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La Terra ha sperimentato almeno cinque glacialismi a partire dalla lontana Era Arcaica, ma quello che più ci interessa è l'ultima glaciazione verificatasi nel Quaternario, con probabile inizio già nel Pliocene, cioè circa un milione di anni fa.

Sono stati fatti parecchi studi basati sulle variazioni della radiazione solare attraverso il Quaternario. Tra i vari studiosi emerge Milankovitch la cui curva della radiazione riportata a fianco, anche se presenta qualche inesattezza, si presta molto bene per le sue applicazioni.

Per gli ultimi 600.000 anni del Quaternario tutti sono d'accordo sull'esistenza di quattro periodi glaciali, denominati dal più antico al più recente Gunz, Mindel, Riss e Wurm con tre interglaciali presenti tra i quattro glaciali. Come si può rilevare dal grafico la durata dei singoli periodi glaciali e interglaciali non è periodica, il che rappresenta una complicazione nel cercare le cause in fenomeni cosmici e planetari.

Secondo Milankovitch la quantità di calore ricevuta dalla Terra sarebbe rimasta costante, per quanto attraverso altri studi sembra accertato che vi siano state variazioni dai tre ai cinque gradi.

L'era glaciale del periodo quaternario

Sono state formulate varie ipotesi per spiegare i glacialismi, tutte riferibili o a Ipotesi Cosmiche e Planetarie oppure a Ipotesi Telluriche.

Ipotesi cosmiche e planetarie

Partendo proprio dal fatto che l'intensità della radiazione solare è soggetta a variazioni, si è ipotizzato che i diversi glacialismi siano da porsi in relazione all'interposizione di una Nebulosa tra il Sole e la Terra tale da ridurre la radiazione solare, ma dovrebbe esserci una relazione tra la ciclicità delle epoche glaciali e quella con eventi cosmici.

Ipotesi telluriche

Varie potrebbero essere le cause:

  • Diminuzione della trasparenza dell'atmosfera per:
    • aumento dell'anidride carbonica per effetto d'intensa attività vulcanica, per cui si avrebbe un forte assorbimento della radiazione solare con aumento termico dell'atmosfera;
    • diminuzione della trasparenza dell'atmosfera per il persistere di ceneri vulcaniche;
    • l'assorbimento della radiazione solare e la diminuzione della trasparenza hanno causato l'aumento del vapore acqueo, con conseguente aumento della nuvolosità e quindi delle precipitazioni.
  • Cause geologiche principalmente connesse con l'orogenesi, che hanno comportato grandi variazioni nei corrugamenti e di conseguenza variazioni nelle correnti marine e atmosferiche, associati allo spostamento dei poli e della deriva dei continenti.

In ogni caso, indipendentemente delle ipotesi che si possono formulare per spiegare il glacialismo, due sono i fattori principali: una diminuzione della temperatura, specie nel periodo estivo e, condizione indispensabile, l'aumento dell'umidità. Con la diminuzione della temperatura nel periodo estivo si ha una riduzione del disgelo dei ghiacciai, mentre l'aumento del tasso d'umidità, anche se non accompagnato da forti escursioni termiche, permette più consistenti precipitazioni

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