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Aristolochia

L'Aristolochia, è una bella pianta rampicante di facile coltivazione adatta a decorare pergolati, grate, tralicci e muri ma da trattare con alcune accortezze.

Aristolochia, coltivazione
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IN QUESTA PAGINA PARLEREMO DI:

CLASSIFICAZIONE BOTANICA

Il genere Aristolochia appartiene alla famiglia Aristolochiaceae; ordine Piperales; clado Magnoliide; regno Plantae

ORIGINE E DIFFUSIONE DELLA PIANTA

Si tratta di piante originarie dei boschi umidi delle regioni temperate e tropicali di tutto il mondo.

CARATTERISTICHE DELLA PIANTA

Il genere Aristolochia comprende numerosissime specie (oltre 350) erbacee o arbustive, a foglie caduche o sempreverdi. Di tutte queste specie solo poche sono coltivate a scopo ornamentale e tutte sono rampicanti, utilizzate per adornare muri e tralicci o per arricchire pergolati.

Aristolochia, schema fiorale

La particolarità di queste piante sono i fiori che nella maggior parte delle specie emanano profumi molto intensi per attirare gli insetti funzionando come delle vere e proprie trappole in quanto i pronubi, una volta entrati nella corolla, scivolano su di un rivestimento ceroso che si trova all'interno del tubo fiorale che permette di entrare ma non di uscire perchè presenti numerosi peli che fungono da barriera. La stessa forma del fiore, tubolosa e con la base rigonfia, favorisce la cattura dell'insetto. Solo a fecondazione avvenuta e con l'appassimento del fiore, gli insetti prigionieri, ricoperti di polline, potranno uscire e andare a impollinare un'altra pianta.

ALTRI NOMI CON I QUALI É CONOSCIUTA LA PIANTA

 L'Aristolochia per via della forma dei fiori viene comunemente conosciuta con i nomi di pipa olandese o fiore di pellicano.

PRINCIPALI SPECIE COLTIVATE A SCOPO ORNAMENTALE

Esistono circa 350 specie nel genere Aristolochia tra le quali ricordiamo:

ARISTOLOCHIA MACROPHYLLA

La specie Aristolochia macrophylla è una pianta rampicante, ideale per adornare pergolati, a crescita rapida. E' caratterizzata da foglie molto grandi, fino a 30 cm di larghezza, di colore verde intenso con riflessi bluastri.

Aristolochia macrophylla, coltivazione

I fiori sono caratteristici, a forma di pipa, di colore giallo-verde all'esterno e rosso scuro all'interno e molto profumati.

ARISTOLOCHIA CLEMATITIS

La Aristolochia clematitis è originaria delle regioni del Mediterraneo, dell'Asia Minore e nel Caucaso.

Fiori di Aristolochia clematitis

La pianta possiede rizomi striscianti perennanti sotterranei dai quali ogni anno si forma la parte aerea. Raggiunge l'altezza di un metro ed è caratterizzata da un fusto eretto sul quale si sviluppano le foglie picciolate, disposte in modo alterno, cuoriformi e ottuse all'apice. I fiori, tipici del genere, sono a forma di pipa, di colore giallo e si sviluppano all'ascella delle foglie in genere in gruppi di due o più. Il frutto è una capsula globosa pendula di circa 3 cm di diametro.

ARISTOLOCHIA GIGANTEA

L'Aristolochia gigantea è originaria del Brasile, della Colombia e di Panama. E' una pianta rampicante, sempreverde, con i fusti lignificati alla base che raggiungono i 10 m di altezza. Le foglie sono disposte in maniera alterna, di forma obovate con l’apice appuntito e di colore verde chiaro. I fiori sono molto grandi, solitari, privi di petali, con il calice costituito da un tubo rigonfio e ricurvo di colore bianco-verdastro, che si allarga e assume la forma di una pipa con l'estremità verticale allargata e lunga fino a 20 cm, fittamente screziata di colore vinaccia. Emanano un profumo non molto gradevole.

ARISTOLOCHIA ELEGANS

La Aristolochia elegans, originaria del Brasile, è una pianta rampicante che raggiunge senza difficoltà i tre metri di altezza caratterizzata da foglie cuoriformi e fiori larghi anche 10 cm, di forma tubolare di colore giallo e con le estremità del tubo fiorale di colore rosso più o meno sfumato e con nervature bianche. Fiorisce durante il periodo estivo (luglio - settembre).

