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Pittosporo

Il pittosporo è una pianta molto diffusa e utilizzata soprattutto come siepi e bordure, in tutto il mondo.

Pittosporo, coltivazione e cura
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CLASSIFICAZIONE BOTANICA

La classificazione botanica ci consente di sapere dove viene collocata sistematicamente una pianta, per conoscere le sue caratteristiche, capire la diversità tra le diverse piante e anche le similitudini. Della classificazione si occupa una branca della biologia, la sistematica, e si deve al naturalista svedese Carlo Linneo che nel 1753 inventò la prima classificazione scientifica delle piante suddividendole classi, ordini, famiglie, generi e specie . A seguire pertanto riporto la classificazione botanica del pittosporo.

Regno
:
Plantae

Clado
: Angiosperme
Clado
: Eudicotiledoni
Clado
: Asteride
Clado
: Euasteride II
Ordine
:
Apiales

Famiglia
:
Pittosporaceae

Genere
:
Pittosporum

Specie
: vedere il paragrafo «Principali specie»

ORIGINE E DIFFUSIONE DELLA PIANTA

Sono piante originarie dell'Asia (soprattutto Cina e Giappone), dell'Australia e anche dell'Africa ma sono molto diffuse e utilizzate in tutto il mondo soprattutto come siepi e bordure.

CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA

Il pittosporo comprende piante sempreverdi, molto rustiche, a portamento arbustivo e arboreo, con la chioma compatta e abbastanza cespugliosa.

Le foglie sono coriacee, ovali o lanceolate, alterne, lucide, di un bel colore verde scuro nella pagina superiore che diventa più chiaro nella pagina inferiore con screziature più o meno evidenti a seconda della varietà, con nervatura centrale incisa.

I fiori possono essere bianco crema, giallastri, rossastri, marroncini quasi neri a seconda della specie e della varietà disposti singolarmente o riuniti in infiorescenze terminali. Nella maggior parte delle specie sono profumati emanando un gradevole profumo che in alcune specie ricorda i fiori d'arancio. La fioritura del pittosporo inizia nella tarda primavera e dura parecchie settimane. Sono specie a impollinazione entomofila.

Fiore di pittosporo

Il frutto è una capsula che matura a partire dal mese di agosto e produce numerosi semi che rimangono immersi in una sostanza gommosa-resinosa della quale si ricoprono.

Frutti di Pittosporo
Semi di Pittosporo

PRINCIPALI SPECIE COLTIVATE A SCOPO ORNAMENTALE

Ci sono circa 150 specie di Pittosporum tra le quali ricordiamo:

PITTOSPORUM TOBIRA

Il Pittosporum tobira originario della Cina e del Giappone è una specie a crescita ridotta, non superando nei suoi ambienti naturali i 5 m di altezza, con portamento cespuglioso.

Pittosporum tobira

I rami sono molto aperti e le foglie sono di colore verde scuro nella pagina superiore e verde più chiaro nella pagina inferiore e sono lucide con i bordi leggermente ricurvi verso il basso. I fiori sono molto profumati di colore bianco crema-giallastri, riuniti in mazzetti terminali e sbocciamo da maggio fino a luglio. E' la specie più diffusa in Italia, assieme al Pittosporum tenuifolium, e viene normalmente utilizzata per formare siepi ma cresce molto bene anche in vaso.

Esistono diverse varietà tra le quali ricordiamo:

Pittosporum tobira ‘Nanum’

con portamento contenuto e molto tondeggiante che non supera i 60 cm di altezza;

Pittosporum tobira ‘Variegatum’

con le foglie screziate d' argento (foto sotto).
Pittosporum tobira Variegatum

PITTOSPORUM TENUIFOLIUM

Il Pittosporum tenuifolium conosciuto anche come Pittosporum nigracans è originario della Nuova Zelanda e nei suoi luoghi di origine forma alberi alti fino a 9 m. Assieme al Pittosporum tobira è la specie più diffusa nei climi mediterranei dove però raramente supera i 2 m di altezza.

