Questo articolo contiene informazioni che possono generare situazioni di pericolo e di danno in quanto tratta di sostanze allucinogene. I dati presenti hanno solo un fine informativo, non esortativo e in alcun caso medico.
La famiglia delle Cannabaceae, alla quale appartiene questa pianta, comprende due soli generi: Humulus (il luppolo) e Cannabis. Da questa pianta oltre che sostanze allucinogene si ricava anche una delle fibre più conosciute in tutto il mondo: la canapa.
Si tratta di una pianta erbacea, a ciclo annuale, originaria dell'Asia centro-meridionale anche se oramai è una specie diffusa in tutto il mondo nelle zone a clima temperato.
Il suo apparato radicale è formato da una radice fittonante che si approfondisce nel terreno anche per diversi metri.
Il fusto è sottile, eretto, ramificato e spesso cavo nella parte superiore e può raggiungere anche i 4 m di altezza.
Le foglie sono picciolate, lobate-palmate, formate da diverse foglioline più piccole con i margini seghettati.
E' una pianta dioica, vale a dire che esistono piante maschili e piante femminili anche se non sono rari i casi di ermafroditismo.I fiori maschili (che portano gli stami) sono raggruppati in pannocchie poste alle ascelle delle foglie e ognuno è formato da 5 tepali fusi alla base e da 5 stami.
I fiori femminili (che portano il pistillo) sono riuniti in gruppi di 2-6 alle base di brattee formanti corte spighe. I fiori compaiono durante il periodo estivo e l'impollinazione avviene a opera del vento.
I fiori femminili e le parti limitrofe sono ricoperte di peli (tricomi) che secernano una resina che, nelle varietà da droga, contiene alte percentuali di THC (vedi sotto) superiori a quelle dei fiori maschili.
La classificazione e l'individuazione delle diverse specie è sempre stato un argomento abbastanza controverso tra i diversi botanici:
Come fibra tessile
La canapa, fibra a tutti ben nota, ha origini molto antiche. Sembra che i primi ritrovamenti di manufatti si possono far risalire a più di 10.000 anni fa, in Asia. Diverse testimonianze affermano che le sue fibre venivano usate per la produzione di tessuti che trovavano ampio utilizzo nell'abbigliamento, nella nautica (corde e vele) e nella fabbricazione della carta.
A partire dal ventesimo secolo, si è avuto in Italia un sensibile incremento della superficie coltivata fino agli anni '30 quando la sua superficie è andata progressivamente diminuendo fino a oggi rimanendo confinata a pochi ettari.
A livello mondiale è coltivata soprattutto in Asia (Cina e India) e nell'est europeo.
L'uso della Cannabis e dei suoi derivati come sostanze stupefacenti ha origini molto antiche ed è predominio dei popoli medio-orientali dove venivano usate prevalentemente a scopo terapeutico o per pratiche religiose. Pare che il suo utilizzo fosse iniziato già in epoca neolitica come lo testimonierebbero alcuni semi fossilizzati ritrovati in Afghanistan.
In Europa i francesi, soprattutto le classi intellettuali, furono i primi che iniziarono a usarla come inebriante a partire dalla metà del 1800, periodo di grandi letterati quali Gautier, Baudelaire, Dumas, ecc. Nello stesso periodo negli Stati Uniti i medici svilupparono un grande interesse per questa pianta tanto che nel 1860 fu istituito un Comitato per la C. indica della Ohio State Medical Society, la quale riferiva sulle sue applicazioni terapeutiche. Più di cento articolo furono pubblicati tra il 1840-1890 per raccomandare questa pianta per vari disturbi.
In Europa la sorta fu la stessa. L'avvento del regime fascista portò alla messa al bando della marijuana e dell'hashish considerati "droghe dei negri" e "nemici della razza" anche se all'epoca nel nostro paese erano ben poco usate se non prevalentemente a scopo di ricerca.
Sono diverse le droghe che si possono ottenere soprattutto dalla C. indica:
Si tratta di una resina prodotta dalle infiorescenze femminili anche se altre parti dei fiori e delle foglie potrebbero essere incluse nella sua produzione.
Il suo metodo di produzione è diverso a seconda del suo paese di origine:
1) L'hashish che viene prodotta nei paesi asiatici (Nepal, Afghanistan, India, Pakistan e nei paesi intorno all'Himalaya) viene prodotta strofinando le piante vive con le mani. Il principio è quello di fare aderire la resina, morbida e appiccicosa alle mani per poi raschiarla via (questo tipo di hashish in India si chiama charas). Questa resina viene quindi impastata in pani (in genere da 100 gr) praticamente pronti per essere consumati. In genere i pani vengono pressati a mano con l'aggiunta di te o acqua (le migliori qualità dell'hashish afghano sono firmate con lo stemma della famiglia che le ha prodotte).
Ha un colore marron scuro esternamente mentre all'interno è più chiaro.
2) L'hashish del Medio Oriente (Marocco, Turchia e Libano) è invece prodotta setacciando i fiori femminili secchi fino a quando non rimane una polvere resinosa (con un'unica eccezione il Kashmir dove è prodotta a mano come nel Nepal e Afghanistan).
Questa polvere composta da resina e foglie, viene riscaldata e quindi compressa per formare blocchi o pani.
Questo tipo di hashish è di solito più duro e secco del precedente e il colore varia dal giallo al rosso, al marroncino. Guardando all'interno si dovrebbero vedere le piccole gocce di resina di cui è fatto.
La qualità dell’hashish è influenzata anche dalle volte che la pianta viene setacciata, dalla quantità di resina e di foglie. La prima raccolta è ovviamente quella che fornisce il prodotto migliore. Una volta ottenuta, viene sigillata con del cellofan o con dei panni di lino.
Tutti i tipi di hashish sono solidi, ma variano nella compattezza (dal morbido, al gommoso, al polveroso sino al duro) nei colori (dal verde al marrone al nero), nel gusto e nell'aroma. Queste differenze dipendono da vari fattori: la fascia geografica di coltivazione, il metodo di produzione e anche dai materiali di taglio. Infatti può essere tagliato per aumentarne la quantità o migliorarne la consistenza con molte sostanze quali a esempio l'henne, la sabbia, il catrame, con tutti i tipi di olio incluso quello di palma e di cocco.
La percentuale di principio attivo (THC) oscilla tra il 2 e il 10% (vedi Principi attivi).
L'hashish si conserva per circa 2 anni, dopodiché perde totalmente i suoi effetti. La perdita di THC anche se conservata in condizioni ottimali è stimata in circa il 5% mensile.
La marijuana sono le foglie, i fiori e parte del gambo che vengono essiccati e fumati o ingeriti.
Le sigarette di marijuana preparate manualmente, sono comunemente chiamare canne o spinelli. La quantità di principio attivo responsabile degli effetti allucinogeni (THC) varia dallo 0,5 al 7%, a seconda della specie anche se esistono delle varietà selezionate come la super skunk (ottenuta da incroci tra la varietà di C. indica Skunk e varietà afgane) con una quantità di THC che può variare dall'8 al 15% (vedi Principi attivi).
L'olio di hashish si ottiene per estrazione con solventi (alcool, derivati del petrolio ecc.). Il prodotto finale che si ottiene è un liquido viscoso simile al catrame.
Può essere fumato o ingerito ed è il prodotto di derivazione della Cannabis con un più alto contenuto in principi attivi (cannabinoidi) infatti il suo THC è del 10-30% (vedi Principi attivi).