Il capelvenere, nome scientifico Adiantum capillus veneris, appartiene alla famiglia delle Polypodiaceae e una pianta che appartiene al gruppo molto più grande conosciuto come felci.
Il capelvenere come pianta officinale e medicinale è contemplato in diverse farmacopee mondiali ma non dalla Farmacopea Ufficiale Italiana (F.U.I.).
Le proprietà del capelvenere sono dovute ai suoi principi attivi: tannini; fenoli come i derivati del canferolo quali l'adiantone; triterpenoidi; esteri solforati dell'acido idrossicinnamico; mucillaggini; gomme; piccole quantità di oli essenziali; zuccheri e acidi alicicici.
Tutti questi componenti conferiscono al capelvenere le seguenti proprietà terapeutiche:
Le parti utilizzate del capelvenere sono le parti aeree, quindi le fronde ma talvolta anche i rizomi.
Il periodo ottimale per la raccolta è quando la pianta ha le spore, il che coincide all'incirca con i mesi estivi - autunnali. In ogni caso si può raccogliere anche quando è priva di spore, basta che le fronde siano fresche e non secche.
Le fronde una volta raccolte fresche vanno appese a testa in giù raccolte a mazzi e lasciate essicare in luoghi ben aerati, caldi e bui. Dopo di che si possono conservare in barattoli di vetro o di porcellana, chiusi e sistemati all'ombra.
Come decotto contro l'asma, per favorire le mestruazioni; i gargarismi con decotti per il mal di gola; come infuso contro la tosse ostinata, raffreddore, raucedine, catarro bronchiale, tabagismo, alcolismo; come cataplasma per uso esterno per aumentare la secrezione lattea.
Il decotto viene frizionato sui capelli in cosmetica contro la caduta dei capelli, come antiforfora e contro i capelli grassi.
Fu il medico francese Lobelius, uno dei botanici più famosi del XVI e XVII secolo che per primo sperimentò su se stesso il capelvenere contro l'asma e la pertosse.
Non ci sono segnalazioni particolare nell'uso del capelvanere anche se è sempre meglio consultare il proprio medico di base prima del suo utilizzo.
Per le sue caratteristiche botaniche e per le tecniche di coltivazione si rimanda alla pagina: Capelvenere.
Vedi: Capelvenere - Il linguaggio dei fiori e delle piante