Le stradine sul retro del castello (tra terrazzamenti e aperti orizzonti)
Percorrendo il retro del castello, via Bergh e via Kambergh, ci si imbatte in alcuni pittoreschi vicoletti, vico Bergh e vico Kambergh, parzialmente terminanti con suggestivi diretti affacci sul declivio ovest del Monte (Foto nr. 5 e 6 ) . La veduta, specialmente in primavera, è incantevole; il silente caseggiato, candeggiato a calce, si unisce ad un variegato gioco cromatico degli adiacenti giardini-ortali a terrazzamento che degradanti a valle aprono verso l'ampio piano d'orizzonte. Anche le concludenti via Marconi e via Don Sturzo si offrono in merito.
Il Trappèto Ipogeo
Di lì a poco, proprio su via Don Sturzo, sulla costa del vallone di deflusso meteorico (Foto nr. 7 ), è un superbo segno di orgogliosa memoria storica: il Trappèto Ipogeo, uno stabilimento oleario del sec. XVII scavato direttamente nella roccia tufacea – architettura in negativo – che non ha fatto nemmeno in tempo a vedere la sua inaugurazione di una costosissima e qualificata opera di recupero (restauro) perché - forse in modo irrimediabile - devastato da un incendio (Foto nn. 8 -9-10-11-12-13-14). Il contenzioso giuridico è ancora lì a dar ragione di quanto accaduto e delle relative responsabilità; un vero lutto identitario per la piccola comunità e, sicuramente, non solo per essa.
Proposta di un progetto per la valorizzazione turistica, culturale e ambientale delle tagghjate
Metamorfosi dell'immaginario delle rovine dal parco delle Tagghjate al comprensorio del Belvedere
Itinerario turistico per visitare le tagghjate (parte prima)