Violetta africana
o Saintpaulia
o Saintpaulia
La violetta africana è tra le piante d'appartamento più conosciute per i suoi vivacissimi fiori presenti in tutti i periodi dell'anno e anche perché coltivarla non è complicato purchè vengano assicurate le necessarie condizioni di crescita.

IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Classificazione botanica
- Origine e diffusione della pianta
- Caratteristiche generali della pianta
- Principali specie
- Rusticità della pianta
- Tecnica colturale
- Curiosità sulla pianta
- Etimologia del nome Saintpaulia
- Acquisto della pianta
- La Violetta africana nel linguaggio dei fiori e delle piante
- Testi che usiamo per scrivere i nostri articoli
CLASSIFICAZIONE BOTANICA
E' importante conoscere la classificazione botanica perchè serve a raggruppare e sistemare in precise categorie e gerarchie le piante. E' stato il naturalista svedese Carlo Linneo nel 1753 nel suo libro Systema naturae che classificò per primo le piante in base alle loro caratteristiche morfologiche (oggi in base al loro DNA). Questa ci aiuta a capire le similitudini delle diverse piante, la loro diversità e anche come sono imparentate tra loro oltre che a dare un nome univoco derivato per lo più dal latino e dal greco superando così le differenze territoriali di identificazione.
ORIGINE E DIFFUSIONE DELLA PIANTA
Le Saintpaulia sono piante originarie della Tanzania (Africa orientale) e nelle foreste dell'Uzunga dove si trovano 18 delle 20 specie conosciute.
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA
Il genere Saintpaulia, meglio noto come violetta africana, sono piante coltivate con grande successo come piante d'appartamento perchè fioriscono tutto l'anno, purchè vengano assicurate le necessarie condizioni di crescita.
Le violette africane hanno un apparato radicale poco profondo e per questo motivo crescono bene in piccoli vasi e in ciotole. Dall'apparato radicale si sviluppa un corto fusticino da cui si dipartono le foglie disposte a rosetta.
Le foglie sono di forma più o meno tondeggiante o cuoriforme, sono di colore verde scuro, più o meno intenso e hanno un aspetto vellutato in quanto sono ricoperte, sulla pagina superiore, da una fitta e sottile peluria.
Dall'ascella delle foglie crescono i fusti fioriferi, che formano un'infiorescenza con pochi fiori, singoli o anche doppi (soprattutto nelle cultivars), con cinque petali stellati, con colori che vanno dal bianco al blu, al rosso e al violetto passando per tutta una gamma intermedia di sfumature.
La taglia delle violette africane è variabile. Esistono cultivar che richiedono un vaso da 20 cm, altre come le mini vasi da 10 cm e altre ancora vasi di soli 4 cm.
PRINCIPALI SPECIE COLTIVATE A SCOPO ORNAMENTALE
Esistono numerose specie (e molte più cultivars) nel genere Saintpaulia tra le quali ricordiamo:
SAINTPAULIA IONANTHA
La Saintpaulia jonantha è la specie più conosciuta e da essa sono state ricavate la maggior parte delle cultivars e degli ibridi in commercio.

E' una specie perenne priva di stelo che forma delle fitte rosette di foglie di forma ovata portate da lunghi piccioli. I fiori sono di colore blu-viola, con delle piccole sacche polliniche di colore giallo intenso poste al centro del fiore.
Si trovano in commercio tantissime cultivars che differiscono tra loro per le dimensioni della pianta; il colore, la forma e le dimensioni dei fiori.
SAINTPAULIA CONFUSA o SAINTPAULIA DIPLOTRICHA

La Saintpaulia confusa ha le foglie di un verde più chiaro, con i margini dentellati e i fiori viola chiaro con i bordi scuri.
SAINTPAULIA GROTEI
La Saintpaulia grotei è una specie ricadente, per cui si presta bene a essere coltivata in panieri sospesi. Ha steli lunghi fino a 40 cm che radicano ai nodi. Le foglie sono lunghe fino a 8 cm, hanno le venture prominenti e sono portate da piccioli fino a 25 cm. I fiori sono di colore malva pallido con la gola violetta.

