La Pitcairnia è una bella bromeliacea molto facile da coltivare, che resta fiorita per molti mesi, rallegrando con i suoi colori l'ambiente che la ospita.
Sono piante caratterizzate da foglie di un bel colore verde chiaro, strette ed allungate, spesso ricoperte da spine nella parte inferiore o addirittura, le foglie più esterne, sono modificate in lunghe spine. La particolarità delle foglie è che sono disposte a formare una "rosetta centrale" o "pozzetto" dove in natura si raccoglie l'acqua piovana (che viene utilizzata dalla pianta come riserva idrica) e numerosi residui vegetali ed animali che degradandosi liberano preziosi elementi nutritivi utilizzati dalla pianta come fonte alimentare.
I fiori si riuniscono in infiorescenze a racemo e sono portati da steli lunghi 20-40 cm, rigidi o ripiegati, protetti da brattee variamente colorate a seconda della specie e della varietà. I fiori sono generalmente penduli ed allungati, a forma di trombetta e sebbene siano di breve durata, sono a crescita continua per cui in pratica le Pitcairnia restano fiorite per molti mesi all'anno, a partire dalla primavera.
Le Pitcairnia sono piante molto semplici da allevare.
Hanno bisogno di molta luce, anche sole diretto ma non nelle ore più calde della giornata. La luce è un fattore determinante per poter dare una bella fioritura.
Sono piante che amano l'aria per cui è importante che sia sempre garantito un ottimo arieggiamento della stanza che le ospita evitando però le correnti d'aria fredda che non sono gradite.
La Pitcairnia ha necessità di un ambiente umido e per tale ragione è importante annaffiarla non appena il terreno in superficie si asciuga, senza esagerare, in quanto non gradisce i substrati saturi di umidità e per questa ragione attenzione a non lasciare ristagni idrici nel sottovaso che non sono tollerati.
Sarebbe importante se per le annaffiature si utilizzasse acqua non calcarea, meglio se piovana.
In considerazione del fatto che sono piante che amano gli ambienti umidi, oltre a nebulizzare regolarmente le foglie durante la stagione calda, sarebbe opportuno mantenere il vaso sopra un sottovaso ripieno d'acqua, facendo attenzione che il fondo non sia a contatto con l'acqua che evaporando, creerà un microclima umido.
Nella rosetta di foglie, la dove è possibile, deve sempre essere presenta acqua, possibilmente non calcarea, che va rinnovata completamente una volta alla settimana.
Il terreno da utilizzare per le Pitcairnia deve essere leggero, non calcareo ma tendenzialmente acido. Una buona miscela potrebbe essere formata da: torba, trucioli di corteccia, perlite o vermiculite, il tutto in parti uguali.
Il vaso non deve essere di grandi dimensioni ma solo un poco più grande del precedente e preferibilmente di terracotta che rispetto a quelli di plastica permette al terriccio di avere scambi gassosi tra il terreno e l'ambiente esterno in considerazione della porosità della terracotta rispetto alla plastica e quindi anche di "correggere" eventuali errori di annaffiatura.
La concimazione delle Pitcairnia deve avvenire una volta al mese utilizzando un buon concime liquido che andrà diluito nell'acqua d'annaffiatura, a partire dalla primavera e per tutta l'estate, dimezzando le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione del fertilizzante. Durante gli altri periodi le concimazioni vanno sospese.
E' opportuno usare un concime che oltre ad avere i macroelementi quali azoto (N), fosforo (P), potassio (K) contengano anche i cosiddetti microelementi, vale a dire quei composti di cui la pianta ha bisogno in minima quantità (ma ne ha pur sempre bisogno) quali il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.
La pianta non si pota: si eliminano solo le foglie che con il tempo si danneggiano o si seccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
Abbiate l'accortezza che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti della pianta.
In genere fioriscono a partire dalla primavera e per tutta l'estate e l'autunno.
La moltiplicazione avviene preferibilmente per polloni.
Si possono prelevare i numerosi polloni che si formano alla base della pianta. Questa operazione va effettuata nella tarda primavera prelevando i polloni che hanno una lunghezza di circa la metà o un terzo della pianta madre facendo attenzione a prelevarli con tutte le radici. Ciascun pollone va quindi sistemato in un vaso singolo in un terriccio così come indicato al paragrafo "Rinvaso" e si tratta la giovane pianta come se fosse adulta.
Questi polloni fioriranno nel giro di 1-3 anni.
Questo danno può essere causato da un ambiente troppo freddo o da eccessive annaffiature.
Rimedi: analizzate come avete coltivato la pianta sino a quel momento in base a
quanto riportato nella presente scheda e regolatevi di conseguenza.
L'ustione delle foglie è causata da una esposizione eccessiva ai raggi diretti del
sole.
Rimedi: spostare la pianta in una posizione luminosa ma lontano dai raggi diretti
del sole.
Se le foglie iniziano ad ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono molto probabilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso e dannoso. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie.
Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un acaricida specifico. Se la pianta non è particolarmente grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone.
Macchie brune sulle foglie soprattutto nella pagina inferiore potrebbero significare che siete in presenza di una infestazione dovuta a cocciniglie, cocciniglia bruna o cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e di osservarle confrontatele con le foto riportate, sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande ed in vaso, potete lavarla con acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante più grandi e piantate all'aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista.
Il genere deve il suo nome a William Pitcairn, medico inglese ed appassionato di botanica che visse tra il 1711 ed il 1791.