Capelvenere
Le felci
Le felci
Il capelvenere è una delle piante più belle e attraenti che ritroviamo più frequentemente nelle nostre case.
IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Classificazione botanica
- Origine e diffusione della pianta
- Caratteristiche generali della pianta
- Ciclo biologico
- Rusticità della pianta
- Tasso di crescita del capelvenere
- Tecnica colturale
- Proprietà medicinali
- Il capelvenere nel linguaggio dei fiori e delle piante
- Etimologia del nome Adiantum capillus-veneris
- Tossicità della pianta
- Valore della pianta per l'ambiente
- Curiosità sulla pianta
- Testi che usiamo per scrivere i nostri articoli
- Bibliografia online
CLASSIFICAZIONE BOTANICA
La pianta che chiamiano comunemente capelvenere in realtà botanicamente è la specie Adiantum capillus-veneris e appartiene alla famiglia delle Polipodiaceae, ordine Polypodiales che raggruppa circa 170 generi e più di 7000 specie suddivise in 14 sottofamiglie, tutte note come felci.
ORIGINE E DIFFUSIONE DELLA PIANTA
I capelvenere sono piante originarie delle zone temperate e tropicali di tutto il mondo. Lo si ritrova per lo più sui terreni rocciosi o lungo i corsi d'acqua, ma sempre in presenza di suoli calcarei, a pH basico e in mezz'ombra.
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA
Il capelvenere una delle felci più amate e attraenti con i suoi deliziosi steli neri che ricordano i capelli di una donna.
Sono piante provviste di radici rizomatose dalle quali spuntano le fronde lunghe fino a 70 cm, arcuate con piccole foglioline. I piccioli sono particolarmente belli perchè di colore nero e lucido. Formano spore che si trovano sotto il bordo delle foglie tra l'inizio estate e metà dell'autunno.
Sono piante sprovviste di fiori, di frutti e quindi di semi.
La particolarità di queste piante è che fino al 1850 sono state considerate degli enigmi viventi in quanto non si aveva la più pallida idea di come facessero a riprodursi. Solo nel 1850 un libraio tedesco ha capito che si moltiplicava attraverso le spore che si trovavano nella pagina inferiore delle foglie.
CICLO BIOLOGICO
In linea generale sono facilmente distinguibile dalle piante superiori in quanto non hanno gli organi di riproduzione visibili classici quali i fiori e dalle piante inferiori (muschi, licheni, funghi, ecc) perchè la pianta è un CORNO cioè una pianta completamente formata in tutte le sue parti con radice, fusto, foglie, etc. a eccezione dei fiori cioè degli organi di riproduzione propri delle piante superiori.
Foglie con sporangi nella pagina inferiore
Le FELCI si riproducono attraverso spore (il nome SPOROFITO deriva proprio da questo) che si osservano nella pagina inferiore delle foglie. Le spore si trovano all'interno di SPORANGIche altro non sono che le capsule in cui maturano le SPORE. A loro volta gli sporangi sono riuniti in formazioni chiamate SORI.
Le spore, quando sono mature, vengono trasportate dal vento e finiscono nel terreno dove germinano e danno vita a nuove piante indipendenti che producono GAMETI detti PROTALLO o GAMETOFITO. Su questo protallo si sviluppano gli organi sessuali, quelli maschili chiamati ANTERIDI e quelli femminili chiamati ARCHEGONI dove maturano rispettivamente gli ANTEROZOI e le OOSFERE. L'anterozoo maschile si muove nella pianta grazie all'acqua (pioggia, rugiada, etc.) e feconda la oosfera che una volta fecondata (EMBRIONE FECONDATO) germoglia rimanendo nell'Archegonio (in questa fase l'embrione produce una specie di radice detta austorio che affonda nei tessuti del gametofito per nutrirsi). Da questo embrione nascerà la pianta di capelvenere che conosciamo.
RUSTICITÀ DELLA PIANTA
Il capelvenere è una pianta delicata con particolari esigenze di luce, temperatura e soprattutto umidità che se non vengono rispettate, la pianta stenterà a crescere.
TASSO DI CRESCITA DEL CAPELVENERE
Sono piante a crescita lenta e in genere non superano i 25-35 cm di altezza e in natura tendono a divenire con ricadenti man mano che crescono.
TECNICA COLTURALE
Se si rispettano le esigenze di luce e umidità le piante sono abbastanza semplici da coltivare.
