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PIANTE AROMATICHE
ZENZERO
il rizoma dalle tante virtù
Zenzero, il rizoma dalle tante virtù
CLASSIFICAZIONE BOTANICA

Regno
:
Plantae

Clado
: Angiosperme
Clado
: Monocotiledoni
Clado
: Commelinoidi
Ordine
:
Zingiberales

Famiglia
:
Zinziberaceae

Genere
:
Zingiber

Specie
:
Zingiber officinale
CARATTERISTICHE GENERALI

Lo zenzero, il cui nome scientifico è Zingiber officinale, appartiene alla famiglia delle Zinziberaceae ed è originario dell'India e dell'Asia tropicale.

La sua particolarità è il grosso rizoma carnoso dal quale partono i fusti aerei della pianta. I fusti sono privi di rami: quelli più corti (circa 20 cm) sono destinati alla produzione dei fiori mentre quelli più lunghi (circa 1,5 m) portano le foglie preposte allo svolgimento delle normali attività di assimilazione e fotosintesi.

PROPRIETA' AROMATICHE

Le proprietà aromatiche sono date dal suo olio essenziale principalmente costituito da sesquiterpeni idrocarburi, prevalentemente zingiberene. La caratteristica piccantezza sembra che sia data da gingerolo e zingerone e altri che si trovano in piccole quantità nel prodotto fresco ma risultano particolarmente abbondanti nello zenzero secco.

PROPRIETA' MEDICINALI

Il rizoma contiene cellulosa e numerosi oli essenziali quali zingiberene, curcumene, canfora e composti chiamati gingeroli e shogaoli responsabili entrambi dell'aroma acre e delle sue proprietà terapeutiche. I primi si trovano soprattutto nello zenzero fresco mentre i secondi in quello essicato e la loro quantità è in funzione di come lo zenzero è stato lavorato pertanto esiste una sostanziale differenza tra zenzero fresco e essicato. Nello zenzero essicato (quindi in polvere) tutti i suoi componenti sono concentrati e contiene anche un'alta concetrazione di shogaolo (durante la disidratazione i gingeroli si convertono in parte in shogaoli) che ha proprietà simili all'aspirina. Lo zenzero fresco ha un aroma più intenso e quindi molto più indicato per tutti quegli usi dove si vuole avere il suo aroma.

La radice fresca è più indicata per contrastare le malattie da raffreddamento, per stimolare la digestione, per sciogliere il catarro, per eliminare nausea e vomito (anche il mal d'auto). La polvere è invece più indicata nei casi di dolori addominali, diarrea dovuto al freddo e per fermare perdite di sangue presenti nelle urine.

E' dimostrato che lo zenzero ha proprieta: antistaminiche, antiinfiammatorie, procinetiche (stimolano la digestione e la funzionalità intestinale), antireumatiche, antiartritiche a antiartrosiche, antiossidanti, antiemetiche, tonificanti, antiemicrania, antitumorali e anticolesterolo.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE

Della pianta dello zenzero si utilizza il rizoma essiccato, generalmente ridotto in polvere. Si può però avere fresco in quanto si trova abbastanza facilmente dal fruttivendolo e se integro, si conserva bene per un paio di settimane a temperatura ambiente. Per conservarlo per un tempo più lungo va messo in frigo. nel reparto delle verdure. Una volta tagliato occorre invece conservarlo rigorosamente in frigo, sempre nel cassetto delle verdure avvolgendolo anche con della pellicola per alimenti per evitare che si disidrati e perda la sua fragranza. E' possibile anche congelarlo grattuggiato, frullato, spremuto o tagliato a pezzetti. C'è anche chi suggerisce di conservarlo sotto sale.

USO IN CUCINA

Con il suo sapore pepato e bruciante, viene usato per aromatizzare liquori, dolci, pane oltre che carne, pesce, pasta sciroppi. Si trova in commercio anche candito.

Uso in cucina dello zenzero come rizoma
Uso in cucina dello zenzero come polvere
CURIOSITA'

Lo zenzero è da sempre una delle specie principali della cucina cinese usato essicato oppure candito. Viene anche utilizzato come rimedio per svariati disturbi infatti è uno stimolante, stomachico e carminativo.

In Europa era molto utilizzato durante il Medioevo.

E' una pianta nota fin dai tempi più antichi, fa ben tremila anni. Nonostante ciò la sua origine non è certa. Si pensa che possa essere originaria dell'India oppure della Cina dove era una preziosa merce di scambio con altri prodotti. Era nota anche in Giappone dove era conosciuta come «la meraviglia dell'Universo».

Ci sono testimonianze che dicono che nell'800 era una spezia molto difficile da reperire in Asia in quanto coltivata in luoghi pericolosi (da Dizionario universale di materia medica e di terapeutica generale di Merat e De Lens, 1835).

Dall'Asia è arrivata nel Mediterraneo si pensa grazie i Fenici. Era noto agli Egizi che lo usavano nei processi di imbalsamazione; era noto ai Greci e Romani che lo usavano in tutti i tipi di pietanze. Ne parla Dioscoride (40-90 d.C circa.) nel suo De Materia Medica dove lo consiglia per rinforzare lo stomaco e tante altre testimonianze.

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