ARISTOLOCHIA FANGCHI

La Aristolochia fangchi si trova frequentemente lungo i torrenti e nelle valli. E' una pianta perenne, rampicante caratterizzata da un fusto sottile che si sviluppa per non più di 5 m di altezza. Le foglie sono intere, picciolate, di forma oblunga. Il fiore è di colore violetto con macchie gialle. Il frutto è una capsula che contiene al suo interno numerosi semi. Fiorisce da maggio a giugno.

RUSTICITÀ DELLA PIANTA

Le Aristolochia sono piante da rustiche a sensibili al gelo a seconda della specie.

TASSO DI CRESCITA DELL'ARISTOLOCHIA

Tutte le specie sono piante a crescita rapida. Crescono fin quasi 2 metri all'anno.

COLTIVAZIONE DELL'ARISTOLOCHIA

Le Aristolochia sono piante di facile coltivazione che richiedono pochi e semplici accorgimenti.

ESPOSIZIONE E LUCE

L'accortezza che occorre avere nel coltivare l'Aristolochia è tenerle a mezz'ombra lontane dal sole diretto e dalle basse temperature.

TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE

La Aristolochia ha necessità di un clima mite. Le temperature non devono scendere al di sotto di 10°C.

COLTIVAZIONE IN PIENA TERRA IN GIARDINO

L'Aristolochia, si può coltivare in piena terra in giardino solo là dove le temperature invernali non scendono sotto i 10 °C diversamente deve essere coltivata in vaso, in posizione riparata, lontana dal sole diretto per essere portata la riparo durante la stagione fredda.

USO DI TUTORI

Essendo una pianta rampicante ricorda che ha necessità di un supporto al quale aggrapparsi: pergole, graticci, pali.

ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE

Dalla primavera e per tutta l'estate vanno annaffiate abbondantemente mentre a partire dall'autunno e per tutto l'inverno, le irrigazioni vanno sensibilmente ridotte.

TIPO DI TERRENO DA USARE E COME RINVASARE

Non sono particolarmente esigenti in quanto a terreni anche se prediligono substrati leggeri, ricchi di sostanza organica e ben drenanti in quanto non tollerano i ristagni idrici.

CONCIMAZIONE

A partire dalla primavera e per tutta l'estate vanno concimate usando un fertilizzante liquido diluito nell'acqua di annaffiatura ogni due settimane e dimezzando le dosi rispetto a quanto riportato nella confezione del fertilizzante.

E' opportuno usare un concime che oltre ad avere i macroelementi quali azoto (N), fosforo (P) e potassio (K) abbia anche i microelementi quali il quali il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), il magnesio (mg) tutti importanti per una corretta crescita della pianta.

FIORITURA DELL'ARISTOLOCHIA

La pianta fiorisce durante tutto il periodo estivo.

COME AVVIENE L'IMPOLLINAZIONE DELL'ARISTOLOCHIA

I fiori dell'Aristolochia sono impollinati da alcuni insetti, principalmente dalle mosche che sono attratte grazie a una potente fragranza, secondo alcuni nauseante. Entrano nel calice ricoperto di peli al suo interno che favorisce il loro ingresso ma impedisce temporaneamente la loro uscita rimanendo così temporaneamente intrappolata. Una volta che il polline presente sul corpo della mosca preso da precedenti fiori, impollina il fiore che la ospita, i peli che la intrappolavano si rilassano permettendo alla mosca di fuggire per visitare altri fiori.

COME POTARE LA PIANTA

La potatura si rende necessaria là dove la pianta è cresciuta troppo e ha necessità di essere sfoltita. Questa operazione può essere effettuata alla fine dell'inverno (febbraio) tagliano i rami per un terzo della loro lunghezza. Dato che sono piante che tendono a svilupparsi più in altezza che in larghezza, per averle più folte, è opportuno cimare una o due volte l'anno gli apici vegetativi per stimolare la crescita dei rami laterali.

Ricordarsi di utilizzare degli strumenti da taglio che siano puliti e disinfettati (preferibilmente alla fiamma) per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.

MOLTIPLICAZIONE

Le Aristolochia si moltiplicano per seme o per talea.

MOLTIPLICAZIONE PER TALEA

La moltiplicazione per talea si effettua a luglio si prelevano delle talee lunghe circa 10 cm tagliandole immediatamente sotto il nodo in modo che rimangano alcune foglie ed eliminando quelle poste più in basso. Si raccomanda di tagliare in senso obliquo in quanto ciò permette d'avere una maggiore superficie per la radicazione ed evita l'accumulo di acqua su questa superficie.

