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Brassia
Tecniche di coltivazione


Brassia, coltivazione e cura
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IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:

CLASSIFICAZIONE BOTANICA

Regno
:
Plantae

Clado
: Angiosperme
Clado
: Monocotiledoni
Ordine
:
Asparagales

Famiglia
:
Orchidaceae

Genere
:
Brassia

Specie
:

CARATTERISTICHE GENERALI

Il genere Brassia, dove ritroviamo specie originarie delle zone tropicali e sub tropicali dell'America, è sempre stato un genere abbastanza controverso in quanto nel tempo ha subito numerose riclassificazione e delle numerosissime specie che un tempo vi facevano parte, oggi ne rimangono solo qualche decina in quanto per lo più riclassificate nel genere Oncidium.

Sono orchidee molto utilizzate nelle ibridazioni tanto che esistono centinaia di ibridi: la Miltassia nata dall'incrocio tra Brassia x Miltonia; la Aliceara dall'incrocio tra Miltassia x Oncidium; la Brassidium ottenuta per incrocio tra Brassia x Oncidium; l'Odontobrassia dall'incrocio tra Odontoglossum x Brassia e tanti altri.

Le Brassia sono orchidee , provviste di pseudobulbi di forma allungata ovoidale, di grandi dimensioni, dai quali si formano una o due foglie e gli steli fiorali (vedi foto in basso a destra) sui quali si sviluppano i fiori provvisti di corte brattee.

Pseudobulbo di Brassia
Pseudobulbo di Brassia

I fiori della Brassia sono molto grandi tanto che possono raggiungere anche i 45 cm misurandoli dalla punta di un tepalo a un altro, profumati e la loro particolare forma ha fatto si che queste piante venissero soprannominate orchidee ragno in quanto ricordano nella loro forma un ragno. I colori dei fiori sono variabili anche se tendenzialmente sono sul verde e sul giallo, variamente screziati a seconda della specie e della varietà (vedi: ).

L'impollinazione è esclusivamente entomofila a opera di alcune specie di vespe che, attratte dalla loro forma che simula un ragno, si avvicinano convinte di andare a pungere un ragno e in questo modo entrano in contatto con il polline del quale si imbrattano dopo di che passano a un altro fiore e così avviene l'impollinazione.

Le Brassia sono piante in generale molto generose e di grandi dimensioni e hanno la particolarità che durante il periodo invernale hanno necessità di un periodo di riposo vegetativo durante il quale non perdono le foglie e la crescita attiva si ha a partire dalla primavera e per tutta l'estate.

Brassia Rex
Brassia Rex (foto )

Le indicazioni che forniamo di seguito sono relative alla Brassia come specie. Le stesse possono però essere applicate anche ai numerosissimi ibridi che si trovano in commercio con l'unica differenza che può essere che gli ibridi siano stati selezionati in modo che non entrino in riposo vegetativo durante il periodo invernale e hanno quindi una crescita costante tutto l'anno pertanto adattate le indicazioni date a seconda della vostra pianta.

TEMPERATURE E VENTILAZIONE

Per le Brassia le temperature ottimali si aggirano intorno a 22-24°C durante il giorno e circa 12-15°C durante la notte.

Durante la bella stagione possono essere tenute all'aperto fino all'autunno sistemandole in una posizione che le consenta di ricevere anche la luce diretta del sole ma mai nelle ore più calde della giornata.

Le Brassia sono orchidee che amano l'aria pertanto assicurate sempre una buona ventilazione.

(Per maggiori chiarimenti sulla temperatura e la ventilazione delle orchidee consulta l'articolo: ).

LUCE

Le Brassia come piante originarie delle zone tropicali hanno necessità di molta luce: sole la mattina presto ma non nelle ore più calde del giorno.

La quantità di luce di cui hanno bisogno si aggira intorno ai 20.000-30.000 lux. In ambiente domestico l'esposizione ideale è una finestra esposta a est o a ovest; a sud l'esposizione al sole è eccessiva per cui la luce va schermata con delle tende. A nord è sconsigliato in quanto la quantità di luce è troppo scarsa.

Le foglie sono un buon indicatore se la quantità di luce è sufficiente o eccessiva: se sono di un colore verde troppo scuro allora vuol dire che la luce è insufficiente se di colore verde che tende al rossastro vuol dire che la luce è eccessiva.

(Per maggiori chiarimenti sulla luce delle orchidee consulta l'articolo: ).