Numerosissimi sono gli ibridi ricadenti che si trovano in commercio e che derivano tutti da questa pianta.
RUSTICITÀ DELLA PIANTA
Le violette africane sono delle piante delicate, affatto rustiche.
TECNICA COLTURALE
La violetta africana diventa semplice da coltivare se si ricorda che sono piante originarie delle foreste tropicali equatoriali e che sono piante di sottobosco. Pertanto, caldo, poca luce, umido e tanto nutrimento devono essere i capisaldi della sua coltivazione. Vediamo come.
COLTIVAZIONE IN VASO
La violetta africana è decisamente una pianta da coltivare in vaso e in appartamento nei nostri climi dato i suoi minimi termici e le sue esigenze di umidità. Una pianta adulta rimane molto piccola e anche il vaso deve essere di dimensioni contenute, restando entro i 20 cm di diametro per cui non occupa neanche spazio. Una sistezione lontana dal sole diretto (essendo piante da sottobosco), tanta umidità ambientale e una buona temperatura vi garantiranno una pianta fiorita tutto l'anno.
COLTIVAZIONE IN PIENA TERRA
Le violette africane nei nostri climi non possono essere coltivate in giardino in piena terra. Si coltivano a casa e si possono portare durante la stagione calda in giardino o in una veranda o terrazzo, sempre rispettando le condizioni di luce e di umidità e facendo attenzione alle lumache che amano tanto rosicchiare le sue foglie.
ESPOSIZIONE E LUCE
Le violette africane in natura sono piante di sottobosco pertanto vanno coltivate a una intensità luminosa di 8000 - 10.000 lux, quindi non troppa luce e non vanno mai esposte alla luce diretta del sole. La violetta ama più che l'intensità luminosa, una esposizione molto prolungata alla luce. Può essere coltivata infatti egregiamente anche alla luce artificiale ponendo la pianta sotto tubi fluorescenti di 40 watt per circa 12 ore al giorno.
Ideali sono le stanze con finestre esposte a sud o a ovest.
Attenzione alle correnti d'aria che non sono in alcun modo gradite.
TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE
La violetta africana fiorisce quando le temperature si mantengono intorno ai 18-25°C. Durante l'inverno le temperature non devono scendere al di sotto dei 15°C.
PULIZIA DELLE FOGLIE E DELLA PIANTA
Le foglie della violetta africana essendo pelose e carnose, si puliscono semplicemente usando un pennellino con setole molto morbide e perfettamente asciutto. Attenzione a non bagnarle perchè potrebbero marcire facilmente.
E' molto importante tenere pulita la pianta alla sua base eliminando subito i fiori appassiti e le vecchie foglie che si trovano alla base della rosetta di foglie, In questo si evita l'insorgenza di malattie soprattutto fungine.
ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE
La violetta africana va annaffiata nel periodo primaverile-estivo spesso, mentre in autunno-inverno vanno diradate. Tra un'annaffiatura e un'altra si deve dare il tempo allo strato superficiale del terriccio di asciugarsi completamente.

