Dieffenbachia
La Dieffenbachia è sicuramente una delle pianta più presenti nelle nostre case e apprezzata per la bellezza ed eleganza e per la semplicità di coltivazione.
IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Classificazione botanica e origine della specie
- Caratteristiche generali della pianta
- Principali specie
- Come coltivare la pianta
- Tecnica colturale
- Etimologia del nome Dieffenbachia
- Curiosità sulla pianta
- Testi che usiamo per scrivere i nostri articoli
CLASSIFICAZIONE BOTANICA E ORIGINE DELLA SPECIE
Come esistono nomi per identificare ogni essere vivente e non viventi presente nel nostro pianeta (e anche oltre), anche le piante hanno un proprio nome e cognome. A seguire riporto la classificazione scientifica, basata su una convenzione internazionale, introdotta nel 1753 da Carlo Linneo che stabilisce le regole seguite per classificare e denominare le piante. in particolare il codice stabilisce che per tutti i nomi scientifici si usi la lingua latina e questa va scritta in corsivo. Vediamo a seguire la classificazione botanica della Dieffenbachia:
Originaria dell'America centrale e meridionale la Dieffenbachia è una delle pianta sicuramente più presente nelle nostre case e a seconda delle varietà può avere delle dimensioni anche notevoli.
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA
Le Dieffenbachia sono piante sempreverdi caratterizzate da un fusto carnoso ed eretto. Le foglie molto grandi, ovali-lanceolate, di colore verde più o meno intenso e variamente screziate a seconda della specie e della varietà. Sono provviste di un lungo picciolo guainante che avvolgono le nuove foglie fino al momento in cui non sono completamente cresciute. I fiori sono raccolti in infiorescenze poco appariscenti, di colore bianco-verdastro e formati da uno spadice e da una spata (tipica delle famiglia delle Araceae dove ritroviamo la calla, il Caladium, l'Anthurium ecc.) anche se è abbastanza raro che fiorisca in appartamento.

PRINCIPALI SPECIE
Esistono circa 30 specie di Dieffenbachia tra le quali ricordiamo:
DIEFFENBACHIA PICTA (DIEFFENBACHIA MACULATA o D. SEGUINE)
La Diffenbachia picta è originaria del Brasile e ha foglie ovali lanceolate verde pallido con bordi e nervature verdi e macchiate color crema. Produce un'infiorescenza a spadice e può raggiungere anche i 2 m di altezza.
E' una specie molto presente nelle nostre case.
Esistono numerosissime cultivars tra le quali ricordiamo: Dieffenbachia Picta ‘Exotica’ è praticamente priva di fusto con foglie irregolarmente variegate di bianco fra le venature e sulla nervatura centrale.

La Dieffenbachia x bausei deriva dalla Dieffenbachia maculata x Dieffenbachia weirii. La sua caratteristica è che presenta delle spruzzature di giallo con foglie lunghe fino a 30 cm e larghe circa 15 cm. La presenza delle screziature ne accresce l'effetto decoratvo.
DIFFENBACHIA AMOENA

La Dieffenbachia amoena (secondo diversi studiosi è derivata dalla D. picta)è originaria della Columbia e della Costa Rica ha un aspetto molto imponente e dà l'idea della robustezza e solidità. E' la Diffenbachia più diffusa e conosciuta. Può raggiungere notevoli altezze ed è provvista di un robusto fusto verde dal quale partono le grandi foglie, lungamente picciolate con una lamina fogliare anche di 60 cm di colore verde screziate di giallo e crema.
DIEFFENBACHIA OERSTEDII

