Crossandra
La Crossandra è una simpatica pianta originaria delle foreste semitropicali dell''America, dell'Asia e dell'Africa.
C. infundibuliformis
IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Classificazione botanica
- Caratteristiche generali
- Principali specie
- Tecnica colturale
- Testi che usiamo per scrivere i nostri articoli
CLASSIFICAZIONE BOTANICA
CARATTERISTICHE GENERALI
Il genere Crossandra appartiene alla famiglia delle Acanthaceae e comprende piante originarie delle foreste semitropicali dell''America, dell'Asia e dell'Africa.
Il nome Crossandra deriva dal greco krossos «frangia» e andros «maschio» che si riferiscono al fatto che gli organi di riproduzione maschili, le antere, sono sfrangiate.
Sono piante sufruticose vale a dire che sono piante perenni che lignificano solo alla base e che ogni anno emettono dei rami erbacei che permangono solo per un ciclo vegetativo per poi seccarsi.
Non sono piante che raggiungono notevoli dimensioni infatti non superano il metro di altezza.
Le foglie sono lanceolate, grandi, lucide e di un bel colore verde molto intenso. Possiedono margini ondulati e le nervature sono molto evidenti.
I fiori della Crossandra sono di colore aranciato, giallo o salmone, riuniti in spighe e iniziano a comparire in primavera e permangono per tutta l'estate fino all'autunno.
I frutti sono dei baccelli che contengono al loro interno 1-4 semi.
PRINCIPALI SPECIE
Esistono circa una cinquantina di specie di Crossandra tra le quali ricordiamo:
CROSSANDRA INFUNDIBULIFORMIS
La Crossandra infundibuliformis è chiamata anche CROSSANDRA UNDULIFOLIA.
E' una pianta originaria dell'India e della Malesia ed è la specie più coltivata.
Non sono piante che raggiungono grandi dimensioni infatti non superano 60 cm di altezza con foglie molto grandi, di un bel colore verde intenso e lucide.
Della Crossandra infundibuliformis esistono diverse varietà che differiscono tra loro per le diverse sfumature di colorazione dei fiori.
CROSSANDRA NILOTICA
La Crossandra nilotica è originaria della Tanzania ed è caratterizzata da fiori di colore giallo-aranciato molto intenso.
E' una pianta che può raggiungere anche il metro di altezza.
TECNICA COLTURALE
Le Crossandra non sono piante molto facili da coltivare. Infatti il loro unico difetto (se così si può chiamare) è che sono delicate e richiedono caldo e umidità costante.
Le temperature ottimali di coltivazioni sono d'estate intorno ai 24 °C o superiori ma in questo caso occorre dare alla pianta un'ottima umidità ambientale (ricordarsi che sono piante di origine tropicale). Viceversa le temperature minime invernali non devono mai scendere sotto i 15°C.
La luce deve essere buona senza esporre la pianta al sole diretto che danneggia le foglie e blocca la fioritura.
Attenzione alle correnti d'aria fredda che la Crossandra non gradisce in alcun modo.
ANNAFFIATURA
Dalla primavera e per tutta l'estate la Crossandra va annaffiata in modo che il terriccio rimanga sempre appena umido (non bagnato) e senza lasciare ristagni idrici nel sottovaso. Durante l'inverno si annaffia con più moderazione con acqua tiepida mantenendo sempre il terriccio leggermente umido.
Utilizzare acqua non calcarea.
Per la Crossandra occorre pertanto fare molta attenzione alla quantità d'acqua che si somministra: ricordatevi di tenere sempre il terreno appena umido, nè secco, nè troppo bagnato.
Amano gli ambienti umidi per cui è opportuno nebulizzare regolarmente le foglie (la mattina presto in modo che alla sera le foglie siano asciutte) e disporre la pianta su un sottovaso pieno di ciottoli e poi riempirlo d'acqua facendo attenzione però che il fondo del vaso non sia immerso nell'acqua in quanto in questo modo il terreno si saturerebbe di acqua facendo marcire le radici. Questo sistema consente, quando fa caldo, di far evaporare l'acqua del sottovaso che di conseguenza inumidisce l'aria circostante. Ricordarsi di riempire il sottovaso ogni qualvolta l'acqua è evaporata.
