Timo: coltivazione, proprietà e benefici
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Timo
coltivazione, proprietà e benefici

Il timo è una pianta aromatica che si ritrova spontanea soprattutto nei terreni aridi, sassosi e soleggiati sia in montagna che in pianura anche se si trovano più di frequentemente in prossimità del mare.

timo: coltivazione, proprietà e benefici
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IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:

CLASSIFICAZIONE BOTANICA

La pianta conosciuta come timo in realtà botanicamente il genere si chiama Thymus, con numerose specie specificate nel paragrafo «Principali specie». Appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, all'ordine delle Lamiales e al clado Asteride - Eudicotiledoni - Angiosperme e ovviamente al regno delle Plantae.

ORIGINE E DIFFUSIONE DELLA PIANTA

Il genere Thymus comprende specie originarie delle regioni mediterranee occidentali. Questo genere rappresenta un insieme di piante (comunemente conosciute come Timo) straordinarie che crescono spontanee soprattutto nei terreni aridi e sassosi sia in montagna (fino a un'altitudine di 1.500 m s.l.m.) che in prossimità del mare

DESCRIZIONE DELLA PIANTA

Il timo è una pianta arbustiva perenne alta fino a 40-50 cm con un fusto legnoso nella parte inferiore e molto ramificato che forma dei cespugli molto compatti.

Le foglie in quasi tutte le specie sono piccole e allungate con una colorazione variabile dal verde più o meno intenso, al verde chiaro, al grigio, all'argento, ricoperte da una fitta peluria in quasi tutte le specie.

Timo, dettaglio foglie
Timo, dettaglio fiore

I fiori sono di colore bianco - rosato, ermafroditi e crescono all'ascella delle foglie in infiorescenze a spiga e sono a impollinazione entomofila, soprattutto a opera delle api. I frutti sono degli acheni contenenti ciascuno quattro semi ricoperti da un guscio di colore marrone.

PRINCIPALI SPECIE

Esistono numerose specie del genere Thymus tra le quali ricordiamo

THYMUS VULGARIS

Il Thymus vulgaris è una pianta straordinaria che possiede numerose virtù e viene normalmente utilizzata a scopi terapeutici.

Thymus vulgaris
Thymus vulgaris

Le foglie sono lanceolate, strette e sono di colore verde-grigiastro e ricoperte da una fitta peluria nella pagina inferiore. I fiori, di colore bianco - rosati compaiono dalla primavera inoltrata e per tutta l'estate.

THYMUS SERPILLUM

Il Thymus serpyllum è noto anche come serpillo o timo cedrato.

Thymus serpillum
Thymus serpillum

La sua particolarità è che è una specie polimorfa vale a dire che muta il suo aspetto e le sue caratteristiche a seconda delle condizioni pedo-climatiche: varia l'altezza della pianta, i fiori cambiano colore, il profumo ora ricorda la melissa, ora il timo, ora l'origano. Conseguentemente spesso è facile confonderla con le altre specie di questa pianta, soprattutto con il Thymus vulgaris. In linea generale il serpillo ha i fusti più lunghi e radicati, striscianti e le foglie sono prive di peli. In ogni caso anche questa pianta è molto usata per le sue proprietà terapeutiche.

THYMUS CITRIODORUS

Il Thymus citriodorus è un'altra specie molto ricca in geraniolo (fino al 60%).

Thymus citriodorus

Ritroviamo inoltre numerosi altri oli essenziali che conferiscono a questa pianta una deliziosa fragranza di limone. Il timolo viceversa è contenuto in tracce per cui non viene utilizzata a scopi terapeutici.

HYMUS ZYGIS

Il Thymus zygis, chiamato timo spagnolo è anch'essa una specie diffusa ma scarsamente utilizzata come pianta aromatica in quanto il suo contenuto in oli essenziali, specialmente in timolo e irrilevante.

Thymus zygis

Le foglie sono uguali su entrambe le pagine e con una nervatura centrale molto evidente.

THYMUS HERBA BARONA

Il Thymus herba barona è molto diffusa allo stato spontaneo e viene utilizzata solo come pianta aromatica perchè il suo aroma ricorda molto il cumino.

Thymus herba barona

COME COLTIVARE IL TIMO

Il timo è una pianta semplice da coltivare che non richiede particolari cure colturali.