Pittosporum tenuifolium

Ha un portamento molto ramificato e cespuglioso. I rami hanno la corteccia di un bel colore rosso cupo con foglie verdi-argentate e lucide. Ifiori sono piccoli, molto profumati, di colore marron scuro e compaiono alla fine della primavera. I frutti maturano a partire dal mese di agosto.

Esistono numerosissime cultivars e varietà tra le quali ricordiamo:

  • Pittosporum tenuifolium ‘Purpureum’

    con le foglie di colore bronzo che diventano di color porpora con la maturità;
  • Pittosporum tenuifolium ‘Garnettii’

    con le foglie grigio-verdi con i margini di color bianco;
  • Pittosporum tenuifolium ‘Augyrophillum’

    con le foglie screziate di bianco;
  • Pittosporum tenuifolium ‘Silver Queen’

    con le foglie screziate d'argento;
  • Pittosporum tenuifolium ‘Aureo variegatum’

    con le foglie macchiate di giallo;
  • Pittosporum tenuifolium ‘Variegatum’

    con le foglie acuminate di colore verde chiaro con i margini biancastri.

PITTOSPORUM CRASSIFOLIUM

Il Pittosporum crassifolium è una specie arbustiva originaria della Nuova Zelanda. Fiorisce in primavera con fiori di colore rosso cupo - marroncino riuniti in infiorescenze terminali.

Pittosporum crassifolium

E' una specie molto rustica, molto resistente agli ambienti salini per cui può essere coltivata con successo lungo i litorali. I rami sono ricoperti da una leggera peluria biancastra così come la pagina inferiore delle foglie. Il suo legno è molto duro ed è utilizzato per fare intarsi. Si presta molto bene alla potatura. Questa pianta è molto ricca di saponine.

PITTOSPORUM EUGENIOIDES

Il Pittosporum eugenioides è una specie arbustiva che si sviluppa anche per 10 m di altezza.

Pittosporum eugenioides

Le foglie sono di solito leggermente ondulate. I fiori sono giallini e molto profumati e si presentano raggruppati in infiorescenze terminali. Da questa pianta si ottiene una resina utilizzata per fare le gomme da masticare. Inoltre dalla resina si ottiene un olio per capelli e colluttori per trattare l'alitosi. I suoi fiori sono molto utilizzati per la composizione dei Pot pourri

TECNICA COLTURALE

Le piante di pittosporum non sono di difficile coltivazione e formano delle eccellenti siepi, di rapido accrescimento e molto decorative.

Siepe di Pittosporum

COLTIVAZIONE IN VASO

Fondamentalmente sono piante da esterni ma possono crescere anche in casa.

Per le piante pittosporo coltivate in vaso a casa, occorre tenere presente che amano l'aria per cui è importante che ci sia sempre un buon ricambio dell'aria facendo attenzione alle correnti d'aria fredda che non sono in alcun modo gradite e con l'arrivo della bella stagione è preferibile portarle all'aperto. Comunque è opportuno optare per specie di dimensioni modeste e a crescita lenta.

COLTIVAZIONE IN PIENA TERRA

All'esterno posizionate il pittosporo in una posiziona protetta (a esempio davanti a un muro) in modo da poter avere caldo e non essere investa da correnti fredde o dai venti. Può essere posizionata in piena luce anche al sole diretto.

ESPOSIZIONE E LUCE

Il pittosporo deve essere coltivato in pieno sole ma al riparo dal vento. Ottimale sarebbe una posizione a sud o a ovest o dove la pianta possa avere il sole per buona parte della giornata o almeno nelle ore più calde. Questo se siamo in zone con temperature miti durante l'inverno. Là dove l'inverno è più rigido è bene che la pianta sia in pieno sole.

Attenzione ai venti freddi che non sono sopportati. In questo caso o piantate la vostra pianta a ridosso di un muro oppure si copre con del tessuto non tessuto.

TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE

Le temperature minime di coltivazione sono variabile. A esempio le piante di Pittosporum tenuifolium e Pittosporum tobira (le più diffuse) sono più resistenti alle temperature minime. In ogni caso la coltivazione in piena terra va fatta dove le temperature minime non scendano sotto i -5/-10°C, soprattutto se prolungate nel tempo.

