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Cannabis: cos'è, la storia, le droghe

La Cannabis è una pianta dalla quale si ricavano numerose sostanze psicoattive che si ottengono dalle infiorescenze femminili della pianta. Vediamolo nel dettaglio.

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Questo articolo contiene informazioni che possono generare situazioni di pericolo e di danno in quanto tratta di sostanze allucinogene. I dati presenti hanno solo un fine informativo, non esortativo e in alcun caso medico.

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IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:

COS'É LA CANNABIS

La Cannabis è una pianta erbacea dalle cui infiorescenze femminili si ricavano diverse droghe. C'è da dire però che la Cannabis è tante cose. Mi piace pertanto iniziare questo articolo riportando le parole del famoso psichiatra californiano Tod Mikuriya che ha scritto nel 1969: «Per gli agricoltori la cannabis è una fibra vegetale; per il medico è un enigma; per le persone un'euforia; per la polizia una minaccia; per il trafficante una fonte di pericolo redditizio; per il carcerato e la sua famiglia una fonte di dolore».

Vediamo adesso di capire meglio cosa è questa incredibile pianta.

CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA

La famiglia delle Cannabaceae, alla quale appartiene questa pianta, comprende due soli generi: Humulus (il luppolo) e Cannabis. Da questa pianta oltre che sostanze allucinogene si ricava anche una delle fibre più conosciute in tutto il mondo: la canapa.

Foglia di Cannabis

Si tratta di una pianta erbacea, a ciclo annuale, originaria dell'Asia centro-meridionale anche se oramai è una specie diffusa in tutto il mondo nelle zone a clima temperato. Il suo apparato radicale è formato da una radice fittonante che si approfondisce nel terreno anche per diversi metri. Il fusto è sottile, eretto, ramificato e spesso cavo nella parte superiore e può raggiungere anche i 4 m di altezza. Le foglie sono picciolate, lobate-palmate, formate da diverse foglioline più piccole con i margini seghettati.

E' una pianta dioica, vale a dire che esistono piante maschili e piante femminili anche se non sono rari i casi di ermafroditismo.
Pianta femminile di Cannabis
Pianta femminile di Cannabis
Pianta maschile di Cannabis
Pianta maschile di Cannabis
Schema su come è fatta una pianta di Cannabis

I fiori maschili (che portano gli stami) sono raggruppati in pannocchie poste alle ascelle delle foglie e ognuno è formato da 5 tepali fusi alla base e da 5 stami.

I fiori femminili (che portano il pistillo) sono riuniti in gruppi di 2-6 alle base di brattee formanti corte spighe. I fiori compaiono durante il periodo estivo e l'impollinazione avviene a opera del vento. I fiori femminili e le parti limitrofe sono ricoperte di peli (tricomi) che secernano una resina che, nelle varietà da droga, contiene alte percentuali di THC (vedi sotto) superiori a quelle dei fiori maschili.

Fiori femminili di Cannabis
Fiori femminili
Fiori maschili di Cannabis
Fiori maschili
Fiore femminile a maturazione (ricoperto di resina)
Fiore femminile a maturazione (ricoperto di resina)
I frutti maturano in autunno e sono degli acheni duri e di forma più o meno rotondeggiante (foto sotto) e di solito si presentano macchiati dal bruno, all'olivastro, al rossiccio e contengono al loro interno un solo seme.
Semi di Cannabis
Semi di Cannabis
Da questa pianta (e in particolare dalla specie C. indica) si ricavano diverse droghe:
hashish
(chiamata charas in India) che è la resina pressata ricavata dei fiori e impastata con miele o grassi vari e la
marijuana
(chiamata ganja in India, kif in Marocco, dagga o bangi nell'est dell'Africa) che è una miscela di alcune parti essiccate della pianta, soprattutto le foglie e le infiorescenze. Si tratta in entrambi i casi di sostanze psicoattive che differiscono tra loro per la diversa quantità di principio attivo con proprietà allucinogene.

CLASSIFICAZIONE BOTANICA E PRINCIPALI SPECIE

La Cannabis è una pianta appartenente al genere Cannabis e alla famiglia delle Cannabaceae, ordine Rosales. Circa le diverse specie appartenenti a questo genere è sempre stato un argomento abbastanza controverso tra i diversi botanici:

