Xantohosoma
La Xantohosoma è una bellissima pianta originaria dell'America centrale e meridionale ed è molto diffusa e apprezzata per la bellezza delle sue foglie.
IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Classificazione botanica
- Caratteristiche generali della pianta
- Principali specie
- Tecnica colturale
- Etimologia del nome Xanthosoma
- Curiosità sulla pianta
- Testi che usiamo per scrivere i nostri articoli
CLASSIFICAZIONE BOTANICA
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA
Il genere Xanthosoma appartiene alla famiglia delle Araceae e comprende una cinquantina di specie, originarie dell'America centrale e meridionale, molto apprezzate per la bellezza delle loro foglie.
Il genere Xanthosoma è molto simile al genere Caladium, Colocasia (nota anche come taro originario dell'India e del Bangladesh) e Alocasia (originario delle zone tropicali del sud-est asiatico, ma presenti anche nelle zone tropicali del continente americano).
Sono piante rizomatose vale a dire provviste di un rizoma sotterraneo (fusto perenne, per lo più sotterraneo e funzionante come organo di riserva simile a una radice provvisto di gemme nella parte superiore e radici in quella inferiore) ricco di amido che rappresenta la radice della pianta e anche l'organo di moltiplicazione.
Dal rizoma nascono direttamente le foglie, caratteristiche, molto grandi, alterne, sagittate (con forma a punta di freccia) che possono raggiungere anche il metro e più di lunghezza, di colore variabile a seconda della specie e più o meno sfumate e con le nervature evidenti.
I fiori, tipici della famiglia a forma di spata, compaiono raramente se la pianta viene coltivata in appartamento. Quello che noi chiamiamo fiore vale a dire la parte colorata a forma di imbuto che tanto apprezziamo, in realtà sono delle brattee cioè delle foglie modificate che avvolgono i fiori e le infiorescenze per proteggerli e sono chiamate SPATA di colore giallo-crema allargate verso l'estremità e terminanti con una punta. Il fiore (l'infiorescenza) è in realtà quella specie di asta che vediamo al centro della spata ed è chiamato SPADICE che porta nella parte alta i fiori maschili dotati quindi di stami, nella parte bassa i fiori femminili muniti di pistillo e nella parte centrale i fiori sterili.
L'impollinazione di questa pianta è molto particolare e in termini botanici è chiamata proterogenia, vale a dire con la maturazione in tempi differenziati dei fiori femminili e dei fiori maschili maturando prima i fiori femminili di una stessa infiorescenza che vivono solo due notti. Come funziona: la prima notte maturano i fiori femminili che, grazie a particolari reazioni chimiche attirano gli insetti impollinatori che rimangono nello spadice per 24 ore nutrendosi del nettare dei fiori sterili. In questo frattempo maturano i fiori maschili e gli insetti, si imbrattano con il polline dei fiori maschili che si trovano nella parte alta dello spadice e quando vanno via, a cercare un nuovo fiore lo impollinano e così via.
Alcuni chiamano queste piante orecchie di elefante perchè le sue grandi foglie, quando sono agitate dal vento ricordano le orecchie dell'elefante anche se i più attribuiscono questo nome al genere Alocasia.
PRINCIPALI SPECIE COLTIVATE A SCOPO ORNAMENTALE
Il genere Xanthosoma comprende una cinquantina di specie tra le quali ricordiamo:
XANTHOSOMA LINDENII
La Xanthosoma lindenii è una pianta sempreverde originaria della Columbia con grandi foglie lunghe fino a 25-30 cm con nervature bianche.
Esistono diverse varietà tra le quali ricordiamo: Xanthosoma lindenii magnificum (foto al lato).
XANTHOSOMA VIOLACEUM
La Xanthosoma violaceum è originario delle zone tropicali del Sudamerica.
Possiede grandi foglie di colore verde-violaceo che possono raggiungere la lunghezza di 1 metro.
XANTHOSOMA SAGITTIFOLIUM
La Xanthosoma sagittifolium in natura raggiunge i 3-4 m di altezza con foglie lunghe anche un metro.
TECNICA COLTURALE
Le Xanthosoma sono piante che richiedono delle alte temperature di coltivazione e una buona umidità ambientale e un'ottima illuminazione ma senza il sole diretto.
Le temperature estive ottimali si aggirano intorno ai 27°C o più; le temperature autunnali ottimali (fino al mese di novembre) sono intorno ai 21°C mentre le temperature invernali possono scendere a 13°C fino al mese di febbraio, periodo in cui si procede al rinvaso dopo il quale le temperature devono risalire fino a 21°C.
Le Xanthosoma amano l'aria per cui è importante assicurare un buon ricambio della stessa facendo attenzione però a non creare delle correnti di aria che non sono tollerate.
L'ambiente ottimale per i climi mediterranei è l'esposizione a nord in serra o in veranda riscaldabili nei mesi invernali.
ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE
La Xanthosoma alla ripresa vegetativa, in primavera, vanno annaffiate abbondantemente per poi ridurle progressivamente con l'inizio dell'autunno e per tutto l'inverno annaffiandole solo il tanto da mantenere umido il terriccio.
