Home => Principali specie => Laelia

Laelia
Tecniche di coltivazione


Laelia, tecnica di coltivazione
Tu sei in: home orchidee laelia: tecniche di coltivazione

IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:

    Pagine
  • 1

CLASSIFICAZIONE BOTANICA

Regno
:
Plantae

Clado
: Angiosperme
Clado
: Monocotiledoni
Ordine
:
Asparagales

Famiglia
:
Orchidaceae

Genere
:
Laelia

Specie
:

CARATTERISTICHE GENERALI

Le Laelia sono orchidee sempreverdi originarie delle zone tropicali delle foreste pluviali comprendendo quindi un aerale molto vasto che va da Cuba fino all'Argentina con alte concentrazione in Brasile e in Messico.

Laelia sophronitis

Alcuni studiosi (Van den Berg et al.) propendono sul fatto che le specie di Laelia del sud-est del Brasile e quelle messicane siano due diversi gruppi di specie, conclusione alla quale sono arrivati attraverso lo studio del loro DNA e dalla cui analisi, sarebbe emerso che le specie brasiliane sono più simili al genere Sophronitis, endemico del Brasile (foto a sinistra) e pertanto occorrerebbe fare una distinzione tra Laelia Messicane e Laelia Brasiliane e chiamare quest'ultime Sophronitis. Nonostante queste osservazioni il codice di nomenclatura internazionale botanica delle piante considera entrambe le specie appartenenti al genere Laelia. In conseguenza di ciò si crea una considerevole confusione in quanto sono nati molti nuovi nomi sulle diverse specie.

In questo articolo, seguiremo la nomenclatura più tradizionale pur considerando il fatto che le specie messicane e quelle brasiliane hanno delle esigenze ambientali differenti.

La Laelia è una bellissima orchidea sempreverde che si può ritrovare in forme e dimensioni molto diverse da molto grandi (a esempio la Laelia purpurata grande 60 cm) a molto piccole (a esempio la Laelia liliputana grande non più di 3-5 cm). Ricordano la Cattleya con la quale un tempo costituivano un unico genere ma poi separate in quanto, da analisi più attente, si è evidenziato che sono provviste da quattro a otto sacche polliniche, al contrario della Cattleya che ne ha due.

Nei loro ambienti naturali la Laelia cresce come pianta a sviluppo vale a dire si sviluppa in senso orizzontale e produce ogni anno dei nuovi rizomi.

Sono piante provviste di pseudobulbi che assumono dimensioni e forme molto diverse. A esempio nella Laelia Purpurata gli pseudobulbi sono riuniti in gruppi molto fitti e schiacciati.

Le foglie della Laelia sono per lo più erette e crescono all'apice dei pseudobulbi in numero variabile da 1-3 per pseudobulbo per lo più cuoiose e rigide (salve poche eccezioni) .

I fiori sono riuniti in infiorescenze a racemo in genere molto ricche di fiori che emergono dalla parte centrale dello pseudobulbo producendo fiori che ricordano quelli della Cattleya con sepali e petali di uguali dimensioni, di forma per lo più allungata e spesso profumati. Alcune specie producono fino a 25 fiori per stelo e ogni pianta può produrre tre o più fusti fioriferi per stagione.

Esistono in commercio numerosi ibridi derivati soprattutto dall'incrocio con la Cattleya (Cattleya alliance). In effetti questo genere è molto ricercato e utilizzato per le ibridazioni.