  • Linneo nel 1753, individuò una sola specie di canapa: la marijuana o hashish.
  • Nel 1924 il botanico sovietico Janichewsky, classificò tre diverse specie: la Cannabis sativa che era rappresentata da una specie alta, poco ramificata e con portamento spiccatamente piramidale; la Cannabis indica con un portamento più contenuto e cespugliosa e la Cannabis ruderalis molto contenuta di volume non più alta infatti di 50 cm e senza rami
  • Nel 1976 i canadesi Small e Cronquist, hanno ripreso l'originale classificazione di Linneo individuando una sola specie, la Cannabis sativa L. divisa però in due sottospecie: la Cannabis sativa e la Cannabis indica che si differenziano tra loro per la qualità e la quantità di cannabinoidi (soprattutto THC) presenti che vengono prodotti dalle ghiandole dei peli sotto forma di latice che costituisce quindi un carattere tassonomico.
    Seguendo la loro classificazione oltre alle due sottospecie individuano anche alcune sub-varietà:
    • Specie: Cannabis sativa
    • Sottospecie: Cannabis sativa
    • Sub varietà: C. sativa varietà sativa
    • Sub varietà: C. sativa varietà spontanea Vavilov

e anche

  • Specie: Cannabis sativa
  • Sottospecie: Cannabis indica (con la più alta percentuale di cannabinoidi e quindi è la specie più usata per ottenere marijuana e hashish)
  • Sub varietà: C. indica varietà indica
  • Sub varietà: C. indica varietà kafiristanica (Vavilov) Vavilov

Le due sottospecie si distinguono per il fatto che la C. indica ha delle fibre più sottili, un fusto molto più ramificato, un tessuto vascolare di dimensioni più grandi, un maggiore contenuto in cellulosa, le foglie molto più segmentate e maggiori proprietà stupefacenti rispetto all'altra.

  • Nel 2002 Clarke e Watson, riprendo la classificazione e individuano una sola specie, la C. sativa con diverse varietà, in particolare quelle usate per la produzione di hashish e marijuana, che andrebbero raggruppate nella specie C. indica.

In ogni caso, qualunque sia la classificazione che si voglia seguire, c'è da tenere presente che tutte le diverse specie o varietà si incrociano tra loro dando origine a una progenie fertile.

La C. sativa è stata usata per secoli per la produzione di tessuti, fibre e carta e i semi sono usati come mangime per gli uccelli e anche per produrre olio.

STORIA DELLA CANNABIS

Come fibra tessile

La canapa, fibra a tutti ben nota, ha origini molto antiche. Sembra che i primi ritrovamenti di manufatti si possono far risalire a più di 10.000 anni fa, in Asia. Diverse testimonianze affermano che le sue fibre venivano usate per la produzione di tessuti che trovavano ampio utilizzo nell'abbigliamento, nella nautica (corde e vele) e nella fabbricazione della carta.

Fibra di canapa
Fibra di canapa

A partire dal ventesimo secolo, si è avuto in Italia un sensibile incremento della superficie coltivata fino agli anni '30 quando la sua superficie è andata progressivamente diminuendo fino a oggi rimanendo confinata a pochi ettari.

A livello mondiale è coltivata soprattutto in Asia (Cina e India) e nell'est europeo.

Come stupefacente

L'uso della Cannabis e dei suoi derivati come sostanze stupefacenti ha origini molto antiche ed è predominio dei popoli medio-orientali dove venivano usate prevalentemente a scopo terapeutico o per pratiche religiose. Pare che il suo utilizzo fosse iniziato già in epoca neolitica come lo testimonierebbero alcuni semi fossilizzati ritrovati in Afghanistan.

Indiani e cinesi conoscevano le sue proprietà come droga fin dai tempi in cui si perde la memoria e da questi paesi il loro uso si è diffuso nel vicino Medio Oriente e da li in tutto il mondo.

Negli antichi testi cinesi di medicina (2737 a.C.) si cita come rimedio per trattare casi di «disordini femminili, gotta, malaria, reumatismo, debolezza mentale e stipsi».

Fiore femminile a maturazione
Fiore femminile a maturazione

Anche in India se ne faceva uso fin dai tempi più remoti ed è citato in molti testi di medicina ayurvedica indiana. Lo stesso Erodoto la cita nel libro V delle Storie.

Pare che i più famosi utilizzatori furono gli Hindu dell'India e del Nepal e gli Hashashin della Siria dai quali, secondo alcuni, prese appunto il nome di hashish.

In Europa il suo uso come sostanza allucinogena è relativamente recente, probabilmente dovuto al fatto che in Europa si diffuse maggiormente la specie C. sativa mentre la C. indica, più ricca di principi attivi stupefacenti, è entrata in Europa molto più tardi nell'ottocento, probabilmente grazie a Napoleone, interessato a questa pianta per alleviare il dolore e per i suoi effetti sedativi.

Nel corso del XIX secolo la medicina occidentale la adottò come farmaco per la sua efficacia antiemetica, analgesica e anticonvulsiva ed era facile trovarla nelle farmacie sia in Europa che in America.

In Europa i francesi, soprattutto le classi intellettuali, furono i primi che iniziarono a usarla come inebriante a partire dalla metà del 1800, periodo di grandi letterati quali Gautier, Baudelaire, Dumas, ecc. Nello stesso periodo negli Stati Uniti i medici svilupparono un grande interesse per questa pianta tanto che nel 1860 fu istituito un Comitato per la C. indica della Ohio State Medical Society, la quale riferiva sulle sue applicazioni terapeutiche. Più di cento articolo furono pubblicati tra il 1840-1890 per raccomandare questa pianta per vari disturbi.