La Dieffenbachia oerstedii è originaria della Costa Rica e del Guatemala. Diversamente dalle altre Dieffenbachia ha foglie molto più grandi e verdi caratterizzate da nervature bianche in particolare lungo la costolatura.
COME COLTIVARE LA PIANTA
Quando si parla di Dieffenbachia è necessario tenere presente che si tratta di una pianta velenosa in tutte le sue parti per la presenza di cellule di cristalli di ossalato di calcio molto lunghe e appuntite che si trovano disperse in una sostanza mucillaginosa. Pertanto è sempre opportuno lavorare con i guanti quando si lavora sulla pianta.
TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE
La Dieffenbachia ama il caldo e pertanto temperature tra i 20-30°C, sono ottimali. D'inverno la temperatura minima ideale è trai 15-18°C.
Fare attenzione ai colpi di freddo e alle correnti d'aria.
ESPOSIZIONE E LUCE
Ha necessità di buona luce ma non sole diretto che rischierebbe di bruciarla. Tanto maggiore è la luce tanto maggiore saranno le screziature delle foglie.
PULIZIA DELLE FOGLIE
Le foglie vanno pulite almeno ogni 15 gg utilizzando un panno morbido umido. Durante l'operazione, sostenere le foglie con una mano per evitare la rottura. Non usare mai lucidanti fogliari.
ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE
Il terriccio deve essere sempre umido evitando i ristagni d'acqua nel sottovaso che farebbero marcire le radici.
Richiede un'elevata umidità relativa (80-90%) per cui è importante nebulizzare regolarmente la pianta per mantenere un buon tasso di umidità intorno alle fronde possibilmente con acqua piovana.
TIPO DI TERRENO DA USARE E COME RINVASARE
La Dieffenbachia si rinvasa quando la terra e il vaso non sono più in grado di contenere le radice ma in ogni caso al massimo ogni due-tre anni, per rinnovare il terriccio. E' buona norma sul fondo del vaso mettere dei pezzi di coccio per favorire il drenaggio
Durante gli anni in cui non è necessario fare il travaso, abbiate cura, all'inizio della primavera, di rimuovere i primi 3-5 cm di terra, senza togliere la pianta dal vaso, e sostituirli con del terriccio fresco. Questa operazione si rende ancor più necessaria quando notate sulla superficie del terriccio una crosta/patina biancastra che vuol dire che c'è un eccesso di calcare nell'acqua di irrigazione. one.
Il periodo ottimale è all'inizio della primavera, utilizzando una composta costituita da torba e foglie di faggio con un pH leggermente acido intorno a 5,5-6,5.
Bisogna comprimere bene il terriccio al momento del rinvaso e subito dopo bagnarla abbondantemente e quindi lasciare sgrondare tutta l'acqua in eccesso.grondare tutta l'acqua in eccesso.
CONCIMAZIONE
I concimi è preferibile somministrarli liquidi con l'acqua di irrigazione dall'inizio della primavera e fino alla fine dell'estate (aprile - settembre) con cadenza quindicinale. Durante l'inverno, una volta al mese è sufficiente.
Per la Diffenbachia l'ottimale è utilizzare un concime che abbia un rapporto tra azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) di 10:1:6 vale a dire su 10 parti di azoto, una di fosforo e 6 di potassio. Accertatevi inoltre che oltre ad avere i cosiddetti macroelementi quali azoto (N), fosforo (P), potassio (K) contengano anche i cosiddetti microelementi, vale a dire quei composti di cui la pianta ha bisogno in minima quantità (ma ne ha pur sempre bisogno) quali il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.
Diminuite leggermente le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione del fertilizzante in quanto sono sempre eccessive. ive.

FIORITURA
La Dieffenbachia fiorisce nel periodo estivo producendo dei fiori poco appariscenti, di colore bianco-verdastro, riuniti in infiorescenze anche se è raro che fiorisca in appartamento.




COME POTARE LA PIANTA
Di solito la Dieffenbachia non si pota. Vanno semplicemente eliminate le foglie che via via disseccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.er evitare di infettare i tessuti.
MOLTIPLICAZIONE
MOLTIPLICAZIONE PER TALEA
All'inizio della primavera si tagliano porzioni di fusto lunghe 5-10 cm (la parte in cui la foglia si attacca al fusto). Fate attenzione alla linfa delle piante in quanto velenosa che non arrivi sugli occhi o su ferite aperte.

Si raccomanda di tagliare con una lametta o con un coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti avendo cura che l'attrezzo che si usa per il taglio sia pulito e disinfettato. Dopo aver eliminato le foglie poste più in basso, si immerge la parte tagliata in una polvere rizogena per favorire la radicazione. Successivamente si sistemano le talee in una composta formata da due parti di terriccio fertile e una di sabbia grossolana, una per ogni vasetto. Si fanno dei buchi con una matita e si sistemano come indicato nella foto. Avere cura successivamente di compattare delicatamente il terriccio.



