Gunnera
Le Gunnera, sono considerate dei veri e propri giganti della natura con esemplari che producono foglie lunghe anche nove metri!
Nota 1
IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Classificazione botanica
- Caratteristiche generali della pianta
- Principali specie
- Tecnica colturale
- Moltiplicazione
- Parassiti e malattie e come curarli
- Curiosità sulla pianta
- Etimologia del nome Gunnera
- Testi che usiamo per scrivere i nostri articoli
CLASSIFICAZIONE BOTANICA
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA
Il genere Gunnera della famiglia delle Gunneraceae comprende numerose specie perenni, originarie del sud America, la cui particolarità è che si ritrovano sia specie stolonifere di piccole dimensioni che specie gigantesche arrivando ad avere foglie che misurano 3 m di larghezza e 9 m di lunghezza, e anche di più... dei giganti della natura!
Sono delle magnifiche piante che possono essere allevate in zone paludose o comunque molto umide di un giardino dove altre specie stenterebbero a crescere.
In Italia non si ritrovano facilmente mentre nei parchi e negli orti botanici del nord Europa, nelle zone con temperature invernali miti e con frequenti precipitazioni, è facile vederle.
PRINCIPALI SPECIE COLTIVATE A SCOPO ORNAMENTALE
Esistono numerose specie nel genere Gunnera tra le quali ricordiamo:
GUNNERA MANICATA
La Gunnera manicata è una pianta che nei suoi luoghi di origine (Brasile) vive in ambienti molto umidi, vicino ai corsi d'acqua ed è caratterizzata da foglie molto grandi che possono crescere fino a 2 m di altezza x 3 m di lunghezza sorrette da un corto ma robusto piccolo che nasce da un corto fusto.
I fiori sono piccoli, riuniti in infiorescenze a pannocchia o in spighe, di colore giallo-verde molto chiaro dove i fiori femminili si dispongono nella parte basale della spiga mentre quelli maschili nella parte superiore, mentre nella parte centrale di solito si trovano quelli bisessuali.
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Questa pianta è anche chiamata Rabarbaro gigante a causa appunto della somiglianza con questa pianta.
GUNNERA TINCTORIA
La Gunnera tinctoria è una pianta perenne originaria del sud America e in particolare del Cile e dell'Argentina dove cresce in prossimità di fiumi e laghi.
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Può crescere fino a 2m di altezza. Fiorisce in estate e i fiori sono ermafroditi (hanno sia gli organi maschili che quelli femminili).
GUNNERA INSIGNIS
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GUNNERA PETALOIDEA
(Nota 3)
TECNICA COLTURALE
Le Gunnera sono piante che devono essere allevate all'aperto in quanto richiedono terreni profondi e fertili, molto umidi e zone soleggiate (riescono a vivere anche in zone a ombra parziale).
Il terreno che le ospita deve essere sempre umido, soprattutto durante il periodo estivo. Attenzione, le piante non devono stare dentro l'acqua!
Al termine della fioritura, con l'arrivo dell'autunno occorre proteggere il fusto della pianta con una pesante pacciamatura (che si può realizzare anche utilizzando semplicemente le stesse foglie della pianta che seccandosi e cadendo nel terreno, rappresentano un ottimo pacciame) per tutto il periodo invernale che andrà rimossa in primavera, non appena il pericolo di gelate sarà passato.
Per una buona riuscita di questa coltivazione occorre sempre tenere a mente che sono piante sub-tropicali pertanto adatte a essere allevate in zone dove le temperature non sono troppo rigide.
MOLTIPLICAZIONE
La moltiplicazione delle Gunnera avviene per seme.
MOLTIPLICAZIONE PER SEMI
Se si prevede di fare la semina in vaso o in semenzaio, i semi vanno seminati in primavera in una composta formata da torba e sabbia in parti uguali. Il vassoio che contiene i semi va tenuto all'ombra, a una temperatura intorno ai 16-21°C ed è fondamentale che il terriccio sia costantemente umido (usate uno spruzzatore per inumidire totalmente il terriccio) fino al momento della germinazione. Il vassoio va ricoperto con un foglio di plastica trasparente (o con una lastra di vetro) assicurato al vassoio con un elastico per evitare la perdita di umidità, che garantirà una buona temperatura ed eviterà un disseccamento troppo rapido del terriccio. Il foglio di plastica va rimosso ogni giorno per controllare il grado di umidità del terreno e togliere la condensa che si forma sulla plastica.
Una volta che i semi hanno germogliato (in genere il tempo varia da due settimane a due mesi), si toglie il telo di plastica e si sposta la cassetta in una posizione più luminosa (non sole diretto) e occorre aspettare almeno due mesi prima di trapiantare le piantine a dimora per darle il tempo di irrobustirsi. Ricordatevi di lasciare una distanza di 6-9 m tra e lungo la file in quanto le Gunnera possono crescere tanto.
PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI
Presenza di piccoli animaletti biancastri sulla pianta
Se notate dei piccoli insetti mobili di colore bianco-giallastro-verdastri siete quasi sicuramente in presenza di afidi o come comunemente sono chiamati pidocchi.
Rimedi: trattare la pianta con antiparassitari specifici facilmente reperibili da un buon vivaista. Si tratta in genere di prodotti sistemici, vale a dire che entrano nel circolo linfatico della pianta e quindi sono assorbiti durante la nutrizione degli insetti.
Foglie che iniziano a ingiallire, appaiono macchiettate di giallo e marrone
Se le foglie iniziano a ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano molto probabilmente siete in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto dannoso. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie.
Rimedi: trattare con acaricidi specifici.
CURIOSITÀ SULLA PIANTA
Le foglie e i gambi fogliari della Gunnera tinctoria sono commestibili e sono normalmente consumati freschi o utilizzati per la preparazione di marmellate, insalate o liquori. In Nuova Zelanda questa specie è considerata invasiva (così come in alcune zone del nord Europa) tanto che ne è vietata la vendita.
La Gunnera è l'unico genere delle angiosperme noto per ospitare cianobatteri intracellularmente. Le piante infatti formano una perfetta simbiosi con cianobatteri appartenenti principalmente al genere Nostoc. Questi si accumulano in apposite ghiandole vistosamente rosse (a causa l'accumulo di antociani) che si possono osservare di solito alla base del picciolo delle foglie. In condizioni naturali, tutte le ghiandole sono colonizzate da cianobatteri. Questa scoperta non ha importanza da un punto di vista commerciale (al contrario di quello che accade con le leguminose) perchè le Gunnera sono piante ornamentali e non di interesse agrario però è interessante per lo studio della fissazione dell'azoto (N2). Si tratta infatti di una vera e propria simbiosi tra i cianobatteri e la pianta (Nostoc-Gunnera): da una parte i cianobatteri danno alla pianta l'Azoto che le necessita per lo svolgimento delle normali funzioni fisiologiche (cosa che diversamente sarebbe difficile dato il terreno altamente umido nel quale vive) , dall'altra la pianta da ai cianobatteri scheletri carboniosi e ATP. Nelle piante più piccole il fabbisogno di azoto della pianta viene completamente soddisfatto dai cianobatteri.
ETIMOLOGIA DEL NOME GUNNERA
Il nome Gunnera deriva dal botanico norvegese Ernst Gunnerus (1718- 1773) filosofo e teologo, divenuto successivamente vescovo di Trondheim (città della Norvegia), dove fonda una società scientifica. Pubblica numerosi articoli sulla fauna e flora norvegese ed è in stretta corrispondenza con l' amico Carlo Linneo che gli dedicò la pianta Gunnera.
TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.
Note
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