Edera
L'edera, la pianta rampicante per eccellenza, non è difficile da coltivare. Ti proponiamo i consigli, i trucchi e i segreti su come coltivarla e prendersene cura per averla rigogliosa.
IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Classificazione botanica e origine della specie
- Caratteristiche generali della pianta
- Come usare l'edera
- Principali specie coltivate
- Come coltivare la pianta
- L'edera per le api
- Curiosità sulla pianta
- L'edera come depurativo dell'aria
- L'edera nel linguaggio dei fiori e delle piante
- Avvertenze
- Testi che usiamo per scrivere i nostri articoli
CLASSIFICAZIONE BOTANICA E ORIGINE DELLA PIANTA
Come tutte le cose, gli studiosi hanno inquadrato la pianta dell'edera secondo un criterio scientifico dopo averla accuratamente descritta e comparata con altre simili. Fu Carlo Linneo nel 1753 che per primo definì la classificazione scientifica latina per tutti i viventi. Vediamo come è stata inquadrata botanicamente:
Sono piante che si ritrovano spontanee un po' ovunque nelle regioni a clima temperato, abbarbicate ai muretti, alle rocce, nelle facciate dei palazzi, sui tronchi degli alberi o semplicemente che corrono lungo il terreno formando un tappeto lucido e verde là dove l'erba non cresce perchè la luce è troppo scarsa.
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA
Chi non conosce l'edera alla quale sono legati tanti miti e tante leggende? Vediamo di scoprire insieme come è fatta e come coltivarla al meglio.
Si tratta di piante molto rustiche e di facile coltivazione resistenti alle più disparate condizioni pedoclimatiche cosa che le rende molto diffuse. Sono caratterizzate da fusti che producono numerosissime radici aeree avventizie che aderiscono senza difficoltà alle diverse superfici permettendo in questo modo alla pianta di poter vivere nei luoghi più disparati. Nella parte opposta del fusto dove si sviluppano le radici si formano le foglie, intere a margini ondulati sui quali si producono i fiori e quindi i frutti. Per le foglie si parla infatti di dimorfismo fogliare in quanto le foglie che rimangono in ombra mantengono una forma lobata mentre quelle esposte alla luce o che si trovano sui rami fioriferi sono intere.
I fiori riuniti in infiorescenze a ombrella, sono di colore giallino e i frutti, che ricordano dei piselli, sono delle bacche di colore viola scuro o nero, a volte giallo e raramente rossastri, carnosi e molti appetiti dagli uccelli.
COME USARE L'EDERA
L'edera, come tutte le piante rampicanti, può trovare un utilizzo in molti modi: per rivestire pareti o interi palazzi. Può rivestire gazebo, strutture, pergolati, tronchi di alberi. E' possibile ricoprire zone antiestetiche del nostro giardino. Inoltre è capace di trasformare un semplice divisorio in un divisori rigoglioso e di forte impatto scenografico. E' possibile anche creare degli alberelli in vaso avvolgendo l’edera attorno a dei sostegni posti al centro del vaso stesso.
La pianta è inoltre un ottimo tappezzante, può fare dei tappeti verdi. Si può usare per coprire zone spoglie a esempio attorno agli alberi. Si può anche utilizzare per rivestire e coprire i bordi di un vialetto o per accompagnare le rampe di scalinate.
PRINCIPALI SPECIE COLTIVATE
Esistono 15 specie nel genere Hedera ciascuna delle quali con numerose varietà tra le quali ricordiamo:
HEDERA HELIX
L'Hedera helix è la specie più diffusa ed è la comune edera che vediamo per le strade delle nostre città, a crescita molto rapida che può raggiungere i 30 m di altezza. E' caratterizzata da foglie di colore verde intenso, lucide spesso con macchie argentate lungo le nervature. Fiorisce in autunno e le bacche maturano l'anno successivo la fioritura, verso aprile e maggio. Infatti la fioritura e la fruttificazione si verificano in anni differenti.
La particolarità di questa specie è che sono stati creati una infinità di ibridi, adattati alle diverse situazioni pedoclimatiche, sia per vivere in interni che in esterni (casa o giardino) che differiscono tra loro per le dimensioni, la forma, il colore e la screziatura delle foglie.