ANNAFFIATURE E UMIDITA'

Le Brassia si annaffiano quando il substrato è quasi asciutto. E' buona consuetudine procedere con le annaffiatura la mattina presto in modo da dare il tempo alle parti verdi della pianta che eventualmente si sono bagnate, di asciugarsi.

Per annaffiare queste orchidee è preferibile immergere in vaso fino al bordo in acqua demineralizzata e lasciarla in immersione fino a quando il terreno non si è ben saturato. Dopo di che lasciare sgrondare tutta l'acqua in eccesso.

Vaso per orchidee

Sono piante che amano stare in un ambiente umido pertanto la vostra Brassia vi ringrazierà se la posizionerete sopra su un sottovaso con dell'argilla espansa o altro materiale inerte, nel quale sarà presente dell'acqua. Questa evaporando assicurerà un microclima umido intorno alla pianta. Occorre fare attenzione che il fondo del vaso non entri a contatto con l'acqua del sottovaso in quanto si creerebbe al livello dell'apparato radicale un ambiente asfittico che non è in alcun modo tollerato.

Ovviamente occorre fare anche la seguente considerazione: più alta è la temperatura maggiore deve essere l'umidità ambientale che dovrà allora essere aiutata anche con nebulizzazioni alle foglie da fare sempre la mattina presto per far si che alla sera le foglie siano completamente asciutte. Se la pianta è in fiore quando nebulizzate non bagnate i fiori che potrebbero macchiarsi.

Per i periodi invernale è fondamentale dotare i termosifoni di umidificatori per evitare che l'aria diventi troppo secca.

Anche se durante l'autunno e l'inverno la Brassia entra in riposo vegetativo, la pianta va comunque annaffiata, con minore frequenza e il tanto da non far raggrinzire gli pseudobulbi.

Anche in questo caso, come per la luce, le foglie sono degli ottimi indicatori della quantità d'acqua e di umidità che le somministrate: se le foglie assumo un aspetto a fisarmonica, vuol dire che l'ambiente è troppo secco.

(Per maggiori chiarimenti sull'annaffiatura delle orchidee consulta l'articolo: ).

CONCIMAZIONE

La Brassia va concimata regolarmente, come tutte le orchidee, in quanto gli elementi nutritivi necessari alla sua crescita devono essere apportati con le concimazioni in quanto per lo più viene allevata su materiali inerti che non apportano alcun elemento minerale.

Occorre tenere presente che è una pianta sensibile alle eccessive fertilizzazioni e che durante il periodo autunno - invernale entra in riposo vegetativo pertanto durante questo periodo la pianta non va assolutamente concimata in quanto si avrebbe solo un accumulo di sali minerali nel substrato che non verrebbero utilizzati dalla pianta creando un ambiente non idoneo alla sua crescita.

La regola da seguire è la seguente:

Per stimolare la ripresa vegetativa si somministra un fertilizzante con una maggiore quantità di azoto (N) e si usa la formula 30:10:10 (N:P:K) che vuol dire: 30 parti di azoto, 10 parti di fosforo (P) e 10 parti di potassio (K).

Quando arriva il periodo della fioritura si aumenta il potassio e si diminuisce l'azoto usando la formula 10:30:20.

Durante gli altri periodi si usa la formula bilanciata 20:20:20.

A partire dalla fine dell'estate-inizio autunno le concimazioni vanno sospese per essere poi riprese in primavera.

Il fertilizzante si diluisce nell'acqua di annaffiatura in percentuale molto bassa riducendo la dose di fertilizzante a un quarto a ogni annaffiatura (è preferibile seguire la logica poco e spesso).

Ovviamente queste indicazioni sono relative a substrati inerti, cioè che non apportano nessun elemento nutritivo alla pianta (a tal proposito vedi la voce: ). Le dosi andranno ulteriormente diminuite se si utilizza un substrato non inerte.

Prima di concimare abbiate l'accortezza di inumidire il substrato.

E' opportuno che dopo un certo numero di concimazioni (4 o 5) si effettui una annaffiatura senza concime in modo da risciacquare il substrato e abbassare quindi la concentrazione dei sali minerali.

(Per maggiori chiarimenti sulle concimazioni delle orchidee puoi consultare l'articolo: ).

