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Clematis
o clematide

Alla scoperta della Clematis: le specie, le cultivars, le cure e i modi per coltivare questa pianta rampicante nei nostri giardini per avere le sue magnifiche fioriture e i suoi splendidi frutti.

Clematis, coltivazione
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IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:

CLASSIFICAZIONE BOTANICA E ORIGINE DELLA PIANTA

Il genere Clematis appartiene alla famiglia Ranuncolaceae e sono piante originarie di tutto l'emisfero boreale, dall'Europa all'Himalaya, alla Cina, all'Australia, all'America settentrionale fino all'America centrale.

CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA

Si tratta di un un vasto genere di piante coltivate per i loro splendidi fiori a cui fanno seguito dei frutti (capsule) molto decorativi filamentosi e di colore bianco argentato. Dato che il genere comprende oltre 200 specie è presente una grande variabilità. Ritroviamo infatti piante sempreverdi, altre decidue, semilegnose o legnose o meno frequentemente erbacee con base legnosa.

Anche i fiori sono molto diversi tra loro a seconda della specie con una gamma molto grande di colori e forme, singoli oppure riuniti in infiorescenze a pannocchia o alla sommità dello stelo ma quasi tutti con stami appariscenti al centro del fiore.

Frutti di Clematis
Frutti di Clematis vitalba

Anche il portamento e la forma delle foglie è molto vario. Ritroviamo infatti piante perenni erbacee a crescita bassa, arbusti ricadenti e rampicanti che raggiungono altezze anche di 10-15m. Le foglie possono essere opposte, oppure alterne, con peluria oppure senza, pennate o bipennate con i margini interi oppure irregolari, insomma... c'è da scegliere!

Le specie rampicanti aderiscono al supporto tramite i piccioli fogliari e sono particolarmente indicate per ricoprire muri, graticci o anche pergolati dando un effetto decorativo veramente accattivante. Viceversa le specie erbacee possono essere utilizzate per bordura.

Sono tutte piante cosmopolite tanto da ritrovarle dall'Asia all'America, Europa compresa, fino all'Australia.

Tutto ciò rende queste piante ideali per arricchire sia grandi che piccoli giardini oppure per dare grazia, se posta in vaso, a un terrazzo.

PRINCIPALI SPECIE

Esistono più di 200 specie nel genere Clematis. Dato il gran numero di specie i botanici le hanno suddivise in tre grandi gruppi, diversi per alcune tecniche colturali, quali la potatura alla quale di rimanda. I gruppi sono i seguenti:

GRUPPO 1 specie a fioritura precoce: i fiori sbocciano d'inverno o all'inizio della primavera sui rami dell'anno precedente. Sono piante che amano luoghi riparati in pieno sole e terreni ben drenanti. Sono piante rustiche sempreversi e alcune decidue.

GRUPPO 2 cultivar a fiori grandi precoci o di mezza stagione: i fiori sbocciano nella tarda primavera e all'inizio dell'autunno fioriscono in primavera sui rami dell'anno precedente e in autunno sui rami sviluppati dopo la prima fioritura. Sono tutte piante decidue, abbastanza rustiche e le gelate sono dannose per gli apici vegetativi.

GRUPPO 3 cultivar a fiori grandi e tardivi: i fiori sbocciano d'estate e all'inizio dell'autunno sulla vegetazione dell'anno. Sono tutte piante a foglie decidue. Sono tutte piante rustiche.

CLEMATIS VITICELLA (gruppo 3)

La Clematis viticella o Clematis alba (foto sotto), è originaria dell'Italia meridionale ed è caratterizzata da un tronco legnoso con foglie molto lunghe (circa 10 - 12 cm).

Clematis viticella
Clematis viticella

I fiori si trovano alla sommità di un peduncolo lungo circa 10 cm con un diametro di circa 4 cm e colorazioni che vanno dal rosso al blu. I fiori sbocciano sulla vegetazione dell'anno in estate - inizio autunno pertanto per avere delle piante fiorire occorre potarle ogni anno alla fine dell'inverno per favorire la crescita di nuovi rami (vedi paragrafo Potatura).

CLEMATIS ALPINA (gruppo 1)

La Clematis alpina (foto sotto) è una pianta che cresce spontanea in Italia. E' un rampicante a fioritura precoce infatti fiorire a partire dalla primavera/inizio estate.

Clematis alpina
Clematis alpina

I fiori sono singoli e campanulati, larghi 4-7 cm di un bel colore azzurro-violetto con il centro bianco, portati da dei lunghi peduncoli.

