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Lavanda: come coltivarla sia in piena terra che in vaso

La lavanda è una pianta molto rustica, che ben si adatta alle diverse situazioni pedo-climatiche e cresce spontanea nell'Italia meridionale e la ritroviamo nei terreni aridi e sassosi a formare dei bellissimi cespugli.

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IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:

CLASSIFICAZIONE BOTANICA

La lavanda botanicamente viene classificata nel seguente modo:

Regno
:
Plantae

Clado
: Angiosperme
Clado
: Eudicotiledoni
Clado
: Asteride
Ordine
:
Lamiales

Famiglia
:
Lamiaceae

Genere
:
Lavandula

Specie
: vedere il paragrafo «Principali specie»

ORIGINE E DIFFUSIONE DELLA PIANTA

Tutte le piante del genere Lavandula sono originarie e diffuse in tutti i Paesi del Mediterraneo.

RUSTICITÀ DELLA LAVANDA

La lavanda è una pianta molto rustica, che ben si adatta alle diverse situazioni pedo-climatiche e cresce spontanea nell'Italia meridionale e la ritroviamo nei terreni aridi e sassosi a formare dei bellissimi cespugli.

DESCRIZIONE DELLA PIANTA

Le piante di lavanda sono piante perenni, sempreverdi di piccole dimensioni raggiungendo infatti al massimo un'altezza di un metro. Le foglie sono lineari, lanceolate, strette, di un caratteristico colore verde-grigio.

Le infiorescenze, portate da lunghi steli, sono delle spighe. Ciascuna spiga contiene un numero variabile di fiori molto profumati e con aroma variabiale a seconda della specie.

Lavanda, scheda della pianta
Semi di lavanda

Il frutto della lavanda è un achenio che contiene al suo interno un solo seme.

PRINCIPALI SPECIE COLTIVATE

Esistono numerose specie di lavanda tra le quali ricordiamo

LAVANDULA SPICA (LAVANDULA OFFICINALIS)

La Lavandula officinalis o L. spica è sicuramente una delle piante più insolite e particolari della nostra flora. Originaria dei Paesi del Mediterraneo è una pianta a portamento eretto che arriva anche ad un metro di altezza. I rami sono quadrangolari provvisti di foglie lineri di colore grigio-verde.

Lavandula officinalis
Lavandula officinalis

I fiori si formano d'estate portati da delle infiorescenze terminali lunghe fino a 10 cm, di colore azzurro-grigiastro e molto profumati.Tutte le parti verdi della pianta sono ricoperte da una fitta peluria.

LAVANDULA STOECHAS

La Lavandula stoechas abbonda soprattutto nei terreni silicei, caratterizzata dall'avere i fiori che si formano lungo le spighe fiorali con alla sommità un ciuffo di bratteee viola che persistono anche dopo la caduta dei fiori.

lavandula stoechas

I fiori sono molto profumati e si formano a partire dalla primavera e per tutta l'estate. Le foglie sono molto strette e lineari e ricoperte da una fitta peluri E' una pianta originaria delle regioni mediterranee occidentali.
E' conosciuta anche con il nome di steca.

LAVANDULA LATIFOLIA

La Lavandula latifolia è più grande come specie rispetto alle altre, con le foglie verdi ricoperte da una fitta peluria e fiori di colore azzurro pallido con un aroma canforato che compaiono ametà-tarda estate.

Lavandula latifolia

Non è molto diffusa allo stato spontaneo e il suo profumo è meno apprezzato rispetto alle altre specie.
E' conosciuta anche con il nome di spigo.

LAVANDULA ANGUSTIFOLIA

La Lavandula angustifolia è una pianta originaria dei paesi del Mediterraneo ed è una pianta particolarmente adatta a formare siepi basse o bordure di viali. Ha le foglie tipiche della specie solo più strette e di un verde più intenso.

Lavandula angustifolia

I fiori sono portati da spighe lunghe fino a 6 cm di colore azzurro, molto profumati che si schiudono d'estate.
Di questa specie esistono in commercio numerosissime cultivars con i fiori variamente colorati dal rosso, al bianco, al rosa, al blu.

LAVANDULA DENTATA

La Lavandula dentata tipica dei paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo è un arbusto a portamento espanso cespuglioso che presenta foglie opposte, pelose con i margini dentati e con le foglie che si presentano verdi sulla pagina superiore e grigiastre sulla pagina inferiore.