TIPO DI TERRENO - RINVASO

La Brassia si rinvasa solo ed esclusivamente quando esiste una reale necessità: se il vaso è diventato troppo piccolo per contenere le radici oppure se il substrato inizia a dare segni di deterioramento. Questo perchè è una orchidea che non ama essere maneggiata tanto che spesso, come conseguenza del rinvaso la pianta non fiorisce per uno o due anni. Il periodo ottimale è quando vedete che iniziano a svilupparsi le nuove radici che coincide con il periodo primaverile

Il tipo di terriccio che dovete usare deve avere come caratteristica da una parte mantenere l'umidità e dall'altra permettere una buona circolazione dell'aria tra le radici. Un buon substrato potrebbe essere pertanto costituito da bark mescolato con del polistirolo al quale si può aggiungere della perlite. In ogni caso, quale che sia il substrato che utilizzate deve sempre garantire un perfetto drenaggio (i pezzi più grossolani vanno sistemati sul fondo del vaso).

Le operazioni preliminari al rinvaso sono le seguenti: inumidire perfettamente le radici in modo che diventino più elastiche e quindi evitare pericolose rotture; eliminare completamente tutto il vecchio substrato; lasciare in ammollo per alcuni giorni il nuovo substrato per eliminare impurità e polvere.

Se le radici, anche se le avete inumidite perfettamente, rimangono attaccate al vecchio vaso, non forzatele: è meglio tagliare il vecchio contenitore in modo da agevolare la separazione che rischiare di danneggiarle.

Per quanto riguarda il tipo di vaso compratene uno che sia di dimensioni solo leggermente più grandi del precedente (le radici non amano avere troppo spazio a loro disposizione), di plastica trasparente e se non ha un adeguato numero di fori di drenaggio è preferibile aggiungerne in quanto la Brassia non ama l'acqua stagnate o l'eccessiva umidità e abbiate l'accortezza, prima di procedere al rinvaso, di lavarlo accuratamente e di disinfettarlo con alcool o varechina.

Il momento del rinvaso è anche l'occasione per controllare le radici ed eliminare quelle eventualmente danneggiate o morte. Vanno asportate con una lama affilata, pulita e perfettamente disinfettata alla fiamma oppure con varechina o con alcool. Tagliate sempre a un centimetro sopra la zona danneggiata e successivamente cospargete la parte tagliata con una polvere fungicida ad ampio spettro.

Dopo avere rinvasato tenete la Brassia senza annaffiarla per alcuni giorni per permettere alle parti tagliate di cicatrizzarsi.

Il rinvaso è anche il momento adatto per dividere l'orchidea e in questo caso ricordate di lasciare almeno tre pseudobulbi per pianta.

Quando effettuate il rinvaso mettete in conto che la vostra Brassia per uno o due anni potrebbe anche non fiorire.

(Per maggiori chiarimenti sul rinvaso dell'orchidea consulta l'articolo: ).

FIORITURA

La Brassia inzia a formare i boccioli fiorali di solito in primavera e durate l'estate quando le foglie si sono completamente sviluppate e gli pseubobulbi sono ancora in fase di rigonfiamento. I fiori si formano sugli steli fiorali che nascono dai pseudobulbi .

Quando la pianta è in fiore la quantità di luce che richiede è massima pertanto tenetela la mattina alla luce diretta del sole (ma non nelle ore più calde) e di notte fate in modo che la temperatura possa raggiungere valori intorno ai 10°C: questo garantirà una fioritura più duratura.

Vaso per orchidee

Sono piante un po' capricciose in quanto se a esempio un anno non fioriscono può essere dovuto al fatto che l'avete rinvasata, per cui non preoccupatevi, fiorirà l'anno seguente oppure potrebbe anche essere causato da una luce insufficiente.

Per forzare la Brassia a fiorire potete provare in questo modo: una volta che le foglie si sono ben sviluppate (quindi che ci siano i presupposti fisiologici alla fioritura) lasciate asciugare bene il substrato e fatele subire uno sbalzo di temperatura tra il giorno e la notte lasciandola al sole durante il giorno (compatibilmente con la possibilità della pianta a sopportare la luce diretta del sole). Questo per un paio di settimane.

PARASSITI E MALATTIE

Per quanto riguarda le malattie della Brassia si rimanda al capitolo: .

CURIOSITÀ

Il genere Brassia fu fondato nel 1813 dal botanico inglese Robert Brown, chiamato così in onore di William Brass, un botanico di Kew Gardens (Royal Botanic Gardens di Kew, vicino Londra dichiarato dall'Unesco nel 2003 patrimonio dell'umanità).

Le prime descrizioni del genere furono fatta relativamente alla Brassia maculata, una specie importata dalla Giamaica nei primi del 1800 e fu anche la prima specie che fu coltivata in Europa.

LINGUAGGIO DEI FIORI E DELLE PIANTE

Vedi: .

TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI

I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a .

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