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Aloe, principali specie

Una breve carrellata delle altre specie di Aloe.

Aloe, coltivazione
Aloe arborescens
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IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:

PRINCIPALI SPECIE

Il genere Aloe della famiglia Asphodelaceae annovera numerose specie tra le quali ricordiamo:

ALOE VARIEGATA

Questa specie è caratterizzata da foglie coriacee, di colore bel verde scuro, screziate di bianco, lunghe e dritte e con la nervatura centrale molto evidente che corre longitudinalmente lungo tutta la foglia.

Aloe variegata

Fiorisce all'inizio della primavera (marzo-aprile) producendo una vistosa infiorescenza a grappolo lunga anche 30 cm formata formata da numerosi fiori di colore rosa-rosso. E' una specie che viene frequentemente allevata in vaso.

ALOE ARBORESCENS

L'Aloe arborescens, originaria di Capo di Buona Speranza, ha le foglie disposte a rosetta in modo sparso con i margini dentati. E' una pianta che si sviluppa considerevolmente superando anche i due metri di altezza, pertanto solo le piante giovani possono essere coltivate in vaso e in appartamento. Fiorisce nella tarda primavera e produce fiori di colore rosso disposti in grappoli molto densi sulle ramificazioni dello stelo fiorale. Al contrario della vera, il fusto in questa specie è ben visibile.

Aloe arborescens

Esistono numerosissime varietà tra le quali ricordiamo: A.arborescens varietà natalensis che fiorisce a metà dicembre con dei fiori di uno splendido colore rosso scuro e la A. arborescens varietà ucriae che fiorisce in gennaio - febbraio con fiori di colore rosso vivo.

ALOE ARISTATA

L'Aloe aristata ha le foglie disposte a rosetta di un bel colore verde intenso ricoperte da dei tubercoli bianchi disposti in file ordinate lungo tutta la foglia.

Aloe aristata

L' aristata fiorisce nella tarda primavera formando un lungo fusto fiorifero di circa 30 cm che porta numerosi fiori di colore rosso-arancio.

ALOE CILIARIS

L'Aloe ciliaris ha la particolarità rispetto alle altre specie di avere un portamento rampicante o strisciante. E' una pianta che in natura può raggiungere notevoli dimensioni, anche 5 metri di altezza.

Aloe ciliaris

Fiorisce in tarda primavera, inizio estate e produce dei fiori di colore rosso vivo. E' una specie molto fiorifera e che si adatta alla coltivazione in vaso.

ALOE FEROX

L'Aloe ferox originaria anch'essa di Capo di Buona Speranza ha un fusto semplice, molto eretto e molto robusto.

Aloe ferox

Le foglie sono disposte a rosetta all'estremità del fusto, carnose, rigide, spinose e possono raggiungere il metro di lunghezza. I fiori sono di colore giallo, molto densi e compaiono a marzo.

ALOE HUMILIS

L'Aloe humilis al contrario delle piante del suo genere è molto piccola di dimensioni, la più piccola.

Aloe humilis

Le foglie sono di un bel colore verde-azzurro, spinose. I fiori sono di colore giallo.

ALOE STRIATA

L'Aloe striata, originaria del Sud Africa, ha un tronco molto breve, raramente ramificato, le foglie disposte a rosetta, lanceolate lunghe anche 50 cm e larghe 10-15 cm molto carnose e ricoperte da una leggera pruina. Le infiorescenze sono molto appariscenti e possono misurare anche un metro portanti numerosi fiori disposti a ombrella di colore rosa. Fiorisce tra marzo e aprile.

ALOE ABYSSINICA

L'Aloe abyssinica originaria dell'Abissinia e dell'Eritrea ha delle foglie carnose molto lunghe terminanti a punta e con la pagina superiore concava e l'inferiore convessa con i margini rossastri e dentellati. Fiorisce a fine inverno, inizio primavera e i fiori sono di un bel colore giallo intenso disposti a grappoli su steli ramificati.

CURIOSITÀ

L'etimologia di questa parola non è molto chiara. Potrebbe derivare da una parola di origine orientale (araba probabilmente) che significa «amaro» o dal greco àls-alòs che significa «sale», per ricordare il suo sapore amaro simile a quello dell'acqua di mare. Qualunque sia la sua etimologia è certo che è una pianta conosciuta fin dai tempi più antichi per le sue molteplici capacità terapeutiche. Le prime testimonianze sono state ritrovate su una tavoletta di argilla ritrovata a Nippur nei pressi di Bagdad e datata 2.200 a.C.

E' una pianta molto antica, conosciuta fin dall'antichità per le sue proprietà terapeutiche e conosciuta come la pianta dell'immortalità.

Le prime testimonianze della sua presenza sono state ritrovate su una tavoletta di argilla ritrovata a Nippur nei pressi di Bagdad e datata 2.200 a.C.

Nella cultura Assiro-Babilonese, da numerose testimonianze, è certo che il suo succo (chiamato sibaru o siburo) veniva utilizzato da chi aveva problemi digestivi.

Nell'antico Egitto era utilizzata tra le sostanze per l'imbalsamazione ed era molto coltivata per uso terapeutico. Ancora oggi in Egitto, questa pianta piantata davanti alla porta di casa è considerato un modo per assicurarsi una lunga vita e felicità

Anche la Bibbia la cita più volte: «Anche Nicodemo quello che da principio era andato di notte da Gesù, venne portando una mistura di mirra e d'aloe, quasi cento libbre» (Giovanni, cap. 19, vers. 39) o «Mirra, Aloe e Cassia olezzano le tue vesti» (Salmi, cap. 45, vers. 9).

Nel Papiro di Ebers (datato all'incirca 1500 a.C - foto sotto) sono elencate le innumerevoli proprietà di questa pianta.

Papiro di Ebers

Ne parla Ippocrate (460-337 a.C.) nei suoi innumerevoli libri di medicina elogiandone le sue proprietà antinfiammatorie, rigeneranti e antisettiche. Ne parla Discoride (20-70 d.C.) nel De materia medica elencando le sue proprietà cicatrizzanti, antifiammatorie e per le infezioni cutanee.

Anche nella cultura orientale l'uso di questa pianta è molto antico: la medicina tibetana e quella ayurvedica la usano tutt'oggi per i loro preparati.

I primi studi scientifici su questa pianta iniziarono in Europa intorno al 1850 a opera di due inglesi ma fecero un grosso balzo in avanti solo nel 1930 grazie a approfonditi studi russi e americani. Ma è solo nel 1940 e successivamente nel 1959, quando il Ministero della sanità americano dichiarò ufficialmente le capacità curative di questa pianta nel caso di ustioni. Da allora gli studi sono molto attivi in tutto il mondo.

L'Aloe dichotoma (foto sotto), la più diffusa della Namibia e del Sud Africa, oltre a essere una pianta di notevoli dimensioni, viene utilizzata dall'uccello tessitore per costruirci il suo nido, molto particolare, formato da fibre vegetali che sono intrecciate ad arte per costruire un nido quasi completamente chiuso per impedirne l'accesso sia ai predatori che possono salire da terra, sia a quelli che si calano dall'alto.

=Aloe dichotoma
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