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I cinghiali dell'isola di Caprera

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"Le immagini sono state riprese a maggio 2011 a Caprera, in Sardegna, dove i cinghiali sono liberi di scorrazzare per l'isola arrecando danni non indifferenti alla fauna e alla flora autoctona"

Non è improprio affermare che i cinghiali a Caprera hanno provocato e provocano danni incalcolabili all’isola. Il motivo di questa affermazione tanto perentoria che non mi sento di sminuire è dovuto al fatto che questi animali, non autoctoni dell’isola (importati da qualche cacciatore negli anni ottanta forse per protestare per l’istituzione della Riserva naturale orientata che vietava l’attività venatoria, fino a allora libera), hanno distrutto la fauna locale (la biodiversità a Caprera è sempre stata molto alta); oltre ciò il sottobosco è distrutto grazie alla loro naturale inclinazione a scavare. Al danno ecologico si deve aggiungere quello igienico-sanitario in quanto pulci e zecche sono ogni anno un problema sempre più grave tanto che se si va in spiaggia o semplicemente si passeggia non è infrequente essere attaccati da uno di questi insetti.

Oggi pensare di andare a passeggiare o fare una scampagnata a Caprera, deve essere valutato con attenzione perchè il rischio di incontrare questi animali, comunque selvatici, è alto. E’ accaduto anche a me, seduta in pineta a lavorare al computer e vedermi improvvisamente circondata dai cinghiali. Parliamo quindi anche di sicurezza e dato che l’arcipelago di La Maddalena vive fondamentalmente di turismo… va da se che questo non è un problema secondario.

Tra l'altro il problema sta diventando sempre più grave in quanto i cinghiali hanno iniziato ad attraversare il ponte che unisce l'isola di Caprera all'isola di La Maddalena incominciando a diffondersi anche nell'isola vicina, densamente abitata.

Non è denigratorio affermare la verità. Non vogliamo sminuire la bellezza e l’importanza di questi animali ma ogni cosa nel luogo giusto. Caprera (e ora anche La Maddalena) è una piccola isola e non può sopportare il peso di una popolazione che aumenta sempre di più anche perché l’ente parco (l'autorità preposta a intervenire all'interno del parco) fa poco per porre rimedio a questa situazione. Tra l’altro, vista dall’ottica del cinghiale è pessimo per loro stare nell’isola perché a Caprera non esistono sorgenti di acqua dolce per cui molti di questi animali muoiono di sete, e questo non è "nè animale nè umano".

L’ente parco, come modalità di intervento questo anno ha per la cattura e “l’abbattimento selettivo” (tra virgolette perché queste sono le parole riportate, delle quali non comprendo il significato: "selettivo di cosa, per cosa, per chi?") degli animali, per non usare la parola caccia, che sarebbe più appropriata. Questa decisione non ci trova d’accordo in quanto riteniamo che i cinghiali dovrebbero essere tutti catturati e liberati fuori dall’isola in zone più adatte alla loro vita …. ma questa operazione avrebbe dei costi molto diversi dal semplice abbattimento… e questa è un'altra storia.

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