La cassetta o il vaso si ricoprono con un foglio di plastica trasparente (o un sacchetto messo a cappuccio) e si colloca in un luogo dove ci sia luce ma non sole diretto e a una temperatura intorno ai 25°C avendo cura di tenere il terriccio sempre leggermente umido (annaffiare sempre senza bagnare le piantine in radicazione con acqua a temperatura ambiente). Ogni giorno si toglie la plastica per controllare l'umidità del terreno ed eliminare dalla plastica la condensa.
Una volta che iniziano a comparire i primi germogli (dopo circa 20-30 gg), vuol dire che la talea ha radicato. A quel punto si toglie la plastica e si colloca il vaso in una zona più luminosa, alla stessa temperatura e si aspetta che le talee si irrobustiscano. Una volta che sono diventate sufficientemente grandi e hanno prodotto nuovi getti vigorosi, si trapiantano nel vaso o nel terreno definitivo.
Non disturbare le talee fino a quando non avranno messo i nuovi getti.
PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI
Foglie appassite, scolorite e pendenti
Le foglie appassite, scolorite e pendenti sono i classici sintomi da eccesso d'acqua
o eccessivo freddo.
Rimedi: spostate la pianta in una posizione più idonea. Occorre tenere presente
che le temperature non devono scendere sotto i 15°C.
La pianta cresce stentatamente e le foglie sono pallide e non ben colorate
Vuol dire che non avete effettuato le dovute concimazioni durante il periodo primaverile
- estivo.
Rimedi: intervenite subito utilizzando un concime liquido da somministrare con l'acqua
di irrigazione seguendo le indicazioi riportate nel paragrafo "Concimazioni".
Comparsa sulle foglie di macchie rodondeggiantie foglie di macchie rodondeggianti
Le foglie inizialmente presentano delle macchie rotondeggianti flaccide e di aspetto oleoso che via via diventano di color cuoio e se l'ambiente è arido si seccano rapidamente mentre se l'ambiente è umido si trasformano in vesciche piene di liquido. In entrambi i casi l'infezione prosegue fino ad apparire come delle strisce di colore marrone che si diffondono fino a coinvolgere la nervatura centrale. Questo tipo di sintomatologia denota la presenza di un marciume batterico dovuto a Erwinia chrysanthemi var. dieffenbachiae.
Rimedi: si può tentare di salvare la pianta anche se molto difficile. Per prima cosa occorre eliminare subito le foglie distruggendole possibilmente con il fuoco; disinfettare le forbici usate per il taglio con alcool o varechina per evitare di trasmettere la malattia ad altre piante; fare subito un rinvaso eliminando completamente la vecchia terra sostituendola con terriccio nuovo.
La pianta presenta i bordi con striature marroni ed evidenti chiazze necrotiche
Questo sintomi può significare che la pianta è troppo vicina alla finestra o che ha ricevuto sole diretto per diverso tempo.

Rimedi: trovare un luogo più idoneo.
Macchie sulla pagina inferiore delle foglie
Macchie sulla pagina inferiore delle foglie potrebbero significare che siete in presenza di cocciniglia e in particolare della cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e si osservano. Confrontatele con la foto al lato. Sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.

Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande e in vaso, potete lavarla con un acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante più grandi e piantate all'aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista. un buon vivaista.
Foglie che iniziano a ingiallire, appaiono macchiettate di giallo e marrone
Se le foglie iniziano a ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono.

Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questa sintomatologia siamo molto probabilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso e dannoso.

Ragnatela di acaro su Dieffenbachia
Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un insetticida specifico. Se la pianta non è particolarmente grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone.
ETIMOLOGIA DEL NOME DIEFFENBACHIA
Il nome del genere viene attribuito a varie persone con il nome Dieffenbach. Sembrerebbe però, come risulta dalla monigrafia di Engler alla voce Araceae, nel settore dele piante IV. 23, 1915: «Nomen in honorem botanici Vindebonensis , custodis bene merit, amici Cli. Schott». Da questo è chiaro che Schott volle onorare il suo collaboratore dando il suo nome al genere.
CURIOSITÀ SULLA PIANTA
La Dieffenbachia seguine (foto sotto) è conosciuta anche come pianta del muto in quanto se la sua linfa entra in contatto con gli organi vocali, rende muti per diversi giorni.

TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.