Ancora più a valle, campagne di scavo archeologico hanno localizzato vestigia di significativi riferimenti più in là nel tempo (cfr, Dizionario archeologico italiano, voce “Monte Sant’Elia” (Foto nn. 15-16-17).
La chiesa di San Nicola
Tornando verso il castello, laddove via Vittorio Veneto incrocia via Carducci, è l'antica chiesetta dedicata a San Nicola (Foto nr. 18). La piccola facciata, vistosamente segnata dal suo lucernario anulare, dalla sovrastante simmetria curvilinea di raccordo dell’accennato timpanato e dall’immancabile presenza di un campanile a vela, rimanda ad una silente familiarità mediterranea.
Pur nell'umile suo monoblocco architettonico (un'unica grande “camera”) e del correlato decorativo (Foto nr. 19), è qui che da sempre si raccoglie la più profonda devozione cittadina per Sant’Elia, patrono del paese, e che un tempo coinvolgeva anche la pietà popolare dei territori limitrofi (Foto nn. 20 e 21 ).
La chiesetta, posta com'è in un piccolo slargo e stagliantesi verso il retrostante infinito vuoto, nei meriggi estivi, con le lunghe proiezioni d'ombra d'ambiente e i complementari accesi lumi solari, lascia nel visitatore occasionale un senso di solingo spaesamento, una dimensione spazio-temporale altra, quasi richiedente una naturale conclusione del percorso di viaggio proprio in quella umile parvenza.
Un rapido andar a zonzo per le viuzze attorno alla chiesetta e si scopre quanto veramente piccola ed umile fosse l'originaria comunità.
Proposta di un progetto per la valorizzazione turistica, culturale e ambientale delle tagghjate
Metamorfosi dell'immaginario delle rovine dal parco delle Tagghjate al comprensorio del Belvedere
Itinerario turistico per visitare le tagghjate (parte prima)