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Erica

L'erica, una piantina facile da coltivare, che renderà più bella la vostra casa. Una guida pratica su come coltivarla in giardino o in vaso.

Erica, coltivazione
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IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:

CLASSIFICAZIONE BOTANICA E ORIGINE DELLA PIANTA

Con classificazione botanica si intende l'identificazione delle specie vegetali. Questa non è altro che la descrizione di una pianta con termini standardizzati derivanti dal latino o dal greco. Ha iniziato questa il grande Carlo Linneo, nel 1753. Vediamo a seguire pertanto la classificazione botanica dell'Erica:

Regno
:
Plantae

Clado
: Angiosperme
Clado
: Eudicotiledoni
Clado
: Roside
Ordine
:
Ericales

Famiglia
:
Ericaceae

Genere
:
Erica

Specie
: vedere il paragrafo «Principali specie»

Si tratta di piante perenni arbustive, originarie del sud Africa, particolarmente rustiche, di dimensioni non troppo grandi, con portamento cespuglioso.

CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA

Il genere Erica comprende numerose piante molto utilizzate per decorare giardini e balconi in quanto particolarmente adatta a essere allevata all'esterno anche se si presta bene a essere allevata in vaso e all'interno.

Particolare foglie di Erica

Forma numerosi fusti ricoperti da sottili foglie aghiformi che verso la fine del periodo autunnale si coprono di piccoli fiori campanulati di colore variabile a seconda della specie e della varietà, molto numerosi che fanno sembrare la pianta una nuvola colorata. I fiori sono riuniti in spighe o in racemi terminali sui rami dell'anno precedente di colore molto vario dal bianco al rosso vivo.

Le foglie sono piccole e aghiformi, verticillate e a seconda della specie, possono assumere delle sfumature che vanno dal giallo, al rosso, al ruggine all'arancione.

PRINCIPALI SPECIE

Esistono circa 500 specie nel genere Erica tra le quali ricordiamo quelle più utilizzate nella coltivazione in vaso o in giardino:

ERICA GRACILIS

La Erica gracilis è una pianta che rimane molto compatta non più alta di 45 cm che forma numerosi fusti, ricoperti da numerosissime piccole foglie aghiformi di colore verde molto intenso, sui cui rami si formano centinaia di piccoli fiori di colore rosato - rosso.

Erica gracilis

Di questa specie esistono numerose varietà tra le quali ricordiamo: E. gracilis varietà Alba con i fiori bianchi che fiorisce nel periodo invernale.

ERICA CARNEA

L'Erica carnea è una specie spontanea molto diffusa nelle Alpi e negli Appennini. E' una pianta a portamento arbustivo, tappezzante e sempreverde, che non supera il metro di altezza e produce fiori di colore rosa scuro riuniti in grappoli con corolla con i petali saldati assieme dalla cui sommità spuntano gli stami con le antere scure e lo stilo che emerge in mezzo.

Erica carnea

E' particolarmente rustica per questo viene considerata una pianta colonizzatrice e per questo usata per rinaturalizzare ambienti particolarmente degradati. E' molto apprezzata dalle api e il miele che si ottiene dal suo polline è particolarmente pregiato. Fiorisce a partire dal mese di febbraio e fino all'inizio dell'estate e spesso i suoi fiori spuntano dalla neve rappresentando uno dei primi segnali dell'arrivo della primavera.

Comunemente è chiamata scopina.

ERICA ARBOREA

L'Erica arborea è una specie arbustiva che può diventare un vero e proprio albero arrivando a raggiungere anche i cinque metri di altezza. Presenta foglie aghiformi riunite in verticilli di 4 elementi, glabre e di color verde molto intenso.

Erica arborea

I fiori sono profumati, penduli (più raramente eretti) riunite in infiorescenze a racemo all’apice dei rami e caratterizzati da 4 sepali glabri e da una corolla con 4 petali saldati insieme che le conferiscono una forma campanulata di pochi millimetri di diametro, di colore bianco con sfumature rosate, con all’interno antere di colore bruno-rossastro con appendici e stilo che emergono. I fiori sbocciano durante il periodo primaverile.

Comunemente è chiamata "scopa da bosco".

ERICA MULTIFLORA

L'Erica multiflora è una specie spontanea nei boschi del centro e sud Italia con portamento arbustivo a fusto legnoso e rami eretti, diffuso in tutta l'area del Mediterraneo dove raggiunge fino a un metro e mezzo di altezza. Gli arbusti si incontrano in formazione in pineta o nella boscaglia tipicamente mediterranea (gariga) miste a rosmarino, mirto e lentisco.