CLEMATIS MACROPETALA (gruppo 1)

La specie Clematis macropetala (foto sotto) è originaria delle Cina ed è caratterizzata da fusti con i nodi molto grossi. I fiori di colore azzurro sono campanulati e con tanti stami abortiti. In commercio è possibile trovare la cultivar Markhamii con i fiori rosa.

Clematis macropetala

CLEMATIS ARMANDII (gruppo 1)

La Clematis armadii (foto sotto) è una pianta sempreverde rampicante a fioritura precoce.

Clematis armandii: primo piano fiori
Primo piano fiori di Clematis armandii

I fiori sono bianchi cone le antere color crema, a forma di piattino lunghi fino a 5 cm e profumati.

CLEMATIS TEXENSIS (gruppo 3)

La Clematis texensis (foto sotto) è una pianta rampicante che fiorisce in estate e inizio autunno.

Clematis texensis:primo piano fiori

I fiori solitari larghi fino a 2,5 cm, sono di colore aranciato-rosso con sepali molto grossi.

CLEMATIS VITALBA

La Clematis vitalba (foto sotto) è una pianta che si arrampica sugli alberi come una liana aggrovigliandosi intorno al fusto e ai rami producendo una fitta giungla di fiori bianchi che possono anche essere mangiati e trasformati in deliziose frittate. È una pianta velenosa per la presenza di alcaloidi e saponine che si accumulano soprattutto nelle parti più vecchie della pianta provocando irritazioni cutanee al contatto. Occorre pertanto fare attenzione se si decide di utilizzarla. Inoltre, è considerata una pianta infestante tanto che la sua presenza è indice di un degrado ambientale.

Ciclamino vitalba
Fiori in primo piano di Clematis vitalba

E' una specie a foglia caduca, il che vuol dire che perde le foglie durante la brutta stagione.I fiori sono formati da 4-5 tepali a forma di coppa o di urna.

Gli antichi romani amavano molto questa pianta soprattutto perchè erano convinti che tenesse lontano i fulmini. Per questa ragione era quasi sempre presente nei muri delle loro case.Gli inglesi la chiamano «la gioia del viandante» perchè era facile incontrarla lungo i sentieri in autunno e in primavera. Si dice anche che nell'antichità i mendicanti usavano i rami di questa Clematis per flagellarsi in modo da procurasi delle piaghe per impietosire le persone.

In Nuova Zelanda è stata dichiarata unwanted organism «organismo non gradito» e non può essere propagata, distribuita o venduta in quanto considerata una minaccia per le specie autoctone.

E' indicata per le persone sognatrici, distaccate dalla realtà che vivono in un mondo di fantasia.

COME CURARE LA PIANTA DI CLEMATIS

La Clematis non è una pianta di difficile coltivazione inoltre scegliendo le specie opportune, è possibile avere piante fiorite quasi tutto l'anno.

L'unico accorgimento importante per avere successo nella coltivazione di questa pianta è eseguire una corretta piantagione e trovare la giusta esposizione.

USO DI TUTORI

Ricordatevi che le Clematis sono per lo più piante rampicanti pertanto è necessario fornirle un supporto nel quale appoggiarsi che può essere un graticcio di ferro o di legno, una parete, una rete metallica, un albero... insomma purchè sia sano e consenta una buona circolazione dell'aria, va bene tutto.

ESPOSIZIONE E LUCE

La Clematis devono ricevere almeno qualche ora di sole al giorno. La posizione in ombra ha come conseguenza la non produzione di fiori. In ogni caso la collocazione migliore è dove la pianta può avere la base all'ombra e la chioma al sole. In questo modo l'apparato radicale rimane fresco e la pianta può esprimere al meglio la sua belllezza.

TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE

Le Clematis, considerando che la maggior parte delle specie perdono le foglie durante la brutta stagione, non temono il freddo e lo tollerano abbastanza bene.

ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE

La Clematis va annaffiata regolarmente e il terreno deve restare sempre leggermente umido (non inzuppato). Pertanto irrigate regolarmente e con generosità.

RINVASO E TERRENO DA USARE

Se coltivate in vaso per essere tenute in terrazzo, le Clematis vanno rinvasate ogni due anni con il loro pane di terra e non riportate a radice nuda. Tenete conto ch,e dato che è una pianta importante in quanto a portamento, occorre usare un vaso alto dai 35 ai 50 cm di altezza e preferibilmente di coccio in quanto favorisce la circolazione dell'aria e l'evaporazione dell'eventuale acqua in eccesso (al contrario della plastica).