Lavandula dentata

I fiori vengono prodotti d'estate su lunghi steli non ramificati raccolti in spighe, sono di colore blu-violetto e leggermente profumati.

Esistono numerosi ibridi, chiamati

Lavandini

, maggiormente coltivati rispetto alle specie pure in quanto hanno degli alti rendimenti in oli essenziali perchè di maggiore sviluppo vegetativo e con steli e infiorescenze molto più grandi. Tra questi ricordiamo: Lavandula x intermedia, nata dall'incrocio tra Lavandula angustifolia x Lavandula latifolia, molto utilizzato per la produzione di oli essenziali.


COME COLTIVARE LA LAVANDA IN VASO E IN PIENA TERRA

La lavanda è una specie rustica ma le esigenze ambientali sono leggermente differenti a seconda delle diverse specie ad esempio la Lavandula angustifolia è molto più resistente al freddo rispetto alle altre specie. Sono in ogni caso piante che vivono in pieno sole e non hanno particolari esigenze e possono coltivare con successo sia in piena terra in giardino che in vaso, in terrazzo o anche dentro casa.

ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE

La lavanda non gradisce terreni particolarmente umidi per cui tra un'annaffiatura e l'altra è opportuno attendere che il terreno si sia asciugato.

TIPO DI TERRENO DA USARE

La lavanda prediligono terreni ben drenati, in quanto non tollerano i ristagni idrici. I terreni non devono essere particolarmente fertili nè acidi o tendenzialmente acidi. Preferiscono terreni argillosi e si adattano bene ai terreni alcalini.

CONCIMAZIONE

E' bene eseguire delle concimazioni bilanciate all'inizio della primavera.

FIORITURA

L'epoca di fioritura della lavanda è variabile da specie a specie e va dalla primavera all'estate. I fiori sono riuniti in infiorescenze a spiga, portate da lunghi steli. Ciascuna spiga contiene un numero variabile di fiori molto profumati e con aroma variabiale a seconda della specie.

COME POTARE LA PIANTA

La lavanda, quando termina la fioritura deve essere potata per eliminare tutti gli steli fioriferi e per cimare le piante.

Le piante un po' debilitate e poco compatte possono essere sottoposte ad una potatura più drastica, in modo da lasciare solo pochi cm di stelo. In questo modo la pianta di lavanda crescerà più rigogliosa e rinvigorita stimolando lo sviluppo di nuovi germogli.

Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.

MOLTIPLICAZIONE

La lavanda si propaga per talea.

MOLTIPLICAZIONE PER TALEA

Quando termina la fioritura della lavanda, alla fine dell'estate, si possono prelevare dai rami non fioriferi di un anno, delle talee lunghe circa 10-15 cm con una parte legnosa.

Si raccomanda di tagliare con una lametta o con un coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti avendo cura che l'attrezzo che si usa per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.

Moltiplicazione per talea: taglio della talea sotto il nodo
Moltiplicazione per talea - eliminazione foglie poste più  in basso

Dopo aver eliminato le foglie poste più in basso, si immerge la parte tagliata in una polvere rizogena per favorire la radicazione.

Successivamente si sistemano le talee in una composta formata da una parte di torba e una di sabbia grossolana. Si fanno dei buchi con una matita, tanti quante sono le talee e si sistemano come indicato nella foto. Avere cura successivamente di compattare delicatamente il terriccio.

Moltiplicazione per talea: spolverare la parte basale con della polvere rizogena per favorire la radicazione
Moltiplicazione per talea: fare dei buchi nel terreno per la sistemazione delle talee
Moltiplicazione per talea: busta messa a cappuccio nel vaso per mantenere una temperatura costante e evitare l'eccessiva perdita di umidità

La cassetta o il vaso si ricoprono con un foglio di plastica trasparente (o un sacchetto messo a cappuccio) avendo cura di tenere il terriccio sempre leggermente umido (annaffiare sempre senza bagnare la piantina in radicazione con acqua a temperatura ambiente). Ogni giorno togliete la plastica, controllate l'umidità del terreno ed eliminate dalla plastica la condensa. Una volta che iniziano a comparire i primi germogli , vuol dire che la talea ha radicato. A quel punto si toglie la plastica e si trasferiscono, in piccoli vasi di terracotta (se le avete fatte radicare in cassette), che si collocano in un luogo al riparo dal freddo e dalle correnti d'aria e in buona luce.

