Narvalo
IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Classificazione scientifica
- Dati generali
- Habitat e distribuzione geografica
- Caratteristiche fisiche
- Carattere, comportamento e vita sociale
- Abitudini alimentari
- Riproduzione e crescita dei piccoli
- Da chi sono predati
- Stato della popolazione
- Curiosità e drammaticità
CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA
Il narvalo scientificamente è la specie Monodon monoceros, appartiene alla famiglia Monodontidae, sottordine Odontoceti all'ordine Cetacea, alla classe Mammalia, subphylum Vertebrata, phylum Chordata e al regno Animalia.
DATI GENERALI
- Lunghezza del corpo: 4 - 4,7 m (escluso il corno di circa 3 m)
- Peso: 1000 - 1600 kg
- Durata della vita: 50 anni in natura
- Maturità sessuale: femmina: a 4 m di lunghezza e a un peso di circa 900 kg (4-7 anni di età); maschio: a 4,7 m di lunghezza e a un peso di circa 1600 kg (4-7 anni di età)
HABITAT E DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
Il narvalo, nome scientifico Monodon monoceros assieme al beluga è il secondo rappresentante della famiglia Monodontidae. E' il cetaceo che vive più a nord, tra 70°N e 80°N, quindi nel Mar glaciale Artico, in prossimità della banchisa polare dalla quale raramente si allontana.
I narvalo preferiscono stare nelle acque profonde e molto salate. Durante il periodo estivo per circa due mesi, si spostano verso le baie meridionali e i fiordi dove trovano acque profonde. La più grande popolazione al mondo di narvalo vive nelle zone artiche del Canada e della Groenlandia nord-occidentale.
CARATTERISTICHE FISICHE
Il corpo del narvalo è di colore biancastro costellato da numerose macchie scure sul dorso e un po' più chiare sul ventre.
La testa è relativamente piccola in rapporto al resto del corpo e non ha il muso a becco, tipico degli odontoceti, ma schiacciato.
La particolarità di questo grande cetaceo è lo spiccato dimorfismo sessuale: sono provvisti di due soli denti sulla mascella dei quali solo nel maschio (è rarissimo nella femmina), quello dell'arcata sinistra è a crescita continua, in avanti e con andamento a spirale sinistrorso tanto da assumere la forma di un corno.
Questo corno nel narvalo può raggiungere i 3 m di lunghezza e un peso di 10 kg. Ha un aspetto levigato nella parte distale mentre per il resto assume varie colorazioni a seconda del tipo di alghe dalle quali è colonizzato. E' formato da uno strato esterno di cemento, uno strato più interno di dentina ed è percorso da numerose cavità nelle quali scorre il sangue. Il corno se danneggiato viene riparato in quanto la dentina è a crescita continua. Il resto dei denti crescono in maniera normale, solo pochi centimetri. Recenti studi hanno messo in evidenza che il corno è ricchissimo di recettori sensoriali che si collegano, mediante fibre nervose, alla polpa del dente e da questa al cervello. Questa scoperta è stata molto importante in quanto evidenzia che attraverso il corno il narvalo può avere informazioni sulla salinità dell'acqua (alla quale è particolarmente sensibile), sulla temperatura e sulla pressione (molto importante in quanto è uno dei cetaceo che va molto in profondità).
Il narvalo non ha una pinna dorsale ma soltanto una piccola cresta irregolare di circa 5 cm di altezza.
Considerando che sono animali che vivono nelle regioni artiche circa un terzo del loro peso è formato da grasso.
Il narvalo è un animale che vive in gruppi in genere formati da pochi individui, 6 - 20 al massimo, che diventano però migliaia durante le migrazioni stagionali. I gruppi in genere sono uniformi per sesso e fascia di età: maschi adulti, femmine con i loro piccoli, giovani.
Il narvalo è un animale che tende a rimanere in prossimità della banchisa polare durante tutto l'anno ed emerge dal ghiaccio attraverso fori o aperture per respirare.
Sono dei cetacei da acque profonde riuscendo a immergersi oltre i 1000 m (l'altro cetaceo che si spinge così in profondità è il capodoglio).
Il fatto che il maschio sia provvisto del corno e la femmina no, suggerisce che i maschi lo usino nei combattimenti per il diritto all'accoppiamento: sono stati infatti avvistati dei narvali con il corno spezzato o con pezzi di corno nella carne. Allo stesso tempo però sono stati visti narvali che si strofinano il corno tra loro senza alcun atteggiamento aggressivo. Altri scienziati ipotizzano che il corno potrebbero servire per smuovere i sedimenti dal fondo del mare alla ricerca di cibo, ipotesi però non universalmente accettata perchè le femmine ne sono sprovviste. Pertanto, non trovando una valida spiegazione a questo così grande prolungamento dentale, gli scienziati sono più concordi nell'affermare che si tratta semplicemente di un carattere sessuale secondario, senza alcuna importanza pratica.
Tutti i tentativi fatti per far vivere questi animali in cattività sono stati un totale fallimento: dopo 1-4 mesi sono tutti deceduti. Si pensa che forse è dovuto al fatto che il tipo di strutture necessarie per accoglierli dovrebbe essere tanto grande quando quello necessario ad accogliere una balena essendo lunghi, compreso il corno oltre 7 m.