Sistemate inoltre sul fondo del vaso un buon strato di argilla espansa (almeno 2 cm). Questo eviterà, se ristagna l'acqua nel sottovaso, di avere le radici in ammollo; oppure tenete il vaso sollevato nel sottovaso con degli spessori. Alla fine aggiungete sopra il terriccio uno strato di pacciamatura di foglie o di pomice che manterra fresco il terreno ed eviterà che si asciughi troppo rapidamente.

COLTIVAZIONE IN GIARDINO E MESSA A DIMORA IN PIENA TERRA

Mettere a dimora una clematide è una operazione delicata che va fatta con attenzione perchè se non eseguita correttamente, la pianta potrebbe soffrirne e avere pertanto piante meno rigogliose e poco fiorifere.

Hanno bisogno di un terreno fertile, soffice, da neutro ad alcalino. Non amano i terreni acidi anche se riescono ad adattarsi (ma meglio evitare). Importante che il terreno consenta un buon drenaggio dell'acqua perchè non amano i ristagni idrici.

Se coltivate in piena terra hanno necessità di una buca larga circa 60 cm e profonda circa 50 cm, con a fianco un tutore sul quale appoggiarsi e che la protegge dal vento. E' opportuno mettere nel fondo della buca un buon concime organico tipo stallatico e anche un prodotto specifico per i marciumi radicali che troverete facilmente da un buon vivaista. Aggiungete della sabbia grossolana che favorisce una migliore aerazione del terreno.

E' opportuno non piantarle troppo a ridosso di un muro o di un albero (almeno 40 cm di distanza) ma lasciare uno spazio sufficiente per avere una buona circolazione dell'aria.

Ricordatevi, quando la mettete a dimora, di ombreggiare la parte basale della pianta (mentre la chioma deve restare al sole) per esempio con altre piantine che abbiano un’altezza minima di 40-50 cm, con portamento compatto e che non sviluppino un apparato radicale troppo importante perchè potrebbe entrare in competizione con quello della Clematis oppure con sassi o altro materiale inerte in modo da tenere a parte basale del fusto e le radici al fresco.

CONCIMAZIONE

Se vogliamo avere delle belle fioriture è opportuno concimare le Clematis regolamente. In autunno si può distribuire dello stallatico alla base della pianta e poi a partire dalla primavera, alla ripresa vegetativa della pianta, concimare ogni due settimane usando un concime liquido diluito nell'acqua di annaffiatura.

Sono piante avide di calcio e fosforo e soffrono in loro carenza. Pertanto quando andate a comprare un concime assicuratevi che siano concimi completi cioè che oltre ad avere azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) abbiano anche i microelementi quali il magnesio (Mg), manganese (Mn), il ferro (Fe), il rame (Cu), il molibdeno (Mo), lo zinco (Zn), il boro (B), tutti importanti per la crescita di questa pianta.

Durante gli altri periodi le concimazioni vanno sospese.

FIORITURA

I periodi di fioritura della Clematis sono variabili a seconda della specie pertanto di rimanda al paragrafo Principali specie.

COME POTARE LA PIANTA

La potatura delle Clematis è una operazione molto importante. Se non eseguita correttamente, potrebbe inficiare la fioritura.

Dato che le specie, le cultivar e gli ibridi di clematide sono molto numerosi e hanno sviluppo e fioriture diverse in diversi periodi dell'anno, alcune fiorendo sui rami dell'anno mentre altre sui rami dell'anno precedente, per comodità i botanici hanno diviso le diverse specie in 3 gruppi per indicare i periodi opportuno nei quali effettuare le potature.

Le clematidi del GRUPPO 1 (specie a fioritura precoce, che fioriscono all'inizio della primavera sui rami dell'anno precedente, producendo fiori piccoli ma molto numerosi) dopo la fioritura occorre eliminare gli steli secchi e danneggiati e accorciare gli altri fin dove è possibile. Una potatura così importante favorirà la nascita di nuova vegetazione nella stagione successiva.
Dopo qualche anno, se la pianta diventa esuberante, si può fare una potatura più drastica per favorire la nascita di nuovi fusti e avere la pianta più ordinata.
Ritroviamo in questo gruppo: tutte le sempreverdi, Clematis armandii,Clematis alpina, Clematis macropetala, Clematis montana e Clematis cirrosa.

