Le riunioni del G8 e di Bonn si sono concluse con gran delusione degli ambientalisti, ma era un esito scontato.
Quella del G8 non ha, di fatto, neppure preso in esame gli accordi di Kyoto, data l'intransigenza degli Stati Uniti, Giappone e Canada. Forse, come abbiamo espresso nell'articolo "Antiglobalizzazione, ambiente: finalmente lo stato scopre che la salute è più importante dell'effetto serra e dei buchi nell'ozono", sarebbe stato meglio che le conclusioni del Summit di Bonn avessero preceduto il G8, in quanto, pur nella loro limitatezza come vedremo più avanti, forse sarebbero state accettate da tutte le otto nazioni partecipanti al G8, inclusi gli USA.
Prima di esporre l'essenziale delle conclusioni raggiunte nella riunione di Bonn, per comodità dei lettori riportiamo nel grafico in testa all'articolo, l'andamento della temperatura media globale dal 1870 al 2000.
Negli ultimi 130 anni la temperatura media (linea blu) è stata di 13,96°C relativa a un intervallo d'oscillazione compreso tra i 13,4°C del 1895 e i 14,6°C del 2000, che testimonia effettivamente un innalzamento della temperatura di 1,2°C, come dimostra la linea di tendenza in verde.
Va precisato che un generale innalzamento della temperatura era da aspettarsi in quanto con il 1870 si era usciti dalla Piccola Glaciazione, durata per circa cinque secoli e culminata nel 1750.
Pertanto il graduale innalzamento registrato tra il 1870 e il 1970, compreso tra i 13,6°C e i 14,1°C pari a 0,5°C in 100 anni, può considerarsi entro alla norma, stando a quanto constatato nei periodi anteriori, senza necessariamente invocare tra le cause prevalenti l'attività dell'uomo.
Quello che giustamente crea degli allarmismi è l'innalzamento della temperatura negli ultimi 30 anni, che dai 13,9°C è rapidamente salita ai 14,6°C, cioè 0,7°C in brevissimo tempo. Quali sono i fattori che hanno causato dei valori così anomali.
E' stato spontaneo individuare, come una delle principali cause, nell'effetto Serra la maggiore responsabilità, dato che nel corrispondente periodo è stato registrato un considerevole aumento dell'anidride carbonica nell'atmosfera, passata da 320 a 370 parti per milione, da porsi in relazione al consumo di combustibili fossili, quasi triplicato negli ultimi 50 anni.
Il tasso d'incremento dell'anidride carbonica è sufficiente da sola a giustificare da sola un aumento di 0,7°C in 30 anni. Quanto sarebbe stato l'innalzamento dei valori termici per cause naturali, com'è sempre accaduto nei millenni passati?
Comunque è in questo contesto che nel 1997 fu redatto il Protocollo di Kyoto da oltre 170 nazioni per concordare una graduale riduzione nell'emissione di sostanze nocive non solo nell'atmosfera, in particolare gli Stati avrebbero dovuto impegnarsi a ridurre in media del 5,2% entro il 2012 l'emissione di sostanze nocive rispetto a quanto da essi prodotto nel 1990.
L'entità del 5,2% fu frutto di un compromesso, ben sapendo che non avrebbe risolto il problema dell'inquinamento, ma accettato da molti per introdurre il principio di risanamento dell'ambiente.
Com'è noto, nonostante altri incontri, i capisaldi del protocollo di Kyoto non sono stati ratificati da molti Stati, per cui si è giunti al Summit di Bonn senza un nulla di fatto,
Ma anche a Bonn sembrava che l'incontro dovesse concludersi con un ulteriore fallimento, se all'ultimo istante non fosse stato raggiunto un compromesso che drasticamente ha ridotto i vincoli degli Stati per iniziare una politica di risanamento dell'ambiente, ma almeno è stato ribadito il principio che solo una politica globale, con la partecipazione di tutti gli Stati, potrà ridurre l'inquinamento sulla Terra. Purtroppo solo gli Usa, i maggiori inquinatori specie nelle emissioni gassose, non hanno sottoscritto i nuovi accordi.
Quali sono i principali capisaldi degli accordi di Bonn?
Formalmente rimane in piedi il parametro di arrivare alla riduzione di circa il 6% nell'emissione di gas nocivi nell'atmosfera, ma con tali e tante facilitazioni a favore delle nazioni più industrializzate, che il trattato di Kyoto (già di per se poco efficace per raggiungere lo scopo prefissosi) a parere di tutti è stato talmente annacquato dalle varianti introdotte da Bonn, per cui rimane la sola soddisfazione di averlo lasciato ancora in vita e di aver tenuto aperto il dialogo tra le Nazioni.
Per l'entrata in vigore del Protocollo di Bonn sarà sufficiente che sia sottoscritto e ratificato da 55 Stati.
Senza dubbio, rispetto agli oneri previsti dal Protocollo di Kyoto, i nuovi accordi rappresentano una rilevante riduzione degli impegni e una relativa facilità per rientrare nei limiti prefissati, cosa che ha permesso di vincere le resistenze degli Stati come il Canada e il Giappone. Saranno sufficienti per farvi aderire anche gli USA? Lo vedremo al prossimo incontro, previsto nel prossimo autunno a Marrakech.
Dott. Pio Petrocchi