Il ciclamino (genere Cyclamen) appartenente alla famiglia delle Primulaceae, comprende diverse specie originarie dell'area orientale del Mediterraneo, alcune delle quali proprie anche della flora spontanea italiana, sono state introdotte nella coltivazione (Cyclamen europaeum, Cyclamen neapolitanum e Cyclamen repandum). Si tratta di piante perenni tuberose che crescono sia nelle zone boschive alpine che nelle spiagge che nella macchia mediterranea.
Le foglie sono per lo più arrotondate o cuoriformi spesso con dei disegni chiari o scuri sia sulla pagina superiore che in quella inferiore. Nelle specie che fioriscono in autunno le foglie durano tutto l'inverno e fino alla primavera. I fiori sono reclinati, alle volte profumati, formati da cinque petali ricurvi con colori che variano dal bianco, al viola, al rosso, al rosa spesso con le gole più scure. I periodi di fioritura sono variabili a seconda della specie (alle quali si rimanda).
Sono piante rustiche ma allo stesso tempo delicate e tutte esigono un periodo di riposo assoluto in estate.
Esistono una ventina di specie di ciclamino tra le quali ricordiamo
Il Cyclamen persicum è la specie più diffusa e con le sue numerose varietà, rappresenta una delle piante ornamentali più conosciute e apprezzate. Ha un tubero nero e piatto dal quale partono i piccioli fogliari e i peduncoli fiorali. Le foglie sono cuoriformi di colore verde intenso alle volte screziate d'argento e la pagina inferiore di solito è rossa. I fiori sono formati da cinque petali di vario colore dal bianco, al rosa, all'albicocca al viola o screziati. E' originario dell'Asia minore, della Siria e del Libano e non della Persia come si potrebbe pensare.
Il Cyclamen graecum con i suoi fiori con una colorazione che va dal rosa chiaro al salmone, è una specie molto presente nel mercato
Il Cyclamen balearicum possiede dei fiori piccoli e di colore bianco, con gola rossa ed emanano un profumo delicato.
Il Cyclamen libanoticum ha dei fiori con una colorazione rosa-violetto, spesso screziati e foglie verde scuro screziate di bianco sulla pagina superiore e rossicce sulla pagina inferiore. Produce dei graziosi fiori rosa che spuntano a partire dal mese di febbraio.
Allevare un ciclamino non è facilissimo, ma soprattutto è difficile farlo rifiorire; infatti questa pianta può vivere e fiorire per 4-5 anni di seguito e ogni anno che passa produrrà fiori sempre più abbondanti.
Il segreto più importante del suo successo sta nella temperatura dell'ambiente in cui viene collocata. Principalmente durante la fase di crescita delle foglie e dei fiori, questa non dovrebbe superare i 15°C; sistematela quindi lontano dai termosifoni, in piena luce ma non colpita direttamente dai raggi solari (questa regola è valida per quasi tutte le piante d'appartamento, alle quali il sole diretto potrebbe provocare ustioni anche in inverno, specie se "concentrato" dai vetri delle finestre che vanno quindi schermati con tende). Sarebbe quindi buona norma arieggiare l'ambiente di frequente e spegnere il riscaldamento di tanto in tanto. Nelle zone dove il clima invernale non è troppo rigido si può trasferire il ciclamino all'aperto, al riparo dal gelo e dal vento, durante le ore notturne.
Altro accorgimento importante è quello di eliminare rapidamente e completamente le foglie e i fiori appassiti, senza lasciare "mozziconi" che potrebbero marcire, contagiando altre parti della pianta, staccandoli proprio nel punto d'inserzione al tubero.
Se per qualunque ragione si provocano delle lesioni sulle foglie o sui piccioli, è bene asportarle e tamponare subito le ferite con del mastice apposito (si trova da un buon vivaista) o con della cera di candela, per chiudere la ferita che rappresenta una via preferenziale agli attacchi di muffe.
Il ciclamino, durante tutto il periodo autunno-invernale (i primi boccioli compaiono in genere verso fine settembre - primi di ottobre) si innaffia in maniera tale che il terriccio resti umido costantemente (non inzuppato). In genere si versa l'acqua nel sottovaso, lasciando che la pianta l'assorba da se per 20-30 minuti e lasciando poi sgrondare l'eventuale acqua in eccesso. Anche in questo caso si deve stare attenti che non ci sia troppa umidità che potrebbe provocare il marciume del tubero.
In primavera la pianta termina la fioritura e rallenta l'attività vegetativa che cessa del tutto in estate, quando tutte le foglie sono secche, si rinnovano completamente e si conserva la pianta in un luogo fresco e ombreggiato innaffiando di tanto in tanto solo vicino al bulbo.
E' importante non bagnare la pianta e in modo particolare la parte centrale in quanto la presenza di acqua per almeno 12 ore sugli organi della pianta, favoriscono lo sviluppo di muffe.
Il rinvaso del ciclamino si effettua solo se le radici hanno completamente occupato il vaso e spuntano in superficie o dal foro di scolo del vaso. Si fa in primavera, dopo la fioritura, usando un terriccio di foglie, sabbia e torba in parti uguali in un vaso di diametro poco superiore al precedente, ponendo sul fondo dei pezzi di coccio per favorire lo sgrondo dell'acqua.
Il ciclamino di concima ogni due - tre settimane con del fertilizzante liquido da aggiungere all'acqua d'annaffiatura.
Durante il periodo di fioritura è opportuno somministrare un concime con un più alto titolo di potassio per agevolare la fioritura mentre, durante le fasi di crescita della pianta, con un titolo leggermente più alto di azoto per favorire appunto la crescita della pianta.
