Chiodi di garofano: proprietà, benefici e uso
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Chiodi di garogano: proprietà, benefici e uso

I chiodi di garofano, vale a dire i boccioli fiorali essiccati della Eugenia caryophyllata, sono tra le spezie più conosciute e usate in tutto il mondo per il loro aroma delicato ma allo stesso tempo pungente.

Chiodi di garogano: proprietà, benefici e uso
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IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:

CLASSIFICAZIONE BOTANICA E ORIGINE DELLA PIANTA

Regno
:
Plantae

Clado
: Angiosperme
Clado
: Eudicotiledoni
Clado
: Roside
Ordine
:
Myrtales

Famiglia
:
Myrtaceae

Genere
:
Eugenia

Specie
:
Eugenia caryophyllata

Contrariamente a quello che il nome potrebbe far intendere, non ha nulla a che vedere con la pianta omonima, il garofano, ma si tratta di piante originarie dell'Indonesia e oggi molto coltivate in tutta l'Indonesia; nel Sud Africa e in particolare nel Madagascar e in Tanzania; in Asia in particolare nelle Filippine, nello Sri Lanka e anche in sud America.

DESCRIZIONE DELLA PIANTA

Si tratta di alberi sempreverdi che non superano i 10-15 m di altezza anche in coltivazione vengono mantenuti di dimensioni più ridotte, intorno ai 5 m.

Il fusto è provvisto di una corteccia liscia, grigiastra dal quale si dipartono rami di discrete dimensioni già a pochi centimetri dal suolo.

Schema pianta di chiodi di garofano, Eugenia caryophyllata o Syzygium aromaticum

Presentano foglie di un colore rosato quando sono ancora giovani che diventano di colore verde brillante e lucido con la maturità, ricche di ghiandole oleifere.

Subito dopo la stagione delle piogge iniziano a comparire i boccioli fiorali, all'inizio di colore giallo-verde e successivamente di colore rosa per diventare rosso vivo a maturità. Appena il colore inizia a virare verso il rosa i boccioli fiorali vengono raccolti per ottenere appunto la spezia chiodi di garofano.

Una particolarità di queste incredibili piante è che quando inizia il periodo della fioritura, le zone di coltivazione sono impregnate del profumo caldo e aromatico dei fiori che si diffonde ovunque.

Il frutto è una bacca che contiene al suo interno numerosi semi.

Chiodi di garogano, pianta
Nota 1

A CHE ETA' ENTRA IN PRODUZIONE UN ALBERO DI CHIODI DI GAROFANO

In genere un albero di Eugenia caryophyllata entra in produzione all'età di cinque anni ed è economicamente redditizio fino a circa 20 anni di età.

QUANTO PRODUCE UN ALBERO DI CHIODI DI GAROFANO

Un albero produce in media 3-4 kg di fiori freschi per raccolto che corrispondono a circa 1 kg di chiodi di garofano essiccati1. In considerazione del fatto che si possono fare solo due raccolti all'anno, queste basse produzione ci fanno comprendere il prezzo alto del prodotto finito.

PROPRIETA' AROMATICHE

I chiodi di garofano hanno un odore molto aromatico e caldo mentre il sapore dell'olio essenziale è pungente e molto speziato.

TIPI DI OLI ESSENZIALI DERIVATI DAI CHIODI DI GAROFANO

L'olio essenziale che si ottiene dai chiodi di garofano, si può ottenere:

  • dalla distillazione in acqua dei boccioli fiorali (considerato superiore perchè dotato di una migliore fragranza. E' un liquido di colore giallino e dall’odore fruttato e molto speziato);
  • dalla distillazione in acqua delle foglie (resa del 2-3%). Quest'olio ha un colore marron scuro e un odore di legno bruciato;
  • dalla distillazione in corrente di vapore dei rami (resa del 4-6%). Ha un colore giallognolo e un odore di legno speziato.
Particolare del fiore
Nota 1

COMPOSIZIONE CHIMICA DEI CHIODI DI GAROFANO

I principali costituenti dei chiodi di garofano sono:

  • oli essenziali;
  • tannini;
  • flavonoidi;
  • mucillaggini;
  • olio grasso.

Costituenti dell'olio essenziale dei chiodi di garofano sono:

  • eugenolo, un derivato del fenolo, presente per 60-90% e responsabile del caratteristico aroma;
  • da sesquiterpeni quali α e β-cariofillene presente per il 5-12%;
  • da monoterpeni quali pinene;
  • da esteri quali eugenil acetato presente per il 2-27%;
  • prodotti minori.

