Il cappero, nome scientifico Capparis spinosa L., appartiene alla famiglia delle Brassicaceae ed é una pianta tipica delle zone mediterranee e si ritrova spontaneo, sempre addossato ai muri e lungo le scarpate.
E' una pianta annuale arbustiva a portamento strisciante. Ha un fusto molto ramificato che nella parte basale è lignificato. Le foglie sono lanceolate, di consistenza carnosa, provviste di picciolo e leggermente pelose. I fiori sono solitari, ascellari e portati da un lungo peduncolo e di incredibile bellezza.
Il frutto è una capsula di forma ovoidale chiamata comunemente cucuncio.
Le proprietà del cappero sono: antispasmodico, aperitivo, detergente, diuretico, tonico.
I capperi freschi, non conservati sott'aceto contengono un flavone restauratore delle pareti dei vasi capillari.
In erboristeria della pianta del cappero si utilizza la corteccia delle radici.
Per usi culinari i boccioli fiorali (i classici capperi) e i frutti.
I fiori e le radici del cappero si raccolgono all'inizio della primavera, i frutti poco più tardi.
Le parti raccolte devono essere essicate in luoghi ventilati e bui.
Gli oli essenziali sono utilizzati per i massaggi.
Il decotto della radice del cappero veniva utilizzato per lavare piaghe e ulcere.
Un tempo i medici usavano la scorza della radice come diuterica, astringente e antispasmodica.
Il uso in cucina è noto. Fin dall'antichità questa pianta è conosciuta per i suoi boccioli fiorali che messi sotto aceto o sotto sale, danno i deliziosi capperi che tutti noi conosciamo ed apprezziamo.
Il cappero è anche conosciuto come: zucchetta, girasoli, tapania, chiapparelle.
Non ci sono segnalazioni o controindicazioni nell'uso del cappero.