Le clematidi del GRUPPO 2 (ibridi e cultivar di nuova generazione a fiori grandi precoci o di mezza stagione) sono per lo più rifiorenti cioè fioriscono in primavera sui rami dell'anno precedente e in autunno sui rami sviluppati dopo la prima fioritura. Per prima cosa occorre eliminare tutti gli steli avvizziti o danneggiati prima che inizi il periodo vegetativo, mentre non appena la pianta inizia a vegetare occorre accorciare gli altri steli fino fin dove ci sono gemme robuste. Si procederà allo stesso modo con la seconda fioritura.Questa potatura favorirà l’emissione di nuovi rami e la nascita di fiori più grandi.
In questo gruppo ritroviamo le specie: Clematis x cartmanii 'Joe', Clematis 'Asao', Clematis 'Barbara Dibley', Clematis 'Corona', Clematis florida e altri.

Per le Clematis del GRUPPO 3 (cultivar a fioritura tardiva che fioriscono d'estate e all'inizio dell' autunno) occorre potare all'inizio della primavera prima che la pianta riprenda la sua attività elimando i vecchi steli e lasciando solo un paio di gemme vigorose a 15-20 cm dal terreno dato che fioriscono solo sui rami dell'anno.
Ritroviamo in questo gruppo: Clematis viticella, Clematis jackmanii, Clematis texensis, Clematis tangutica, Clematis crispa, Clematis flammula, Clematis integrifolia, Clematis recta, Clematis stans, Clematis terniflora e tutte le clematide erbacee.

COME MOLTIPLICA LA CLEMATIDE

Le Clematis si possono moltiplicare per seme, per talea o per propaggine.

Nel scegliere la tecnica da adottare tenete presente che la moltiplicazione per seme ha con se lo svantaggio che, quasi sicuramente non si otterranno delle piantine uguali alla pianta madre in quanto subentra la variabilità genetica.

Per quanto riguarda lasi effettua a marzo distribuendo i semi in vasi piccoli da semina di 2/3 cm e tenuti all'ombra, in luogo caldo a circa 15-20°C e mantenendo il terreno costantemente umido (usate uno spruzzatore per inumidire totalmente il terriccio) fino al momento della germinazione. Sarebbe opportuno ricoprire i vasetti con della plastica trasparente o una lastra di vetro in modo da garantire una buona temperatura ed evitare che il terreno si secchi troppo rapidamente. Quando i semi avranno germogliato, si toglie il telo di plastica e mano a mano che le piantine crescono, si aumenta la quantità di luce (mai il sole diretto) e si assicura una buona ventilazione. Eliminate le piantine meno vigorose. Quando avranno raggiunto un'altezza di circa 18/20 cm e saranno pertanto sufficientemente grandi da poter essere manipolate, vanno rinvasate in vasetti più grandi per essere poi definitivamente messe a dimora a ottobre.

Si possono . In questo caso le talee possono essere prelevate dalla sommità dei rami semimaturi lunghe 10-15 cm con due gemme alla base. Il periodo migliore è il mese di luglio piantando le talee in un miscuglio di torba e sabbia grossolana facendo un buco con una matita e piantandole a una profondità di circa 1,5-2 cm. Tagliatele in maniera obliqua (permette d'avere una maggiore superficie per la radicazione ed evita l'accumulo di acqua sulla sua superficie) subito sotto il nodo eliminando le foglie situate più in basso. Usate una lama o un coltello affilati per evitare che i tessuti sfilaccino, puliti e disinfettati (preferibilmente alla fiamma o con alcool o varechina) per evitare di infettare i tessuti e disinfettatelo a ogni taglio. Mantenete il terriccio costantemente umido fino al momento della radicazione. Dopo che hanno radicato si piantano in contenitori da 7/8 cm di diametro e si lasciano sviluppare. Si rinvasano nuovamente in primavera trapiantandole in vasi di 12/14 cm di diametro e infine si pongono defnitivamente a dimora nel mese di ottobre.

La deve essere fatta nel mese di marzo: si piega un ramo lasciandolo attaccato alla pianta madre in modo da interrarne solo la parte ripiegata, dopo aver inciso i tessuti nel punto in cui sono interrati. Le propaggini possono essere staccate dopo un anno dalla pianta madre.