La dove le temperatue di abbassano o ci sono venti freddi per mitigare la situazione, è opportuno pacciamare il terreno attorno alle radici con paglia o foglie sane.

ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE

Dalla primavera e per tutta l'estatabbondantemente, aspettando che il terriccio si asciughi tra un'annaffiatura e un'altra e senza lasciare ristagni idrici nel sottovaso o nel terreno.

Durante l'inverno si annaffia con molta più moderazione.Durante l'inverno si annaffia con molta più moderazione.

Quando la annaffiamo ricordiamo che è una pianta che tollera meglio la siccità che non le eccessive irrigazioni.

Se l'aria è troppo secca durante la stagione estiva potete nebulizzare la chioma e disporre la pianta su un sottovaso pieno di ciottoli e poi riempirlo d'acqua facendo attenzione però che il fondo del vaso non sia immerso nell'acqua in quanto in questo modo il terreno si saturerebbe di acqua facendo marcire le radici. Questo sistema consente, quando fa caldo, di far evaporare l'acqua del sottovaso che di conseguenza inumidisce l'aria circostante. Ricordarsi di riempire il sottovaso ogSe la pianta di pittosporo viene coltivata all'aperto, al momento della sistemazione, abbiate cura di non metterla in corrispondenza di depressioni del terreno dove potrebbe accumularsi sia l'acqua piovana che l'acqua di irrigazione.

TIPO DI TERRENO DA USARE E COME RINVASARE

La pianta di Pittosporum si rinvasa praticamente ogni anno, ad aprile e fino a che il vaso non ha raggiunto la dimensione di 50-60 cm dopo di che ogni anno si rimuove lo strato superficiale del terreno per circa 5 cm e si sostiutisce con del terriccio fresco.

Non è particolarmente esigente in fatto di terreno. La caratteristica che deve avere è la possibilità di consentire un rapido sgrondo delle acque in eccesso ed essere tendenzialmente alcalino non ama infatti i suoli acidi. Mescolare al terriccio della ama infatti i suoli acidi. Mescolare al terriccio della o della sabbia grossolana che renderanno in terreno più soffice e maggiormente drenante.

Abbiate cura di sistemare sul fondo del vaso dei pezzi di coccio per favorire il rapido sgrondo delle acqua in eccesso in quanto i ristagni idrici non sono tollerati.

Personalmente consiglio sempre di usare dei vasi di terracotta anche se per questa pianta molti optano per i vasi di plastica (meno costosi e più fori di drenaggio). Ritengo che quelli di terracotta consentono alla terra di respirare e se il foro di drenaggio è stato sistemato in modo da garantire un buon scolo delle acque, bè, direi che è perfetto.

Se la pianta di pittosporo viene piantata all'aperto e avete a che fare con un terreno argilloso, assicuratevi prima dell'impianto di fare uno scavo profondo e di mescolare al terreno della sabbia (circa il 30%) per migliorare il drenaggio.

CONCIMAZIONE

Dalla primavera e per tutta l'estate la pianta di Pittosporum si concima ogni 3-4 settimane con un concime liquido da diluire nell'acqua di irrigazione diminuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato sulla confezione.

Utilizzare un concime equamente bilanciato in azoto (N), fosforo (P), potassio (K) ma che contengano anche i cosiddetti microelementi, vale a dire quei composti di cui la pianta ha bisogno in minima quantità (ma ne ha pur sempre bisogno) quali il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.

FIORITURA

La pianta di pittosporo inizia a fiorire dalla tarda primavera e prosegue per tutta l'estate.

COME POTARE LA PIANTA

La pianta di Pittosporum è una pianta che si presta bene a essere potata soprattutto per darle una forma armonica accorciando i rigetti troppo lunghi e sparsi e i rami troppo sottili. La potatura si effettua in aprile - maggio.

Sterilizzare, possibilmente alla fiamma, le cesoie che si utilizzano per tagliare soprattutto quando si passa da una pianta a un'altra.