In considerazione del fatto che, nonostante non siano un grande numero di specie (50 o 75 a seconda dei diversi botanici) sono piante che crescono in aerali e habitat molto differenti, per cui non è possibile fare una generalizzazione sulle loro tecniche di coltivazione e in virtù di ciò, consideriamo la suddivisione che è stata fatta da Richard Friedrich Rudolf Schlechter, un botanico tedesco (1872-1925) che ha diviso le specie nei seguenti gruppi:


PRIMO GRUPPO: CATTLEODES

In questo gruppo si considerano le Laelia che vivono in ambienti caldi e umidi durante l'estate e freschi e asciutti durante l'inverno.
Laelia purpurata

Questo gruppo comprende le specie:

  • Laelia crispa
    ;
  • Laelia fidelensis
    ;
  • Laelia grandis
    ;
  • Laelia lobata
    ;
  • Laelia perrinii
    ;
  • Laelia purpurata
    ;
  • Laelia tenebrosa
    ;
  • Laelia virens
    ;
  • Laelia xanthina
    .

Dal punto di vista della coltivazione queste piante possiamo definirle simil- e pertanto si rimanda al capitolo a lei dedicato per quanto riguarda le tecniche di coltivazione. In particolare possiamo considerare che sono orchidee da serra intermedia con temperature invernali intorno ai 12-15°C e ambiente asciutto e temperature estive di 27-30°C e ambiente abbastanza umido. Possono essere allevate sia su supporti sospesi sia in vaso.

Non sono particolarmente difficili da coltivare.

SECONDO GRUPPO: HADROLAELIA

Laelia pumila
Si tratta di Laelia che in natura si ritrovano soprattutto nelle praterie e nelle savane brasiliane entro i 1000 m di altitudine s.l.m. quindi zone caratterizzate da pochi alberi e molta pianura.

Ritroviamo le specie:

  • Laelia alaorii
    ;
  • Laelia dayana
    ;
  • Laelia jongheana
    ;
  • Laelia praestans
    ;
  • Laelia pumila
    ;
  • Laelia sincorana
    .

In considerazione del fatto che sono piante che vivono nelle praterie e nelle savane il clima è pertanto caldo e secco durante il giorno e le notti fredde quindi con importanti oscillazioni termiche tra il giorno e la notte. Non sono specie adatte a essere allevate in appartamento in quanto le condizioni estreme di coltivazione che richiedono difficilmente si possono riprodurre in un ambiente domestico.

TERZO GRUPPO: EULAELIA

Laelia speciosa
Sono Laelia che vivono in alta montagna, di solito al di sopra dei 2000 m di altitudine s.l.m., zone caratterizzate da grande siccità durante i mesi invernali e primaverili dove le oscillazioni di temperatura vanno da -7°C a +38°C.

Ritroviamo orchidee messicane con la sola specie:

  • Laelia speciosa

E' una pianta provvista di pseudobulbi di 5 cm di lunghezza che ricordano un uovo, lisci, ricoperti da guaine che diventano rugosi con l'età. Le foglie sono lunghe dai 13 ai 15 cm e in genere si ha una sola foglia per pseudobulbo anche se non è infrequente che siano due. Sono decidue per cui durano una sola stagione di crescita. Di solito l'infiorescenza si sviluppa prima delle nuove foglie e porta numerosi fiori, grandi fino a 15 cm e molto duraturi e profumati. I sepali e i petali sono di colore lillà con varie sfumature e toni più o meno marcati.

Non si conoscono ibridi.

E' un'orchidea molto difficile da allevare in appartamento in quanto richiede condizioni abbastanza estreme come luce e temperatura. Diamo comunque alcune indicazioni di massima:

  • luce: molto intensa tra 30.000 - 40.000 lux e deve essere filtrata nelle ore più calde della giornata per evitare le scottature;
  • aria: ottima e abbondante durante tutto l'anno;
  • temperature: le temperature ottimali di coltivazione durante il periodo estivo di giorno intorno ai 24-27°C e di notte intorno ai 12-13°C; d'inverno di giorno intorno ai 19-31°C e di notte tra i 3-5°C;
  • annaffiatura: in pratica si annaffia regolarmente e abbondantemente per 4-5 mesi all'anno vale a dire nel periodo compreso tra la tarda primavera e l'inizio dell'autunno; durante gli altri periodi vanno drasticamente ridotte. In ogni caso le condizioni essenziali per una buona riuscita di questa pianta è che il terreno e le radici si asciughino molto rapidamente.
  • concimazioni: vanno fatte solo durante il periodo di crescita attiva vale a dire tra la tarda primavera e l'inizio dell'autunno;
  • substrato: è consigliabile allevarla come epifita, su supporti tipo sughero ma può anche essere allevata in vaso purchè la sistemazione consenta un rapido sgrondo delle acqua di annaffiatura e una rapida asciugatura delle radici;
  • fioritura: la pianta fiorisce dalla tarda primavera a metà estate.