Per il ciclamino, qualunque sia la specie e la varietà prescelta fiorisce nel periodo invernale ininterrottamente fino a marzo-aprile e per questo motivo viene di solito acquistata nel periodo pre-natalizio, anche se è raro trovarla nei centri floro-vivaistici in tutto l'arco dell'anno.
E' preferibile comunque acquistarla prima della fioritura, controllando che ci siano abbondanti boccioli e che le foglie siano ben turgide e sane.
Il ciclamino di solito il ciclamino non si pota. Vanno semplicemente eliminate le foglie che via via disseccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.
La pianta di moltiplica o per seme o per divisione del tubero.
Nel scegliere la tecnica da adottare occorre tenere presente che la moltiplicazione per seme ha con se lo svantaggio che, subentrando la variabilità genetica, non si è certi che si avranno delle piante uguali alle piante madri, nel qual caso qualora si voglia ottenere una determinata pianta o non si è certi della qualità del seme che si sta utilizzando, è bene fare la moltiplicazione per divisione del tubero.
Moltiplicazione per semi
La moltiplicazione per semi si effettua si effettua in qualunque momento tra luglio e settembre distribuendo i semi il più uniformemente possibile date le piccole dimensioni, in file parallele su un terriccio per semi. Dato che i semi sono piccoli, per interrarli leggermente, spingeteli sotto il terriccio usando un pezzo di legno piatto.
Sarebbe buona norma, per prevenire eventuali attacchi di funghi, somministrare con l'acqua di irrigazione anche un fungicida ad ampio spettro, nelle dosi indicate nella confezione.
Il vassoio che contiene i semi va tenuto all'ombra, a una temperatura intorno ai 20°C e costantemente umido (usate uno spruzzatore per inumidire totalmente il terriccio) fino al momento della germinazione. Il vassoio va ricoperto con un foglio di plastica trasparente che garantirà una buona temperatura ed eviterà un disseccamento troppo rapido del terriccio. Una volta che i semi hanno germogliato (all'incirca dopo un mese), si toglie il telo di plastica, e mano a mano che le piantine crescono, si aumenta la quantità di luce (mai il sole diretto), si riduce la temperatura intorno ai 18°C e si assicura una buona ventilazione. Tra tutte le piantine nate, sicuramente ci saranno quelle meno vigorose rispetto ad altre. Individuatele ed eliminatele in questo modo garantirete più spazio alle piantine più robuste.
Quando saranno sufficientemente grandi da poter essere manipolate, le trapianterete facendo in ogni caso molta attenzione a non rovinare alcuna parte della pianta (sarebbe preferibile usare una forchetta per queste operazioni che infilerete al di sotto del terreno per prendere la piantina intera e metterla nel nuovo vaso) in un terriccio così come indicato per le piante adulte.
Moltiplicazione per divisione del tubero
Il ciclamino è costituito da un tubero, rotondeggiante o appiattito, da cui spuntano direttamente le foglie e i fiori nella parte alta concava e le radici nella parte bassa convessa.
Il tubero si può dividere con un coltello affilato pulito e disinfettato in più parti, ognuna delle quali contiene almeno due gemme, anche se generalmente si divide in due.
Le principali malattie della pianta sono generalmente fisiopatie, cioè malattie dovute a condizioni ambientali non favorevoli e quindi a una sbagliata coltivazione.
Se il ciclamino presenta questi sintomi vuol dire che la pianta è stata sistemata in un posto
troppo caldo e secco.
Rimedi: in questo caso è sufficiente bagnarla bene e
spostarla in un ambiente più fresco e umido.
Questo sintomo vuol dire che la pianta è stata sistemata in un posto
troppo caldo e troppo buio
Rimedi:
spostarla in un ambiente più fresco e umido.
Questa patologia che successivamente si estende verso il bordo della foglia fino a farla seccare e rimanere attaccata al bulbo è tipica della fusariosi, una malattia causata da un fungo, il Fusarium sp.
Rimedi: una volta che i sintomi si sono manifestati sulle foglie, poichè la malattia inizia dal tubero, non c'è più niente da fare.
Una raccomandazione: controllate bene la pianta prima di acquistarla perchè il più delle volte, si comprano già infette.
Queste sintomatologie, dove la base dei piccioli e dei peduncoli fiorali appaiono molli perchè marciscono sono il sintomo della presenza della muffa grigia, un fungo, la Botrytis spp.
Rimedi: eliminare subito le parti infette e trattare con uno specifico anticrittogamico. I rimedi nei confronti di questo fungo sono innanzitutto preventivi, in quanto questo fungo è favorito dall'eccessiva umidità dell'aria e dalle eccessive annaffiature.
Se le foglie iniziano a ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questa sintomatologia siamo molto probabilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso e dannoso.
Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un insetticida specifico. Se la pianta non è particolarmente grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone.
I
ciclamini li puoi trovare nei boschi di
lecci delle nostre regioni meridionali. Fioriscono nel mese di marzo -
aprile. Puoi osservarli in tutta la loro bellezza nel loro ambiente naturale ma
non toccarli, sono una specie protetta pertanto vanno lasciati dove sono.
Il ciclamino è una pianta velenosa per l'uomo. Infatti il suo tubero contiene
una sostanza tossica, la ciclamina che viceversa è innocua per molti animali
quali il maiale, l'istrice, ecc.
Vedi «Ciclamino - Il linguaggio dei fiori e delle piante».
Note