Scindapsus
ovvero
Pothos o Potos
ovvero
Pothos o Potos
Il genere Scindapsus (o come comunemente viene chiamato pothos) comprende delle simpatiche piante sempreverdi, rampicanti che possono essere allevate in cesti sospesi per rallegrare le nostre case.
IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Classificazione botanica
- Caratteristiche generali della pianta
- Principali specie
- Tecnica colturale
- Etimologia del nome Scindapsus
- Curiosità sulla pianta
- Testi che usiamo per scrivere i nostri articoli
CLASSIFICAZIONE BOTANICA
Perchè una classificazione botanica? Perchè riunisce secondo precisi criteri le piante ed è importante conoscere dove è collocata sistematicamente una pianta, per sapere le sue caratteristiche, le similitudini e le diversità con altre piante. Della classificazione si occupa una branca della biologia, la sistematica, e si deve al naturalista svedese Carlo Linneo la prima classificazione botanica nel suo libro Systema naturae dove ha riunito le piante in base alle loro caratteristiche morfologiche (oggi in base al loro DNA).
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA
Il genere Scindapsus (o Epipremnun), meglio noto come pothos o potos, appartiene alla famiglia delle Araceae ed è originario delle isole Salomone. Comprende specie e varietà sempreverdi, molto apprezzate soprattutto per la loro facilità di coltivazione.
I pothos, sono vegetali rampicanti che possono essere coltivati sia come piante ricadenti che come rampicanti se dotate di opportuno tutore.
Il pothos sono provvisti di radici aeree che si sviluppano ai nodi dei fusti, foglie di un bel colore verde intenso, coriacee, lucide che presentano spesso delle screziature bianche, gialle o argentate.
Sono piante rampicanti che possono svilupparsi per diversi metri sia in altezza che in lunghezza. Qualora si desideri svilupparle in altezza è bene sistemare un tutore oppure si può lasciare la pianta pendere da un cestino sospeso
PRINCIPALI SPECIE COLTIVATE A SCOPO ORNAMENTALE
Esistono circa 40 specie di Scindapsus (pothos) tra le quali ricordiamo:
SCINDAPSUS AUREUS (POTHOS AUREUS o EPIPREMNUN AUREUM)
Il Scindapsus aureus presenta foglie lucide, ovali, verde scuro con striature gialle. E' provvista di radici aeree carnose con le quali si arrampica sulla pianta ospite. Allo stato selvatico la pianta di Scindapsus aureus raggiunge anche i sei metri di altezza mentre in casa non si sviluppa oltre il metro e mezzo.
Ha fiori piccolissimi ma raramente fiorisce in casa. Esistono numerose varietà che differiscono tra loro per le diverse screziature delle foglie. Può essere allevata sia come pianta ricadente che avvolta in un tutore.
SCINDAPSUS PICTUS (SCINDAPSUS ARGYRAEA o POTHOS ARGYRAEUS o EPIPREMNUN PICTUM)
Il Scindapsus pictus è originario del Borneo e di Giava è un rampicante con steli lunghi fino a due metri e mezzo che risultano verdi da giovani ma che diventano rossastri con l'età adulta.
Le foglie sono appuntite e di colore verde opaco da giovane che successivamente assumono una tonalità bluastra con screziature biancastre argentate.
TECNICA COLTURALE
I pothos sono piante che si adattano facilmente a tutti gli ambienti.
TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE
I pothos non hanno particolari esigente climatiche tanto che le temperature possono oscillare tra i 13 e i 27 °C. Temono però le correnti d'aria fredda dalle quali vanno accuratamente protetti, specialmente durante la stagione fredda.
ESPOSIZIONE E LUCE
Amano la luce che favorisce la variegatura delle foglie ma non i raggi diretti del sole. Una scarsa luminosità farà perdere la screziatura delle foglie.
PULIZIA DELLE FOGLIE
Per pulire le foglie del pothos abbiate l'accortezza di farle periodicamente delle docce. Il modo più semplice è porre la pianta dentro la vasca da bagno e piegando la pianta in modo che l'acqua non arrivi al terreno, pulire le foglie con il getto della doccia e lasciare poi sgrondare e asciugare le foglie.
ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE
Il pothos si annaffia nel periodo primaverile - estivo abbondantemente avendo però l'accortezza di aspettare che il terreno sia asciutto prima della successiva irrigazione. Nel periodo autunno/invernale si segue la stessa regola.
E' buona norma procurare umidità alla pianta con frequenti nebulizzazione alla chioma con acqua a temperatura ambiente (tre-quattro volte la settimana nel periodo estivo) e sempre di mattina, per evitare che le gocce d'acqua, concentrando la luce del sole, provochino delle scottature. Nel periodo invernale vanno ridotte in proporzione alla temperatura.
Per garantire una buona umidità dell'ambiente nel quale si trova la pianta del potos si può sistemare il vaso su un sottovaso dove avrete sistemato dell'argilla espansa dove sarà costantemente presente un filo d'acqua che evaporando garantirà un ambiente umido al vostro pothos. Attenzione che il vaso non sia a diretto contatto con l'acqua.
TIPO DI TERRENO DA USARE E COME RINVASARE
Il pothos si rinvasa ogni anno a marzo - aprile senza però eccedere con le dimensioni del vaso perchè in questo modo la pianta favorirebbe lo sviluppo dell'apparato radicale a scapito di quello aereo. In genere si procede al rinvaso quando la terra inizia a essere insufficiente in relazione allo sviluppo delle radici vale a dire quando quest'ultime iniziano a fuoriuscire dal vaso.
