Stella di Natale
Riflessione sulla Corona degli Inca
Riflessione sulla Corona degli Inca
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IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:
- Classificazione botanica
- Descrizione della pianta
- Facilità di coltivazione
- Tecnica colturale
- Curiosità sulla pianta
- Tossicità della pianta
- La stella di Natale nel linguaggio dei fiori e delle piante
- Stella di natale: riflessione sulla Corona degli Inca
LE TESTIMONIANZE DEI NOSTRI LETTORI
Riflessione sulla
Corona degli Inca o Papagayo
Euphorbia pulcherrima Willldenow
Cammino per le vie di Santiago del Cile, ora in giugno ed incontro alcuni alberi di più di 4 metri di altezza con i rami rossi fioriti che appartengono alla pianta che chiamiamo “Rosa di Natale” o “Rosa de Navidad”, sebbene qui fiorisca in una data lontana dal 31 dicembre.
Allora, non sarebbe più corretto riconoscerle un nome sudamericano giacchè questo albero trova in questi luoghi il suo clima originario (Messico, Venezuela e Cile, etc.). Senza dubbio si è acclimatato anche nelle isole del Mediterraneo come in Sardegna, ma è un’altra storia.
In Cile esistono 35 specie di Euphorbiaceae, però il nome di questa pianta ha una particolarità “corona dell’ Inca” e non parla dell’operazione hollywoodiana di creare nell’immaginario collettivo un Babbo Natale vestito di rosso e un bel fiore rosso di compagnia. Questa operazione di marketing c'é stata e si decorarono con varie migliaia di “rose di natale” lo studio televisivo dove faceva il suo show natalizio l’attore Bob Hope.
Ora mi chiedo se non sarebbe oggi un riconoscimento dovuto a questa pianta del Messico chiamarla con il nome “corona o fiore dell’Inca” in omaggio alla sua origine precolombina e che questo ultimo nome sia altrettanto importante per l’umanità come quello di “Poinsettia” che le diede il primo ambasciatore statunitense in Messico Joel Robert Poinsett, una volta introdotta in EE.UU. nel 1825.
Guido Coppari
Dottore forestale
Università di Padova
Master in Aree Protette e Conservazione della Natura
Università del Cile
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