QUANTO DURA UNA COLTURA DI TIMO

Il timo in coltivazione dura 3-4 anni dopo tale periodo va estirpato e ripiantato in quanto tende a lignificare questo nelle zone a clima temperato, mentre nelle zone fredde la coltura è annuale perchè non supera i periodi freddi a meno che non si intervenga con opportune pacciamature.

ESPOSIZIONE E LUCE

Il timo è una pianta dai climi temperati che ama il sole. La coltivazione pertanto deve avvenire in pieno sole.

TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE

Riesce a tollerare per brevi periodi anche temperature di -10-15°C ma se tali temperature persistono per troppo tempo allora è bene proteggere le piante ricoprendole con dei teloni o riporle in luoghi riparati se coltivato in vaso. Non gradiscono le escursioni termiche troppo elevate alla ripresa vegetativa in primavera, con minime al di sotto di 0°C.

COLTIVAZIONE IN PIENA TERRA

Se viene coltivato in pieno campo è molto utile fare delle sarchiature. Le erbe infestanti non sono un grosso problema in quanto, dato il suo rigoglio vegetativo, riesce a prevalere sulle malerbe anche se nei primi due anni di vita della pianta è bene tenerle sotto controllo.

ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE

Non è particolarmente esigente però si avvantaggia di buone irrigazioni che favoriscono lo sviluppo delle parti verdi per cui è importante annaffiare spesso ma poco facendo attenzione a non inzuppare il terreno. Infatti il timo tollera la siccità ma non tollera in alcun modo i ristagni idrici o l'eccessiva umidità.

TIPO DI TERRENO - RINVASO

Il timo è una pianta che si adatta tranquillamente a qualunque tipo di terreno anche se preferisce terreni calcarei e leggeri, permeabili e asciutti. Non tollera i terreni umidi soprattutto d'inverno soprattutto se associati con temperature troppo basse.

CONCIMAZIONE

Il timo essendo una pianta rustica non ha particolari esigenze nutritive. In ogni caso si avvantaggia di concimazioni bilanciate dove il Potassio e l'Azoto siano in maggiore quantità in quanto favoriscono un miglior sviluppo e accestimento della pianta.

FIORITURA

Fiorisce dalla primavera e per tutta l'estate. I fiori del timo sono molto ricchi di nettare per cui sono molto ricercati dalle api.

POTATURA

Non si parla di vera e propria potatura nel timo ma di rimozione della vegetazione secca o danneggiata per evitare l'insorgenza di malattie.

MOLTIPLICAZIONE

Il timo si moltiplicano per seme, per talea o per divisione della pianta.

MOLTIPLICAZIONE PER SEMI

Se si prevede di fare la semina in vaso o in semenzaio, i semi vanno piantati tra giugno-luglio in una composta formata da tre parti di terriccio fertile e una di sabbia grossolana. Il vassoio va tenuto all'ombra, a una temperatura intorno ai 15°C ed è fondamentale che il terriccio sia costantemente umido fino al momento della germinazione. Una volta che i semi hanno germogliato (in genere dopo un paio di settimane) e le le piantine saranno sufficientemente grandi da essere manipolate (5-6 cm) si trapiantano o nel periodo autunnale (se le temperature non sono troppo rigide) o direttamente all'inizio della primavera successiva.

Se si prevede di fare la semina direttamente in campo o in giardino, occorre lavorare il terreno in modo da eliminare la crosta superficiale e renderlo meno compatto e uniforme.Si semina in primavera a partire da aprile avendo cura di non interrare eccessivamente il seme. Questa pianta ha una buona germinabilità che si aggira intorno all'80%. I semi vanno sistemati in modo da avere 5-8 piante a metro quadrato. Semine più fitte in genere sono consigliate quando si vogliono ottenere produzioni da seme..

Se si fa il trapianto delle piantine fatte crescere in semenzaio, il trapianto va fatto in aprile-maggio.

MOLTIPLICAZIONE PER TALEA

La moltiplicazione per talea si effettua nella primavera inoltrata o ad agosto. Le talee devono essere lunghe 7-10 cm e prelevate da pianta tra i due e quattro anni di età, in buona salute e vigorose.

PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI

Il timo può essere soggetto a diverse malattie sulle quali non ci soffermeremo considerando il suo uso culinario. Si sconsigliano infatti i trattamenti chimici. E' preferibile rinnovare le piantine, considerando il loro basso costo.