MOLTIPLICAZIONE

La pianta di pittosporo si moltiplica per talea o per seme.

Nel scegliere la tecnica da adottare occorre tenere presente che la moltiplicazione per seme ha con se lo svantaggio che, subentrando la variabilità genetica, non si è certi che si avranno delle piante uguali alle piante madri.

MOLTIPLICAZIONE PER TALEA

Le taleesi prelevano da maggio a giugno e devono essere lunghe 8-10 cm e vanno tagliate immediatamente sotto una foglia e vanno eliminate le foglie più basse. Immergere la parte tagliata in una polvere rizogena mischiata a un buon fungicida ad ampio spettro per favorire la radicazione e prevenire eventuali attacchi fungini. Successivamente si sistemano le talee in una composta formata in parti uguali da torba scura e sabbia grossolana. La cassetta o il vaso si ricoprono con un foglio di plastica trasparente si colloca all'ombra e a una temperatura intorno ai 18°C avendo cura di tenere il terriccio sempre leggermente umido (annaffiare sempre senza bagnare la piantina in radicazione con acqua a temperatura ambiente e non calcarea). Ogni giorno togliete la plastica per eliminare l'umidità che si è depositata su di essa. Una volta che iniziano a comparire i primi germogli (in genere dopo un mese, un mese e mezzo) vuol dire che la vostra talea ha radicato a quel punto si toglie la plastica e si piantano nel vaso definitivo di circa 10 cm di diametro così come indicato per le piante adulte. Le giovani piantine è preferibile, se devono essere trapiantate all'aperto, che trascorrano l'inverno in ambiente protetto e messe a dimora in primavera.

MOLTIPLICAZIONE PER SEMI

I semi vanno piantati all'inizio della primavera (marzo), in una composta formata da una parte di terriccio fertile e una di sabbia grossolana. I semi, prima di essere utilizzati vanno ripuliti per bene dalla sostanza resinosa che li circonda. Il vassoio che contiene i semi va tenuto alla luce e in un luogo caldo. E' fondamentale che il terriccio sia costantemente umido (usate uno spruzzatore per inumidire totalmente il terriccio) fino al momento della germinazione. Il vassoio va ricoperto con un foglio di plastica trasparente che garantirà una buona temperatura ed eviterà un disseccamento troppo rapido del terriccio. Il foglio di plastica va rimosso ogni giorno per controllare il grado di umidità del terreno e togliere la condensa. Una volta che i semi hanno germogliato si toglie il telo di plastica e si sposta la cassetta in una posizione più luminosa (non sole diretto). Quando le piantine saranno sufficientemente grandi da essere manipolate si trapiantano in vasetti singoli.

Se devono essere trapiantate all'aperto, aspettate la primavera successiva e fate passare alla pianta il primo inverno in ambiente protetto.

PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI

Le piante di pittosporo non sono piante particolarmente soggette a malattie. In ogni caso le patologie che si possono riscontrare sono le seguenti:.

Le foglie appassicono e scuriscono:

se notate questo sintomo vuol dire che c'è una carenza d'acqua. I rimedi consistono nel regolare meglio le irrigazioni.

Il pittosporo può essere soggetto ad attacchi di e . Bisogna controllare le foglie, sono visibili a occhio nudo. Per combatterli si possono usare anche degli oppure, se possibile, lavare la pianta con acqua e sapone neutro per le cocciniglie.

Anche il può colpire la pianta. Lo riconosciamo per la presenza di ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Per compatterli, manteniamo un ambiente umido sulla pianta (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un insetticida specifico.

ETIMOLOGIA DEL NOME PITTOSPORUM

Il nome Pittosporum deriva dal greco pitta «pece» e sporos «seme» che significa «semi a rivestimento resinoso» per alludere al fatto che i semi di questo genere

CURIOSITÀ SULLA PIANTA

Il Pittosporum è anche conosciuto come mock orange giapponese perché il profumo dei suoi fiori è simile a quello emesso dai fiori d'arancio.

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