La prevenzione degli incendi
Qualsiasi strategia di prevenzione e lotta al fuoco, per quanto valida nei suoi principi ispiratori, è destinata a fallire se non sostenuta dalla partecipazione della gente, sia in termini di convincimenti che di azioni materiali.
Di qui la necessità di indicare alcuni orientamenti volti a integrare il piano organizzativo anticendio, soprattutto quando lo studio delle cause del fenomeno induce a ritenere che il comportamento dell'uomo, doloso o colposo che sia (83,5%), e’ all'origine del diffondersi degli incendi boschivi e della distruzione dei delicati equilibri ambientali.
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La salvaguardia e la tutela dei boschi sono oggi strettamente connesse al grado di civiltà degli uomini, alla loro cultura e sensibilità.
Si rilevano, infatti, insufficienti i divieti e le sanzioni, i sistemi di lotta tecnologicamente avanzati, o altre iniziative adottate, in presenza di una coscienza sociale poco attenta alle esigenze dell'ambiente.
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La difesa del bosco e degli alberi, è ormai quasi esclusivamente connessa alla qualità
dei rapporti che I'uomo è in grado di stabilire con l'ambiente. Al riguardo, l'opera
di sensibilizzazione delle popolazioni e di informazione dei cittadini, anche con il coinvolgimento dei mass media, non sarà mai pienamente efficace se non mira a realizzare una cultura della tutela del patrimonio forestale inteso come bene imprescindibile che appartiene alla stessa collettività.
É necessario, pertanto, dare opportuno impulso a tutte quelle azioni di carattere informativo e formativo che concorrono alla crescita di una cultura dell'ambiente e del bosco, promuovendo la consapevolezza che uomini e alberi appartengono al medesimo contesto naturale.
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La disattenzione verso tale ultimo interesse e valore (il bosco ha oggi un valore piu’ pubblico che privato, più generale che locale, più culturale che materiale, più ecologico che economico) spesso addebitabile all'incuria, alla scarsa attenzione ed educazione, alla superficiale conoscenza del bosco e del suo significato ambientale, in non rari casi nasconde mire speculative che andrebbero, sempre e ovunque, contrastate, tenuto conto del divieto di cui all'art. 9 della legge 1 Marzo 1975, n. 47 e di analoghe disposizioni regionali in materia.
La predetta legge vieta l'insediamento di costruzioni di qualsiasi tipo nelle zone boscate distrutte o danneggiate dal fuoco, impedendo, altresi’, che tali zone assumano una destinazione diversa da quella avuta prima dell'incendio.
La tutela giuridica è stata in seguito integrata dalla Legge Galasso, n. 431 dell' 8 Agosto 1985, che sottopone al vincolo paesaggistico i terreni boscati percorsi dalle fiamme.
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I materiali di risulta dall'agricoltura o della ripulitura dei boschi, le paglie, un tempo risorse da utilizzare negli allevamenti zootecnici, oggi sono considerati solo uno scarto da distruggere con I'incendio.
Da questi fuochi disseminati nelle campagne si origina un consistente numero di incendi, cosiddetti "involontari", riconducibili, alla stregua della bruciatura delle stoppie, soprattutto nell'Italia meridionale, alla medesima preoccupante tendenza al disinteresse e alla disattenzione per le risorse naturali.
Una più assidua vigilanza sull'osservanza delle norme, statali e regionali, che vietano tali operazioni nei periodi di massimo rischio per gli incendi, sicuramente circoscriverebbe la proporzione del fenomeno.
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Oggi si è promossa l'immagine del bosco come elemento del paesaggio e richiamo turistico, provocando l'effetto di un aumento della mobilità di massa e della presenza umana all'interno dei complessi boscati.
Una presenza, spesso, che si traduce in azioni devastatrici e inquinanti, mediante comportamenti irresponsabili, come l'accendere fuochi e abbandonare rifiuti nei boschi; una presenza, molte volte, poco consapevole del valore delle risorse naturali di cui beneficia e non in grado di capire il significato e l'importanza del ruolo che esse svolgono nell'ambito territoriale, nè il livello di produttività che tali risorse raggiungono sia in termini di biomassa che di servizi forniti alla società.
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L'analisi dell'incidenza percentuale degli incendi sul tipo di proprietà e sul tipo di bosco bruciato evidenzia come le superfici colpite da maggiori aggressioni siano quelle in cui coesistono la proprietà privata e la presenza del ceduo, tipo di bosco più frequentemente destinato all'abbandono.
Se a queste informazioni si aggiunge la considerazione che quasi il 30% degli incendi si verifica nelle aree di collina interna e circa il 34% in quelle di montagna interna, e possibile argomentare che la ricorrente frequenza degli incendi va correlata anche al complesso dei problemi che ostacolano il corretto recupero delle stesse aree.
I fattori che rendono un bosco vulnerabile al fuoco non sono diversi da quelli che concorrono a determinare la marginalità economica e sociale del contesto territoriale del quale esso fa parte. II bosco, infatti, si configura sempre più come sito destinato a essere toccato dalla stessa pericolosa fragilità ambientale del territorio che lo comprende.
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Lo studio analitico del fenomeno evidenzia che molti incendi si verificano lungo le ferrovie, strade e autostrade, a partire dalle scarpate e dalle cunette spesso interessate da vegetazione facilmente infiammabile, oppure lungo le piste e i sentieri che si addentrano nei boschi.
Questi fuochi possono essere prevenuti sia con azioni tendenti a rendere più consapevole e responsabile il comportamento dell'uomo, che con interventi di vigilanza delle Amministrazioni preposte.
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Per la prevenzione degli incendi volontari, che spesso assumono la forma dell'atto vandalico o del ricatto alle istituzioni, e opportuno attuare tutte le misure tendenti a ridurre le tensioni sociali che potrebbero degenerare nell'uso del fuoco.
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Oggi gli interventi contro il fuoco sono affidati a personale altamente addestrato e all'impiego di mezzi terrestri e aerei.
Da scoraggiare è la morbosa curiosità con la quale di solito la gente assiste passivamente all'incendio, quasi che I'incendio stesso costituisca uno spettacolo.
Seppure non si può nascondere che l'incendio susciti emozioni spettacolari, è pur vero che si tratta di un quadro desolante nel quale si consumano una parte della natura, della nostra storia, della nostra cultura e si distrugge un patrimonio naturale difficilmente ricostituibile nella sua originaria complessità ecologica.
E’ indispensabile dunque che nel corso di un incendio tutti si adoperino a collaborare con i forestali e con quanti sono preposti a compiti di spegnimento, astenendosi da ogni intralcio o disturbo.
Chiunque scopra un incendio che ha attaccato o minaccia di attaccare un bosco è tenuto a dare I'allarme perche’ possa essere immediatamente avviata l'opera di spegnimento.
In tutte le Regioni sono diffusi i numeri telefonici degli Uffici Forestali.
In mancanza di questi, si può chiamare il NUMERO NAZIONALE 115 che mette in contatto con i vigili del fuoco.