Moltiplicazione per propaggine

PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI

Tra le malattie che possono interessare le Clematis ricordiamo:

Macchie marroni sulle foglie

Questa malattia è dovuta all'attacco di un fungo Phoma clematidina, che colpisce soprattutto le varietà a fiori grandi mentre le specie a fiori piccoli sembrano essere molto più resistenti. Se l'infezione parte dalle foglie i sintomi iniziali della malattia sono evidenti con macchie marroni che si diffondono rapidamente, facendo seccare la foglia. Dopo di che il fungo prosegue con l'infezione diffondendosi lungo lo stelo e il fusto. la dove c'è un'eccessiva umidità del terreno.L'infezione può anche partire direttamente dallo stelo che diventa nero a livello del suolo. Quest'ultima infestazione è molto grave perchè distrugge i tessuti interni della pianta causando vistose decolazioni dei tessuti che portano alla fine alla morte della pianta. Di recente è stato anche scoperto che il fungo può infettare direttamente le radici causando marciume radicale.

Il fungo provoca un rapido appassimento e, nei casi più gravi, può uccidere l'intera pianta

Phoma clematidina su Clematis
Nota 1

I rimedi sono innanzitutto preventivi in quanto non ci sono rimedi chimici che sortiscano buoni risultati:

  • creare un ambiente radicale adatto mediante la coltivazione profonda e la pacciamatura, per ridurre al minimo stress alle radici;
  • se si sospetta l'infezione, tagliare tutti gli steli appassiti sino al tessuto sano (quello non macchiato) portando via il materiale e bruciarlo per evitare di contaminare il terreno;
  • disinfettare sempre gli strumenti di potatura per prevenire la diffusione delle spore ed evitare di trasferire la malattie in altri luoghi e in altre piante;
  • usare cultivar resistenti quali: Clematis 'Avant Garde', C. alpina, C. montana, C. orientalis, C. viticella (che è tollerante piuttosto che resistente), C. integrifolia, C. macropetala, C. tanguticaica.

Se presa in in tempo, si riesce a salvare la pianta. Se l'attacco parte dalle radici o dalla parte basale della pianta, difficilmente la pianta si salva.

Presenza di piccoli insetti su tutte le parti verdi

Gli afidi o come più comunemente sono chiamati i possono infestare queste piante. Possono essere di diverso colore a seconda della specie, ma quasi sempre colori chiari dal giallo, al verde, al bianco. Rimedi: trattare con antiparassitari specifici che potete trovare agevolmente da un buon vivaista.

Presenza di piccoli insetti simili a piccole farfalline bianche

Questi piccoli insetti sono degli aleurodidi, conosciuti come. Per capire se si tratta di loro basta scuotere la pianta e si vedrà sollevarsi come una nuvola. Si ritrovano concentrati soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. I danni sono provocati dalla sottrazione della linfa, avendo un apparato boccale pungente-succhiante e dalle punture che effettuano nei tessuti per la deposizione delle uova. Producono inoltre melata (i loro escrementi che sono zuccherini e appiccicosi) che può far insorgere le fumaggini e possono trasmettere virosi. Rimedi: trattare con antiparassitari specifici.

Per combattere tutti gli insetti sopra menzionati, si consiglia di utilizzare prodotti sistemici, vale a dire che entrano nel circolo linfatico della pianta e quindi sono assorbiti dagli insetti durante la nutrizione.

Muffa bianca sulle foglie di aspetto polverulento dal tipico odore di fungo

Questo sintomo è indice che siamo in presenza di vale a dire di un fungo, molto dannoso favorito da elevate umidità e da temperature elevate. Si formano dapprima delle macchie biancastre isolate che via via confluiscono formando delle macchie più grandi che necrotizzano a partire dalla parte centrale. Questo porta a un accartocciamento delle foglie lungo la nervatura centrale e alla morte della foglia. Rimedi: occorre aumentare la ventilazione (evitando di creare delle correnti d'aria) e lasciare asciugare la pianta. Trattare poi con fungicidi specifici.

ETIMOLOGIA DEL NOME CLEMATIS

Il nome Clematis deriva dal latino klema «viticcio» derivato dal fatto che questa pianta si avvolge al supporto che trova come se avesse dei viticci. In realtà dal fusto nasce un esile ramoscello erbaceo che appena tocca un altro corpo si avvolge facendo parecchi giri intorno a esso. La parte che invece non si attorciglia forma delle spire che si svolgono in parte in un senso e in parte nell'altro senso.

CURIOSITÀ SULLA PIANTA

Il fungo Phoma clematidina (vedi paragrafo Parassiti e malattie) viene utilizzato come agente biologico per controllare Clematis vitalba in Nuova Zelanda considerata infestante poiché riduce i livelli di luce e soffoca le corone degli alberi con il suo fogliame prolifico.

LA CLEMATIS NEL LINGUAGGIO DEI FIORI E DELLE PIANTE

Nel linguaggio dei fiori la Clematis significa finzione e falsità.

TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI

I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a .

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