Lo scrigno magico che è la natura, rappresenta un'inesauribile miniera di rimedi per la nostra salute. Disdegnare o anche solo minimizzare la loro importanza è una leggerezza da sciocchi. Ecco pertanto un elenco delle principali piante officinali o medicinali con schede tecniche di approfondimento per ciascuna di esse.
La rubrica si occupa delle piante o erbe medicinali vale a dire di quelle piante che contengono sostanze particolari che possono aiutare l'uomo a vivere meglio descrivendo le loro proprietà benefiche. Racconteremo la loro storia, del perché e del come sono importanti per la nostra salute e di come usarle. Si tratta di una piacevole guida per quelle persone, amanti dei benefici della natura, che vogliono accostarsi all'uso di quelle piante che ci sono ogni giorno vicine, ma le cui proprietà e utilità sono spesso a noi sconosciute.
Una pianta medicinale secondo l'OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) è un organismo vegetale che nei suoi organi contiene delle sostanze che possono essere usate a scopo terapeutico o come precursori di farmaci. L'insieme delle sostanze che hanno l'effetto terapeutico sono i principi attivi. Sempre secondo l'OMS nelle piante possiamo ritrovare circa 7000 composti chimici diversi. In pratica le erbe o piante medicinali chiamate anche erbe officinali sono tutte quelle piante che possono essere usate a scopo fitoterapico, liquoristico, profumiero o cosmetico. Il loro uso avviene tramite lavorazione in modo da ottenere diversi tipi di prodotto: decotti, infusi, tinture, oli essenziali ecc. utilizzati poi per ottenere i diversi prodotti salutistici o alimentari. In pratica sono piante che contengono un insieme di principi attivi (fitocomplesso) con determinate proprietà medicamentose verso chi le usa.
Fin dalle origini, la natura era la farmacia degli esseri viventi. La loro storia si perde nella notte dei tempi e non di rado si intreccia con il suggestivo mondo della magia sfiorando le trame della leggenda e della mitologia. Infatti, ai primi albori della civiltà, la ricerca di rimedi per curare i problemi che si presentavano erano affidati alla natura, una ricerca puramente istintiva probabilmente nata osservando gli animali o per pura intuizione. E' noto a tutti che l'uomo primitivo conobbe per caso le proprietà medicinali delle erbe cibandosi ora dell'una ora dell'altra e notando come avessero dei risvolti positivi sul suo organismo. Col tempo iniziarono i primi studi sulle potenzialità e possibilità offerte dalle piante e la loro storia è alquanto articolata e variegata e divenne via via sempre più scientifica rivolgendosi sempre più ai fiori, ai frutti, alle foglie delle piante e anche alle loro cortecce.
Il termine erbe officinali deriva da officina, così nel medioevo era chiamato il laboratorio farmaceutico dove lavorava lo speziale (l'attuale farmacista) che oltre a preparare i farmaci, li vendeva. Una singola pianta o erba medicinale era chiamata semplici e rappresentavano un medicamentum simplex mentre un medicamentum compositum si otteneva associando più semplici. Le persone che raccoglievano e vendevano i semplici era i semplicisti e le persone che insegnavano tali materie erano chiamati Lettori dei semplici. E' anche curioso il fatto che quelli che oggi si chiamano orti botanici, a quel tempo venivano chiamati Giardini o orti dei semplici.
Dalla prima testimonianza sull'uso delle erbe officinali del 1700 a.C. con il papiro di Ebers in cui si parla appunto di: «benefiche piante adatte a tutte le parti del corpo», è stata fatta tanta strada e ancora tanta ne dobbiamo fare...
Le sostanze utili a scopo terapeutico possono essere presenti in diverse parti della pianta e questo è diverso da pianta a pianta. Le parti da utilizzare pertanto possono essere:
Sono poche le piante medicinali che si possono usare allo stato fresco o immediatamente dopo essere state essiccate. I preparati che si possono ottenere per la loro conservazione e utilizzo sono diversi e di seguito elencati:
Succo
Questo è un metodo che si usa sulle piante fresche il più delle volte triturando o pestando le foglie per ottenere il succo che altro non è che la sua linfa ricca di principi curativi. Il succo si può ottenere dalle foglie, dai frutti, dalle radici o incidendo il fusto.