A cavallo tra il XIX e XX secolo, il grande entusiasmo iniziale nei confronti di questa pianta a uso terapeutico iniziò ad attenuarsi. Infatti in America e a seguire in Europa, le industrie farmaceutiche iniziarono a rivolgersi come anticonvulsivi e antidolorifici e verso le sostanze sintetiche quali l'aspirina e i barbiturici. Conseguentemente non avendo più il supporto della classe medica iniziò una vera e propria lotta contro questa pianta che finì con la messa al bando, sino alla cancellazione, nel 1942, dalla U.S. Pharmacopea americana.

In Europa la sorta fu la stessa. L'avvento del regime fascista portò alla messa al bando della marijuana e dell'hashish considerati "droghe dei negri" e "nemici della razza" anche se all'epoca nel nostro paese erano ben poco usate se non prevalentemente a scopo di ricerca.

Negli ultimi decenni però, lo studio e la ricerca verso questa pianta e i suoi derivati si sono intensificati, anche se le legislazioni di parecchi paesi rimangono molto rigide riguardo il suo utilizzo (vedi sotto).

TIPI DI DROGHE CHE SI POSSONO OTTENERE

Sono diverse le droghe che si possono ottenere soprattutto dalla C. indica:

Hashish

Si tratta di una resina prodotta dalle infiorescenze femminili anche se altre parti dei fiori e delle foglie potrebbero essere incluse nella sua produzione.

Il suo metodo di produzione è diverso a seconda del suo paese di origine:

1)L'hashish che viene prodotta nei paesi asiatici (Nepal, Afghanistan, India, Pakistan e nei paesi intorno all'Himalaya) viene prodotta strofinando le piante vive con le mani. Il principio è quello di fare aderire la resina, morbida e appiccicosa alle mani per poi raschiarla via (questo tipo di hashish in India si chiama charas). Questa resina viene quindi impastata in pani (in genere da 100 gr) praticamente pronti per essere consumati. In genere i pani vengono pressati a mano con l'aggiunta di te o acqua (le migliori qualità dell'hashish afghano sono firmate con lo stemma della famiglia che le ha prodotte).

Ha un colore marron scuro esternamente mentre all'interno è più chiaro.

Sfregamento delle mani
Sfregamento delle mani
Pani di hashish
Pani di hashish

2) L'hashish del Medio Oriente (Marocco, Turchia e Libano) è invece prodotta setacciando i fiori femminili secchi fino a quando non rimane una polvere resinosa (con un'unica eccezione il Kashmir dove è prodotta a mano come nel Nepal e Afghanistan).

fiori femminili di cannabis secchi

Questa polvere composta da resina e foglie, viene riscaldata e quindi compressa per formare blocchi o pani.

Questo tipo di hashish è di solito più duro e secco del precedente e il colore varia dal giallo al rosso, al marroncino. Guardando all'interno si dovrebbero vedere le piccole gocce di resina di cui è fatto.

La qualità dell’hashish è influenzata anche dalle volte che la pianta viene setacciata, dalla quantità di resina e di foglie. La prima raccolta è ovviamente quella che fornisce il prodotto migliore. Una volta ottenuta, viene sigillata con del cellofan o con dei panni di lino.

Tutti i tipi di hashish sono solidi, ma variano nella compattezza (dal morbido, al gommoso, al polveroso sino al duro) nei colori (dal verde al marrone al nero), nel gusto e nell'aroma. Queste differenze dipendono da vari fattori: la fascia geografica di coltivazione, il metodo di produzione e anche dai materiali di taglio. Infatti può essere tagliato per aumentarne la quantità o migliorarne la consistenza con molte sostanze quali a esempio l'henne, la sabbia, il catrame, con tutti i tipi di olio incluso quello di palma e di cocco.

La percentuale di principio attivo (THC) oscilla tra il 2 e il 10%.

hashish
hashish

L'hashish si conserva per circa 2 anni, dopodiché perde totalmente i suoi effetti. La perdita di THC anche se conservata in condizioni ottimali è stimata in circa il 5% mensile.

Marijuana

La marijuana sono le foglie, i fiori e parte del gambo che vengono essiccati e fumati o ingeriti.

Le sigarette di marijuana preparate manualmente, sono comunemente chiamare canne o spinelli. La quantità di principio attivo responsabile degli effetti allucinogeni (THC) varia dallo 0,5 al 7%, a seconda della specie anche se esistono delle varietà selezionate come la super skunk (ottenuta da incroci tra la varietà di C. indica Skunk e varietà afgane) con una quantità di THC che può variare dall'8 al 15%.

marijuana

Olio di hashish

L'olio di hashish si ottiene per estrazione con solventi (alcool, derivati del petrolio ecc.). Il prodotto finale che si ottiene è un liquido viscoso simile al catrame.

olio di hashish

Può essere fumato o ingerito ed è il prodotto di derivazione della Cannabis con un più alto contenuto in principi attivi (cannabinoidi) infatti il suo THC è del 10-30%.

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