QUARTO GRUPPO: MICROLAELIA

Laelia lundii
Ritroviamo Laelia tipiche delle praterie brasiliane e in particolare la
  • Laelia cattleya
    ;
  • Laelia lundii
    .

QUINTO GRUPPO: PARVIFLORAE o CYRTOLAELIA

Laelia harpophylla
In questo gruppo ritroviamo le Laelia che sono chiamate rupicole vale a dire che vivono nelle rocce. Sono orchidee con fiori molto piccoli ma caratterizzate dal fatto di essere molto colorati.

Ritroviamo le specie (classificazione pubblicata da Pabst e Dungs in Orchidaceae brasiliensis):

  • caratterizzate da un habitat montagnoso di tipo monsonico:
    Laelia brevicaulis , Laelia kautskyi, Laelia harpophylla Laelia cinnabarina; Laelia gloedenianana , L. macrobulbosa, L. mixta.
  • tipiche delle savane e delle praterie quindi un clima secco:
    Laelia angereri, Laelia caulescens, L. crispata, L. crispilabia, L. mantiqueirae, L. longipes, L. pfisteri, L. ghillanyi, L. lilliputana, Laelia lucasiana, L. malletii, L. reginae, L. blumerscheinii, L. briegeri, L. acinnamomea, L. endsfeldzii, Laelia flava, L. milleri, L. braderi, L. esalqueana, L. itambana.
  • foresta pluviale tropicale con la sola specie
    Laelia bahiensis

La Laelia harpophylla forse è l'unica pianta che ha delle caratteristiche un po' diverse da tutte le altre in quanto non è provvista di foglie e strutture fiorali succulente per cui a essa si applicano senza problemi le stesse tecniche di coltivazione della Cattleya mentre per tutte le altre occorre tenere conto di alcuni fattori essenziali per la loro sopravvivenza:

  • luce: sono piante che hanno necessità di grandi quantità di luce;
  • temperature: durante il giorno le massime si devono aggirare intorno ai 27-35°C mentre la minima invernale notturna deve essere intorno agli 11-13°C con temperature ancora più fresche durante il periodo di formazione dei boccioli fiorali per stimolare la pianta alla fioritura;
  • umidità: sono piante che crescono abbarbicate alle rocce e nei periodi di siccità ricavano l'acqua dalla rugiada mattutina che molto rapidamente si asciuga;
  • riposo vegetativo: durante l'autunno e l'inverno entrano in riposo vegetativo (dopo la fioritura) pertanto le annaffiature durante questi mesi devono essere ridotte a delle semplici spruzzature, il tanto da mantenere turgidi gli pseudobulbi fino alla primavera quando si riprenderanno le normali annaffiature;
  • substrato: sono piante epifite per eccellenza per cui se non sono allevate come tali, vale a dire semplicemente appoggiate su supporti sospesi (che preferibilmente devono essere posizionati in modo che rimangano orizzontali), in modo che le radici siano libere all'aria usate dei substrati e dei vasi che garantiscano una perfetta circolazione dell'aria tra le radici in modo che possano asciugarsi molto rapidamente dopo essere state annaffiate. Questa considerazione è fondamentale in quanto in natura le radici in genere si sistemano negli anfratti delle rocce dove si formano dei rigagnoli d'acqua ma che, dato l'ambiente praticamente secco, così come rapidamente si formano altrettanto rapidamente scompaiono quindi le radici non restano mai bagnate per lungo tempo.