Per annaffiarle correttamente è necessario usare acqua non calcarea (ottima quella piovana o demineralizzata) e a temperatura ambiente; inoltre è consigliabile che l'acqua sia data dal basso, ponendo il vaso in un recipiente basso pieno d'acqua per il tempo necessario a che la pianta assorba l'acqua che le necessita. Dopo di che, quando il terreno è ben bagnato, si lascia sgrondare l'eventuale acqua in eccesso e non lasciare acqua nel sottovaso perchè farebbe marcire le radici.
Non bagnate le foglie altrimenti si macchiano e potrebbero essere facilmente preda di muffe.
Le Saintpaulia gradiscono un ambiente umido. Per crearlo si può sistemare il vaso su un sottovaso dove avrete sistemato dell'argilla espansa dove sarà costantemente presente un filo d'acqua che evaporando garantirà un ambiente umido alla vostra violetta africana. Attenzione che il vaso non sia a diretto contatto con l'acqua.
TIPO DI TERRENO DA USARE E COME RINVASARE LA VIOLETTA AFRICANA
La violetta africana si rinvasa solo quando le radici non hanno più spazio a disposizione nel vaso. Il rinvaso va effettuato in primavera.
Il terreno ideale è quello per piante da fiore o per i gerani vale a dire un terreno ricco di sostanza organica e macroelementi in modo che sia leggermente acido e aggiungete anche della sabbia grossolana per migliorare il drenaggio dell'acqua di annaffiatura. E' inoltre importante sistemare sul fondo del vaso della ghiaia grossolana o dell'argilla espansa per almeno 2 cm in modo da creare uno strato drenante.
DIMENSIONI E TIPO DI DEL VASO
Per la violetta africana si usa un vaso non troppo grande, al massimo 20 cm di diametro, non di più. Si consiglia inoltre un vaso di terracotta in quanto permette gli scambi gassosi con l'esterno correggendo pertanto eventuali errori di annaffiatura.
CONCIMAZIONE
La violetta africana si concima spesso in quanto ha delle elevate esigenze nutritive soprattutto di azoto, fosforo e potassio per cui consuma rapidamente la naturale dotazione del terriccio su cui cresce; per questo motivo se vogliamo che si sviluppi armonicamente e produca abbondanti fiori, dobbiamo somministrarle del fertilizzante liquido ogni tre settimane, assieme all'acqua di irrigazione.
In inverno è sufficiente una volta al mese.
Usate un buon concime che oltre ad avere i cosiddetti macroelementi quali azoto (N), fosforo (P) e potassio (K), che abbia anche i microelementi quali il ferro (Fe), il manganese (Mn), il rame (Cu), lo zinco (Zn), il boro (B), il molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed equilibrata crescita della pianta.
Un consiglio: dimezzate le dosi rispetto a quelle riportate nella confezione.
FIORITURA
La violetta africana fiorisce praticamente tutto l'anno. Fiorisce quando le temperature si mantengono costanti intorno ai 18-25°C. Con le ibridazioni si possono trovare delle piante con fiori dai colori più variopinti: blu, violetto, rosa, bianco, giallo e rosso.
COME POTARE LA PIANTA
La violetta africana non si pota. Vanno semplicemente eliminate le foglie che via via disseccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.
MOLTIPLICAZIONE
La Saintpaulia si moltiplica per talea fogliare o per immersione di una foglia in acqua
In tarda primavera (maggio-giugno) si preleva una foglia con tutto il picciolo. Abbiate cura di prelevare una foglia intera, sana e che abbia finito da poco di crescere (in pratica nè troppo giovane, nè troppo vecchia).



Il picciolo si taglia per una lunghezza di 3-4 cm dall'attacco della foglia. Si raccomanda di tagliare con una lametta o con un coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti. Abbiate cura che l'attrezzo che userete per il taglio sia pulito e disinfettato per evitare di infettare i tessuti. E' preferibile spolverare la parte tagliata della foglia con una polvere rizogena per favorire la radicazione.
Successivamente si sistemano le foglie in un terriccio costituito da torba e sabbia in parti uguali in modo che il pH sia intorno a 5. Fate dei buchi con una matita, tanti quante sono le talee fogliari e sistematele come indicato nella foto. Abbiate cura successivamente di compattare delicatamente il terriccio attorno al picciolo.