COLTIVAZIONE IN VASO
Il capelvenere può essere coltivato con successo in vaso dentro casa, a condizione che l’ambiente in cui si trova sia umido. Per fare ciò mantenere sempre il terreno umido (non inzuppato) e sistemare il vaso su di un sottovaso con ghiaia o altro materiale inerte con sempre presente un poco d'acqua che evaporando assicurerà un microclima umido. Attenzione che il fondo del vaso non rimanga a contatto con l’acqua altrimenti le radici potrebbero marcire. Oltre ciò il vaso va sistemato in penombra e lontano da fonti di calore dirette quali caminetti, termosifoni ma ana ventilatori o climatizzatori, che asciugano eccessivamente l’aria.
COLTIVAZIONE IN PIENA TERRA IN GIARDINO
I capelvenere vivono bene anche in piena terra in giardino a patto che si seguano le seguenti indicazioni: devono essere piantate in un luogo ombreggiato per esempio sotto un albero; l'ambiente deve essere umido pertanto l'ideale sarebbe vicino a un laghetto, un pozzo o un ruscello; l'ambiente deve essere fresco.
C'è da dire che in genere nel nostro paese non si incontrano mai coltivate in giardino, date le loro particolari esigenze difficili da duplicare nei giardini domestici.
Quando le temperature in inverno si abbassano particolarmente i capelvenere riducono o perdono completamente la parte aerea: niente paura, si svilupperà nuovamente non appena ritorna la bella stagione.
QUANDO ACQUISTARE IL CAPELVENERE PER PIANTARLO IN GIARDINO
Il capelvenere è presente nei vivai tutto l'anno però se vogliamo acquistarlo per piantarlo in giardino compriamolo in primavera e sistemiamolo non appena le temperature notturne sono abbastanza alte. Questo perchè la pianta passa dalla vita in serra al nostro giardino, per cui va abituata alla vita all'aria aperta molto gradatamente ed è meglio iniziare con temperature miti per darle il tempo di abituarsi al freddo invernale.
ESPOSIZIONE E LUCE
I capelvenere sono piante che non amano il sole o la luce troppo intensa. In natura crescono nel sottobosco e per sopravvivere a queste condizioni, hanno adattato la loro struttura e fisiologia. Infatti le foglie sono di un colore verde molto intenso e questo fatto le permette di poter sfruttare anche una bassa intensità luminosa.
Sono piante che amano l'aria ma occorre fare attenzione alle correnti d'aria fredda che non sono gradite.
Se trovate un punto della vostra casa dove vedete che la pianta vegeta bene, non spostatela in quanto questo sgnifica che ha trovato un ambiente ideale al suo sviluppo.
COME CAPIRE SE L'ESPOSIZIONE VA BENE
Sono le foglie che ci aiutano a capire se dove abbiamo sistemato la pianta c'è la giusta luminosità: troppa luce è indicata dalle foglie che diventano quasi giallastre quindi è eccessiva; viceversa se la foglie sono di un verde molto scuro allora vuol dire che c'è troppo buio.
TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE
Non sono piante particolarmente esigenti infatti le temperature migliori per una loro perfetta coltivazione sono intorno ai 18°C. Se riparate dal vento freddo e dall’eccessiva umidità invernale possono sopportare temperature di i -10°C. Invece il caldo eccessivo può essere un problema se non è controbilanciato da una ottima umidita ambientale e da una esposizione all'ombra.
PULIZIA DELLE FOGLIE
Il capelvenere è una pianta con delle splendide fronde per le quali occorre fare una raccomandazione importante: non utilizzate dei lucidanti fogliari che sono dannosissimi per la pianta (e per tutte le piante in generale) in quanto ostruiscono i pori e quindi impediscono alla pianta di svolgere le sue normali funzioni fisiologiche.
ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE
L''umidità è un fattore determinante per la riuscita della sua coltivazione infatti un ambiente troppo secco può compremettere la sua crescita e la sua stessa sopravvvienza.
Se osserviamo bene le fronde noteremo che sono molto esili e sottili questo vuol dire che non sono in grado di assorbire delle grandi quantità d'acqua e allo stesso tempo sono molto facili alla disidratazione se lasciate per troppo tempo in un ambiente secco. A tutto questo si ovvia facendo delle regolari nebulizzazioni alle fronde, due volte al giorno durante i periodi più caldi. Questo sistema consente di ridurre sensibilmente le perdita d'acqua con l'evaporazione.
