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Billbergia

Le Billbergia sono delle bellissime bromeliacee, molto apprezzate e diffuse negli appartamenti, grazie alla facilità di coltivazione e alle loro generose fioriture.

Billbergia, coltivazione
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IN QUESTA PAGINA PARLEREMO DI:

CLASSIFICAZIONE BOTANICA

Reino
:
Plantae

Clado
: Angiosperme
Clado
: Monocotiledoni
Clado
: Commelinoidi
Ordine
:
Poales

Famiglia
:
Bromeliaceae

Genere
:
Billbergia

Specie
: vedere il paragrafo «Principali specie»

CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA

Il genere Billbergia appartiene alla grande famiglia delle e comprende numerose specie soprattutto epifite ma si ritrovano anche specie terrestri.

Si tratta di piante originarie soprattutto del Brasile ma numerose specie si trovano anche in Messico, Uruguay, Argentina, compresi Ecuador e Perù dal livello del mare e fino a 5000 m.

La Billbergia è caratterizzata da foglie di colore verde intenso di forma allungata e stretta, provviste di numerosissime spine di dimensioni molto piccole, disposte lungo i margini. Le foglie si dispongono a formare la classica rosetta centrale o pozzetto dove in natura si raccoglie l'acqua piovana che viene utilizzata dalla pianta come riserva idrica.

I fiori sono portati da lunghi steli rigidi o ripiegati, protetti da brattee di vario colore a seconda della specie e della varietà, riuniti in racemi per lo più penduli. Non pur non avendo una lunga durata sono splendidi.

PRINCIPALI SPECIE

Esistono circa 50 specie nel genere Billbergia tra le quali ricordiamo:

BILLBERGIA NUTANS

La Billbergia nutans è una pianta sempreverde originaria di diversi paesi del sud America (Brasile, Uruguay e Argentina) che non raggiunge grandi dimensioni, non superando i 50 cm di altezza.

Ha le foglie tipiche del genere, lunghe circa 50 cm, strette, con i margini spinosi e per un lungo tratto erette, con le punte che si estroflettono all'infuori andando a formare la classica "rosetta centrale di foglie" tipica delle bromeliacee.

Billbergia nutans

I fiori a campana sono riuniti in racemi ed emergono da brattee di colore rosa, caratterizzati, quelli interni da petali di colore verde bordati di blu mentre i rimanenti, da petali di colore rossastro o variamente screziati di verde e di blu.

BILLBERGIA PYRAMIDALIS

La billbergia pyramidalis è una specie più piccola della precedente infatti non supera i 40 cm di altezza. E' caratterizzata da foglie lunghe circa 30 cm e larghe 2 cm, disposte a formare la classica rosetta centrale.

Billbergia pyramidalis

Forma un fiore particolarmente bello in quanto è caratterizzato da un gambo di colore bianco che termina con due brattee di colore rosso vivo dalle quali spuntano i fiori di colore carminio con i bordi violetti.

BILLBERGIA SAUNDERSII

La Billbergia saundersii è una pianta caratterizzata da foglie di colore verde brillante, strette e appuntite, con i margini di colore rossastro e con delle strisce trasversali di colore più chiaro screziate di rosso e di giallo. Forma dei fiori riuniti in racemi di colore giallo nella loro parte basale, violacei a partire dal centro e fino alle punte che si incurvano verso l'esterno.

BILLBERGIA ZEBRINA

La Billbergia zebrina è tra le diverse specie quella che raggiunge le maggiori dimensioni. I fiori sono portati da una rosetta lunga anche 90 cm di altezza con foglie di colore rosso vivo o verde scuro con striature trasversali di color argento. Le foglie sono rivestite da squame bianche con i margini provvisti di spine. I fiori sono aranciati con i petali interni bordati di verde.

COME COLTIVARE LA PIANTA

La Billbergia non è una specie particolarmente difficile da coltivare.

ESPOSIZIONE DELLA PIANTA

Predilige posizioni luminose, anche in pieno sole ma non nelle ore più calde della giornata.

TEMPERATURE DI COLTIVAZIONE

Le temperature di coltivazione devono essere comprese tra i 10°C e i 30°C. Temperature più alte sono importanti durante il periodo primaverile - estivo (21-30°C).

L'ideale sarebbero temperature notturne intorno ai 10-18°C e temperature diurne di 21-30°C con uno sbalzo termico tra il giorno e la notte di 10-15°C che favorisce una crescita e una fioritura rigogliosa.

Tra le diverse specie la Billbergia nutans è quella che ha minori esigenze di temperatura rispetto alle altre pertanto nelle zone a clima mite può essere coltivata con successo all’aperto, purché in posizione riparata dai raggi diretti del sole durante le ore di maggiore insolazione.

Sono piante che amano molto la luce (da 3000 a 5000 lux) della quale hanno bisogno per poter dare una bella fioritura ma attenzione al sole diretto che può ustionare le foglie e fare morire la pianta.

Amano l'aria per cui è importante che, se allevata in appartamento, sia garantito un ottimo arieggiamento evitando le correnti d'aria fredda che non sono gradite.

Sono piante che possono essere allevate in vaso o su cortecce o sughero, come tipiche epifite.

ANNAFFIATURA

La Billbergia ama ambienti umidi e occorre annaffiarla non appena il terreno in superficie si asciuga, senza eccedere, in quanto non tollera in alcun modo suoli asfittici e saturi di umidità.

Sarebbe opportuno utilizzare acqua non calcarea, meglio se leggermente acida.

Ama gli ambienti umidi pertanto occorre nebulizzare regolarmente le foglie, soprattutto durante la bella stagione e mantenere il vaso sopra un sottovaso ripieno d'acqua, facendo attenzione che il fondo non sia a contatto con l'acqua. Questa sistemazione manterrà intorno alla pianta un microclima umido in conseguenza della costante evaporazione.