RESA IN OLIO ESSENZIALE DEI CHIODI DI GAROFANO

Una particolarità di questa pianta è che ha la più alta resa di olio essenziale rispetto a tutte le altre piante classificate come aromatiche.

Fiore sull'albero, fiore raccolto, chiodi di garofano secchi
Nota 1

QUANDO SI RACCOLGONO E COME SI LAVORANO I CHIODI DI GAROFANO

Sono i boccioli fiorali che diventeranno i chiodi di garofano che tutti noi conosciamo e utilizziamo.

Il momento della raccolta inizia subito dopo la stagione delle piogge quando i fiori iniziano a virare verso il colore rosa. In quel momento si inizia la raccolta a mano o battendo i rami per farli cadere.

I boccioli fiorali una volta raccolti vengono separati dal peduncolo ed essiccati al sole o in prossimità di una fonte di calore (un grande fuoco ad esempio) fino a quando non diventano del classico colore marrone che tutti noi conosciamo.

Hanno un odore molto pungente e aromatico.

PROPRIETÀ MEDICINALI

Già l'antica tradizione cinese e indiana vuole l'uso dei chiodi di garofano per le loro proprietà antisettiche e antifermentative. Oltre ciò venivano usati anche come antispasmodici, analgesici, anestetici, tonici e stimolanti.

Oggi la medicina moderna ha potuto prendere atto che effettivamente questa spezia grazie all'eugenolo sono dei potenti antisettici e antifermentativi. Infatti sono ormai più che note le loro proprietà antimicrobiche tanto che lo stesso Paul Belaiche, il medico considerato tra i fondatori dell'aromaterapia, uno dei principali esponenti della moderna fitoterapia, considerava l'olio essenziale dei chiodi di garofano una delle "essenze maggiori" assieme alla santoreggia, al timo, all'origano e alla cannella. Per questa sua azione è sempre stato molto usato nella medicina popolare come medicamento per uso locale (impacchi, cataplasmi, problemi dentali o gengivali).

In particolare l'eugenolo era ed è tutt'oggi molto usato in odontoiatria come disinfettante del cavo orale e come leggero anestetico nelle cure dentarie. Oltre ciò è caratterizzato da una spiccata azione antinfettiva, antivirale e antibatterica nel trattamento di ascessi e altre infezioni del cavo orale, nelle affezioni delle vie respiratorie e nelle infezioni delle vie urinarie; antinfiammatoria in particolare antireumatica e antiflogistica; un'azione antiossidante; spasmolitica e carminativo nel caso di nausea, flatulenza e indigestione; ipnotica e sedativa soprattutto nel trattamento del mal di denti, nelle nevralgie e anche nei casi di artrite reumatoide. E' stata inoltre osservata una azione antiaggregante piastrinica.

E' nota la preparazione del vino brulé ottenuto facendo bollire del vino rosso con i chiodi di garofano, cannella, scorza di arancia o limone, addolcito con miele e bevuto caldo per curare le malattie da raffreddamento.

CONTROINDICAZIONI NELL'USO DELL'OLIO DI CHIODI DI GAROFANO

Le controindicazioni sull'uso degli oli essenziali sono legate ad una potenziale tossicità al fegato se usato a dosi elevate. Può irritare la cute e le mucose, provocare infiammazioni intestinali, ulcere, anche a bassi dosaggi. E' quindi un prodotto che va usato con attenzione e soprattutto non va somministrato alle donne in gravidanza o ai bambini.

USO IN CUCINA

I chiodi di garofano sono molto utilizzati nelle cucine di tutto il mondo per insaporire dolci, quali ad esempio i pandolci e i panpeati. Un esempio famoso è la ricetta tipica salentina che li utilizza per realizzare i mustaccioli (foto sotto).

Mustaccioli del salento fatti con i chiodi di garofano

Per aromatizzare liquori (per esempio il ratafìa), tè, infusi e tisane corroboranti da bere soprattutto d'inverno.

Entra nella miscela del garam masala, un insieme di spezie tipiche pakistane e indiane nella cui composizione si trovano anche , cumino, coriandolo, cardamomo, chiodi di garofano, , curcuma (anche se la composizione è molto variabile).

Sono molto usati per arricchire il sapore della carne bollita, negli stracotti e negli stufati; per aromatizzare gli arrosti; per addolcire il sapore della selvaggina.

Esalta il sapore dei formaggi stagionati.

Un chiodo di garofano infilato nella cipolla ne rende il sapore più dolce.

ALTRI USI DEI CHODI DI GAROFANO

Il metodo classico di usarli è quello di infilarli nelle arance da sistemare nel guardaroba per tenere lontane le tarme oppure sminuzzarli per inserirli nei pot-purri.