Erica multiflora

E' una pianta sempreverde con le foglie tipiche del genere e fiori di colore rosa-violetto, molto profumati che compaiono nel periodo estivo. Le antere sporgono dalla corolla e sono di colore rosso molto scuro.

ERICA CINEREA

Erica cinerea

L'Erica cinerea è una pianta arbustiva, sempreverde, particolarmente rustica che non supera i 60 cm di altezza. I fiori sono campanulati di colore di colore violetto che iniziano a comparire verso la metà dell'estate.

ERICA SCOPARIA

La famosa Erica scoparia è una pianta che cresce spontanea, tipica della macchia mediterranea ma si ritrova anche nei boschi e nelle sugherete che può raggiungere il metro e mezzo di altezza I fiori sono riuniti in racemi terminali, di colore rosa che compaiono nel periodo primaverile.

Erica scoparia

E' una pianta particolarmente rustica che si adatta abbastanza facilmente anche in terreni poveri anche preferisce terreni silicei e acidi. Deve il suo nome al fatto che un tempo veniva usata per fare le scope.

ERICA MELANTHERA

Erica melanthera

L'E. melanthera è un piccolo arbusto con rami morbidi ricoperti da piccole foglie con fiori di colore rosa e stami neri.

COME COLTIVARE LA PIANTA

L' Erica è una pianta molto facile da coltivare. SI può coltivare in vaso o in piena terra a seconda di dove abitiamo. A tal proposito vedi il paragrafo seguente Esposizione e luce.

ESPOSIZIONE E LUCE

E' una pianta che ama la luce e la regola per la sua esposizione è la seguente: se viviamo in un luogo caldo allora teniamo la nostra erica all'ombra se viviamo in un luogo freddo, allora teniamo la nostra erica al sole. E' fondamentale che la pianta goda di una buona ombreggiatura durante le ore più calde della giornata garantendo anche una buona ventilazione.

L'ERICA E IL CALCARE

Una caratteristica è che sono piante decisamente calcifughe vale a dire che non tollerano in alcun modo il calcare.

ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE

L' Erica va annaffiata con moderazione e con regolarità facendo il modo che il terriccio sia sempre leggermente umido.

Se l'acqua della vostra casa è dura allora occorre che utilizziate dell'acqua piovana o dell'acqua demineralizzata in quanto è una pianta che non sopporta in alcun modo il calcare.

Sottovaso con acqua per mantenere intorno alla pianta un ambiente umido

E' una pianta che, dato che ama gli ambienti freschi, ha necessità di avere un microclima umido che potrà essere garantito sia con frequenti nebulizzazioni alla chioma sia poggiando il vaso sopra un sottovaso con della ghiaia o argilla espansa o altro materiale dove terrete sempre un po' acqua che evaporando garantirà il microclima umido.

TIPO DI TERRENO DA USARE E COME RINVASARE

L' Erica si rinvasa in primavera ma solo se le radici non hanno più spazio a disposizione nel vaso.

Si usa un terreno tendenzialmente acido (non tollera i terreni calcarei) ricco di humus, e aggiungiamo della torba, per aumentarne l'acidità, e della sabbia per migliorare il drenaggio.

CONCIMAZIONE

Si concima ogni due settimane mescolando il fertilizzante all'acqua di irrigazione durante tutto il periodo primaverile - estivo diminuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione del fertilizzante.

E' opportuno usare un concime che oltre ad avere i macroelementi quali azoto (N), fosforo (P), potassio (K) contengano anche i cosiddetti microelementi, vale a dire quei composti di cui la pianta ha bisogno in minima quantità (ma ne ha pur sempre bisogno) quali il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.

FIORITURA

Fiorisce a temperature tra i 7°C e i 15°C e se si riesce a mantenere le temperature su questi valori, la fioritura durerà molti mesi infatti, se le temperature sono più alte dei valori indicati, i fiori appassiscono velocemente pertanto soprattutto durante il periodo della fioritura, è importante mantenere un ambiente umido e fresco intorno alla pianta.

COME POTARE LA PIANTA

La pianta va potata ogni anno, dopo la fioritura per eliminare le infiorescenze sfiorite e per accorciare i rami.

MOLTIPLICAZIONE

La pianta si moltiplica per talea.

MOLTIPLICAZIONE PER TALEA

All'inizio della primavera o alla fine dell'estate si prelevano dai rami laterali delle talee lunghe circa 5 cm tagliando con una lametta o con un coltello affilato in modo da evitare la sfilacciatura dei tessuti e avendo cura che sia pulito e disinfettato per evitare di infettare la pianta.

