Il genere Calliandra della grande famiglia delle Fabaceae (Leguminosae) comprende piante perenni sempreverdi arbustive o piccoli alberi, originarie dell'Africa occidentale, del Madagascar, dell'India e delle regioni tropicali e subtropicali dell'America meridionale e settentrionale localizzate soprattutto nelle zone aride e ai margini delle foreste.
Sono piante coltivate per il loro fogliame particolarmente decorativo con foglie alterne pennate o bipennate. I fiori sono riuniti in infiorescenze globose formate da numerosi fiori campanulati o imbutiformi di colore rosso vivo con una lunga fila di stami molto colorati lunghi da 1 a 4 cm.
Esistono 150 specie nel genere Calliandra tra le quali ricordiamo:
La Calliandra tweedii originaria dell'Uruguay e del Brasile, è un grande arbusto sempreverde con le foglie bipennate, lunghe 10-15 cm. Fiorisce dall'inverno alla primavera formando infiorescenze sferiche larghe anche 7 cm con fiori verdi o bianchi con lunghi stami rossi e antere gialle.
A una prima occhiata può essere confusa con la Mimosa pudica. La differenza sostanziale è che le foglie della Calliandra non si ritirano appena toccate come invece accade con la Mimosa.
In lingua inglese è chiamata red powder puff «piumino rosso di cipria».
La Calliandra eriophylla è un arbusto originario del sud America settentrionale caratterizzato da foglie bipennate lunghe fino a 12 cm, spesso pelose nella pagina inferiore.
Fiorisce d'estate formando infiorescenze globose di circa 3 cm di diametro con fiori rosa che portano stami di colore rosso o in alcune cultivars, bianchi.
La Calliandra haematocephala (Calliandra inaequilatera) originaria della Bolivia, è un grande arbusto molto ramificato con foglie pennate o bipennate lunghe fino a 45 cm di colore verde scuro lucide.
Fiorisce d'estate formando infiorescenze sferiche larghe fino a 7 cm con fiori rossi, rosa o bianchi con stami rosso brillante, rosa o bianchi.
La Calliandra surinamensis originaria del sud America, è un grande arbusto che può diventare anche un albero con foglie di colore verde molto chiaro, bipennate, lunghe 10 cm.
Fiorisce d'estate formando infiorescenze che portano fiori di colore giallo-verde con stami rosso vivo e base bianca.
La Calliandra non è una pianta rustica ed è abbastanza delicata.
Richiede ambienti luminosi, anche il sole diretto durante l'autunno e l'inverno; caldo e protetto dal sole in primavera - estate.
La temperatura invernale minima deve essere intorno a 15°C pertanto solo nelle zone a clima temperato può essere allevata all'aperto tutto l'anno. Per questo motivo la si ritrova in Italia dalla riviera ligure in giù, usata per decorare giardini. Nelle altre zone deve essere allevata in vaso per essere riparata durante la stagione fredda.
Durante tutto l'anno il terreno va mantenuto moderatamente umido.
L'umidità dell'aria dovrebbe essere intorno al 60-70%. Se allevata in vaso e in appartamento, è preferibile nebulizzare le foglie ogni giorno per garantire una maggiore umidità dell'aria.
La Calliandra si rinvasa in primavera ogni anno usando un buon terriccio fertile arricchito con sostanza organica e con l'aggiunta di sabbia grossolana o perlite per favorire lo sgrondo dell'acqua in eccesso.
A partire dalla primavera e per tutta l'estate somministrare con l'acqua d'annaffiatura una volta ogni due settimane un concime liquido a dosi dimezzate.
È opportuno usare un concime che oltre ad avere i macroelementi quali azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) abbia anche i microelementi quali il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta crescita della pianta.
Se la crescita è troppo disordinata, dopo la fioritura è opportuno potarla accorciando i rami troppo cresciuti per avere un aspetto più ordinato.
L'epoca di fioritura della Calliandra è variabile da specie a specie e a esse si rimanda.
La moltiplicazione della Calliandra avviene prevalentemente per talea. E' possibile anche la moltiplicazione per seme.
MOLTIPLICAZIONE PER TALEA
All'inizio dell'estate si prelevano delle talee lunghe 10-15 cm tagliate con un taglio obliquo immediatamente sotto un nodo. Questo tipo di taglio è consigliato in quanto permette d'avere una maggiore superficie per la radicazione ed evita l'accumulo di acqua sulla superficie.
È importante usare una lama ben affilata per evitare di sfilacciare i tessuti avendo cura che sia ben pulita e disinfettata, preferibilmente alla fiamma, per evitare d'infettare i tessuti.
MOLTIPLICAZIONE PER SEMI
Se si prevede di fare la semina in vaso o in semenzaio, i semi vanno seminati in primavera in una composta formata da terriccio fertile e sabbia groIlolana. Il vassoio che contiene i semi va tenuto all'ombra, a una temperatura intorno ai 16-18°C ed è fondamentale che il terriccio rimanga costantemente umido fino al momento della germinazione.Il vassoio va ricoperto con un foglio di plastica trasparente (o con una lastra di vetro) che garantirà una buona temperatura ed eviterà un disseccamento troppo rapido del terriccio. Il foglio di plastica va rimosso ogni giorno per controllare il grado di umidità del terreno e togliere la condensa che si forma sulla plastica.
Una volta che i semi hanno germogliato, si toglie il telo di plastica e si sposta la cassetta in una posizione più luminosa (non al sole diretto).
Tra tutte le nuove piante, sicuramente ci saranno quelle meno vigorose rispetto ad altre. Individuatele ed eliminatele in questo modo garantirete più spazio a quelle più robuste. Una volta che le pianti saranno sufficientemente grandi da essere manipolate si trapiantano in vasi singoli con una composta così come indicato per le piante adulte e si trattano come tali.
Se notate dei piccoli insetti mobili di colore bianco-giallastro-verdastri siete
quasi sicuramente in presenza di afidi o come comunemente sono chiamati pidocchi.
Osservateli con una lente di ingrandimento e confrontateli con la foto a lato, sono
inconfondibili, non ci si può sbagliare.
Rimedi: trattare la pianta con antiparassitari specifici facilmente reperibili da un buon vivaista. Si tratta in genere di prodotti sistemici, vale a dire che entrano nel circolo linfatico della pianta e quindi assorbiti dagli insetti durante la nutrizione.
Macchie sulla pagina inferiore delle foglie potrebbero significare che siete in presenza di cocciniglia e in particolare della cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e si osservano. Confrontatele con la foto al lato. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: usare antiparassitari specifici.
Se le foglie iniziano a ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono molto probabilmente si è in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso e dannoso. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie.
Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso d'infestazioni particolarmente gravi, usare un insetticida specifico.
Si tratta di aleirodidi, conosciuti comunemente come mosche bianche. Per capire se si tratta di loro basta scuotere la pianta: si solleverà come una nuvola bianca. Si ritrovano concentrati soprattutto nella pagina inferiore delle foglie
I danni sono provocati dalla sottrazione della linfa, avendo un apparato boccale pungente-succhiante e dalle punture che effettuano nei tessuti per la deposizione delle uova. Producono inoltre melata (i loro escrementi che sono zuccherini e appiccicosi) che può far insorgere le fumaggini e possono trasmettere virosi.
Rimedi: trattare con antiparassitari specifici..
Circa l'etimologia del nome, Calliandra deriva dal greco kalos «bello» e andros «uomo» in riferimento agli stami molto belli e decorativi.