SAPORE DEL TIMO

Le foglie del timo hanno sapore amaro, un po' aspro e aroma intenso. Ricorda vagamente l'aroma dell'origano infatti viene spesso confuso con questa pianta.

PARTI UTILIZZATE DELLA PIANTA

Del timo si usano i fiori e le foglie.

PROPRIETÀ E BENEFICI DEL TIMO

E' una pianta dalle innumerevoli virtù e benefici e le specie, Thymus vulgaris e Thymus serpillum sono le due utilizzate per le loro proprietà terapeutiche e aromatiche. Infatti oltre a rendere più gustosi i nostri piatti migliora anche la nostra salute: migliora la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa; migliora il colesterolo del sangue; contrasta l’acne ed è in generale un antinfiammatorio (soprattutto per le affezioni polmonari e bronchiali)e un antimicrobico.

Per approfondire: «Le proprietà medicinali del timo».

COMPOSIZIONE CHIMICA DEL TIMO

La composizione in principi attivi è variabile a seconda dell'epoca di raccolta, delle condizioni di coltivazione e di come la pianta viene raccolta e conservata. In linea di principio comunque i principali costituenti responsabili delle innumerevoli virtù del timo sono i fenoli per in particolare: il timolo (per un 30-70%); l'altro è il carvacloro (per un 3-15%). Altri costituenti degli oli essenziali sono: linalolo, cimolo, cimene, timene, apinene, luteolina e altri.

Se il timo viene raccolto durante l'inverno il contenuto in fenoli è basso con predominanza del timolo, se raccolta in estate si ha un'alta concentrazione di fenoli e soprattutto carvacloro.

RACCOLTA

Del timo si utilizzano le sommità fiorite che si raccolgono da aprile e per tutta l'estate e le foglie che vanno raccolte prima della fioritura o all'inizio della fioritura.

In genere si possono effettuare due raccolti di fiori: uno intorno al mese di giugno, l'altro a settembre dopo il primo sfalcio in modo da dare alla pianta il tempo di ricrescere e accumulare i preziosi oli essenziali. Lo sfalcio si deve eseguire a pochi centimetri dal terreno (circa 5 cm).

Sia le foglie che i fiori si raccolgono con tutto il fusto.

E' preferibile non esagerare con la raccolta il primo anno di vita della pianta per non debilitarla.

ESSICAZIONE E CONSERVAZIONE

I fusti raccolti con i fiori e le foglie vanno per la loro essicazione e conservazioni vanno trattati nel seguente modo:

  • lavaggio: vanno sciacquati per eliminare eventuale polvere presente;
  • essicazione: si devono sistemare a testa in giù in un luogo ombreggiato e ventilato per garantire una corretta essiccazione;
  • rimozione delle foglie e dei fiori: una volta perfettamente essiccati si recuperano le foglie e i fiori e si eliminano i gambi;
  • conservazione: si conservano in un contenitore di vetro, a tenuta d'aria in un luogo buio. La luce e l'umidità degraderanno il suo aroma.

RESA

Già dal primo anno dall'impianto si possono raccogliere i fiori e le foglie ma è al terzo-quarto anno di vita che la pianta raggiunge il suo massimo di produzione e la resa maggiore.

In ogni caso le rese non sono alte:

  • prodotto secco è circa il 35%;
  • resa in olio essenziale della pianta intera fresca è 0,5-0,8%

CONTROINDICAZIONI NELL'USO DEL TIMO

Il linea generale consumato in quantità moderate non ha controindicazioni. Se se ne consuma una quantità eccessiva può provocare irritazioni cutanee, disturbi gastrointestinali e anche mal di testa.

USO IN CUCINA

L'uso in cucina di questa pianta è conosciuto a tutti per il suo deciso potere aromatizzante. E' utilizzato in numerose pietanze a base di pesce, verdure, carne, secondo le ricette tipiche delle diverse zone, in maniera più o meno abbondante.

Secco mescolato ad altre erbe entra nella costituzione della famosa herbes de Provence una miscela di spezie molto famosa e molto utilizzata nel sud della Francia, nata intorno agli anni '60, che contiene una miscela, in misura variabile a seconda delle ditta che la produce, di rosmarino, origano, basilico, alloro, lavanda e il timo che domina sulle altre spezie.

In Giordania è molto famosa la zahtar una miscela di erbe molto usate come condimento la cui spezia principale è il timo.