Essicazione
Essiccare le piante al sole oppure sottoponendole al calore o a correnti d'aria è sicuramente uno dei metodi più antichi di usarle. In questa veste si possono utilizzare per fare infusi e decotti e conservarle per lungo tempo.
Infuso
L'infuso si ottiene come un comune tè facendo bollire l'acqua e versandola sulle erbe che intendiamo usare (foglie, fiori o altre parti). Si attende un lasso di tempo ragionevole, a seconda della parte messa in infusione, e poi si filtra e si beve tiepido.
Decotto
Il decotto è simile all'infuso solo che in questo caso si mette la droga in acqua fredda e poi si fa bollire e quindi si filtra e si beve tiepido, oppure si usa per fare impacchi.
Macerato
Nel macerato si lascia la parte di piante interessata (droga) a macerare a freddo in una quantità proporzionata di liquido che può essere acqua, vino o altro succo vegetale.
Tisana
Le tisane sono infusi, decotti o macerati a cui viene aggiunta una grande quantità di acqua e zucchero o altre sostanze edulcoranti o correttive del sapore.
Polvere
Si tratta di prendere la parte della pianta medicinale che ci interessa, farla seccare, ridurla quindi in polvere e farne in genere delle pillole per essere deglutite (questa è la preparazione industriale di molte erbe officinali).
Estratto
Gli estratti sono preparati in cui la droga è molto concentrata. Difficile da preparare a casa, perchè si fa sciogliere la sostanza in un liquido e concentrandolo poi con l'evaporazione. Un tempo si preparavano con l'alambicco ora sono molto diversi e più efficienti. Se la soluzione che si usa è acqua avremo idrolato. Se la soluzione che si usa è alcool avremo alcolato.
Sciroppo
Si ottiene aggiungendo al decotto, all'infuso o al macerato una quantità di zuccheri che può raggiungere anche il 70%.
Cataplasma
Il cataplasna sono paste che contengono le parti della pianta che interessano disciolte o diluite e si applicano a caldo sulla pelle.
Linimento, pomata o impacco
Sono preparazioni adatte a fare frizioni o unzioni sulle parte ammalate. Si usano quando si ha a che fare con sostanze appiccicose che si spargono su di una tela e si appiccicano alla parte del corpo interessata in modo da trasmettere i loro benefici grazie al calore del corpo.
Tintura madre
Si tratta di una estrazione idroalcolica che estrae le sostanze utili sfruttando la capacità che ha l'alcool di rendere solubili determinate sostanze. Viene definita tintura madre perché da essa si possono ottenere poi tutta una serie di prodotti.
Olio essenziale
Si ottiene dalla distillazione o dalla spremitura di una determinata parte di un vegetale che possiede determinate caratteristiche terapeutiche. Da essi si ottengono gli idrolati o acque aromatiche.
Oleolito
Si tratta di un macerato oleoso di diverse parti della pianta che si usa sulla pelle per curare diverse patologie a seconda della caratteristiche della specie di partenza.
Nell'uso della medicina della natura occorre sempre tenere presente che le erbe spesso hanno proprietà molto potenti e devono essere utilizzate con prudenza e soprattutto sotto controllo di personale qualificato. Teniamo a precisare che non vogliamo sostituirci al medico al quale è sempre fondamentale fare riferimento prima di assumere qualsiasi prodotto, anche se naturale. Le piante infatti, pur aiutandoci in tante circostanze, non vanno mai prese alla leggera.
Per ciascuna erba e pianta officinale e medicinale riportiamo:
In ogni scheda è presente anche l’indicazione delle proprietà dell’erba e i possibili utilizzi con le relative controindicazioni.
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Il genere Salvia appartiene alla famiglia delle Lamiaceae e possiede numerose proprietà terapeutiche: antisettiche, antibatteriche, stimolante, digestiva, emmenagoga, espettorante...
La santoreggia è una pianta annuale a portamento cespuglioso provvista di radice fittonante. Dalle sue foglie raccolte poco prima della fioritura e le infiorescenze raccolte in piena fioritura...
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