TIPO DI TERRENO - RINVASO
La Crossandra si rinvasa quando le radici hanno occupato tutto lo spazio a loro disposizione utilizzando un buon terriccio fertile mescolato a un po' di sabbia per favorire il drenaggio dell'acqua di irrigazione in quanto i ristagni idrici non sono tollerati.
Gradiscono terreni con ph neutro o appena acido.
Personalmente consiglio sempre di usare dei vasi di terracotta anche se molti optano per i vasi di plastica (meno costosi e più fori di drenaggio). Ritengo che quelli di terracotta consentono alla terra di respirare e se il foro di drenaggio è stato sistemato in modo da garantire un buon scolo delle acque, bè, direi che è perfetto.
CONCIMAZIONE
Dalla primavera e per tutta l'estate concimare la Crossandra ogni 2 settimane con un concime liquido da diluire nell'acqua di irrigazione diminuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato sulla confezione.
Utilizzate un concime che oltre all'azoto (N), fosforo (P), potassio (K) contengano anche i cosiddetti microelementi, vale a dire quei composti di cui la pianta ha bisogno in minima quantità (ma ne ha pur sempre bisogno) quali il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.
FIORITURA
La Crossandra fiorisce a partire dalla primavera e per tutta l'estate fino all'autunno producendo dei deliziosi fiori di colore aranciato, giallo o salmone a seconda della specie e della varietà spesso riuniti in spighe.
Le fioriture sono favorite da alte temperature e alta umidità ambientale.
POTATURA
La Crossandra, al termine del periodo di fioritura va potata accorciando i rami fioriferi fino a 2/3 della loro lunghezza.
Le foglie man mano che seccano vanno rimosse per evitare l'insorgenza di marciumi e muffe.
Sterilizzare, possibilmente alla fiamma, le cesoie che utilizzate per tagliare soprattutto quando passate da una pianta a un'altra. Se viceversa lo fate con le mani, bè, abbiate cura che siano ben pulite.
MOLTIPLICAZIONE
La Crossandra si moltiplica per talea e per seme.
Nel scegliere la tecnica da adottare occorre tenere presente che la moltiplicazione per seme ha con se lo svantaggio che, subentrando la variabilità genetica, non si è certi che si avranno delle piante uguali alle piante madri, nel qual caso qualora si voglia ottenere una pianta ben precisa o non si è certi della qualità del seme che si sta utilizzando, è bene fare la moltiplicazione per talea.
MOLTIPLICAZIONE PER TALEA
Le talee possono essere prelevate dai fusti all'inizio della primavera e devono essere lunghe circa 7-10 cm.
Le talee vanno tagliate immediatamente sotto il nodo in modo che rimangano alcune foglie ed eliminando quelle più basse. Sceglietele inoltre da piante robuste e in buona salute.
Si raccomanda di tagliare in senso obliquo in quanto ciò permette d'avere una maggiore superficie per la radicazione ed evita l'accumulo di acqua su questa superficie.
Usate una lametta o un coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti. Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti e disinfettatela a ogni taglio.
Immergere la parte tagliata in una polvere rizogena mischiata a un buon fungicida ad ampio spettro (reperibili da un buon vivaista) per favorire la radicazione e prevenire eventuali attacchi fungini.
Successivamente si sistemano le talee in una composta formata in parti uguali da torba e sabbia grossolana. Fate un buco con una matita e sistematela a una profondità di 1,5-2 cm. Abbiate cura successivamente di compattare delicatamente il terriccio.
La cassetta o il vaso si ricoprono con un foglio di plastica trasparente (o un sacchetto messo a cappuccio) e si colloca all'ombra e a una temperatura intorno ai 21°C avendo cura di tenere il terriccio sempre leggermente umido (annaffiare sempre senza bagnare le piantine in radicazione con acqua a temperatura ambiente). Ogni giorno si toglie la plastica per controllare l'umidità del terreno ed eliminare dalla plastica la condensa.