SESTO GRUPPO: PODALAELIA

Laelia anceps
Questo gruppo è caratterizzato da Laelia messicane i cui habitat naturali sono caratterizzati da monsoni estivi e fresco e asciutto durante l'inverno. Abbiamo le specie:
  • Laelia albida
    ;
  • Laelia anceps
    ;
  • Laelia autumnalis
    ;
  • Laelia rubescens
    .

Dato il loro habitat naturale, il loro periodo attivo di crescita coincide con i monsoni estivi quindi un ambiente molto caldo e molto umido. Durante l'inverno invece, si ha un clima asciutto e freddo durante il quale le piante entrano in riposo vegetativo. La principale causa di morte di questa pianta avviene durante il periodo invernale in quanto non si mantiene un microclima secco.

In particolare le specie Laelia anceps, Laelia albida e Laelia autumnalis provengono da altitudini molto elevate pertanto il clima invernale deve essere ancora più freddo rispetto alla L. rubescens.

SETTIMO GRUPPO: CALOLAELIA

Questo gruppo comprendeva una sola specie, la Laelia superbiens che però è oramai compresa nel genere Scomburkia.

INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

Dopo aver fatto questa presentazione delle diverse specie, localizzate nei loro ambienti di origine, diamo delle indicazioni di carattere generale sulla loro coltivazione che andranno poi adattate con le indicazione riportate nei singoli gruppi

Si tratta per lo più di piante epifite che crescono sulle rocce, in superfici aperte con le radici libere e la struttura stessa della pianta, caratterizzata da foglie cuoiose, è tarata per vivere in ambienti poveri.

Se si osserva la pianta, anche al di là delle indicazioni date dalle diverse specie si comprende come devono essere allevate: se a esempio le foglie sono molto spesse e cuoiose e con una robusta cuticola vuol dire che sono abituate a vivere in ambienti aridi e soleggiati in quanto da una parte funzionano come riserva idrica dall'altra sono una protezione contro il sole. Le piante che hanno le infiorescenza con steli particolarmente lunghi vuol dire che crescono preferibilmente in zone ombreggiate e si "allungano" per andare alla ricerca di una maggiore luce.

TEMPERATURE E VENTILAZIONE

Sono piante che per lo più vivono nelle rocce, su superfici aperte pertanto il primo elemento essenziale, comune a tutte è una eccellente circolazione dell'aria tra le foglie e tra le radici della pianta.

Per quanto riguarda le temperature di coltivazione si rimanda ai singoli gruppi.

(Per maggiori chiarimenti sulla temperatura e la ventilazione delle orchidee consulta l'articolo: «»).

LUCE

Come indicazione di massima le Laelia richiede molta luce. I valori ottimali si aggirano intorno ai 30.000 - 45.000 lux e anche di più.

(Per maggiori chiarimenti sulla luce consulta l'articolo: «»).

ANNAFFIATURE E UMIDITA'

Un altro aspetto importante nella coltivazione di questa pianta è che durante il periodo di crescita attiva le annaffiature devono essere abbondanti ma allo stesso tempo la pianta deve avere la possibilità di asciugarsi molto rapidamente.

(Per maggiori chiarimenti sull'annaffiatura delle orchidee consulta l'articolo: «»).

CONCIMAZIONE

Le Laelia vanno concimate con regolarità, solo ed esclusivamente durante il periodo attivo di crescita in quanto stando per lo più su materiali inerti, gli elementi minerali necessari alla loro sopravvivenza devono essere apportati con le fertilizzazioni. I concimi vanno sciolti nell'acqua di irrigazione. E' raccomandabile che le concimazioni siano effettuate con il substrato è umido.

(Per maggiori informazioni su come concimare queste piante consulta l'articolo: «»).

