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Foglie: come sono fatte al loro interno

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Le foglie, considerate a tutti gli effetti delle appendici laterali del fusto, svolgono diverse e importanti funzioni: la , la e (come tutti gli altri organi delle piante) la .

La loro distribuzione è molto varia ed è una caratteristica della specie anche se la logica è sempre quella di disporsi in modo tale da poter catturare la maggior quantità di luce possibile.

Foglia in sezione, anatomia di una foglia

Vediamo come sono fatte viste in sezione.

Il primo tessuto che incontriamo è l’epidermide, uno strato di cellule più o meno spesso con funzione di protezione meccanica dei tessuti interni, di riduzione della traspirazione e di regolazione degli scambi gassosi. Le pareti esterne dell’epidermide possono inoltre essere ricoperte da uno strato di cuticola che rende i tessuti ancora più impermeabili all’acqua e ai gas e rende la foglia molto resistente agli attacchi dei parassiti conferendo anche robustezza (tipica delle piante che devono resistere alla siccità come l’Agave, l’Aloe e le piante succulente in generale).

All’interno delle foglie si trovano le nervature, il loro sistema conduttore, con il compito di far arrivare l’acqua e gli elementi minerali raccolti dalle radici ai tessuti interni della foglia e viceversa, portare gli elaborati della fotosintesi al fusto che li distribuirà a tutte le parti della pianta. Si comprende quanto questo sistema sia fitto se si pensa che è stato calcolato che in una foglia ci sono 102 cm di nervature per 1 cm2 di lamina fogliare.

Molto importanti sono gli stomi, delle aperture che si trovano sulla superficie della foglia (nell’ordine di migliaia per cm2), soprattutto nella pagina inferiore, con il compito di far passare l’anidride carbonica dall’atmosfera ai tessuti interni della pianta per essere usata nella fotosintesi e allo stesso tempo far uscire l’ossigeno e il vapore acqueo.

Sezione di una foglia

E' presente poi all'interno della foglia un complesso di tessuti chiamato mesofillo che riempio tutto lo spazio tra le due epidermidi (superiore e inferiore). Il mesofillo è formato da due tipi di cellule:

  • cellule allungate che formano uno "strato a palizzata" e che rimangono perpendicolari all'epidermide. In queste cellule avviene la maggior parte della fotosintesi (grazie alla presenza dei cloroplasti) perchè grazie alla loro forma e disposizione spaziale riescono a catturare una grande quantità di luce;
  • cellule più o meno rotondeggianti che formano uno "strato lacunoso" con molti spazi vuoti intercellulari. Questi spazi permettono all'aria, quindi all'ossigeno O2 (necessario per la respirazione) e all'anidride carbonica CO2(necessaria per la fotosintesi) di arrivare alle cellule dove avverrano queste reazioni.

Nel mesofillo corrono le nervature, il tessuto conduttore della pianta paragonabile, a grandi linee, al nostro sistema circolatorio. Nelle foglie non sono altro che la terminazione dei più grandi vasi conduttori presenti nel fusto e nei rami che partono dalle radici. Il loro compito è:

  • portare l'acqua e i sali in essa disciolti provenienti dalle radici a tutta la foglia (prendendo il nome di fasci vascolari o xilema o legno). Una parte di quest'acqua sarà usata per la fotosintesi, la maggior parte sarà espulsa come vapore acqueo con la traspirazione attraverso gli stomi;
  • trasportare i prodotti finali della fotosintesi al resto della pianta per essere o usati o accumulati come materiale di riserva per un utilizzo successivo (prendendo il nome di fasci cribrosi o floema o libro).
Flusso dell'acqua e dei sali minerali e dei prodotti finali della fotosintesi dalle radici alle foglie e viceversa

Sulla superficie delle foglie spesso si ritrovano dei peli (tricomi) di forma e dimensioni molto varie che assolvono a diverse funzioni: proteggere la foglia dall’eccessiva insolazione in quanto formano uno strato di peli morti ripieni d’aria che riflettono la luce e quindi assicurano una protezione dall’insolazione eccessiva riducendo in questo modo anche la traspirazione e mantenendo uno strato d’aria umida sui tessuti, favorendo il riassorbimento dell’acqua emessa dagli stomi stessi (tipico delle piante grasse). Alcuni tipi di peli sono particolarmente interessanti e sono quelli che secernano oli essenziali, resine e sostanze varie usate a esempio nel luppolo per la fabbricazione della birra o nel caso della Cannabis come sostanze allucinogene. Sono sempre i peli che secernano sostanze irritanti per la pelle dell’uomo come accade nella Primula obconica, nell’ortica e in numerose altre. Oppure sono sempre i peli che nella Dionaea secernano gli enzimi che dovranno digerire le prede che le piante catturano.

Dettaglio peli di cannabis e di ortica

Spesso, sulla superficie delle foglie si possono trovare anche delle cere, sostanze idrofobe impermeabili all’acqua e alle sostanze in essa disciolte, con il compito d’assicurano alla pianta una maggiore protezione circa la perdita d’acqua per evaporazione (presenti in molte piante grasse quasi per “sigillare” le piante dalla perdita d’acqua per evaporazione e viceversa nelle piante acquatiche o in quelle che vivono nei luoghi molto umidi, per evitare che i tessuti si saturino d’acqua).

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