Esistono diverse specie appartenenti al genere tra le quali ricordiamo:
NERIUM OLEANDER
E' la specie più diffusa ed è originaria dei paesi mediterranei e dell'oriente. La pianta è formata da rami flessibili, non troppo grossi che portano delle foglie prive di picciolo, allungate, coriacee, riunite in gruppi di due-tre.
I fiori, semplici o doppi, si formano nella parte terminale dei rami di colore variabile dal bianco, al rosa, al giallo, all'arancio, al rosso, al lillà e sono profumati. In natura è una pianta che può raggiungere anche i sei metri di altezza mentre se allevata in vaso in genere non supera i 2 m.
NERIUM INDICUM
E' conosciuto anche con il nome di Nerium odorum (secondo alcuni botanici si tratta della specie N. oleander) ed è la specie maggiormente diffusa in medio oriente, in Cina e in Giappone. E' del tutto simile al N. oleander solo di dimensioni più contenute e i fiori, profumati, sono di colore rosa o bianco e fiorisce praticamente tutto l'anno.
L'oleandro è una pianta che ama la luce e il sole durante tutto l'anno e ha necessità di ambienti molto ben aerati.
Le temperature ideali di coltivazione sono intorno ai 18°C anche se cresce bene a temperature molto più elevate e sopporta senza problemi anche temperatura intorno agli zero gradi centigradi.
Se allevata all'aperto va collocata in pieno sole mentre se allevata in casa (cosa comunque sconsigliabile se si hanno bambini piccoli o degli animali domestici in quanto velenosa in ogni sua parte) va allevata in piena luce ma facendo attenzione che non riceva i raggi del sole da dietro i vetri, specialmente d'estate, che funzionando come una lente d'ingrandimento, la brucerebbero.
Si annaffia generosamente in modo d'avere il terreno sempre leggermente umido sia durante il periodo estivo che durante il periodo invernale.
L'epoca migliore per effettuare il rinvaso dell'oleandro è l'inizio della primavera quando il vaso è diventato troppo piccolo per contenere le radici. Si utilizza un vaso leggermente più grande del precedente fino a un massimo di 30 cm. Successivamente ogni anno si asportano i primi 2-5 cm di terreno e si sostituiscono con del terreno nuovo.
Non occorrono terreni particolari: un buon terriccio fertile va bene.
E' opportuno sistemare sul fondo del vaso dei pezzi di coccio in modo da favorire un più rapido sgrondo delle acqua di annaffiatura in eccesso in quanto gli oleandri non amano i ristagni idrici.
A partire dalla primavera e per tutta l'estate l'oleandro si concima ogni due settimane usando un fertilizzante liquido che va diluito nell'acqua di annaffiatura. Durante il periodo autunno - invernale le concimazioni vanno sospese.
Fiorisce durante tutto il periodo estivo e l'inizio dell'autunno. E' importante che i fiori appena sfioriti vengano subito rimossi in quanto toglierebbe inutilmente nutrimento ai fiori rimasti.
In considerazione del fatto che l'oleandro è una pianta che cresce molto e in maniera disordinata, in autunno occorre potarla in modo abbondante non appena gli ultimi fiori sono appassiti.
Gli steli che hanno fiorito devono essere accorciati per metà della loro lunghezza mentre i rami laterali devono essere tagliati a 10 cm dalla base.
Ricordatevi di indossare i guanti quando fate queste operazioni sull'oleandro in quanto è una pianta molto velenosa.
La moltiplicazione può essere fatta per seme o per talea.
La moltiplicazione per seme oltre che essere molto lunga nel senso che occorrono diversi anni prima di avere una pianta in grado di fiorire, ha con se anche lo svantaggio che subentrando la variabilità genetica non si ha la sicurezza che le nuove piante saranno uguali alla pianta madre.
Il modo più semplice di propagare gli oleandri è far radicare le talee semplicemente mettendole in un bicchiere d'acqua. Si prelevano le talee in primavera lunghe circa 10-15 cm tagliate con un taglio obliquo (in questo modo si avrà una maggiore superficie per la radicazione) e si sistemano in un bicchiere contenente dell'acqua. Quando le radici avranno raggiunto i 2,5 cm di lunghezza possono essere piantate nel vaso usando un terriccio così come indicato per le piante adulte. In genere nel giro di una - due stagioni la pianta avrà ben radicato per cui a quel punto può essere trapiantata nel posto definitivo.
Questo sintomo è da attribuire a scarse annaffiature.
Rimedi: regolate meglio le irrigazioni ricordandovi che il terreno deve restare
sempre umido.
Entrambi sono il classico sintomo della presenza della cocciniglia, bruna o cotonosa, degli insetti che possono arrecare grave danno alla pianta se non vengono eliminati tempestivamente.
Rimedi: potete provare a eliminarle usando un piccolo batuffolo di cotone imbevuto di alcool denaturato oppure se la pianta è troppo grande usate un insetticida specifico reperibile presso i centri specializzati.
Vedi: «Il linguaggio dei fiori: oleandro»
Il nome del genere Nerium deriva dal greco neros «acqua» questo perchè è una pianta che cresce spontanea in prossimità dei corsi d'acqua.
L'oleandro contiene diverse sostanze velenose localizzate sia nelle foglie che nella corteccia tanto che è sufficiente a esempio arrostire del cibo con del legno o delle bacche di oleandro per essere avvelenati oppure dormire su delle foglie. Pertanto quando si maneggia questa pianta occorre fare molta attenzione (non solo alla linfa che fuoriesce dalle ferite) e quando a esempio si pota o si prelevano le talee occorre usare sempre dei guanti di gomma e lavarli molto bene dopo averli usati.