Pachystachys
Le Pachystachys sono delle deliziose piantine originarie dell'America meridionale caratterizzate da brattee molto vistose e variamente colorate.
IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Classificazione botanica
- Origine della pianta
- Caratteristiche generali della pianta
- Principali specie
- Tecnica colturale
- Etimologia del nome Pachystachis
- Testi che usiamo per scrivere i nostri articoli
CLASSIFICAZIONE BOTANICA
Perchè una classificazione botanica? Perchè riunisce secondo precisi criteri le piante ed è importante conoscerla per sapere le sue caratteristiche ma anche per comprendere la diversità delle diverse piante e come queste sono imparentate tra loro. Fu il naturalista svedese Carlo Linneo che nel 1753 inventò la prima classificazione scientifica delle piante introducendo un ordinamento gerarchico: regno, classi, ordini, generi e specie in base ad alcune caratteristiche morfologiche delle piante (oggi si basa sul loro DNA). A seguire pertanto riporto la classificazione botanica della Pachystachys
ORIGINE DELLA PIANTA
Il genere Pachystachys comprende piante originarie delle foreste semitropicali dell'America centro-meridionale, delle Indie occidentali.
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA
Il genere Pachystachys comprende piante che raggiungono notevoli dimensioni infatti non superano il metro di altezza.
Le foglie sono grandi, lanceolate e di un bel colore verde molto intenso e rugose.
I fiori della Pachystachys sono di colore bianco-crema portati da infiorescenze a spiga terminali molto grandi e vistose che spuntano attraverso delle brattee di colore giallo o rosso molto intenso e permangono per quasi due mesi.
PRINCIPALI SPECIE COLTIVATE A SCOPO ORNAMENTALE
Esistono circa una decina di specie di Pachystachys tra le quali ricordiamo:
PACHYSTACHYS LUTEA
La Pachystachys lutea è una deliziosa pianta originaria del Perù a portamento arbustivo con foglie di colore verde scuro, ovali, appuntite che si formano sui fusti lignificati ognuno dei quali forma un'infiorescenza formata da brattee di colore giallo - oro.
E' una pianta generosa che fiorisce ininterrottamente durante tutta l'estate producendo dei deliziosi fiori di colore bianco-crema.
PACHYSTACHYS COCCINEA
La Pachystachys coccinea (o Pachystachys cardinalis o Justicia coccinea o Jacobinia coccinea) originaria delle Indie occidentali e del sud America settentrionale, nel suo ambiente naturale è una pianta arbustiva che raggiunge anche il metro e mezzo di altezza mentre se coltivata in vaso rimane di dimensioni molto più contenute.
Le foglie sono di un bel colore verde scuro, coriacee, lunghe fino a 20 cm e i fiori sono portati da infiorescenze provviste di brattee rossicce che compaiono durante il periodo estivo.
TECNICA COLTURALE
Le Pachystachys non sono piante difficili da coltivare. Basta qualche accortezza sulle loro esigenze di luce e temperatura e ci daranno grandi soddisfazioni.
ESPOSIZIONE E LUCE
Sono piante che amano l'aria pertanto devono essere collocate in ambienti molto ben aerati.
Amano la luce ma non il sole diretto.
Attenzione alle correnti d'aria fredda che la pianta non gradisce in alcun modo.
TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE
Le Pachystachys sono piante che crescono bene a temperature che non devono superare i 20- 21°C durante il periodo estivo e non deve scendere sotto 10-13°C d'inverno.
ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE
Dalla primavera e per tutta l'estate la Pachystachys va annaffiata con acqua non calcarea, in modo che il terriccio rimanga sempre appena umido (non bagnato) e senza lasciare ristagni idrici nel sottovaso. Durante l'inverno si annaffia con più moderazione con acqua tiepida mantenendo sempre il terriccio leggermente umido. Occorre pertanto fare molta attenzione alla quantità d'acqua che si somministra: ricordatevi di tenere sempre il terreno appena umido, nè secco, nè troppo bagnato.
Amano gli ambienti umidi per cui è opportuno nebulizzare regolarmente le foglie (la mattina presto in modo che alla sera le foglie siano asciutte) e disporre la pianta su un sottovaso pieno di ciottoli e poi riempirlo d'acqua facendo attenzione però che il fondo del vaso non sia immerso nell'acqua in quanto in questo modo il terreno si saturerebbe di acqua facendo marcire le radici. Questo sistema consente, quando fa caldo, di far evaporare l'acqua del sottovaso che di conseguenza inumidisce l'aria circostante. Ricordarsi di riempire il sottovaso ogni qualvolta l'acqua è evaporata.
TIPO DI TERRENO DA USARE E COME RINVASARE
La Pachystachys si rinvasa ogni anno in primavera utilizzando dei vasi di dimensioni via via leggermente superiori al precedente fino a raggiungere i 18 cm di diametro. Dopo di che ogni anno si toglie lo strato superficiale per circa 2-3 cm e si rinnova con del terriccio fresco.
Non sono piante particolarmente esigenti in fatto di terreno: è sufficiente usare un buon terriccio fertile mescolato a un po' di sabbia per favorire il drenaggio dell'acqua di irrigazione in quanto i ristagni idrici non sono tollerati.
Personalmente consiglio sempre di usare dei vasi di terracotta anche se molti optano per i vasi di plastica (meno costosi e più fori di drenaggio). Ritengo che quelli di terracotta consentono alla terra di respirare e se il foro di drenaggio è stato sistemato in modo da garantire un buon scolo delle acque, bè, direi che è perfetto.
