Il genere Brassia, dove ritroviamo specie originarie delle zone tropicali e sub tropicali dell'America, è sempre stato un genere abbastanza controverso in quanto nel tempo ha subito numerose riclassificazione e delle numerosissime specie che un tempo vi facevano parte, oggi ne rimangono solo qualche decina in quanto per lo più riclassificate nel genere Oncidium.
Sono orchidee molto utilizzate nelle ibridazioni tanto che esistono centinaia di ibridi: la Miltassia nata dall'incrocio tra Brassia x Miltonia; la Aliceara dall'incrocio tra Miltassia x Oncidium; la Brassidium ottenuta per incrocio tra Brassia x Oncidium; l'Odontobrassia dall'incrocio tra Odontoglossum x Brassia e tanti altri.
Le Brassia sono orchidee EPIFITE, provviste di pseudobulbi di forma allungata ovoidale, di grandi dimensioni, dai quali si formano una o due foglie e gli steli fiorali (vedi foto in basso a destra) sui quali si sviluppano i fiori provvisti di corte brattee.
I fiori della Brassia sono molto grandi tanto che possono raggiungere anche i 45 cm misurandoli dalla punta di un tepalo a un altro, profumati e la loro particolare forma ha fatto si che queste piante venissero soprannominate orchidee ragno in quanto ricordano nella loro forma un ragno. I colori dei fiori sono variabili anche se tendenzialmente sono sul verde e sul giallo, variamente screziati a seconda della specie e della varietà (vedi: Principali specie di Brassia).
L'impollinazione è esclusivamente entomofila a opera di alcune specie di vespe che, attratte dalla loro forma che simula un ragno, si avvicinano convinte di andare a pungere un ragno e in questo modo entrano in contatto con il polline del quale si imbrattano dopo di che passano a un altro fiore e così avviene l'impollinazione.
Le Brassia sono piante in generale molto generose e di grandi dimensioni e hanno la particolarità che durante il periodo invernale hanno necessità di un periodo di riposo vegetativo durante il quale non perdono le foglie e la crescita attiva si ha a partire dalla primavera e per tutta l'estate.
Le indicazioni che forniamo di seguito sono relative alla Brassia come specie. Le stesse possono però essere applicate anche ai numerosissimi ibridi che si trovano in commercio con l'unica differenza che può essere che gli ibridi siano stati selezionati in modo che non entrino in riposo vegetativo durante il periodo invernale e hanno quindi una crescita costante tutto l'anno pertanto adattate le indicazioni date a seconda della vostra pianta.
Per le Brassia le temperature ottimali si aggirano intorno a 22-24°C durante il giorno e circa 12-15°C durante la notte.
Durante la bella stagione possono essere tenute all'aperto fino all'autunno sistemandole in una posizione che le consenta di ricevere anche la luce diretta del sole ma mai nelle ore più calde della giornata.
Le Brassia sono orchidee che amano l'aria pertanto assicurate sempre una buona ventilazione.
(Per maggiori chiarimenti sulla temperatura e la ventilazione delle orchidee consulta l'articolo: Temperatura e ventilazione delle orchidee).
Le Brassia come piante originarie delle zone tropicali hanno necessità di molta luce: sole la mattina presto ma non nelle ore più calde del giorno.
La quantità di luce di cui hanno bisogno si aggira intorno ai 20.000-30.000 lux. In ambiente domestico l'esposizione ideale è una finestra esposta a est o a ovest; a sud l'esposizione al sole è eccessiva per cui la luce va schermata con delle tende. A nord è sconsigliato in quanto la quantità di luce è troppo scarsa.
Le foglie sono un buon indicatore se la quantità di luce è sufficiente o eccessiva: se sono di un colore verde troppo scuro allora vuol dire che la luce è insufficiente se di colore verde che tende al rossastro vuol dire che la luce è eccessiva.
(Per maggiori chiarimenti sulla luce delle orchidee consulta l'articolo: Esigenze di luce delle orchidee).
Le Brassia si annaffiano quando il substrato è quasi asciutto. E' buona consuetudine procedere con le annaffiatura la mattina presto in modo da dare il tempo alle parti verdi della pianta che eventualmente si sono bagnate, di asciugarsi.