Per mantenere sempre un ambiente umido si può anche fare in questo modo: mettete il vaso su di un sottovaso dove avrete sistemato della ghiaia o altro materiale e poggiateci il vaso. In questo letto terrete sempre dell'acqua che evaporando materrà intorno alla pianta un ambiente costantemente umido. Fate attenzione che il fondo del vaso non rimanga a contatto con l'acqua perchè in questo modo si corre il pericolo di far marcire le radici.
In ogni caso il terreno deve essere sempre moderatamente umido, non inzuppato.
TIPO DI TERRENO - RINVASO
I capelvenere sono delle felci a rapido accrescimento per cui quando quando notiamo che la pianta è diventata troppo grande per il vaso che la contiene, travasiamo.
Il rinvaso si effettua a marzo, scegliendo un vaso di dimensioni solo leggermente più grandi del precedente. Il rinvaso è anche il momento per eliminare le fronde secche o danneggiate.
Ricordatevi di porre sul fondo del vaso uno strato di ghiaia o ciotoli che servono per permettere all'acqua di sgrondare più rapidamente e non ristagnare nel fondo del vaso.
Il terriccio da utilizzare deve essere costituito da tre parti di torba, 2 di sabbia grossolana e una buona quantità di fertilizzante di base.
CONCIMAZIONE
Dato che è una pianta a rapido aggrescimento, durante il periodo primaverile-estivo va concimata con regolarità ogni 15 gg usando dei concimi liquidi diluiti nell'acqua di irrigazione.
Durante il periodo autunno-invernale la pianta non va concimata.
Per quanto riguarda il tipo di concime da utilizzare usate un concime che contiene sia i cosiddetti macroelementi quali azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) abbia anche i microelementi quali il quali il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), il magnesio (mg) tutti fondamentali per la crescita del vostro Capelvenere.
FIORITURA
Il capelvenere non fiorisce.
POTATURA
Per questa pianta non si parla di vera e propria potatura: si eliminano semplicemente le foglie danneggiate o secche per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie. Quando fate qualunque operazione sulle piante assicuratevi sempre che le mani siamo ben pulite e che l'attrezzo che usate sia disinfettato, preferibilmente alla fiamma per evitare di infettare i tessuti.
MOLTIPLICAZIONE
La moltiplicazione può avvenire in due modo o per divisione dei cespi o per propagazione mediante spore, quest'ultima molto difficile da realizzare.
MOLTIPLICAZIONE PER DIVISIONE DELA PIANTA
La divisione viene fatta in primavera, all'incirca ogni tre anni.
Si toglie la pianta dal suo vaso e si afferra la zolla di terreno con le mani e si divide in due parti (o più a seconda delle dimensioni della pianta) come indicato nella foto avendo cura che ciascuna porzione abbia almeno due gemme. Ogni porzione viene quindi piantata in un vaso singolo utilizzando un terreno così come indicato per le piante adulte e si trattano come tali.
MOLTIPLICAZIONE PER SPORE
La moltiplicazione per spore del capelvenere non è facile da realizzare in appartamento però, se volete provare, ecco come operare.
In primavera recuperate delle foglie ricche di spore. Raccogliete le spore raschiandole e fatele cadere sopra un foglio di carta. Nel frattempo preparate una cassettina dove avrete sistemato della terra e della torba al 50%. In questo terreno sistemerete le spore.
Bagnate il terriccio in modo da renderlo uniformemente umido e chiudetelo con una lastra di vetro o un foglio di plastica trasparente. Questa cassetta andrà quindi sistemata in un luogo buio e a una temperatura intorno ai 20-23°C. Ogni giorno aprite la cassetta e controllare l'umidità (se il terreno si è asciugato, inumiditelo) e togliere la condensa che si è formata nella plastica o nel vetro.
Dopo un periodo variabile dai due ai tre mesi le spore dovrebbero iniziare a germinare e vedrete le nuove piantine. A quel punto prendere la cassetta e mettetela in un luogo luminoso (ma non troppo luminoso e non al sole diretto) e lasciatela li, senza il vetro o la plastica e continuate a mantenere il terriccio sempre costantemente umido.
Una volta che le nuove piantine saranno cresciute trapiantatele in gruppi di 2-3 in vasi di piccole dimensioni (diametro non superiore ai 6-7 cm) e trattatele come le piante adulte.
PARASSITI E MALATTIE
Le foglie si seccano e cadono
Le foglie secche sono un sintomo di scarse irrigazioni e scarsa umidità.