L'olio essenziale è molto usato in profumeria per il suo aroma per la preparazione di saponi, sali da bagno e nella preparazione dei colluttori. Grazie alle sue proprietà aromatiche ma soprattutto antimicrobiche (che consentono quindi la conservazione) lo ritroviamo nelle bevande alcoliche quali amari, vermouth, bibite analcoliche oltre che come condimento della carne e di numerose salse. E' inoltre molto usato nella preparazione dei dentifrici, dei saponi, dei detergenti, delle creme, dei profumi.

In Indonesia sono usati nella preparazione di sigarette quali ad esempio le Djarum Black formate da una miscela di tabacco, chiodi di garofano e menta.

L'eugenolo era anche usato come prodotto di partenza per la produzione della vanillina di sintesi (diversa da quella naturale che si ottiene dalla pianta di ).

ETIMOLOGIA DEL NOME

Il nome del genere Eugenia deriva da Eugenio di Savoia (Parigi 1663 – Vienna 1736 - foto sotto), uno dei migliori strateghi del suo tempo, generale sabaudo, principe di Savoia-Carignano e conte di Soissons mentre il nome della specie caryophyllata deriva pure dal greco καρυοφυλλον poi tradotto in latino come caryophyllum che significa «pianta dal profumo di garofano».

Eugenio di Savoia
Eugenio di Savoia

Il nome chiodi di garofano deriva dal fatto che una volta essiccati ricordano dei chiodi mentre la loro essenza ricorda il profumo del garofano comune (Dianthus caryophyllus della famiglia Caryophyllaceae).

LA STORIA DEI CHIODI DI GAROFANO E COME SONO ARRIVATI SONO A NOI

L'olio essenziale dei chiodi di garofano era già noto agli egiziani che lo usavano nelle pratiche di imbalsamazione.

Furono i cinesi il primo popolo a scoprirla e solo nell'VIII secolo fu introdotta in Europa. E' stato accertato che già nel 266 a.C., gli alti dignitari cinesi masticavano chiodi di garofano in modo da rendere piacevole il loro alito quando parlavano con l'imperatore.

Queste spezie erano note in occidente già ai tempi di Gregorio Magno (papa della chiesa cattolica e vissuto tra il 540 circa e il 604), tanto che ne parla nelle sue lettere.

Il medico greco Alexander Trallianus, medico greco (ca. 527 - ca. 565), padre della dell'elmintologia, elogiava le virtù dei chiodi di garofoano così come fece il grande Avicenna (il cui vero nome era Ibn Sina, medico, filosofo, matematico e fisico persiano nato a Balkh in Afghanistan nel 980 e morto a Hamadan in Iran nel 1037).

Santa Ildegarda (1098-1179), badessa benedettina tedesca, molto colta ed erudita nelle arti mediche, nel suo Morborum Causae et Curae, ha incluso i chiodi di garofano nei trattamenti per mal di testa, emicrania, sordità dopo un raffreddore e idropisia.

Lo stesso Dante Alighieri nel XXIX canto dell'Inferno, versetti 122-133 recita

«E io dissi al poeta: "Or fu già mai
gente sì vana come la sanese?
Certo non la francesca sì d'assai!"
Onde l'altro lebbroso, che m'intese,
rispuose al detto mio: "Tra' mene Stricca
che seppe far le temperate spese,
e Niccolò che la costuma ricca
del garofano prima discoverse
ne l'orto dove tal seme s'appicca;
e tra' ne la brigata in che disperse
Caccia d'Ascian la vigna e la gran fonda,
e l'Abbagliato suo senno proferse»

per additare come scialacquatore un certo ser Niccolò da Siena (a quell'epoca -primi del 1300- una tra le città più ricche e potenti d'Europa) che aveva usato i chiodi di garofano come brace per arrostire la carne, all'epoca una spezia rara e molto costosa.

Anche il grande Paracelso (Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim detto Paracelsus o Paracelso, 1493 – 1541 - foto sotto) astrologo, alchimista e medico elaborò, a partire dall'oppio, una medicina che divenne famosa in in tutto il mondo: il laudano, una droga con effetto narcotico, a base di oppio e nella cui composizione entravano anche i chiodi di garofano.

Paracelso
Paracelso

Con il tempo divennero molto popolari e lo stesso Trilussa (nome artistico di Carlo Alberto Salustri, famoso poeta italiano per le sue composizioni in romanesco, nato a Roma il 1871 e ivi morto nel 1950) scrisse :

«Mettece san Giovanni, "Facciafresca",
la spighetta, er garofolo co' l'ajo,
er bacetto, le streghe, quarche sbajo,
e fai la canzonetta romanesca»

TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI

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Note

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