Viaggio in Kenya

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Zucchero e Watamu one year later... ancora emozioni
Lascio alle spalle il lungo inverno e con grande gioia accolgo l’arrivo dell’estate con le tanto attese ferie perché il desiderio di ritornare in Kenya nella mia amata Watamu e dal mio carissimo amico Zucchero si fa sempre più forte.

E così la sera del 14 agosto a bordo di un Airbus 330-200 della Eurofly saluto l’Italia dal finestrino e via … in volo verso il Kenya. L’impazienza e la voglia di arrivare rendono ancora più lungo il viaggio, ma finalmente ecco che alle 6.30 di sabato 15 agosto le ruote dell’areomobile toccano il suolo…SIIIII sono a Mombasa. Subito mi metto in coda per i controlli e il ritiro bagagli e mi affretto a raggiungere il pulmino per il trasferimento al villaggio.
Il tragitto è di circa due ore ed io dal finestrino guardo la città di Mombasa nella sua caoticità mattutina, con i suoi profumi, i suoi odori, con i suoi bimbi scalzi che corrono dietro ai pulmini dei turisti con la speranza che qualcuno gli lanci dal finestrino una caramella, cercando di ricordare strade già percorse e luoghi già visti.
La lancetta dell’orologio scorre lenta e io sono impaziente, sempre più impaziente ma ecco da lontano il cartello dell’ Aquarius Beach … finalmente sono arrivata. Una schiera di beach boy è già pronta all’assalto dei nuovi arrivati ma io ho già chi mi sta aspettando, il migliore, il mio grande e carissimo amico Zucchero! Grande è l’emozione nel riabbracciarlo e grande è l’emozione di essere finalmente ritornata in quella terra che lo scorso anno mi ha regalato le emozioni più belle e più forti della mia vita!
Mi do appuntamento con Zucchero più tardi ed entro all’Aquarius per il check in. Rivedo volti famigliari, e la sensazione di sentirmi a casa si fa viva dentro me, mi guardo intorno, ed è tutto come lo scorso anno, anzi no, una cosa nuova c’è: il ponte di collegamento tra il corpo centrale e il Lily Palm. La mia camera è nel corpo centrale, piano rialzato vista piscina e ristorante.

Una doccia veloce e con Stefania e Alberto, una coppia conosciuta in aeroporto ci troviamo con Zucchero e fissiamo subito con lui il pacchetto escursioni: due giorni di safari nello Tsavo Est, il Safari Blu e mezza giornata a Malindi.
Dopo pranzo ci rilassiamo in piscina, la stanchezza del viaggio si fa sentire. Sdraiata sul lettino guardo il cielo, mi lascio trasportare dalle sensazioni, migliaia di immagini scorrono davanti a me, i ricordi dello scorso anno, le aspettative di quest’anno ma la cosa importante è che mi sento felice e serena.

Safari blu alle mangrovie
L’indomani, domenica 16 siamo già pronti per la prima escursione: il Safari Blu alle mangrovie. L’appuntamento con Zucchero è in spiaggia. Riunito tutto il gruppo raggiungiamo, passeggiando sul lungomare, il punto in cui è ormeggiata la nostra barchetta “Sorpreso”; saliti a bordo cavalcando le onde del mare un po’ agitato ci addentriamo tra le meravigliose mangrovie e lentamente navighiamo godendo del meraviglioso paesaggio che ci circonda. Da lontano scorgiamo un gruppo di fenicotteri rosa, ci avviciniamo, e loro disturbati dal rumore del motore si alzano in volo mostrandoci così la bellezza dei colori del loro manto.

