Sa Pintadera, simbolo della Sardegna nuragica
Sa pintadera, il piccolo oggetto simbolo della civiltà nuragica sarda è molto di più che un monile: è un mistero della storia del popolo nuragico sardo.
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COS'E' SA PINTADERA
La pintadera o sa pintadera, come è chiamata in lingua sarda, è un oggetto di grande rilevanza storica e culturale associato alla civiltà nuragica della Sardegna. Alla vista si presenta come un piccolo stampo, in genere di terracotta oppure di pietra, con incise profonde decorazioni geometriche.
E’ uno degli oggetti più affascinanti e misteriosi legati alla civiltà nuragica, che fiorì in Sardegna tra il 1800 a.C. e il I secolo a.C. che ha da sempre suscitato grande interesse tra studiosi di storia antica.
COME E' FATTA SA PINTADERA
Sa pintadera è generalmente un oggetto di forma rotonda, con un'ampia varietà di motivi geometrici incisi sulla superficie. Questi disegni possono essere dei cerchi concentrici, delle spirali, delle linee incrociate oppure altre forme geometriche complesse.
La sua bellezza e complessità fa pensare che venisse realizzato da artigiani specializzati, il che fa supporre che fosse un oggetto di valore e di prestigio all'interno della comunità.
ORGINI DELLA PINTADERA
Come ho accennato, l'origine di sa pintadera è strettamente legata alla civiltà nuragica, che fiorì in Sardegna durante l'età del bronzo, a partire dal 1800 a.C. circa, fino all'arrivo dei Romani nel I secolo a.C.
La Sardegna, per la sua posizione strategica nel mar Mediterraneo, durante l'epoca nuragica, era un crocevia di scambi culturali e commerciali. Si pensa che il contatto con tante altre culture potrebbe aver influenzato la creazione di questi oggetti, che riflettono una fusione di stili locali e influenze esterne anche se, date le sue caratteristiche, molti storici sono convinti che sia un'invenzione locale, radicata nella tradizione sarda.
DOVE E' STATA RITROVATA
Sa pintadera è stata ritrovata in Sardegna, in diversi siti archeologici importanti da un punto di vista storico e culturale. E' stata infatti ritrovata nei villaggi nuragici, nelle tombe e nei pozzi sacri. I ritrovamenti più significativi sono avvenuti in siti come:
- villaggio nuragico di Su Nuraxi di Barumini (prov. di Cagliari), uno dei più noti e studiati complessi nuragici, insediamento che si è sviluppato tra il XIII e il VI secolo a.C ed è uno dei villaggi nuragici più grandi della Sardegna;
- santuario nuragico di Santa Cristina, un'area archeologica situata nel territorio del comune di Paulilatino (provincia di Oristano) dove si pensa che le pintadere ritrovate potrebbero essere state utilizzate in contesti rituali;
- tomba dei giganti di Coddu Vecchiu (o Coddu Ecchju), un importante sito archeologico nuragico situato nel territorio del comune di Arzachena (SS) risalente all'età del bronzo , una splendida tomba collettiva nuragica.
PER COSA VENIVA UTILIZZATA LA PINTADERA
PER COSA VENIVA UTILIZZATA LA PINTADERA
L'uso e il significato di sa pintadera sono stati oggetto di numerose interpretazioni, poiché questi oggetti sono legati a una civiltà antica, quella nuragica, di cui abbiamo poche testimonianza e tutte indirette. Tuttavia gli studiosi della civiltà nuragica sarda, hanno formulato diverse ipotesi circa l'uso che se ne faceva:
COME DECORAZIONE DEL PANE
Una delle ipotesi è che sa pintadera fosse usata per imprimere decorazioni sul pane e su altri alimenti. Il pane, nella cultura nuragica, aveva probabilmente un significato non solo nutrizionale ma anche rituale pertanto questi manufatti con i loro motivi geometrici, potevano essere usati per marchiare il pane preparato per occasioni speciali, come cerimonie religiose o feste comunitarie.
COME TIMBRO PER DECORARE LA PELLE O I TESSUTI
Un'altra ipotesi è che sa pintadera potesse essere utilizzata per decorare i tessuti o la pelle, imprimendo motivi ripetitivi che avevano forse un valore simbolico o ornamentale. In questo caso, le pintadere avrebbero avuto un ruolo nella produzione artigianale.
COME OGGETTO RITUALE O RELIGIOSO
Un'altra teoria è che sa pintadera avesse un uso strettamente rituale o religioso. Potrebbe essere stata impiegata in cerimonie per marchiare oggetti o persone con simboli sacri, garantendo protezione o invocando divinità. Le decorazioni incise nell'oggetto avrebbero avuto quindi un significato spirituale profondo o anche per allontanare le energie negative dal cibo.
COME CALENDARIO DELLA NATURA
Altri studiosi ipotizzano che si tratti di un calendario legato ai cicli delle stagioni, ai ritmi della natura e quindi all’abbondanza e fertilità: era quindi un antico calendario nuragico dove sono segnate le più importanti feste legate al mondo agro-pastorale dove il cerchio, sempre presente, rappresenta la ciclicità della vita.
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