Rimedio: come primo intervento si deve immergere il vaso in una bacinella d'acqua
in modo da far bagnare per bene la terra. Quindi si fa sgocciolare tutta l'acqua
in eccesso e quindi si rimette il vaso al suo posto. Ricordarsi però per il futuro
di regolare meglio sia le irrigazioni che l'umidità.
Le foglie appaiono molto chiare e scolorite
Contrariamente a quello che si può pensare questo sintono vuol dire che la pianta
è troppo esposta al sole.
Rimedio: occorre sistemare la pianta in una posizione meno luminosa.
Le foglie si arricciano
Se le foglie appaiono arricciate significa che la temperatura dell'ambiente è troppo
bassa.
Rimedio: sistemare la pianta in una posizione più calda.
Le foglie appaiono orlate di scuro e appassiscono rapidamente
Questo sintomo è un chiaro
indice che l'ambiente nel quale la pianta è collocata è troppo caldo.
Rimedio: spostare la pianta in un luogo più fresco.
Le foglie presentano delle macchie scure
Questo sintomo nel capelvenere è spesso sintomo di un attacco fungiono in genere
dovuto a un eccesso di umido e/o acqua sia come irrigazione o forse un ristagno
nel sottovaso.
Rimedio: eliminare subito le parti danneggiate e usare dei prodotti anticrittogamici
specifici reperibili da un buon vivaista.
Presenza di macchie nella pagina inferiore delle foglie
La presenza di macchie brune potrebbe essere un campanello d'allarme che potrebbe significare che siete in presenza di cocciniglia: cocciniglia bruna o cocciniglia farinosa o cotonosa. Per esserne certi, fate uso di una lente di ingrandimento e osservateli. Confrontatele con la foto riportata e se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: usate un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande e in vaso, potete lavarla con un acqua e sapone neutro strofinando delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che risciacquate la pianta molto bene per eliminare il sapone.
PROPRIETÀ MEDICINALI
La tisana di capelvenere si usa soprattutto nei mesi invernali per curare le malattie da raffreddamento, tosse e bronchiti. Ha anche un'azione astringente e aiuta in caso di dissenteria lieve. Esternamente sembra sia un buon rimedio per combattere la forfora e la caduta dei capelli.
Ci sono segnalazioni di nativi americani che ingeriscono la pianta per curare i reumatismi e la applicano localmente per curare le punture di insetti.
Per approfondire vedi: «Le piante medicinali: il capelvenere».
IL LINGUAGGIO DEI FIORI E DELLE PIANTE
Il capelvenere nell'ottocento era la pianta che rappresentava la modestia e la discrezione.
ETIMOLOGIA DEL NOME ADIANTUS CAPILLUS VENERIS
Il termine Adiantum deriva dal greco adiantos «che non si bagna», poiché le foglie della pianta restano asciutte a contatto con l'acqua in quanto idrorepellenti.
Il termine capillum venĕris deriva invece dal latino e significa «capello di Venere» perchè i suoi fusti neri, sottili e sinuosi ricordano i capelli di una donna.
In inglese la pianta è chiamata common maidenhair o solo maidenhair traducibile con «capelli di vergine o di fanciulla».
TOSSICITÀ DELLA PIANTA
Nessuna parte della pianta è tossica per l'uomo o gli animali pertanto può essere maneggiata senza problemi.
VALORE DELLA PIANTA PER L'AMBIENTE
Le felci, così come il capelvenere, si è visto che hanno un'elevata efficienza per la rimozione di vari contaminanti inorganici e organici dall'ambiente in particolare metalli pesanti, radionuclidi, sostanze nutritive, idrocarburi e composti volatili dal suolo e dall'acqua contaminati. Possono quindi essere usate come componente vitale di fitotecnologie finalizzate al risanamento ambientale.
CURIOSITÀ SULLA PIANTA
Le Pteridofite sono piante che sono comparse sulla terra 350 milioni di anni fa e sono ancora tra noi.
Il grande scrittore italiano Cesare Pavese (nato a Santo Stefano Belbo nelle Langhe nel 1908 e morto a Torino nel 1950) parla spesso del Capelvenere nei suoi libri in quanto era una pianta che incontrava frequentemente nelle grotte delle Langhe.
TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.
BIBLIOGRAFIA ONLINE
- Adiantum capillus veneris by The University of Arizona
- Role of Ferns in Environmental Cleanup by Bhupinder Dhir, Department of Genetics, University of Delhi South Campus, New Delhi, India
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