La cassetta si ricopre poi con un foglio di plastica trasparente (o un sacchetto messo a cappuccio) e si colloca all'ombra e al caldo per circa sei settimane, avendo cura di tenere il terriccio sempre leggermente umido (annaffiare sempre senza bagnare le foglie in radicazione con acqua a temperatura ambiente e non calcarea). Una volta che iniziano a comparire i primi germogli si toglie la plastica periodicamente e per periodi sempre più lunghi per circa un mese. Iniziate anche a dare con l'acqua di irrigazione un pochino di fertilizzante, una volta la settimana con un titolo elevato di azoto per favorire la crescita delle pianta.
Passati quindi circa due mesi e mezzo da quando avete piantato le talee, si prendono le singole piantine di violetta africana con delicatezza e si sistemano nei vasi definitivi e si trattano come le piante adulte.
Abbiate cura al momento del rinvaso di non interrare la nuova piantina eccessivamente perchè più facilmente soggetta a marciumi, nè di metterla troppo sollevata perchè altrimenti la forma che assumerà la pianta adulta non sarà compatta.
Si può immergere la foglia con il picciolo in un bicchiere d'acqua. In pratica si prende un bicchiere d'acqua che riempirete quasi fino all'orlo e vi sistemerete sopra un pezzo di alluminio. Nell'alluminio farete dei buchetti tanti quante sono le foglie e in ciascun foro sistemate i piccioli delle foglie in modo che arrivino all'acqua.
Quando inizieranno a spuntare le radici e i germogli, aspettate fino a quando le piantine avranno una lunghezza di circa 2,5 -3 cm (dopo circa un mese da quando avete iniziato). A quel punto prendete ogni singola piantina di violetta africana e sistematela nel suo vaso definitivo usando un terriccio prevalentemente torboso e non calcareo e trattatela come una pianta adulta.
PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI
Le violette africana non sono piante soggette a malattie se vengono rispettate le loro esigenzei. In genere tutti i problemi delle Saintpaulia sono causati da cattive tecniche di coltivazione.
Foglie con macchie gialle
: il danno può essere provocato da annaffiature fatte con acqua troppo fredda nelle giornate troppo calde o temperature notturne troppo basse.Rimedi: provvedere di conseguenza.
La pianta rimane piccola, si formano pochi fiori e i piccioli delle foglie non si allungano
: questo è il classico sintomo di luce eccessiva.Rimedi: sistemare la pianta in un luogo più ombreggiato.
Caduta dei germogli
: sono diverse le cause che possono provocare la caduta dei germogli tra queste una temperatura e una umidità troppo bassa, una quantità eccessiva di acqua di irrigazione e sbalzi di temperatura.Rimedi: provvedere di conseguenza.
Foglie raggrinzite e ingiallite con conseguente appassimento
: questo danno è provocato da scarse annaffiature e da un tasso di umidità atmosferico troppo basso.Presenza di marciumi radicali e basali
: il marciume è un classico sintomo di un attacco parassitario causato da un fungo, la Phytophtora spp. e Pythium spp. La violetta colpita da questa malattia manifesta nanismo, avvizzimento ed esteso marciume radicale. L'attacco è favorito da un'eccessiva umidità.Rimedi: in questo caso è necessario far asciugare il terriccio dall'acqua in eccesso e lasciare che il terriccio superficiale si asciughi e trattare la pianta con fungicidi specifici.
Presenza di muffa grigia sulle foglie
: questo danno è provocato da un fungo, la Botritys spp. che è favorita da un'umidità troppo elevata.
Rimedi: è necessario eliminare subito le parti danneggiate, far asciugare il terriccio dall'acqua in eccesso e trattare con fungicidi specifici. Per il futuro, mantenere intorno alla pianta un ambiente meno umido.
La cocciniglia farinosa sono facili da individuaree e gli afidi o pidocchi. Per entrambi potete usare degli antiparassitari naturali.

ETIMOLOGIA DEL NOME SAINTPAULIA
Il genere Saintpaulia è stato dedicato al barone Walter von Saint Paul-Illaire (1860-1910) che la scoprì nell'Africa tropicale orientale (Tanzania). La prima specie classificata dal naturalista H. Wendland fu chiamata jonantha che vuol dire «con fiori simili alla violetta» e questo spiega perchè questa pianta si chiami comunemente violetta africana.
CURIOSITÀ SULLA PIANTA
La Saintpaulia, come abbiamo visto nel paragrafo dell'etimologia, non ha nulla a che vedere con le viole infatti non hanno propio nulla in comune, né dal punto di vita botanico né per quanto riguarda le esigenze colturali.
ACQUISTO DELLA PIANTA
La violetta africana si può acquistare durante tutto l'anno in quanto è sempre presente nei vivai. Attenzione al trasporto dal vivaio a casa perchè anche brevi ma bruschi cali di temperatura possono danneggiare la piantina. Pensiamo pertanto di mettere la pianta in una protezione termina (per esempio la busta dei surgelati va benissimo) durante il trasporto.
LA VIOLETTA AFRICANA NEL LINGUAGGIO DEI FIORI E DELLE PIANTE
La violetta africana non ha un significato vero e proprio nel linguaggio dei fiori. Le si attribuisce però, nel linguaggio comune, un significato di legame profondo con la persona alla quale la si regala.
TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.