Uscendo dal palazzo e volgendosi indietro, lo sguardo ancora una volta cade su quello che, nelle frequentazioni cittadine di Piazza San Giorgio, è l’elemento identificante visivamente l’immagine stessa del paese: l’Orologio della piazza (Foto nr. 6) che, accompagnato dalle eleganti decorazioni tufacee plastico- floreali a girali (Foto nr. 7), si erge superbamente col suo cappello verde bronzeo sulla sommità della facciata municipale, il tutto prontamente richiamato dai sottostanti cornicioni dal fregio fitoforme (Foto nr. 8).
Quanti rintocchi, quanti nostalgici struggenti momenti di meriggio estivo esso ha accompagnato; ha cadenzato costantemente la nostra vita di studenti e ancor prima quella delle innocenti scorribande paesane.
Il proseguire per un centinaio di metri per l’attiguo Corso Umberto I, fino all’asilo infantile-orfanatrofio (ex “A. Parabita”), consente, con un fugace sguardo, la vista deliziosa di alcune balconate e facciate riccamente decorate in un immancabile plastico-tufaceo (colonnine, mensole, fregi) (Foto nr. 9 e 10); volendo, un’ulteriore apprezzamento è anche quello della facciata del civico 13 – di fronte all’abitazione del defunto noto avv. M. Scarinci – (Foto nr. 11), mentre, per Piazza Asilo il riferimento è il balcone del civico 13.
Un breve dietrofront e, con i giusti referenti, una sosta alle locali vecchie carceri rimanda immediatamente ai “segni” di una misera rusticana condizione umana.
Proposta di un progetto per la valorizzazione turistica, culturale e ambientale delle tagghjate
Metamorfosi dell'immaginario delle rovine dal parco delle Tagghjate al comprensorio del Belvedere