La legge italiana Obiettivo, avvalendosi dei finanziamenti del Project Financing ha inserito nei suoi piani la costruzione dell’autostrada Mestre-Orte-Civitavecchia. E’ un progetto dannoso per l’Appennino, per la sua biodiversità e per la tutela paesaggistico-ambientale di tutto il sistema. Il costo stimato è di circa 10 miliardi di euro (1,4 miliardi di finanziamento pubblico e 8,6 miliardi dai proponenti; la GEFIP Holding di Vito Bonsignore). Il tratto tra Orte e Cesena insisterà quasi sicuramente sull’attuale superstrada E45 con grosse varianti in corrispondenza di Perugia, Deruta, Pieve S. Stefano, Verghereto, Bagno di Romagna, mentre per il tratto Ravenna - Mestre è prevista una nuova arteria autostradale parallela alla SS 309 Romea, con innesto diretto sul passante di Mestre. Il tratto Civitavecchia-Orte fa parte invece di un altro progetto al vaglio del CIPE. Entro il 2010 dovevano essere state individuate tutte le procedure per l’approvazione del progetto definitivo e per l’assegnazione della gara di appalto. Sono anni che i vari comitati anti Autostrada Romea si battono per la messa in sicurezza della stessa strada statale 309... Ma evidentemente qualcos’altro bolliva già in pentola!
Perché rompere tutti gli equilibri geologici, idrico-ambientali, biologici e climatici quando basterebbe usufruire di strade già esistenti e migliorate, laddove è necessario attraverso opere di ristrutturazione, mantenimento e manutenzione?
Perché creare sempre dei continui e gratuiti rischi alle collettività di catastrofi naturali dovute inesorabilmente al consumo di suolo, cementificazione e conseguente sua impermeabilizzazione?
Perché non agire mai nella logica della prevenzione invece che in quella cieca e negletta della distruzione totale del tipo “ghe pensi mì”?
Perché prevalicare ed abusare, “ignorandole”, crudelmente della bellezza ed importanza di tante aree di interesse storico e paesistico-ambientale (parco del Delta del Po’, Valli di Comacchio e Mezzano, Laguna sud, Riviera del Brenta)?
Perché incentivare aspramente il trasporto su gomma a scapito di quello ferroviario e marittimo?
Perché in questo paese così bello ma con poca terra a disposizione bisogna sempre sordamente realizzare opere ed infrastrutture inutili “e soprattutto dannose all’intero ecosistema di un territorio”, visti anche i modesti flussi di traffico nell’area attuali e futuri?