Amano gli ambienti umidi per cui è opportuno nebulizzare regolarmente le foglie e disporre la pianta su un sottovaso pieno di ciottoli e poi riempirlo d'acqua facendo attenzione però che il fondo del vaso non sia immerso nell'acqua in quanto in questo modo il terreno si saturerebbe di acqua facendo marcire le radici. Questo sistema consente, quando fa caldo, di far evaporare l'acqua del sottovaso che di conseguenza inumidisce l'aria circostante. Ricordarsi di riempire il sottovaso ogni qualvolta l'acqua è evaporata.
TIPO DI TERRENO DA USARE E COME RINVASARE
Il rinvaso delle Xanthosoma si effettua ogni 2-3 anni verso la fine di febbraio, prima della ripresa vegetativa scegliendo un vaso poco più grande del precedente.
Si utilizza un buon terriccio fertile ricco di sostanza organica.
Le Xanthosoma sono piante non particolarmente esigenti in fatto di terreni. Crescono un po' ovunque l'importante è che sia fertile e ben drenante in quanto non tollerano i ristagni idrici. A tal scopo, se coltivata in vaso, è importante sistemare sul fondo del vaso dei pezzi di coccio che favoriscono lo sgrondo delle acque in eccesso o se coltivata in piena terra che non sia piantata in una depressione del terreno dove l'acqua potrebbe ristagnare.
CONCIMAZIONE
Si procede con le concimazione delle Xanthosoma alla ripresa vegetativa in primavera (con l'aumento delle irrigazioni) e per tutta l'estate ogni 2-3 settimane diluendo il concime nell'acqua di irrigazione. Durante l'autunno e l'inverno le concimazioni vanno sospese.
Si usa un concime liquido, opportunamente diluito nell'acqua d'irrigazione che sia ben bilanciato vale a dire che contenga sia i macroelementi quali azoto (N), fosforo (P), potassio (K) ma anche i microelementi, vale a dire quei composti di cui la pianta ha bisogno in minima quantità (ma ne ha pur sempre bisogno) quali il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.
FIORITURA
E' molto raro che la pianta fiorisca in appartamento e alle nostre latitudini.
POTATURA
Di solito la Xantohosoma non si pota. Vanno semplicemente eliminate le foglie che via via disseccano o si danneggiano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.
MOLTIPLICAZIONE
La Xanthosoma si propaga per divisione dei rizomi.
MOLTIPLICAZIONE PER RIZOMI
I rizomi si prelevano all'inizio della primavera dividendoli in alcune porzioni o staccando i nuovi che si formano vicino al principale. Ogni rizoma deve essere provvisto di almeno una gemma (meglio se due). Le superfici di taglio vanno trattate con prodotti fungicidi ad ampio spettro a base di zolfo. Quindi si lasciano asciugare per un paio di giorni.
Si utilizza un terriccio a base di torba con aggiunta di un po' di sabbia per favorire il drenaggio dell'acqua. Possono essere sistemati direttamente a dimora nel terreno o in vaso di piccole dimensioni a una profondità di 2-3 cm. Durante questo periodo si deve tenere il terreno appena umido, all'ombra e a una temperatura intorno ai 24°C fino alla emissione della quarta foglia. Dopo di che si trapiantano in vasi di maggiori dimensioni utilizzando del terriccio come per le piante adulte e si trattano come tali.
PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI
Foglie che ingialliscono e la pianta cresce in maniera stentata
Questo sintomo è indice di poche annaffiature.
Rimedi: regolarsi di conseguenza.
Foglie che diventano brune e appassiscono
Questo sintomo nelle Xanthosoma indica che la pianta è stata esposta al
sole.
Rimedi: spostare la pianta in un luogo ombreggiato ed eliminare le foglie danneggiate.
Foglie che perdono lucentezza e diventano brune lungo i margini
Questo sintomo indica delle concimazioni insufficienti.
Rimedi: regolarsi di conseguenza.
Macchie brune sulla pagina inferiore delle foglie
Macchie brune sulla pagina inferiore delle foglie potrebbero significare che siete in presenza di cocciniglia: cocciniglia bruna e cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e si osservano. Confrontatele con la foto al lato. Sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande e in vaso, potete lavarla con un acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante più grandi e piantate all'aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista.
ETIMOLOGIA DEL NOME XANTHOSOMA
Il nome del genere deriva dal greco ξανϑóς xanthós «giallo» e da σῶμα sōma «corpo» per via dello spadice dall’apice giallo.
CURIOSITÀ SULLA PIANTA
Le Xanthosoma sono conosciute in America centrale, in Africa centrale, nelle Filippine e in Polinesia con nomi diversi quali cocoyam, taro, malanga, ape, mafafa. Alcuni chiamano queste piante "l'orecchio dell'elefante" perchè le sue grandi foglie, quando sono agitate dal vento ricordano le orecchie dell'elefante anche se i più attribuiscono questo nome al genere Alocasia (foto sotto).
TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.