Per annaffiare queste orchidee è preferibile immergere in vaso fino al bordo in acqua demineralizzata e lasciarla in immersione fino a quando il terreno non si è ben saturato. Dopo di che lasciare sgrondare tutta l'acqua in eccesso.
Ovviamente occorre fare anche la seguente considerazione: più alta è la temperatura maggiore deve essere l'umidità ambientale che dovrà allora essere aiutata anche con nebulizzazioni alle foglie da fare sempre la mattina presto per far si che alla sera le foglie siano completamente asciutte. Se la pianta è in fiore quando nebulizzate non bagnate i fiori che potrebbero macchiarsi.
Per i periodi invernale è fondamentale dotare i termosifoni di umidificatori per evitare che l'aria diventi troppo secca.La Brassia va concimata regolarmente, come tutte le orchidee, in quanto gli elementi nutritivi necessari alla sua crescita devono essere apportati con le concimazioni in quanto per lo più viene allevata su materiali inerti che non apportano alcun elemento minerale.
Occorre tenere presente che è una pianta sensibile alle eccessive fertilizzazioni e che durante il periodo autunno - invernale entra in riposo vegetativo pertanto durante questo periodo la pianta non va assolutamente concimata in quanto si avrebbe solo un accumulo di sali minerali nel substrato che non verrebbero utilizzati dalla pianta creando un ambiente non idoneo alla sua crescita.La Brassia si rinvasa solo ed esclusivamente quando esiste una reale necessità: se il vaso è diventato troppo piccolo per contenere le radici oppure se il substrato inizia a dare segni di deterioramento. Questo perchè è una orchidea che non ama essere maneggiata tanto che spesso, come conseguenza del rinvaso la pianta non fiorisce per uno o due anni. Il periodo ottimale è quando vedete che iniziano a svilupparsi le nuove radici che coincide con il periodo primaverile
Il tipo di terriccio che dovete usare deve avere come caratteristica da una parte mantenere l'umidità e dall'altra permettere una buona circolazione dell'aria tra le radici. Un buon substrato potrebbe essere pertanto costituito da bark mescolato con del polistirolo al quale si può aggiungere della perlite. In ogni caso, quale che sia il substrato che utilizzate deve sempre garantire un perfetto drenaggio (i pezzi più grossolani vanno sistemati sul fondo del vaso).La Brassia inzia a formare i boccioli fiorali di solito in primavera e durate l'estate quando le foglie si sono completamente sviluppate e gli pseubobulbi sono ancora in fase di rigonfiamento. I fiori si formano sugli steli fiorali che nascono dai pseudobulbi .
Quando la pianta è in fiore la quantità di luce che richiede è massima pertanto tenetela la mattina alla luce diretta del sole (ma non nelle ore più calde) e di notte fate in modo che la temperatura possa raggiungere valori intorno ai 10°C: questo garantirà una fioritura più duratura.
Sono piante un po' capricciose in quanto se a esempio un anno non fioriscono può essere dovuto al fatto che l'avete rinvasata, per cui non preoccupatevi, fiorirà l'anno seguente oppure potrebbe anche essere causato da una luce insufficiente.
Per forzare la Brassia a fiorire potete provare in questo modo: una volta che le foglie si sono ben sviluppate (quindi che ci siano i presupposti fisiologici alla fioritura) lasciate asciugare bene il substrato e fatele subire uno sbalzo di temperatura tra il giorno e la notte lasciandola al sole durante il giorno (compatibilmente con la possibilità della pianta a sopportare la luce diretta del sole). Questo per un paio di settimane.
Per quanto riguarda le malattie della Brassia si rimanda al capitolo: Malattie e cure delle orchidee.
Il genere Brassia fu fondato nel 1813 dal botanico inglese Robert Brown, chiamato così in onore di William Brass, un botanico di Kew Gardens (Royal Botanic Gardens di Kew, vicino Londra dichiarato dall'Unesco nel 2003 patrimonio dell'umanità).
Le prime descrizioni del genere furono fatta relativamente alla Brassia maculata, una specie importata dalla Giamaica nei primi del 1800 e fu anche la prima specie che fu coltivata in Europa.
Vedi: Le orchidee - Il linguaggio dei fiori e delle piante.