Una volta che iniziano a comparire i primi germogli, vuol dire che la talea ha radicato. A quel punto si toglie la plastica e si colloca il vaso in una zona più luminosa, alla stessa temperatura e si aspetta che le talee si irrobustiscano.
Una volta che sono diventate sufficientemente grandi e hanno prodotto nuovi getti vigorosi, si trapiantano nel vaso o nel terreno definitivo.
Non disturbare le talee fino a quando non avranno messo i nuovi getti.
Per quanto riguarda la MOLTIPLICAZIONE PER SEMI si effettua in marzo distribuendo i semi il più uniformemente possibile date le piccole dimensioni, in file parallele su un terriccio per semi. Dato che i semi sono piccoli, per interrarli leggermente, spingeteli sotto il terriccio usando un pezzo di legno piatto.
Sarebbe buona norma, per prevenire eventuali attacchi di funghi, somministrare con l'acqua di irrigazione anche un fungicida ad ampio spettro, nelle dosi indicate nella confezione.
Il vassoio che contiene i semi va tenuto all'ombra, a una temperatura intorno ai 27°C e costantemente umido (usate uno spruzzatore per inumidire totalmente il terriccio) fino al momento della germinazione.
Il vassoio va ricoperto con un foglio di plastica trasparente che garantirà una buona temperatura ed eviterà un disseccamento troppo rapido del terriccio.
Una volta che i semi hanno germogliato, si toglie il telo di plastica, e mano a mano che le piantine crescono, si aumenta la quantità di luce (mai il sole diretto) e si assicura una buona ventilazione. Tra tutte le piantine nate, sicuramente ci saranno quelle meno vigorose rispetto ad altre. Individuatele ed eliminatele in questo modo garantirete più spazio alle piantine più robuste.
Quando saranno sufficientemente grandi da poter essere manipolate (5-6 cm), le trapianterete facendo in ogni caso molta attenzione a non rovinare alcuna parte della pianta (sarebbe preferibile usare una forchetta per queste operazioni che infilerete al di sotto del terreno per prendere la piantina intera e metterla nel nuovo vaso) in un terriccio così come indicato per le piante adulte e le trattate come tali.
PARASSITI E MALATTIE
Le foglie anneriscono
Questa sintomatologia è da attribuire a temperature troppo basse, specialmente d'inverno.
Rimedi: spostate la pianta in una posizione più calda e eliminate le foglie danneggiate.
La Crossandra non fiorisce
Questa sintomatologia è da attribuire a troppa poca luce.
Rimedi: sistemate la pianta in una posizione più idonea.
Foglie completamente appassite a partire da quelle basali
Se la pianta presenta questa sintomatologia siamo molto probabilmente in presenza di un attacco fungino che può essere causato da diversi funghi quali Rhizoctonia spp., Phytophtora spp. o Pytium spp., tutti agenti patogeni che provocano marciume basale e radicale.
Rimedi: usare un fungicida specifico anche se, quando il marciume si manifesta sulle foglie, difficilmente si riesce a recuperare la pianta. E' necessario prevenire questa patologia evitando le eccessive annaffiature e l'eccessiva umidità soprattutto quando la pianta è in fiore.
Foglie che iniziano a ingiallire, appaiono macchiettate di giallo e marrone
Se le foglie iniziano a ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questa sintomatologia siamo molto probalbilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso e dannoso.
Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un insetticida specifico. Se la pianta non è particolarmente grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone.
Presenza di piccoli animaletti biancastri sulla pianta
Se notate dei piccoli insettini mobili di colore bianco-giallastro-verdastri siete quasi sicuramente in presenza di afidi o come comunemente sono chiamati pidocchi. Osservateli con una lente di ingrandimento e confrontateli con la foto a lato, sono inconfondibili, non ci si può sbagliare.
Rimedi: trattare la pianta con antiparassitari specifici facilmente reperibili da un buon vivaista.
TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.