Una volta eliminate le foglioline poste nella parte più bassa si sistemano in vasetti con della torba umida mescolata a della sabbia grossolana, dopo aver fatto dei fori con una matita, tanti quante sono le talee che dovete mettere a radicare.

Moltiplicazione per talea: taglio della talea sotto il nodo
Moltiplicazione per talea: fare dei buchi nel terreno per la sistemazione delle talee
Moltiplicazione per talea: busta messa a cappuccio nel vaso per mantenere una temperatura costante e evitare l'eccessiva perdita di umidità

Il vaso si ricopre con un foglio di plastica trasparente o con un sacchetto messo a cappuccio e si colloca all'ombra e a una temperatura intorno ai 18-24°C, a mezz'ombra. Durante questo periodo abbiate cura di tenere il terriccio sempre leggermente umido facendo in modo di non bagnare le piante in radicazione, usando acqua a temperatura ambiente e non calcarea (piovana o demineralizzata). Ogni giorno togliete la plastica per controllare l'umidità del terriccio, far prendere aria alle talee ed eliminare dalla plastica eventuale condensa che potrà essersi formata.

Una volta che iniziano a comparire i primi germogli, vuol dire che le talee hanno radicato. A quel punto si toglie la plastica e si colloca il vaso in una zona più luminosa (mai al sole diretto) e si aspetta che le talee si irrobustiscano e raggiungano i 7 cm di altezza. A quel punto si trapiantano nel vaso definitivo, in gruppi di due o tre con lo stesso terriccio indicato nel paragrafo "rinvaso" e si trattano come le piante adulte.

PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI

Le foglie cadono e i fusti risultano fragili

Questo sintomo indica che la pianta ha ricevuto scarse annaffiature.
Rimedi: aumentare le irrigazioni ricordandosi che il terriccio deve rimane sempre umido e le nebulizzazioni alla chioma devono essere quasi giornaliere.

Presenza di ragnatele sulla pianta e foglie con sfumature rossastre

Questo sintomo è chiaramente indice della presenza del , un acaro molto dannoso e fastidioso.

Acari sulla pianta: parassita e danno

Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma in quanto un ambiente umido in genere è sufficienti a eliminarli. Solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, si consiglia di usare un acaricida specifico reperibile in un buon centro specializzato in giardinaggio.

ETIMOLOGIA DEL NOME ERICA

Il nome del genere deriva dal greco eréiko «frangere» perchè nell'antichità era ritenuta un ottimo rimedio per rompere i calcoli alla vescica e le pietre o secondo altre interpretazione per via delle foglie molto sottili e fragili.

CURIOSITÀ SULLA PIANTA

Spesso nei vivai le piante che sono vendute come Erica in realtà appartengono al genere Calluna dove si ritrova l'unica specie Calluna vulgaris, chiamata semplicemente calluna o brentoli (foto sotto) che è molto simile anche come esigenze colturali all' Erica e produce fiori di svariati colori in tutti i periodi dell'anno, a seconda della varietà.

Calluna vulgaris

Anche le specie del genere Daboecia vengono spesso confuse con il genere Erica .

Diverse specie sono considerate piante indicatrici in quanto sono tra le prime che emergono (a esempio l'E. arborea assieme al corbezzolo) dopo un incendio rappresentando la prima ripresa vegetativa del suolo.

USI DELL'ERICA

Il legno rossiccio dell' Erica arborea per la sua durezza è considerato molto pregiato e viene usato per la costruzione dei fornelli da pipa (la parte utilizzata della pianta è quella nodosa della base, il cosiddetto ciocco).

Un tempo veniva usata per fare scope e per le coperture e le pareti delle abitazioni povere.

LA SIMBIOSI MUTUALISTICA DELL'ERICA

Tutte le piante appartenenti alla famiglia delle Ericacee hanno la particolarità di avere le radici parassitate da un fungo, l'Hymenoscyphus ericae. Si tratta di una endomicorrize ericoidi che penetra nelle cellule radicali della pianta ospite senza che questa reagisca in alcun modo per fermare l'invasione del fungo. Questo tipo di micorriza è diffusa soprattutto nelle brughiere e nelle tundre e svolge una importante funzione che è quella di rendere disponibili l'azoto e il fosforo che a causa dell' elevata acidità del suolo non sarebbero accessibili per la pianta in quanto immobilizzati in forma organica.

Si instaura pertanto un vero e proprio rapporto di simbiosi mutualistica dove il fungo assimila dalla pianta i composti del carbonio necessari al suo sviluppo mentre la pianta oltre a poter assorbire dal terreno l'azoto e il fosforo può anche esplorare una maggiore superficie e quindi avere a disposizione più acqua ed elementi minerali.

TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI

I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.

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