Le nuove piantine di lavanda si pianteranno nella primavera successiva

PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI

Macchie chiare sulle foglie

Questo sintomo potrebbe significare che nella vostra lavanda c'è in corso un attacco di Septoria spp. un fungo particolarmente dannoso.
Rimedi: si può combattere, eliminando le parti infette, arieggiando l'ambiente e diminuendo l'umidità. Se è molto diffusa si può ricorrere a trattamenti con fungicidi specifici facilmente reperibili da un buon vivaista.

Marciumi radicali e basali

I marciumi radicali e basali possono essere provocati da diverse specie di funghi: Rosellinia spp, Armillaria spp, Phytophtora spp. Le piante colpite manifestano un accrescimento stentato, le foglie assumono una colorazione grigio-giallastra. In questa patologia le radici primarie risultano vistosamente imbrunite.

Phytophtora spp.

Rimedi: la lotta si basa sulla disinfestazione del terreno e con specifici trattamenti.

Macchie giallastre, distorsione degli apici vegetativi e sviluppo stentato della pianta

Si potrebbe trattare di un attacco virale non infrequente in queste piante causato da AMV virus del mosaico del'erba medica.

Attacco virale da AMV

Rimedi: non esistono rimedi.

PROPRIETÀ AROMATICHE

I responsabili del caratteristico profumo della lavanda sono gli oli essenziali di lavanda prodotti da ghiandole, localizzate in tutte le parti verdi della pianta (fiori, foglie e gambi) ma particolarmente concentrati nei fiori.

Questi componenti sono presenti in maniera variabile nelle diverse specie di Lavandula ma quello più profumato si ottiene dalle specie Lavandula angustifolia e Lavandula stoechas.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE

I fiori di lavanda si raccolgono in epoche diverse a seconda del loro utilizzo: per uso erboristico si raccolgono all'inizio della fioritura mentre per l'industria cosmetica e per la profumeria nel periodo di massima fioritura.

Dopo la raccolta che deve essere fatta raccogliendo l'infiorescenza con tutto il fusto, si fanno seccare in mazzi appesi a testa in giù, in luoghi ventilati e ombrosi in quanto il sole scolorirebbe i fiori. Quando sono secchi si separa la spiga dal gambo e si conservano i fiori o in sacchetti di tela o in ciotole per profumare la casa.

I fiori della lavanda mantengono a lungo il loro profumo tanto che vengono normalmente conservati in sacchetti di mussola o tela per profumare la biancheria.

I fiori freschi vengono invece utilizzati per estrarre gli oli essenziali.

PROPRIETÀ MEDICINALI

Per conoscere le proprietà medicinali della lavanda vedi la pagina: «».

USO IN CUCINA

Normalmente la lavanda è poco usata per scopi alimentari. Viene però usata per aromatizzare il vino bianco e l'aceto, per preparare gelatine, per aromatizzare i dolci.

Molto particolare e profumato è il miele di lavanda molto adatto per curare le affezioni broncopolmonari.

CURIOSITÀ SULLA PIANTA

La lavanda è stata ed è l'elemento base per la preparazione dei pot-pourri per profumare la casa fin dal lontano 1700.

Pot-pourri con la lavanda

Nell'antichità la lavanda era usata non solo per il suo profumo e per l'igiene personale ma anche come disinfettante: nel Medioevo e fino al 1700 si cospargevano e si strofinavano i pavimenti utilizzando la lavanda come disinfettante.

La spiga è considerata un amuleto contro le disgrazie e i demoni e si dice che sia anche un talismano per portare prosperità e fecondità. La lavanda è l'essenza astrale del segno zodiacale dell'Ariete.

LINGUAGGIO DEI FIORI E DELLE PIANTE

Per conoscere il significato di questa pianta nel linguaggio dei fiori vedi l'alrticolo: «».

LA LAVANDA VISTA CON GLI OCCHI DI UN'ARTISTA

Quadro con piante di lavanda

I colori, i profumi, i suoni sono tutto ciò che può far bene all'anima, perchè è vita. In un contesto quotidiano la serenità è visibile a tutti, ma pochi riescono a percepirne l'essenza ()

ETIMOLOGIA DEL NOME LAVANDA

Il nome generico lavanda con il quale siamo abituati a chiamare queste piante è stato recepito letteralmente nella lingua italiana dal gerundio latino lavare «che deve essere lavato» per alludere al fatto che questa specie era molto utilizzata nell'antichità (soprattutto nel medioevo) per detergere il corpo.

TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI

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Note

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