HEDERA HIMALAICA O HEDERA NEPALENSIS
L'Hedera nepalensis o Hedera himalaica è una specie originaria del sud est asiatico che nei suoi luoghi di origine cresce tra i 1000-3000 m sul livello del mare. Sono piante che possono crescere fino a 30 m di altezza caratterizzate da foglie semplici non più lunghe di 15 cm di lunghezza e producono fiori di colore giallo. La pianta fiorisce da ottobre ad aprile.
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HEDERA CANARIENSIS
L'Hedera canariensis (foto sotto) è una specie originaria delle Canarie e del nord Africa ed è caratterizzata da foglie cuoiose, lobate con il colore che varia a seconda della stagione: d'estate assumono una colorazione verde intensa mentre durante il periodo invernale diventano un delizioso verde -bronzo con screziature chiare fino ad avere qualche foglia completamente bianca. E' una specie non particolarmente rustica in quanto non sopporta il gelo se non per brevissimi periodi e non ama i luoghi troppo caldi e non tollera il sole diretto. Inoltre le piante più giovani hanno difficoltà a ramificare e sono prive di radici aeree che crescono solo con la maturità della pianta, alla lignificazione del fusto. La fioritura è autunnale. In commercio esistono numerose varietà che si differenziano per il colore delle foglie e dei fusti. E' nota l'Hedera canariensis variegata con foglie screziate di bianco.
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HEDERA COLCHICA
La specie Hedera colchica è una pianta originaria dell'Iran. Presenta foglie molto grandi, le più grandi del genere, lunghe fino a 25 cm e larghe fino a 20 cm, ovali, cuoriformi, di colore verde molto intenso. Fiorisce in autunno. E' una specie molto vigorosa e rustica. In commercio esistono numerose varietà tra le quali ricordiamo: Hedera colchica dentata caratterizzata da foglie sottili con il margine dentato e di colore verde molto scuro sfumate di rosso; Hedera colchica variegata con foglie di colore verde chiaro e con i margini color crema.
COME COLTIVARE LA PIANTA
La coltivazione dell’edera è piuttosto semplice e non richiede accorgimenti particolari, è molto rustica, a crescita rapida e in breve tempo ricopre la superficie sulla quale si ancora. In genere sono piante che vivono bene all'aperto ma esistono specie e varietà selezionate per adattarsi alla vita d'appartamento, allevate in cesti sospesi o ancorate a graticci o supporti di vario genere.
TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE
Le temperature ottimali di coltivazioni per il periodo estivo sono tra i 15-18°C mentre le minime invernali non dovrebbero scendere sotto i 7°C. In ogni caso se le temperature estive salgono oltre questi valori, occorre garantire alla pianta un ambiente umido.
ESPOSIZIONE E LUCE
Sono piante che richiedono una buona illuminazione anche se questo dipende molto dalle specie di edera: quelle a foglie di colore verde scuro sopportano anche gli ambienti più bui mentre quelle a foglie screziate hanno necessità di una maggiore illuminazione. Per le specie a foglie variegate è opportuna anche una certa esposizione ai raggi diretti del sole, non nelle ore più calde della giornata.
ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE
L'edera va annaffiata regolarmente lasciando asciugare in superficie il terreno tra una annaffiatura e un'altra. Se le temperature ambientali sono particolarmente alte e l'ambiente secco è opportuno aiutare la pianta con frequenti nebulizzazioni alla chioma.
TIPO DI TERRENO DA USARE E COME PIANTARLA
Se l'edera è coltivata in vaso, il rinvaso si effettua ogni due - tre anni, in primavera, utilizzando un vaso leggermente più grande del precedente. Il terreno di coltivazione deve essere un buon terriccio fertile al quale si aggiungerà della sabbia grossolana per favorire il drenaggio dell'acqua di irrigazione in quanto è una pianta che non ama i ristagni idrici. Negli anni in cui non si effettua il rinvaso è opportuno rinnovare i primi 5 cm di terreno con del terriccio fresco.
