappuccio e sistematela così preparata in una zona della casa all'ombra e dove la temperatura sia intorno ai 21°C.
Ogni giorno controllate lo stato delle talee togliendo la plastica e contestualmente controllate il terreno (deve rimanere sempre umido) ed eliminate la condensa che si sarà sicuramente formata nella plastica.
Vi rendete conto che la talea ha formato le radici in quanto inizieranno a nascere i nuovi germogli. A quel punto togliete definitivamente la plastica e aspettate che le talee diventino più robuste. Dopo di che potete trapiantarle nel vaso definitivo usando un terreno come indicato al paragrafo "Rinvaso" e trattatele come una pianta adulta.
La moltiplicazione per semi si effettua in primavera distribuendo i semi in maniera uniforme su un terriccio per semi. In considerazione del fatto che i semi sono piccoli per interrarli, usate un pezzo di legno piatto. Inumidite quindi abbondantemente il terreno (usando uno spruzzatore che consentirà di bagnare in maniera più uniforme) mescolando all'acqua un fungicida ad ampio spettro per prevenire eventuali infezioni fungine.
A questo punto chiudete il vassoio con un foglio di plastica trasparente o con una lastra di vetro che ha un doppio vantaggio: il primo è che non farà asciugare il terreno troppo rapidamente, il secondo che consentirà d'avere una temperatura costante.
Prendete quindi il vassoio e riponetelo in una zona della casa all'ombra e a una temperatura intorno ai 21 - 24°C.
Fino al momento della germinazione dei semi ogni giorno togliete la plastica e controllate l'umidità del terreno (deve rimanere sempre umido) ed eliminate la condensa dalla plastica (o dal vetro).
Se le foglie presentano questo sintomo vuol dire che non è annaffiata correttamente:
o troppa o troppo poca.
Rimedi: regolate le irrigazioni secondo quanto indicato nel paragrafo apposito.
Se la pianta è stata allevata per bene il fatto che non fiorisce può essere dovuto
a un terreno povero di elementi nutrivi.
Rimedi: fate una buona concimazione così come indicato nel paragrafo "Concimazioni".
Se in conseguenza di una improvvisa gelata la parte aerea muore non è detto che la pianta sia morta. Eliminate subito le parti aeree danneggiate e lasciatela tranquilla. Se non lo avete fatto, proteggete il resto della pianta con della paglia o torba o tessuto-non tessuto e aspettate la primavera. Se è ancora viva rifiorirà. Per vedere se ci sono ancora dei tessuti sani fate un piccolo taglio nella parte che vi sembra ancora viva del fusto, se il tessuto è verde vuol dire che non è morta.
Se osservate che sulla pianta ci sono piccoli insetti biancastri-verdastri che si muovono, potrebbero essere afidi, più conosciuti come pidocchi.
Rimedi: occorre intervenire con aficidi facilmente reperibili da un buon vivaista.