Usate una lametta o un coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti e abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti. Dopo aver immerso la parte tagliata in una polvere rizogena per favorire la radicazione, si sistemano le talee in un substrato formato da torba e sabbia in parti uguali, facendo dei buchi con una matita, tanti quante sono le talee da sistemare avendo cura successivamente di compattare delicatamente il terriccio. Il vaso si sistema in una zona della casa dove la temperatura sia intorno ai 18°C e ogni giorno occorre controllare il terreno in quanto deve restare sempre appena umido. Una volta che iniziano a comparire i primi germogli, vuol dire che le talee hanno radicato. A quel punto si aspetta che le talee si irrobustiscano e una volta che sono sufficientemente grandi, si trapiantano nel vaso definitivo e si trattano come le piante adulte.

PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI

Non sono particolarmente soggette a malattie o ad attacchi parassitari.

PROPRIETÀ MEDICINALI

Diverse specie del genere sono inserite nella farcopea della Repubblica popolare cinese:

  1. Aristolochia manshuriensi della quale si usa lo stelo, chiamato nella farmacopea cinese Guan Mu Tong, è utilizzato in consociazone con altre erbe, come antinfiammatorio e diuretico nel caso di infezioni acute del sistema urinario e come emmenagogo(1) e galattogeno(2);
  2. Aristolochia contorta della quale in Cina si utilizza lo stelo (chiamato Tian Xian Teng nella farmacopea cinese) è usato nel trattamento del dolore epigastrico, nella artralgia(3) e nel caso di edema; i frutti (chiamati Ma Dou Ling nella farmacopea cinese) sono usati come rimedio per le emorroidi, la tosse e l'asma;
  3. Aristolochia debilis della quale si utilizza lo stelo (chiamato Tian Xian Teng nella farmacopea cinese) è usato nel trattamento del dolore epigastrico, nella artralgia(3) e in caso di edema; le radici (chiamate Qing Mu Xiang nella farmacopea cinese) sono usate per il trattamento di vertigini, cefalea, dolore addominale, pustole, bolle e punture di insetti; i frutti (chiamati nella farmacopea cinese Ma Dou Ling) sono usati come rimedio per le emorroidi, la tosse e l'asma;
  4. Aristolochia fangchi della quale si usa la radice essiccata, viene chiamata Guang Fang Ji nella farmacopea cinese, ed è usato in consociazione con altre essenze, come diuretico nel caso di edemi e come antipiretici e analgesico.

Un discorso a parte merita la Aristolochia clematitis utilizzata non solo nella farmacopea cinese ma anche nell'omeopatia europea, dove viene utilizzata la radice essiccata (fresca è tossica) come astringente, emmenagogo (1), vulnerario(4).

TOSSICITÀ DELLA PIANTA

Occorre faremolta attenzione quando si maneggia questa pianta perchè tutte le sue parti contengono acido aristolochico, tossico per l'uomo e per gli animali. Attenzione a non ingerire alcuna sua parte.

ETIMOLOGIA DEL NOME ARISTOLOCHIA

Il nome del genere deriva dal greco αριστος (aristos) «ottimo» e λοχεία (lochèia) «parto» perchè nei tempi antichi diverse specie venivano utilizzate per favorire il parto nella prevenzione delle infezioni o forse perchè hanno una struttura floreale che ricorda più da vicino un feto umano nell'utero.

VALORE DELLA PIANTA NELLA FAUNA SELVATICA

Sebbene le Aristolochia gigantea ospitano le larve della farfalla a coda di rondine pipevine (Battus philenor che si trova in Nord e Centro America), risultano tossiche per queste larve. Infatti mentre le farfalle depongono le uova sulle foglie della pianta, quando le uova si schiudono e le minuscole larve iniziano a strisciare e a mangiare voracemente le foglie, dopo circa tre giorni muoiono perché le foglie sono tossiche.

TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI

I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a .

BIBLIOGRAFIA ONLINE

(en) Aristolochia gigantea by Missouri Botanical Garden

Note

1. Emmenagogo: in grado di stimolare l'afflusso di sangue nell'area pelvica e nell'utero
2. Galattogeno: che intensifica la produzione del latte dalle ghiandole mammarie
3. Artralgia: dolore a carico di un'articolazione
4. Vulnerario: che ha azione cicatrizzante sulle ferite e sulle piaghe

Avvertenze

Le informazioni mediche riportate in questo articolo hanno solo un fine illustrativo, non esortativo e in nessun caso medico.

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