Un altro esempio è la dukka in Egitto, anch'essa un miscuglio di erbe dove entra nella sua costituzione assieme al coriandolo, al cumino, al pepe, al sesamo, ecc. molto utilizzata come condimento delle carni e del pane.

Anche in America è una spezia molto conosciuta.

Contrariamente a quanto accade ad altre erbe (a esempio al prezzemolo, all'aglio, basilico ecc) il timo con l'essicazione mantiene il suo aroma, anzi risulta più forte e concentrato come accade anche nel rosmarino e nell'origano. Questo potrebbe essere spiegato con il fatto che la distruzione dei tessuti vegetali, rende maggiormente disponibili gli oli essenziali non volatili che quindi si diffondono maggiormente negli alimenti.

L'infuso è un ottimo succedaneo del te o del caffè.

Le sue proprietà aromatiche e antisettiche ne fanno una pianta molto importante per la conservazione degli alimenti.

UN PO' DI STORIA SUL TIMO

Gli antichi egizi utilizzavano questa pianta nei processi di imbalsamazione.

Gli antichi greci lo utilizzavano per la cura del corpo e lo bruciavano come incenso nei templi dedicati ai loro dei, perchè lo consideravano una fonte di coraggio.

Nel Medioevo si credeva che porre sotto i cuscini un ramo di timo facilitasse il sonno e tenesse lontano gli incubi inoltre le dame erano solite donare ai propri cavalieri una sciarpa dove avevano ricamato un'ape che volava intorno a un ramoscello di timo. Questa credenza è stata colta da Cesare Ripa (perugino vissuto nel XVI secolo, autore di una vasta iconografia) che descrive la virtù della diligenza come una donna che tiene nella mano destra un ramoscello di questa pianta sopra il quale vola un'ape e nella mano sinistra un ramoscello di mandorlo avvolto in uno di gelso e ai suoi piedi c'è un gallo che ruspa. Il suo significato è legato al fatto che il mandorlo, primo albero a fiorire e il gelso l'ultimo, rappresentano il fatto che la diligenza non si può avere con la fretta ma con la pazienza. Il gallo che ruspa rappresenta di per se la diligenza in quanto fruga, cerca, fino a quando non trova ciò che cerca. L'ape è di per se stessa simbolo dell'instancabile operosità. Per cui, secondo Ripa, la diligenza si ottiene con l'instancabile ricerca e con tanta pazienza.

Pianta di timo

Bartolomeo Platina nel suo De honesta voluptate et valetudine (Il Piacere onesto e la buona salute, traduzione Emilio Faccioli, Giulio Einaudi editore, 1985) scrive: «Il timo è un'erba molto dolce prediletta dalle api, come scrive Marona: Nerie Galatea thymo mihi dulcior Hyblae «Galatea, pari a una ninfa, più dolce per me del timo ibleo». Pare che abbia preso il nome dal suo aroma... Il timo è caldo e a un tempo austero. Usato nelle vivande schiarisce gli occhi torbidi...».

Nel Rinascimento scrive Castore Durante (ha scritto Herbario novo, pubblicato per la prima volta nel 1585, dove parla delle piante medicinali dell'Europa e delle Indie Orientali e Occidentali) che il timo cotto nel vino veniva utilizzato per gli asmatici e per curare le infezioni alla vescica, eliminare la tenia e guarire dagli avvelenamenti.

VALORE DELLA PIANTA NELLA FAUNA SELVATICA

Il timo produce un nettare molto ricercato dalle api che lo trasformano nel preziosissimo miele che possiamo dire racchiude tutta la biodiversità della natura. E' la pianta aromatica che più attira api e altri insetti impollinatori.

ETIMOLOGIA DEL NOME TIMO

La parola timo deriva dal greco thymon attraverso il latino thymum che indica appunto questa pianta.

IL TIMO NEL LINGUAGGIO DEI FIORI

Vedi: «Il significato del timo nel linguaggio dei fiori».

NOMI CON I QUALI IL TIMO E' CONOSCIUTO IN ITALIA

Questa piccola pianta si trova in tutta Italia, con nomi dialettali tra i più diversi: tummu in Liguria, timi in Piemonte, peerel in Veneto, peparello nelle Marche, peperna in Campania, serapodda in Basilicata,erba barona (Sardegna), erba salterella in Lombardia.

Fonti bibliografiche

I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a .

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