Se coltivata in piena terra, è importante che le radici abbiano abbastanza terreno a disposizione diversamente la pianta potrebbe crescere stentata. L'impianto si effettua all'inizio della primavera a marzo. Nelle zone calde dell'Italia meridionale può essere fatto anche a febbraio.
CONCIMAZIONE
L'edera si concima ogni due settimane, a partire dalla primavera e per tutta l'estate, diluendo il fertilizzante nell'acqua di annaffiatura e dimezzando le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione. Durante il periodo autunno- invernale non si concima.
E' opportuno usare un concime che oltre ad avere i macroelementi quali azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) abbia anche i microelementi quali il quali il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.
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COME POTARE LA PIANTA
L'edera richiede una potatura importante. In particolare essendo una pianta a crescita rapida va sempre potata all'inizio della primavera sia per contenerne la crescita che per darle una forma più armonioso in quanto tende a crescere in modo disordinato. Per le piante che si trovano all'esterno la potatura si esegue a febbraio-marzo e in estate per mantenere la crescita contenuta.
PULIZIA DELLE FOGLIE
Una volta al mese la pianta si avvantaggerà di una buona doccia in modo da pulire le foglie. Se la pianta è in vaso, ricordati di proteggere la terra del vaso con un foglio di plastica per evitare di inzuppare il terreno.
TIPO DI SUPPORTO AL QUALE ANCORARE LA PIANTA
L'edera essendo una pianta rampicante ha bisogno di un supporto per potersi sviluppare. Non è esigente in questo senso infatti graticci, fili metallici, pergolati, muri, facciate di case vanno tutti bene. Sceglilo in base al tuo gusto e alle tue necessità.
FIORITURA
L'epoca di fioritura dell'edera è variabile a seconda della specie si rimanda pertanto alle descrizioni delle singole specie. In ogni caso, nella maggior parte delle specie è autunnale.
MOLTIPLICAZIONE
La moltiplicazione avviene per talea: fatta radicare in terra o in acqua.
Per fare la moltiplicazione per talea radicata in terra, si prelevano delle talee lunghe circa 10 cm dai rami fioriferi durante l'estate tagliandole immediatamente sopra un abbozzo fogliare. Si raccomanda di tagliare in senso obliquo in quanto ciò permette d'avere una maggiore superficie per la radicazione ed evita l'accumulo di acqua su questa superficie. Usa una lama affilata per evitare le sfilacciature dei tessuti e abbi cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti. Dopo aver eliminato le foglie poste più in basso si sistemano in una composta formata da una parte di torba e una di sabbia fine. La cassetta o il vaso si ricopre quindi con un foglio di plastica trasparente messo a cappuccio e si sistema in una zona non troppo illuminata e a una temperatura intorno ai 15-18°C avendo cura di tenere il terriccio sempre leggermente umido, annaffiando senza bagnare le talee in radicazione con acqua a temperatura ambiente e possibilmente non calcarea.
Ogni giorno si toglie la plastica per controllate l'umidità del terreno ed eliminare dalla plastica la condensa che si sarà sicuramente formata. Una volta che iniziano a comparire i primi germogli (dopo circa 2/3 settimane) vuol dire che le talee hanno radicato. A quel punto si toglie la plastica e si sistema il vaso in una zona più luminosa e si aspetta che le talee si irrobustiscano. Una volta che sono sufficientemente grandi, si trapiantano nel vaso definitivo e si trattano come le piante adulte.
Per fare le talee radicate in acqua occorre prelevate delle talee apicale di fusto fiorifero che andranno sistemate in una tazza con dell'acqua. Quando la talea avrà radicato, si rinvasa delicatamente in un vaso di piccole dimensioni con il terriccio indicato per le piante adulte (foto sotto: talea di rosmarino).
PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI
La pianta cresce in modo stentato ed è poco fitta creandosi anche dei vuoti tra il fogliame
Si tratta di un chiaro sintomo di carenza di luce: la pianta si trova in una zona
con scarsa illuminazione.
Rimedi: spostare subito la pianta in posizione più luminosa.
Le foglie perdono la loro screziatura
Se le foglie perdono la loro screziatura vuol dire che ricevono poca luce.
