Pistillo o gineceo, cos'è, come è fatto e a cosa serve
Il gineceo o pistillo è l'insieme degli organi femminili di un fiore. Si forma in seguito alla trasformazione di foglie dette carpelli. E' formato da tre parti:
Si può considerare come un recipiente formato dalle
foglie carpellari che racchiudono la cavità ovarica al cui
interno si trova una placenta nella quale si inseriscono per mezzo di un cordono
funicolare gli OVULI (gametofito femminile) che contengono le cellule femminili (che dovranno essere
fecondata dalle cellule maschili per generare una nuova pianta).
L'ovario in base alla sua posizione
nel ricettacolo può essere:
- supero (fiore ipogino): Ranuncolaceae, Papaveraceae, Urticaceae, Liliaceae, Leguminosae, Aceraceae, Geraniaceae, Violaceae, Crucifereae, Malvaceae, Boraginaceae, Lamiaceae, Euphorbiaceae ecc.;
- infero (fiore epigino): Rosaceae-Rosa, Malus, Myrtaceae, Rhamnaceae, Apiaceae, Araliaceae, Dipsacaceae, Caprifoliaceae, Rubiaceae, Asteraceae, Iridaceae, Orchidaceae, Poaceae ecc.;
- semi infero (fiore perigino): Rhamnaceae, Chenopodiaceae, gen. Prunus ecc.
Considerando il numero dei carpelli che compongono l'ovario possiamo avere:
- ovario apocarpico quando ciascun carpello si chiude su se stesso ma non si salda con quelli vicini e ognuno forma un ovario e pertanto ci sono più pistilli (es. Ranuncolaceae, Boraginaceae ecc.);
- ovario sincarpico quando i carpelli, oltre a chiudersi su se stessi, saldano le proprie pareti con quelle dei carpelli vicini formando un unico ovario suddiviso al suo interno in uno (ovario monoloculare) o più loculi (ovario pluriloculare);
- ovario monocarpico formato da un solo pistillo costituito da un unico carpello.
La distinzione tra ovario apocarpico e ovario sincarpico è importante perché un
ovario sincarpico darà sempre un solo frutto mentre uno apocarpico ne darà più di
uno.
I margini dei carpelli che si sono fusi producono un tessuto detto
placenta dalla quale si sviluppano gli ovuli.
E' il prolungamento cavo dell'ovario a forma di stiletto.
Il numero degli stili è variabile e possono essere liberi o
concresciuti per la base e anche di lunghezza variabile. Può anche accadere che
gli stili non siano apicali ma laterali o che si dipartono dalla base
dell'ovario.
E' la porzione apicale che si trova all'estremità dello
stilo che serve a ricevere e trattenere il polline in modo da permettere il
processo fecondativo. Può avere varie forme, essere singolo o essercene diversi o
mancare. Inoltre per poter meglio trattenere il polline a volte è presente una
struttura ghiandolare che secerna liquidi zuccherini vischiosi.
La forma e come si sviluppa uno stigma è un ulteriore elemento di
classificazione.
Una volta che i granuli pollinici arrivano allo stigma si forma all'interno del pistillo un TUBETTO POLLINICO che altro non è che un prolungamento a forma di tubo che trasmette i granuli di polline all'interno dell'ovario per fecondare gli ovuli.
Dopo la fecondazione gli ovuli si trasformano in SEMI e l'ovario da origine al FRUTTO.
LE ALTRE PARTI CHE COMPONGONO IL FIORE
Un fiore completo delle angiosperme è composta da:
TESTI CHE USIAMO PER SCRIVERE I NOSTRI ARTICOLI
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sulle piante li puoi trovare a questa pagina.