TIPO DI TERRENO - RINVASO

Per il rinvaso, ecco i primi accorgimenti da seguire:

  • l'orchidea deve avere le radici umide perchè in questo modo rimangono più elastiche e quindi sono meno soggette a rotture;
  • occorre eliminare con grande cautela tutto il vecchio substrato di coltivazione e si devono tagliare eventuali parti di radici morte con forbici pulite e disinfettate o con alcool o varechina oppure alla fiamma;
  • ogni eventuale superficie tagliata va disinfettate con un fungicida in polvere ad ampio spettro;
  • l'eventuale vaso che le dovrà ospitare dovrà anche lui essere stato preventivamente ben lavato e disinfettato con alcool o varechina;
  • tutto il materiale che si usa come substrato deve essere lasciato in ammollo per diversi giorni per eliminare le impurità e la polvere.

Una volta che avrete predisposto tutto occorre scegliere il tipo di substrato. In questo caso occorre tenere presente che essendo piante epifite amano soprattutto vivere libere per cui è preferibile che siano allevate semplicemente appoggiate su supporti in modo che le radici siano libere di muoversi all'aria. Per cui un ramo, un pezzo di tronco, un pezzo di sughero sono sicuramente la sistemazione a lei più congeniale. Per fissarle al supporto dovete usare del materiale che non si degrada facilmente con l'umidità per cui o fili di nylon o spago plastificato oppure più semplicemente delle strisce di nylon a esempio ricavate dai collants.

Rinvaso delle orchidee

E' possibile però poter allevare queste piante anche dentro "vasi" che devono comunque essere di piccole dimensioni in quanto in quelli troppo grandi, il substrato impiegherebbe troppo tempo ad asciugarsi con grave danno per l'orchidea.

I vasi vanno riempiti in modo abbastanza grossolano in modo da garantire una perfetta circolazione dell'aria che garantirà una rapida asciugatura delle radici. I vasi di plastica trasparente che normalmente sono usati per le orchidee in questo caso devono essere arricchiti di molti più fori di drenaggio oppure potete utilizzare i pratici contenitori per la ricotta (foto al lato) che sono perfetti per queste specie.

Come substrato di coltivazione è possibile usare a esempio della corteccia di pino mischiata a della pomice di pezzatura medio - grande (5-15 mm) o della ghiaia o pezzi di roccia.

Se al momento del rinvaso avete tagliato parti di radici, aspettate qualche giorno prima di annaffiare perchè in questo modo date il tempo alle ferite di cicatrizzarsi.

(Per maggiori chiarimenti sul tipo di terreno e rinvaso delle orchidee puoi consultare l'articolo: «»).

FIORITURA

I fiori crescono abbondanti lungo gli steli fiorali e in linea di massima fioriscono in primavera - estate.

I fiori sono in genere molto duraturi e profumati.

PARASSITI E MALATTIE

Per quanto riguarda le patologie che possono interessare l'orchidea Laelia si rimanda al capitolo: «».

CURIOSITA'

Il nome del genere dovrebbe derivare dalla mitologia romana in quanto Laelia era una delle sei vestali del tempio di Vesta preposte ad alimentare il fuoco sacro; altre versioni identificano l'origine del nome semplicemente con il nome dato alle donne della famiglia romana dei Laelius.

Il genere Laelia è stato creato da Lindley nel 1831 con la prima specie classificata la Laelia grandiflora (oggi chiamata Laelia speciosa) e lo istituì in quanto, pur rilevando una somiglianza con la Cattleya, notò che avevano 4 sacche polliniche mentre la Cattleya ne aveva due e che in ogni caso sia i fiori che gli pseudobulbi erano differenti.

Curiosità sull'orchidea Laelia

La L. purpurata è uno dei due progenitori del famoso ibrido Laeliocattleya canhamiana (foto in alto) che è stato ottenuto dall'incrocio tra L. purpurata × Cattleya mossiae.

LINGUAGGIO DEI FIORI E DELLE PIANTE

Vedi: «».

    Pagine
  • 1
Trovapiante