Si utilizza una composta a reazione acida formata da due parti di torba e una di sabbia fine oppure da un miscuglio di terriccio di foglie, torba e sabbia fine in parti uguali.
Sul fondo del vaso (che raccomando sempre sia di terracotta e non di plastica per favorire la respirazione della terra) disponete uno strato drenante o di cocci o di argilla espansa.
Se si intende far crescere il pothos in altezza e non a cespuglio, è al momento del rinvaso si colloca un tutore muscoso o di altro tipo.
CONCIMAZIONE
Il pothos si concima una volta al mese con concimi liquidi diluiti nell'acqua di annaffiatura.
Per quanto riguarda il tipo di concime da somministrare, in commercio ne esistono di tanti tipi ma è buona norma leggere l'etichetta che specifica la composizione.
Per tutte le piante verdi, vale a dire per quelle piante che sviluppano molte foglie, è preferibile usare concimi che abbiamo un titolo abbastanza elevato in azoto (N) che favorisce appunto lo sviluppo delle parti verdi. Accertatevi pertanto che oltre ad avere i macroelementi quali azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) e che tra questi l'azoto sia in maggiore quantità che abbia anche i microelementi, vale a dire quei composti di cui la pianta ha bisogno in minima quantità (ma ne ha pur sempre bisogno) quali il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per la crescita della pianta.
Diminuite leggermente le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione.
FIORITURA
Il pothos in non fiorisce.
COME POTARE LA PIANTA
Il pothos non si pota ma si può attuare la cimatura degli apici vegetativi nei mesi di maggio e giugno nel caso si desideri avere uno sviluppo compatto e cespuglioso.
MOLTIPLICAZIONE
Il potos si moltiplica tramite talee di fusto (radicata in terra o in acqua) o per divisione della pianta.
MOLTIPLICAZIONE PER TALEA DI FUSTO RADICATA IN TERRA
Verso marzo - aprile, si prelevano le cime dei fusti lunghe dai 15 ai 20 cm tagliandole con un coltello affilato per evitare la sfilacciatura dei tessuti, pulito e disinfettato. Si rimuovono le due foglie più basse e si tratta la base del fusto tagliato, con ormoni che favoriscano la radicazione (si trovano da un buon vivaista) e si interrano in una composta formata da due parti di torba e una di sabbia fine.
Si infila la talea di potos fino all'altezza delle foglie tagliate, sostenendola con un fil di ferro e si compatta delicatamente la terra intorno
Si pone il vaso in una zona non troppo luminosa e dovo è possibile avere una temperatura costante di circa 21°C. Si chiude il vaso (diametro massimo 7 cm) con della plastica trasparente per garantire calore e umidità. Usate dei bastoncini che sistemerete nel terriccio per tenere la plastica lontana dalla talea.
Ogni giorno aprite l'involucro e controllate il grado di umidità del terriccio e fate un modo che sia sempre umido ed eliminate eventuale Quando inizieranno a comparire i nuovi germogli di potos, vuol dire che la talea ha radicato a quel punto, trapiantatela in una composta così come indicato per le piante adulte e trattatela come tale.
Il pothos radica bene anche in acqua. Prelevate una talea apicale di fusto e sistematela in un recipiente colmo d'acqua. Quando la talea avrà ben radicato, rinvasatela delicatamente in un vaso di piccole dimensioni con il terriccio indicato per le piante adulte.
Altro modo di moltiplicare il pothos è quello di dividere le radici con i relativi steli al momento della rinvasatura. Con l'aiuto di un coltello affilato, pulito e disinfettato, si divide la pianta in due o più porzioni a seconda delle sue dimensioni quindi le singole porzioni si rinvasano come se fossero singole piante adulte.
PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI
Foglie con macchie brune seguite da ingiallimento e caduta delle foglie
Vuol dire che la pianta è stata soggetta a correnti d'aria, oppure a temperature
troppo basse oppure è stata irrigata eccessivamente.
Rimedi: si tolgono le foglie colpite, si trasferisce la pianta di potos in un luogo
più caldo e si riducono le irrigazioni.
Fusto che marcisce in prossimità del terreno
Vuol dire che la pianta di potos riceve troppa acqua.
Rimedi: eliminate le parti danneggiate, lasciate asciugare il terreno dopo di che
regolate le irrigazioni di conseguenza.
Foglie con perdita di screziature
Se le foglie presentano questo sintomo e diventano completamente verdi, vuol dire
che l'illuminazione è scarsa.
Rimedi: bisogna spostare la pianta in un luogo più luminoso (non sole diretto).
Foglie che iniziano a ingiallire, appaiono macchiettate di giallo e marrone
Se le foglie iniziano a ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono. Si possono notare anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questi sintomi siamo probalbilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso.
Rimedi: aumentare le nebulizzazioni alla chioma in quanto la mancanza di umidità favorisce il lor sviluppo, ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni gravi, usare un insetticida specifico. Se la pianta non è molto grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone insaponato. Dopo di che risciacquate il potos molto bene per eliminare il sapone.
ETIMOLOGIA DEL NOME SCINDAPSUS
Il nome del genere Scindapsus deriva dal greco skindapsos «non identificato» per indicare una specie con un portamento simile all'edera ma che non era edera.
CURIOSITÀ SULLA PIANTA
Il nome che comunemente in passato si dava a queste piante, pothos, in realtà è errato in quanto si riferisce a piante che non sono più coltivate. Oramai però questo nome le identifica pertanto i floricoltori continuano ad adottare questa terminologia.
TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.