CONCIMAZIONE
Dalla primavera e per tutta l'estate concimare la Pachystachys ogni 2 settimane con un concime liquido da diluire nell'acqua di irrigazione diminuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato sulla confezione.
Utilizzate un concime che oltre all'azoto (N), fosforo (P), potassio (K) contengano anche i cosiddetti microelementi, vale a dire quei composti di cui la pianta ha bisogno in minima quantità (ma ne ha pur sempre bisogno) quali il magnesio (Mg), il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una equilibrata crescita della pianta.
FIORITURA
La Pachystachys fiorisce a partire dalla primavera e per tutta l'estate fino all'autunno producendo dei deliziosi fiori di colore bianco-crema portati da infiorescenze che formano delle vistose brattee variamente colorate di giallo o di rosso a seconda della specie e della varietà.
COME POTARE LA PIANTA
La Pachystachys è una pianta che va potata, in primavera, in modo da contenere la sua crescita e dargli un portamento ordinato in quanto tendono facilmente ad allungarsi e a crescere in maniera molto disordinata.
Sterilizzare, possibilmente alla fiamma, le cesoie che utilizzate per tagliare soprattutto quando passate da una pianta a un'altra. Se viceversa lo fate con le mani, bè, abbiate cura che siano ben pulite.
MOLTIPLICAZIONE
La Pachystachys si moltiplica per talea.
MOLTIPLICAZIONE PER TALEA
Le talee possono essere prelevate dagli apici dei fusti all'inizio della primavera e devono essere lunghe circa 10-13 cm.
Le talee vanno tagliate immediatamente sotto il nodo in modo che rimangano alcune foglie ed eliminando quelle più basse. Sceglietele inoltre da piante robuste e in buona salute.
Si raccomanda di tagliare in senso obliquo in quanto ciò permette d'avere una maggiore superficie per la radicazione ed evita l'accumulo di acqua su questa superficie.
Usate una lametta o un coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti. Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti e disinfettatela a ogni taglio.
Spolverate la parte tagliata con una polvere rizogena mischiata a un buon fungicida ad ampio spettro (reperibili da un buon vivaista) per favorire la radicazione e prevenire eventuali attacchi fungini.
Successivamente si sistemano le talee in una composta formata in parti uguali da torba e sabbia grossolana. Fate un buco con una matita e sistematela a una profondità di 1,5-2 cm. Abbiate cura successivamente di compattare delicatamente il terriccio.
La cassetta o il vaso si ricoprono con un foglio di plastica trasparente (o un sacchetto messo a cappuccio) e si colloca in un ambiente luminoso (non al sole diretto) e a una temperatura intorno ai 21°C avendo cura di tenere il terriccio sempre leggermente umido (annaffiare sempre senza bagnare le piantine in radicazione con acqua a temperatura ambiente). Ogni giorno si toglie la plastica per controllare l'umidità del terreno ed eliminare dalla plastica la condensa.
Una volta che iniziano a comparire i primi germogli, vuol dire che la talea di Pachystachys ha radicato. A quel punto si toglie la plastica e si colloca il vaso in una zona più luminosa, alla stessa temperatura e si aspetta che le talee si irrobustiscano.
Una volta che sono diventate sufficientemente grandi e hanno prodotto nuovi getti vigorosi (in genere dopo circa 2 mesi), si trapiantano nel vaso o nel terreno definitivo.
Non disturbare le talee fino a quando non avranno messo i nuovi getti.
PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI
Le foglie anneriscono
Questa sintomatologia è da attribuire a temperature troppo basse, specialmente d'inverno.
Rimedi: spostate la pianta in una posizione più calda e eliminate le foglie danneggiate.
La Pachystachys non cresce e ha una scarsa fioritura
Questa sintomatologia è da attribuire a troppa poca aria.
Rimedi: sistemate la pianta in un luogo dove ci sia un maggiore ricambio dell'aria.
Le foglie cambiano colore, avvizziscono e cadono
Questa sintomatologia è da attribuire a scarse irrigazioni.
Rimedi: come primo soccorso immergere tutta la pianta con il vaso in acqua tiepida e lasciarla una decina di minuti; dopo di che lasciare sgrondare tutta l'acqua in eccesso. Per il futuro, regolare meglio le irrigazioni e l'umidità.
Foglie che iniziano a ingiallire, appaiono macchiettate di giallo e marrone
Le foglie iniziano a ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questa sintomatologia siamo molto probabilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso e dannoso.
Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un insetticida specifico. Se la pianta non è particolarmente grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone.
Presenza di piccoli animaletti biancastri sulla pianta
Se notate dei piccoli insettini mobili di colore bianco-giallastro-verdastri siete quasi sicuramente in presenza di afidi o come comunemente sono chiamati pidocchi. Osservateli con una lente di ingrandimento e confrontateli con la foto a lato, sono inconfondibili, non ci si può sbagliare.
Rimedi: trattare la pianta con antiparassitari specifici facilmente reperibili da un buon vivaista.
ETIMOLOGIA DEL NOME PACHYSTACHIS
In nome Pachystachys deriva dal greco pachus «spesso» e da stachus «stelo» per indicare che la pianta ha degli steli robusti. Il nome della specie lutea deriva invece dal latino luteus «giallo» a causa del colore giallo delle brattee fiorali.
TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.