Rimedi: spostare subito la pianta in una zona della casa più luminosa.
Le foglie si seccano senza apparente ragione
Questo sintomo è da attribuire a un ambiente troppo secco e caldo.
Rimedi: aumentare le nebulizzazione e l'umidità ambientale a esempio posizionando
vicino alla pianta delle ciotole contente dell'acqua che evaporando garantiranno
un microclima umido.
Presenza di piccoli animaletti di colore chiaro sulla pianta
Se notate dei piccoli insetti mobili di colore bianco-giallastro-verdastri siete
sicuramente in presenza di afidi o come comunemente sono chiamati pidocchi (foto sotto).
Rimedi: trattare la pianta con antiparassitari specifici facilmente reperibili da
un buon vivaista. Si tratta in genere di prodotti sistemici,
vale a dire che entrano nel circolo linfatico della pianta e quindi sono assorbiti
durante la nutrizione degli insetti.
Foglie che iniziano a ingiallire, appaiono macchiettate di giallo e marrone
Se le foglie iniziano a ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questa sintomatologia siamo molto probabilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso (foto sotto), un acaro molto fastidioso e dannoso.
Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma in quanto un ambiente asciutto favorisce la loro prolificazione ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un insetticida specifico. Se la pianta non è grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando del cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata per eliminare il sapone.
Macchie brune sulle foglie
De localizzate soprattutto nella pagina inferiore potrebbero significare che siete in presenza di cocciniglie (foto sotto), cocciniglia bruna o cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e osservarle. Confrontatele con le foto riportate, sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande potete lavarla con acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante più grandi e piantate all'aperto, dovete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista.
L'EDERA PER LE API
L'edera è una specie molto importante da un punto di vista apistico grazie al fatto che la sua fioritura avviene tardivamente, in autunno, quindi per le api è l'ultima occasione, prima della pausa invernale, di raccogliere polline e nettare. Il miele che si ottiene non é velenoso ha solo il difetto che solidifica molto rapidamente nel favo e diventa molto duro.
CURIOSITÀ SULLA PIANTA
L'Hedera helix, la specie che comunemente si trova nelle nostre strade grazie alla sua rusticità è molto longeva e si dice che ci siano esemplari di centinaia di anni con il fusto del diametro di un metro. Purtroppo però nei boschi si comporta come pianta infestante perchè si attacca agli alti alberi, anche per molti metri e alla fine li soffoca facendoli morire.
Il legno di edera era usato in passato dagli intagliatori al posto del legno di bosso ed è ottimo come legno da ardere perchè brucia molto bene.
L'industria farmaceutica utilizza alcuni derivati estratti dalle foglie per ricavarne medicinali.
L'EDERA COME DEPURATIVO DELL'ARIA
Secondo studi della NASA l'Hedera helix ha notevoli capacità di captare e neutralizzare il 90%, del benzene e oltre il 10% del tricloroetilene presente nell'aria, quindi hanno una grande capacità di depurare l'aria.
L'EDERA NEL LINGUAGGIO DEI FIORI E DELLE PIANTE
L'edera è quella che per tutti rappresenta la passione che spinge gli innamorati ad avvolgersi l'uno all'altra come fa la pianta sui tronchi degli alberi tanto che in India è considerata il simbolo della concupiscenza. Vediamo in particolare il suo significato alla pagina: «Il linguaggio dei fiori e delle piante: l'edera».
AVVERTENZE
L'edera è una pianta velenosa e può provocare dermatite da contatto. Oltre ciò tutte le sue parti contengono diverse sostanza tossiche (saponina triterpenica ederacoside A, il glicoside flavonoide rutina nonché un fitoestrogeno). In particolare i suoi frutti neri sono velenosi infatti la loro ingestione produce inizialmente nausea e vomito fino a evolversi in uno stato comatoso e creare problemi respiratori.
TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.
Note
(1) Immagine non soggetta a copyright per gentile concessione di Daderot
Fonti bibliografiche online
Le piante ornamentali. Pericolo misconosciuto per la salute. Schede illustrative