Si avvicina l’ora di pranzo, raggiungiamo l’isoletta dove ci attende un ricco buffet: riso con sughetto di polipo, pesce spada con patate, aragosta e gamberoni ed infine tanta buona frutta. Tra risate e tanta allegria divoriamo il pranzo e di rigore un forte applauso al grande Zucchero che ha capito che per far star bene gli italiani bisogna “prenderli per la gola”!!!!
Dopo un oretta di siesta post pranzo di nuovo a bordo raggiungiamo il parco marino di Watamu e lì ci fermiamo per un tuffo tra i pesci colorati e poi ritorniamo in villaggio.
Safari-Tsavo est
È lunedì 17 agosto, appuntamento alle 6.00, colazione al locale “Lo spuntino” e via si parte per il safari. In qualità di beach girl, Zucchero mi affida un pulmino alla cui guida ci sarà il mitico Ambrogio e dopo due ore di tragitto su strade tortuose (“si balla senza musica” dice sempre Zucchero) e polverose eccoci all’ingresso del parco.
Tutti pieni di adrenalina e con la macchina fotografica in mano siamo pronti ad immortalare le immagini della stupenda savana con i suoi colori, la diversità di paesaggi e i bellissimi animali che la popolano.

Io mi godo con tutta tranquillità lo scenario e faccio da portavoce delle indicazioni e spiegazioni del nostro autista Ambrogio.
Zebre, giraffe, elefanti, antilopi, babbuini, coccodrilli, ippopotami, cinghiali, ma ecco la “preda” più ambita: i leoni. Per la precisione leonesse, ne scorgiamo un gruppetto in relax tra dei cespugli, una sdraiata su un tronco, poi una pronta per un attacco ad una preda che poi le sfuggirà.
Soddisfatti e felici raggiungiamo il Voi Wildlife Lodge per il pranzo.

Quest’anno l’alloggio non è in tenda ma nelle camere, senza dubbio più confortevoli della tenda che però a mio avviso “faceva più safari”. Pace, questo è quello che percepisco quando sono al lodge e sulla terrazza che si affaccia al laghetto dove vengono ad abbeverasi gli animali, mi rilasso pronta per affrontare la “caccia” pomeridiana.
Di nuovo a bordo dei pulmini si riparte, fino al tramonto che però non riusciamo a goderci per via del cielo coperto da immensi nuvoloni grigi. Rientriamo al lodge, doccia, cena, due chiacchiere in compagnia e a nanna presto, l’indomani la sveglia è all’alba.

Dopo colazione si parte per nuove avventure e nuove emozioni. Oggi Zucchero è con noi sul nostro pulmino, lasciamo il lodge, ad un certo punto al CB una segnalazione, Ambrogio incomincia a correre all’impazzata: hanno avvistato un ghepardo. E’ lontano e mimetizzato con il colore della savana stentiamo a vederlo, prendo il cannocchiale, eccolo, è lì, immobile, con tutta la sua eleganza e con le sguardo fisso davanti a lui.
Siamo tutti molto contenti, scattate le foto ripartiamo. Dopo aver percorso pochi metri avvistiamo un leone maschio ma senza criniera che passeggia non molto lontano da noi. Che dire, una mattinata ricca di grandi emozioni!!
Il tempo di permanenza nel parco sta per finire, il biglietto vale 24 ore e così si riparte per il rientro a Watamu.

Isola dell'amore
E’ giovedì 20. Dopo averci lasciato il mercoledì in totale relax per riprenderci dal safari, Zucchero ci accompagna all’isola dell’amore. Non si sa bene perché è chiamata così, c’è chi dice per la sua forma di cuore e c’è chi dice perché avevano trovato una coppia che faceva l’amore...
Si raggiunge a piedi percorrendo le vie di Watamu. E’ bello passeggiare tra le vie del paese, si ha modo di vedere come vive la gente, si incontrano tanti bambini che appena vedono i gruppi di turisti li inseguono chiedendo caramelle, penne e magliette.
Raggiungiamo l’isola a piedi per via della bassa marea e subito ci buttiamo in acqua attirati dai meravigliosi colori dell’oceano indiano.


Si avvicina l’ora di pranzo e la marea inizia a salire, ma noi riusciamo a ritornare ancora a piedi. E’ impressionante vedere con quanta velocità si alza il livello dell’acqua e quanta sia la forza delle correnti. In caso contrario ci sono delle barche molto artigianali che ti riportano a riva.
Il ritorno in villaggio si fa sempre passando da Milano 2, la zona dove ci sono le bellissime ville di proprietà di italiani, naturalmente facoltosi.
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