Sottovaso con acqua per mantenere intorno alla pianta un ambiente umido

Attenzione a non lasciare ristagni idrici nel sottovaso che possono far marcire le radici.

Nella rosetta di foglie, la dove è possibile, deve sempre essere presenta acqua, possibilmente non calcarea, che va rinnovata completamente una volta alla settimana.

Come si annaffia la Billbergia

TIPO DI TERRENO DA USARE E COME RINVASARE

Il tipo di terreno da utilizzare per il rinvaso della Billbergia è leggero, non calcareo tendenzialmente acido, formato da una miscela di torba, trucioli di corteccia, perlite o vermiculite il tutto in parti uguali.

Il vaso non deve essere di grandi dimensioni ma solo un poco più grande del precedente.

Si consiglia l'uso di vasi di terracotta che rispetto a quelli in plastica consentono al terriccio di respirare e quindi correggere eventuali errori di annaffiatura.

CONCIMAZIONE

Per concimare la Billbergia si utilizza un concime liquido che andrà diluito nell'acqua d'annaffiatura, ogni 30 gg a partire dalla primavera e per tutta l'estate dimezzando le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione.

E' opportuno usare un concime che oltre ad avere i macroelementi quali azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) abbia anche i microelementi quali il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta crescita della pianta.

FIORITURA

Occorre non allarmarsi se, possedendo questa splendida pianta da poco tempo, ci accorgiamo che dopo averci regalato una splendida fioritura, la Billbergia muore. Questo è normale in quanto nel frattempo saranno cresciuti numerosi polloni alla base della pianta che sostituiranno la pianta madre.

COME POTARE LA PIANTA

La pianta di Billbergia non si pota; si eliminano solo le foglie che via via seccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.

Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti della pianta.

MOLTIPLICAZIONE

La Billbergia si moltiplica o per polloni o per seme. In genere non si consiglia la moltiplicazione per seme in quanto è un processo lungo e richiede molti anni prima che la pianta possa fiorire.

MOLTIPLICAZIONE PER POLLONI

Si possono prelevare i numerosi polloni che si formano alla base della pianta. Questa operazione va effettuata nella tarda primavera prelevando i germogli che hanno raggiunto una lunghezza di circa la metà o un terzo della pianta madre, con tutte le loro radici. Ciascun pollone va quindi sistemato in un vaso singolo in un terriccio composto come indicato al paragrafo "Rinvaso" e si tratta la giovane pianta come se fosse adulta. Questi polloni fioriscono nel giro di 1-3 anni.

Moltiplicazione della Billbergia per polloni

MOLTIPLICAZIONE PER SEMI

La moltiplicazione per semi si può effettuare prelevando i semi freschi (in quanto quelli vecchi hanno una bassa germinabilità) non appena si formano, piantandoli in una composta per semi. Si stende quindi uno sottile strato di sabbia fine che si mantiene costantemente umido. E' preferibile per annaffiare usare un nebulizzatore in quanto consente di dosare e distribuire meglio l'acqua.

Sarebbe opportuno che il vassoio con i semi sia ricoperto con un foglio di plastica trasparente o una lastra di vetro per garantire una temperatura costante ed evitare che il terreno si secchi troppo rapidamente.

Moltiplicazione per seme: uso di un nebulizzatore per inumidire il terreno
Moltiplicazione per seme: uso di un foglio di plastica trasparente per evitare che il terreno si secchi troppo rapidamente e per mantenere una umidità costante

Il vassoio si tiene all'ombra, a una temperatura intorno ai 24-26°C e costantemente umido fino al momento della germinazione. A quel punto si toglie il telo di plastica e si aumenta, via via che le piantine crescono, la quantità di luce (mai il sole diretto) e si assicura una buona ventilazione.

Quando le giovani piante saranno sufficientemente grandi da poter essere manipolate, vanno trapiantate, facendo molta attenzione a non rovinare soprattutto le radici (usare a esempio una forchetta per togliere la piantina dal terriccio), in un terriccio come indicato per le piante adulte e si trattano come tali.

PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI

Le foglie muoiono senza apparente ragione

La causa principale di questo sintomo nella Billbergia può essere un ambiente troppo freddo o una eccessiva annaffiatura.
Rimedi: analizzare come avete coltivato la pianta sino a quel momento in base alle indicazioni riportate nella presente scheda e regolatevi di conseguenza.

La foglie sono ustionate

Questo sintomo è dovuto all'esposizione diretta alla luce del sole.
Rimedi: togliere la pianta dal sole diretto e sistemarla in una posizione luminosa ma lontano dai raggi diretti del sole.

Macchie brune sulle foglie

Macchie brune sulle foglie soprattutto nella pagina inferiore potrebbero significare che siete in presenza di , cocciniglia bruna o cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e osservarle. Confrontatele con le foto riportate, sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.

Cocciniglia bruna

Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande e in vaso, potete lavarla con acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante più grandi e piantate all'aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista.

Foglie che iniziano a ingiallire e appaiono macchiettate di giallo e marrone

Se le foglie iniziano a ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono, quasi sicuramente siete in presenza di una infestazione dovuta al , un acaro molto fastidioso e dannoso. Osservando attentamente noterete anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie.

Acari delle piante

Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma in quanto un ambiente umido in genere è sufficienti a eliminarli. Si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare il sapone. Solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, si consiglia di usare un acaricida specifico e facendo attenzione a non far andare l'antiparassitario nella rosetta di foglie.

CURIOSITÀ

Il nome comune con il quale questa specie è chiamata è lacrima d'angelo.

Il genere Billbergia deve il suo nome a Gustav Johann Billberg (1772-1844), un botanico svedese.

TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI

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