ABITUDINI ALIMENTARI
Il narvalo si ciba di pesci (merluzzi, salmoni, aringhe), cefalopodi (polpi, calamari) e crostacei che cerca anche nelle acque profonde. Dato che l'animale è pressochè sdentato, si pensa che utilizzi l'aspirazione per catturare i pesci che vengono quindi inghiottiti interi.
RIPRODUZIONE E CRESCITA DEI PICCOLI
Di fatto il narvalo non è un animale particolarmente studiato per cui non si conoscono con precisione le modalità di riproduzione. E' stato visto che per accoppiarsi sia il maschio che la femmina si dispongono verticalmente, pancia a pancia e in quella posizione si ha la copulazione.
L'accoppiamento avviene tra marzo - maggio con una gravidanza che dura circa 15 mesi pertanto i piccoli nascono tra luglio-agosto dell'anno successivo.
Di solito nasce un solo cucciolo ma non sono infrequenti i parti gemellari. Il piccolo alla nascita è lungo 1,5 m e pesa circa 80 kg ed è più scuro rispetto ai genitori.
Non si sa esattamente quanto duri l'allattamento ma si pensa che sia simile a quello del beluga: 1,5 - 2 anni di età.
L'intervallo tra le nascite è di circa 3 anni
DA CHI SONO PREDATI
Il narvalo, a parte l'uomo, non ha molti nemici naturali: le orche, più raramente gli orsi polari e di tanto in tanto gli squali della Groenlandia e i trichechi.
Un'altra causa di morte è rappresentata dal ghiaccio: non è infrequente che un narvalo rimanga intrappolato nel ghiaccio (in inglese esiste un termine preciso per questa situazione, "savssat"). Questo fenomeno è stato osservato nell'inverno del 1914-1915, quando furono ritrovati oltre 1.000 narvalo intrappolati nel ghiaccio (si può verificare improvvisamente a causa del cambiamento del vento e un repentino abbassamento della temperatura).
STATO DELLA POPOLAZIONE
Il narvalo è classificato nella Red list dell'IUNC come LEAST CONCERN(LC) avendo stimato una popolazione pari a circa 123,000 esemplari.
Il Canada e la Groenlandia cacciano queste creature per ottenere l'avorio dal corno e per la carne e il grasso che formano dei piatti tipici, quali a esempio il mattak (foto al lato). Anche se, sia il Cananda che la Groenlandia hanno quotato le uccisioni, sembra comunque che tali limiti siano troppo alti (nel 2004 erano pari a 300 esemplari) per non destare preoccupazione a livello mondiale.
Un tempo il narvalo veniva pesantemente cacciato dalle popolazioni Inuit per la sua pelle, per il grasso, per la carne (con la quale alimentavano i cani) e anche per il corno, usato per fare oggetti ornamentali. In epoca medievale il suo corno veniva identificato con quello dell'unicorno e per questo veniva cacciato per ricavarne monili magici o terapeutici. Ancor oggi comunque alimenta un traffico illegale in quanto purtroppo ricercato da molti turisti.
Altre minacce alla loro popolazione sono rappresentate dai cambiamenti climatici che modificano il loro habitat. In effetti il narvalo è tra i mammiferi artici il più sensibili ai cambiamenti climatici a causa della sua limitata distribuzione geografica quindi al suo limitato habitat e alla sua alimentazione molto specializzata.
La specie è elencate nell'appendice II del CITES (Convenzione sul commercio internazionale di specie di fauna e flora minacciate d'estinzione, nota semplicemente come "Convenzione di Washington") che include le specie non necessariamente minacciate di estinzione, ma il cui commercio deve essere controllato al fine di evitare uno sfruttamento incompatibile con la loro sopravvivenza. E' elencata anche nell' appendice II del CMS (Convention on Migratory Species).
L'Unione europea, ha istituito un divieto assoluto di importazione dei corni (attivo dal dicembre 2004) in tutto il territorio dell'unione.
CURIOSITÀ E DRAMMATICITÀ
Per caso, mi è capitato, navigando nella rete, di trovare nei siti che forniscono informazioni turistiche su diversi paesi del mondo. Alla voce "Cucina", relativamente alla pubblicità della Groenlandia ho trovato le seguenti scritte: «Il piatto nazionale groenlandese è il suaasat, carne di foca bollita con riso e cipolle. Altra specialità è il mattak, pelle di balena con un sottile strato di grasso, si mangia cruda tagliata a quadratini. Per i nostri palati probabilmente è più saporita la versione del mattak alla griglia, arrosto con contorno di cipolle rosolate o di patate bollite (...)».
Mi chiedo: ma perchè vengono enfatizzate queste cose anzichè denunciare chiaramente che questi paesi offrono cibo di animali protetti e in via di estinzioni e che a causa loro queste biodiversità andranno sicuramente perdute? Perchè non dire come stanno le cose, in maniera chiara, e poi lasciare alla coscienza di ognuno se mangiare o no quella carne e se continuare a includere quei paesi nell'itinerario delle proprie vacanze?
Bibliografia
I testi che usiamo per scrivere i nostri articoli sugli animali li puoi trovare a questa pagina.